seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda Ebestignani » mer 31 ott 2012, 1:59

Stasera il menu operistico prevede LES CONTES D'HOFFMANN. Se non gradite,pazienza: a me questi Racconti piacciono,e molto. Opera fascinosa come poche,con melodie immortali, e' stata poco incisa e poco rappresentata,tutto sommato.
Il mistero che circonda la sua genesi,le infinite versioni che in circa 130 anni sono state eseguite,contribuiscono a creare stasera un'atmosfera particolare.
Cosa cerchiamo?
Un direttore fantasioso e non troppo rigido,un regista brillante senza eccessi, un soprano ( forse anche due) di alto livello tecnico,un tenore assieme insinuante,amoroso e "maudit", un baritono ( o un basso-baritono) di buon livello.E un buon "mezzo" per la Barcarola.
Il menu vero e proprio risente del fascino "cosmopolitan" dell'opera,ambientata a Norimberga,Monaco,Parigi e Venezia.

Eccolo qui.
Come "amuse-gueule":

Fantasia di nurnbergerwurst,con salsa di paprika.
Assaggio di fegato alla veneziana.

E poi:
Consomme' al sedano
Prosciutto di Baviera al forno con salsa di ribes
Terrina di anatra alla moda di Rouen
Asparagi al burro fuso
Gelato di Mandarino al Curaçao

La cantina di zia Ebe offrira' Rose' d'Anjou 2011 e Amarone 2002.


Zia Ebe ha scelto (in parte dai Campi Elisi)

Richard Tucker come Hoffmann
Dame Joan Sutherland come Olympia e Antonia
Dame KiriTe Kanawa come Giulietta
Teresa Berganza come Nicklausse
Samuel Ramey cantera' tutti i Malvagi,ma a fare l'Aria dello Specchio zia Ebe vuole Leonard Warren

Ancora Carsen alla regia.

Bacchetta a Marc Minkowski,in ricordo di una bella serata a Losanna.

E voi chi volete?

Bacioni e buon appetito
















"
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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda DottorMalatesta » mer 31 ott 2012, 18:30

Ciao Ebe!
per dirla mozartianamente... O che piatto saporito!!!

Dunque... io direi:
Alfredo Kraus come Hoffmann
E, naturalmente, la Dessay : Love : nei tre ruoli di Olympia, Antonia e Giulietta (inutile dire che adotterei la soluzione filologica di una Giulietta soprano coloratura).

Per la regia proporrei... Pelly (diamogli un'ultima chance!!!).

Ciao,
Malatesta
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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda pbagnoli » mer 31 ott 2012, 20:33

Io mi astengo dal fegato: lo detesto, come detesto tutti i visceri.
Sul cast ovviamente mi associo al socio che pretende un soprano coloratura, che canti ovviamente la versione più iperbolica di "L'amour lui dit: la belle"; tuttavia non so se mi sentirei di offrirlo alla Dessay...
Nel cast vorrei invece gli isterismi di Villazon con gli acuti, ma non quelli di adesso, quelli di una volta, quindi sostanzialmente un sogno...
Il cattivo DEVE essere Laurent Naouri.
Da Minkowski mi aspetto l'esecuzione di tutto il materiale disponibile.
La regia di Carsen mi è ben nota e, forse, non la vorrei più: è uno spettacolo meraviglioso, passo fondamentale nella formazione e nella comprensione di questo meraviglioso regista, ma oggi forse vorrei qualcosa di più in quest'opera: quindi Jones, o Tcherniakov
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda DottorMalatesta » mer 31 ott 2012, 21:44

Ripensandoci.... scelta sicuramente un po' provocatoria, ma perché non pensare a Vickers nel ruolo protagonista???

Voglio dire, anche se vocalmente (per stile e tessitura) uno penserebbe più ad un tenore lirico-leggero (ma che mai vorrà dire??!!), penso che un cantante con il carisma di Vickers potrebbe rendere benissimo quel groviglio di nevrosi, di romanticismo notturno cantato (e impersonato) da E.T.A. Hoffmann...

Ciao,
Francesco

P.S.: in effetti, tra chi ha realmente cantanto quest'opera, Villazon batte senza mezzi termini Kraus che, dal punto di vista interpretativo, in quest'opera risulta un po' troppo santino, un po' troppo "ragazzo per bene"... IMHO

P.P.S.: riguardo alla Dessay, per parti così impegnative pensavo chiaramente all'usignolo di qualche anno fa, ma anche ora sarebbe probabilmente interprete straordinaria!

