Caro teo,
ti scrivo quello che penso, poi magari Beckmesser-keiner besser dirá la sua idea.
La versione "parigina" originale esiste! É´vero che non fu mai data alle stampe, ma Wagner la considerava completata. Prova ne sia che il 5 novembre 1841 scrive sull´ultimo foglio della partitura l´augurio: "per aspera ad astra. Dio lo voglia" e il 19 novembre ne invia una copia all´intendente del teatro di corte di Berlino. Il teatro di corte di Berlino, dopo avergli dato false speranze, lo lascerá poi a bocca asciutta (e, quel che era peggio per lui a borsa vuota).
Nel 1842 allora rivede completamente la versione "parigina" e apporta alcune modifiche:
1. opera la divisione in 3 atti (era l´epoca in cui Wagner pensava ancora "la brevitá gran pregio!"
. Analogo trattamento seguí per l´immenso Rienzi. A proposito di quest´ultima opera poi si dice che, in oaccasione della prima rappresentazione del "primo" Rienzi Wagner, preoccupato dell´eccessiva lunghezza dell´opera, fece fermare l´orologio del teatro di corte di Dresda per ingannare il pubblico
: il tempo, si sa, è relativo! Wagner come precursore di Einstein e inventore della teoria della relativitá?
)
2. Acconsente alle richieste della Schröder-Devrient e abbassa la ballata di Senta di un tono, da la minore a sol minore
3. Per accentuare il lato autobiografico, sposta l´azione originaria dalla Scozia alla Norvegia. Donald diventa Daland, Georg diventa Erik, i marinari scozzesi diventano norvegesi.
Questa versione (detta "di Dresda") viene data alle stampe ed eseguita il 2 gennaio 1843.
Negli anni successivi Wagner ritorna piú volte sulla partitura. La modifica piú sostanziale é quella che prevede, di nuovo, l´accorpamento in un solo atto e l´aggiunta del cosiddetto "tema della redenzione" (quello con l´arpa) al termine dell´opera e al termine dell´ouverture.
Ma negli anni a venire ritorna altre volte ancora sulla partitura. Ad esempio, nel gennaio 1853 si limita a modificare solo un accordo (!), quello in corrispondenza del grido di Senta nel suo incontro con l´Olandese, alleggerendolo da timpani ed ottoni.
L´idea di rivedere ulteriormente l´opera lo accompana comunque per tutta la vita. L´ultima volta che pensa di ritoccare l´opera è il 1881!
Ciao!
DM