Re: Criticando il critico...

Sí, ma scusa, hai travisato il senso di quello che volevo dire (ammetto di non essermi spiegato a dovere).
Voglio dire, perchè EG assolve a pieni voti Michieletto e McVicar? Semplicemente... per quanto ha detto. Per la recitazione, per la cura del senso di narrazione del teatro. Hanno la statura interpretativa di un Cerniakov? A mio parere no, ma comunque la resa teatrale dei loro spettacoli é fortissima.
Poi, vivaddio, OD é un forum al plurale, una molteplicitá di voci e punti di vista (il che rappresenta un indubbio punto a suo favore!!). Hai ragione, nessuna bastonatura sistematica é stata fatta ai due che citavo, ma giustamente sono stati evidenziati pregi e limiti. E questa é vera critica.
Tu a proposito di EG scrivi
"E' solo quando arriva al giudizio che l'edificio vacilla e passa una sensazione - che Celletti non dava - di una qual certa fumosità arbitraria, di una mancanza di riferimenti stabili, o - come dice Ric - di "capricciosità" che molte volte può irritare il lettore."
Lo accusi di una mancanza di riferimenti stabili, di capricciositá, quando forse EG si limita a esprimere giudizi valutando la presenza o l´assenza di resa teatrale, cioé di interpretazione, non di mera esecuzione. E qui sta la netta superioritá di EG rispetto a Celletti. EG asistematico? Forse, ma... perché non vedere in questo un pregio anziché un limite? Se uno se ne stesse sempre rocciosamente ancorato alle proprie idee, giudizi, pregiudizi...
Ciao,
Malatesta
Voglio dire, perchè EG assolve a pieni voti Michieletto e McVicar? Semplicemente... per quanto ha detto. Per la recitazione, per la cura del senso di narrazione del teatro. Hanno la statura interpretativa di un Cerniakov? A mio parere no, ma comunque la resa teatrale dei loro spettacoli é fortissima.
Poi, vivaddio, OD é un forum al plurale, una molteplicitá di voci e punti di vista (il che rappresenta un indubbio punto a suo favore!!). Hai ragione, nessuna bastonatura sistematica é stata fatta ai due che citavo, ma giustamente sono stati evidenziati pregi e limiti. E questa é vera critica.
Tu a proposito di EG scrivi
"E' solo quando arriva al giudizio che l'edificio vacilla e passa una sensazione - che Celletti non dava - di una qual certa fumosità arbitraria, di una mancanza di riferimenti stabili, o - come dice Ric - di "capricciosità" che molte volte può irritare il lettore."
Lo accusi di una mancanza di riferimenti stabili, di capricciositá, quando forse EG si limita a esprimere giudizi valutando la presenza o l´assenza di resa teatrale, cioé di interpretazione, non di mera esecuzione. E qui sta la netta superioritá di EG rispetto a Celletti. EG asistematico? Forse, ma... perché non vedere in questo un pregio anziché un limite? Se uno se ne stesse sempre rocciosamente ancorato alle proprie idee, giudizi, pregiudizi...
Ciao,
Malatesta