P.P.P.S.: anch'io come l'illustre collega mi asterrei dal fegato...
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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda Freniano » gio 01 nov 2012, 13:07

DottorMalatesta ha scritto:P.P.S.: riguardo alla Dessay, per parti così impegnative pensavo chiaramente all'usignolo di qualche anno fa, ma anche ora sarebbe probabilmente interprete straordinaria!.


tanto straordinaria che dei tre ruoli che avrebbe dovuto cantare a Barcellona ha cancellato Giulietta e Olympia e sono pronto a scommettere quello che volete che, al massimo, porterà a casa due-tre recite (su 7 previste) di Antonia fra cancellazioni, raffreddori, tracheiti o indisposizioni varie. Sempre che non abbandoni tutto prima, come suo solito.
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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda DottorMalatesta » gio 01 nov 2012, 13:13

Beh... mi sembra che anche un duetto Vickers-Dessay sarebbe abbastanza improbabile.
Ma forse il senso di questo invito a casa Stignani non è quello di riunire un cast reale per un'incisione, non trovi?

P.S.: by the way, il dessayano che è in me è ancora stra- : Andry : : Andry : : Andry : : Andry : per il forfait dalla Manon alla Scala.
Ma continuo a ritenere la Dessay una grandissima 8) 8) 8)
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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda Freniano » gio 01 nov 2012, 15:17

DottorMalatesta ha scritto:P.S.: by the way, il dessayano che è in me è ancora stra- : Andry : : Andry : : Andry : : Andry : per il forfait dalla Manon alla Scala.
Ma continuo a ritenere la Dessay una grandissima 8) 8) 8)


Anch'io. Ma forse dovremmo esserne lieti: meglio conservare dei bei ricordi (nel mio caso, una strabiliante, incredibile Sonnambula alla Scala nel 2001, con JDF).
E in ogni caso, leggendo le sue interviste, è lei la prima a considerarsi una cantante, di fatto, finita.
Mi viene in mente, anche se non c'entra molto, una lunga intervista audio a Chris Merritt, piena di amarezza e in cui affermava che, sostanzialmente, il suo riciclarsi in parti come Moses, Loge, Herodes sia stato solo un ripiego rispetto alla sua vera carriera di un tempo, quella di belcantista. Opionione sua, non mia, neh: però interessante e, soprattutto, umanamente toccante.
E io credo che la Dessay potrà essere, che ne so, ancora un'ottima artista: ma in ruoli che lei stessa avvertità come un ripiego. Sempre che non decida davvero, come ha minacciato più volte, di dire addio tout court al canto.
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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda Ebestignani » gio 01 nov 2012, 16:51

Credo che l'esimio dottor Malatesta abbia giustamente puntualizzato la ragione - non troppo nascosta - di questo divertissement: fare un cast virtuale ( e a proposito vedo che spesso si glissa su regista e conduttore,che almeno in questa opera rivestono un ruolo determinante,o no?) in cerca di emozioni gia' provate o di novita' auspicabili,anche se impossibili.Anche a me piacerebbe sentire in quest'opera Caruso,la Sutherland e Titta Ruffo,magari con Caballe' e Simionato, Luchino Visconti e Karajan di rinforzo: mica c'e' nulla di male.
In fondo,nulla e' piu' dolce e innocente di un sogno.
Quindi,zia Ebe benedirebbe e ringrazierebbe madame Dessay se,in omaggio alla sua grandezza d'antan, volesse onorarci della sua presenza. Che poi la Dessay di oggi sia lontana le mille miglia dal poter ripetersi in quest'opera,anche i suoi tanti fans lo sanno: anzi al posto del Dottore non mi arrabbierei troppo della sua rinuncia a Manon,perche' e' meglio conservare buoni ricordi e generose illusioni. L'importante e' che a tempo suo sia stata una grande protagonista,anche in quest'opera magari,e che ci piaccia averla con noi per uno storico revival.
Anche se zia Ebe,poverella,pensa che nulla al mondo sia esistito, esista e possa tornare ad esistere, che in questi ruoli sia in grado di competere con Dame Joan. Ma,appunto,e' una semplice opinione.
Piuttosto,signori miei, gia' dovremo escludere il pesce per via del grande Mattioli,e le interiora per i nostri Protomedici.
In futuro occorrera' qualche onorevole compromesso.
Mi sono ricordata di quando, purtroppo tempo fa, studentessa a Firenze, andavo a mangiare la pizza con due colleghi,e uno non voleva la mozzarella e l'altro il pomodoro. Se qualcuno di voi conosce la leggerezza della tecnica sfottitoria dei fiorentini immaginera' il tenore delle risposte che a queste richieste il patron replicava.

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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda DottorMalatesta » gio 01 nov 2012, 16:58

Ebestignani ha scritto:Che poi la Dessay di oggi sia lontana le mille miglia dal poter ripetersi in quest'opera,anche i suoi tanti fans lo sanno: anzi al posto del Dottore non mi arrabbierei troppo della sua rinuncia a Manon,perche' e' meglio conservare buoni ricordi e generose illusioni.


Hai ragione: è che il mio idolo non l'ho mai sentito dal vivo!!!
:cry: :cry: :cry: :cry:
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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda mattioli » sab 03 nov 2012, 10:11

Zietta o zietto Ebe,

eccomi qui: adoro i Contes e anche il menu che vai proponendo (eccepisco però anch'io sul fegato, scusami).
Molti nomi che sono stati fatti nei Contes li conosciamo. Kraus, per esempio, lo vidi come Hoffmann nell'87 a Parma (credo, vado a memoria). Poche volte ho sentito cantare così "bene": ricordo in particolare un re naturale squillante e limpido come non ho ascoltato forse mai. Ma, forse per colpa della produzione molto provinciale, Kraus non evocava certo un poeta maudit. Interpretava, al solito, la parte di Alfredo Kraus, alias il grande tenore nobile. Meraviglioso, ma non basta.
Allo stesso modo, Sutherland e Dessay, Ramey & Co, tutti benissimo.
Però consentimi stavolta di non fare nomi (anche perché sennò quel pedante di Marazzi mi prende sul serio e inizia a farmi le pulci : Nar : ...).
Vedi, secondo me il problema da risolvere per i Contes è soprattutto stilistico, come sempre nel caso di titoli opéra-comique o che almeno nascono tali. Ci vogliono artisti che passino con naturalezza dal parlato al cantato, che abbiano un francese perfetto, che siano ironici e che rifuggano dalla pomposità melodrammatica come dalla peste. Se conosci l'incisione del 1948 diretta da Cluytens sai cosa intendo.
Quindi mi prenderei una compagnia di giovani cantanti-attori e proverei a ritrovare uno stile perduto. Come chaperon, benissimo Marc Minkowski (ma anche sir John Eliot Gardiner). Regia? Darei un braccio (beh, non esageriamo...) per rivedere quella di David McVicar, fatta un'estate sola a Salisburgo e poi più. Ma un piccolo video pirata, comunque, c'è.
Scusa ancora se non faccio nomi. Non è prudente : CoolGun :
E adesso "A table! A table!"
Miao

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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda MatMarazzi » sab 01 dic 2012, 10:47

mattioli ha scritto:Vedi, secondo me il problema da risolvere per i Contes è soprattutto stilistico


Tecnico, amico mio, tecnico!
Non stilistico...
Sono totalmente d'accordo con te, su ciò a cui aspiri.

Ci vogliono artisti che passino con naturalezza dal parlato al cantato


Esattamente: una tecnica di canto diversa, da antichi chansonniers, tecnicamente dissimile da quella richiesta ai contemporanei divi dell'Opéra. Una tecnica che anticipò quel fenomeno che nel resto del mondo arrivò a metà del '900: ossia il colorismo, l'apertura, ecc....
Senza questa tecnica i Contes diventano una marmellata; i giochi fono-simbolici una stupidata; e la noia si taglia a fette.
Kraus... :( Ma insomma....
Io mi inchino di fronte a Kraus, è uno dei monumenti del canto operistico, ma - come il Mattiolo ha detto - era la negazione di Hoffmann. Mai tanto tremendo, in tutti i casi, come Dame Joan nei tre spettri femminili: un monolite vittoriano che confonde l'ansia di vita (e paura della morte) della Ville Lumière con le freddurine di Miss Marple. Un colore solo... Tre personaggi fatti di "uh".

La Dessay ha lasciato passare il tempo per questi personaggi. Sarebbe stata tecnicamente (oltre che interpretativamente) definitiva.
Al meno così la penso io.
E a proposito di lei, risponderei a Freniano.

Mi viene in mente, anche se non c'entra molto, una lunga intervista audio a Chris Merritt, piena di amarezza e in cui affermava che, sostanzialmente, il suo riciclarsi in parti come Moses, Loge, Herodes sia stato solo un ripiego rispetto alla sua vera carriera di un tempo, quella di belcantista. Opionione sua, non mia, neh: però interessante e, soprattutto, umanamente toccante.


Tutto giusto, ma vogliamo mettere davvero al paragone un Merritt e una Dessay?
Che cos'aveva Merritt di sensazionale nei pochi (cinque o sei) anni in cui ha conservato il pieno possesso dei suoi mezzi?
Forse una grande personalità? Forse una elettrizzante presenza? Forse uno scavo nella psicologia o nella drammaturgia? Forse una musicalità rivelatrice?
No... siamo onesti. Abbiamo amato Merritt ...per qualche nota, qualche suono eccezionale, che avremmo sempre voluto sentire e che lui ci ha donato.
Tutto qui.
Non certo un "pensiero" come quello della Dessay! Non certo una "personalità" come quella della Dessay!
Per lui sì che i personaggi "del dopo" sono stati un ripiego!
Perché in lui (perse quelle note eccezionali) non restava altro.

E infatti (diciamocelo) il suo Loge è stato un dei più noiosi; il suo Shujskij senza intuito e senza grandezza; il suo Herode (che mi è toccato tre volte dal vivo) caciarone e un po' scemo.
Gli unici personaggi novecenteschi in cui davvero fu brillante sono stati Aaron e il Mefistofele di Busoni, non a caso i più sopracuti e virtuosistici della sua seconda carriera, nei quali a colpire (ancora una volta) era soprattutto il suono.

Io capisco quello che vuoi dire: che la Dessay è entrata in un corto circuito psicologico (lo stesso della Callas) per cui non potendo più fare quel che faceva prima, sembra voler non fare più niente. Be' io spero, continuo a sperare che, a differenza della Callas, qualcuno la convinca che la sua grandezza non si può comprimere o annullare, nemmeno se le sono rimaste una manciata di note in tutto: sarà grande in quelle!

Io almeno la vedo così.
Salutoni,
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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda Ebestignani » mar 04 dic 2012, 15:46

O povera Our Dame Joan....
A me sembra carente di voluttuosita' e quindi credo che come Giulietta si possa trovare di meglio (d'accordo: forse
anche la mia adorata Kiri aveva un temperamento un po' algido)
Ma come Olympia e come Antonia,a parte il francese non perfetto....L'incisione Decca con Bonynge e' del 72,lo stesso anno della Lucia,se non sbaglio. La forma vocale,malgrado i 46 anni,era ancora eccellente.
Definirla un monolite vittoriano con screziature di Agata Christie mi sembra almeno riduttivo. Qui nessuno e' intenzionato a mandare i suoi padrini a Sir Matteo? Almeno la parte di Antonia , condotta con facilita' diabolica tra le mille insidie di
una tessitura infernale, e con l'ottava superiore al laser senza effetti da bambola meccanica, mi pare eseguita in modo
assolutamente paradigmatico. Se qualcosa di meglio si trova secondo voi,fatemelo un po' sentire.
Quanto agli Uh Uh, tipico ticchio discendente dalla emissione immascheratissima,Dame Joan purtroppo li fa in ogni dove,
Norma,Rigoletto,Lucia,Sonnambula,Semiramide, perfino nei brani Belle Epoque e nella famigerata aria del Montezuma.
Considerando il valore storico del resto che fa, secondo me potremmo pure fare lo sforzo di tollerarli.
Io vorrei che Mat sti Contes della Sutherland li riascoltasse. Secondo me non lo fa da tempo.
E poi,perche' gli Uh Uh no e gli AAAAAARGHHH si? :twisted:

baci gelati. Dice che da voi fa freddo.Sapeste qui : Hurted :
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Re: seconda opera,e secondo dopo teatro: Les Contes

Messaggioda MatMarazzi » gio 06 dic 2012, 20:14

Ebestignani ha scritto:O povera Our Dame Joan....
A me sembra carente di voluttuosita' e quindi credo che come Giulietta si possa trovare di meglio (d'accordo: forse
anche la mia adorata Kiri aveva un temperamento un po' algido)
Ma come Olympia e come Antonia,a parte il francese non perfetto....L'incisione Decca con Bonynge e' del 72,lo stesso anno della Lucia,se non sbaglio. La forma vocale,malgrado i 46 anni,era ancora eccellente.


zietta carissima,
forse mi sono spiegato male! Nessun discute le eccellenti condizioni vocali di dame Joan nel 1972.
Discutevo il fatto che quel tipo di tecnica (adattissimo, anzi, fantasmagorico per altri autori) convenisse anche a quel miscuglio di colore e chansonne popolare che è il linguaggio di Offenbach.
Anche ammettendo la perfetta salute vocale della Sutherland, non per questo l'avrei voluta sentire in Cole Porter! :)
Così come non avrei voluto sentire quell'altra meraviglia fatta voce della Fitzgerald in Sonnambula...
Abbia pazienza... lo sai che per me non esiste la tecnica vocale per tutte le salse!

E poi,perche' gli Uh Uh no e gli AAAAAARGHHH si? :twisted:


Vedi che non mi capisci? :)
Per me gli UH vanno benissimo come gli AAAARGH, basta che gli uni e gli altri siano emessi nel contesto giusto.
Offenbach non mi pare proprio il contesto giusto per un'interminabile sequela di UH. :)

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