Magic moments

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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Magic moments

Messaggioda Ebestignani » gio 07 giu 2012, 17:28

Ossia,i momenti che hanno segnato la vostra passione operistica. Non le cose piu' belle in assoluto,ma quelle che non riuscite a dimenticare,cosa ancora piu' soggettiva. Vale tutto: teatro,vinile,cd, blue.
Sarebbe interessante,credo almeno,per conoscerci meglio al di la' delle posizioni che ormai abbiamo stabilizzato e consolidato,per vedere da dove veniamo.
Io ci provo.
La prima parte del duetto Rigoletto-Sparafucile con Schlusnus e Greindl.
"IN MIA MANO ALFIN TU SEI".solo quella frase,col tono "noir" della Callas declinante.
Due cose della Tebaldi: l'attacco della "Vergine degli Angeli" e l'"Emilia addio" dopo il Willow Song.
La voce della follia, minuta,dolcissima e timbratissima, di Lella Cuberli all'attacco di "Al dolce guidami"
Due perfetti opposti: il "Piangi fanciulla" di FischerDieskau e la nota da tromba del giudizio di Pasquale Amato sulla parola"rendete" dell'aria dei Due Foscari.
E per finire,lo "Sfolgoro' divino raggio " del Corelli scaligero.
Ne aggiungo un altro recente che accompagna i miei giorni da un mese: le due frasi della Cieca (Voce di donna o d'angelo e A te questo rosario) per bocca di Ewa Podles.

Ciao a tutti
Maria Chiara
Ebestignani
 
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Re: Magic moments

Messaggioda Enrico » gio 07 giu 2012, 18:27

Ricordi teatrali:

Il primo Rigoletto, che era anche la mia prima opera vista dal vivo, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, credo nel 1987 (Montefusco, Ballo, Pace/Pidò)

Maria Chiara che canta Numi Pietà con un fil di voce a Torino nel 1990, e l'introduzione orchestrale alla scena del Nilo (dirigeva Maurizio Arena).

Porgy & Bess di Gershwin a Messina.

La simpatia di Papageno, gli acuti della Regina e la voce grave di Sarastro nel Flauto Magico (in ceco, Praga 1990)

L'Almaviva di Blake, tutto, la recitazione, le agilità, la genialità del suo canto, ma in particolare ricordo come "magiche" le mezzevoci e il trillo nella seconda parte della grande aria finale, "E tu infelice vittima.. giosci in libertà" (a Torino nel 1991, a Messina nel 1994)

Enzo Dara (Bartolo, Don Magnifico, Don Annibale, Don Pasquale...)

Il Miserere del Trovatore, sempre con Maria Chiara (Torino 1991).

Il suono dell' orchestra nell'ouverture del Don Giovanni diretto da Peter Maag, il ritmo impresso alla Nozze di Figaro e i "colori e profumi" dell'orchestra in Così Fan Tutte (Messina, febbraio 1992).

"Un soffio è la mia voce" (Kabaivanska in concerto) e morte di Adriana (Adriana Morelli, Messina 1992)

La mezza voce di Fisichella in "Parigi o cara" (Messina 1995) e i suoi acuti alla fine delle cabalette del Pirata (Catania 2001)

La Antonacci in Carmen (Messina 1995) e la Micaela della Barbaux.

I sopra-sopracuti di Matteuzzi (per il resto deludente, nella Cenerentola).

Terzo e quarto atto di Aida con la Dragoni e Zampieri a Taormina (1996).

La "Furtiva lacrima" del debuttante Siragusa (Messina 1997)

L'introduzione orchestrale alla scena del carcere ne La Gazza Ladra (Messina 1998)

"Va', vecchio John" (Simone Alaimo, Messina 1999)

Filianoti, la Swenson, Mark Brown e Carlo Lepore in diverse scene dell'Assedio di Corinto a Pesaro.

Antonio De Palma nelle ultime scene della Lucia di Lammermoor, l'Edgardo "più brutto" (costume orrendo, e parruccona con boccoli biondi...) mai visto ma interpretazione molto intensa (Messina 1999)

I do acuti di Florez nella Cenerentola a Pesaro (agosto 2000)

Tutto il Nabucco, in particolare i cori e le arie di Zaccaria (con Franco De Grandis, Messina, novembre 2000), e un Va' pensiero veramente magico l'anno scorso a Nichelino.

L'introduzione col corno inglese al finale del Pirata, con la mimica tragica della Aliberti pseudo-callasiana, nonostante la tosse delle vecchie signore dei palchi (a Catania).

I Puritani (Catania, 2001) con direzione "beethoveniana" di Kuhn.

Pavarotti in recital con Magiera (Bononcini Scarlatti Bellini Tosti, più la Donna è mobile, la Furtiva lagrima e Libiamo), a Catania il 12 ottobre del 2001.

E poi basta, mi sono stancato e questo non è nemmeno un decimo di ciò che potrei citare, per non parlare dei dischi...
Enrico B.
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Re: Magic moments

Messaggioda Milady » gio 07 giu 2012, 23:31

Carissimi amici,
il big bang fu ascoltare e vedere la Callas, perfezionista assoluta, provare e riprovare senza sosta le "sue" opere al Teatro Comunale.
La voce di un antico strumento venuto da un remoto passato e insieme capace conferire ad ogni frase una impressionante tavolozza di emozioni , la coloratura radiosa e sicura, le note basse che parevano scaturire dagli abissi infernali.
"Ma un punto fu quel che mi vinse ": l'''improvvisa metamorfosi della donnona sgraziata e malvestita nella fascinosa Maga Armida, dalle movenze aeree e feline , al momento stesso dell'ingresso in palcoscenico.
"D'amor al dolce impero" è stato il momento magico in assoluto.
E poi l'impeto trascinante di Del Monaco nell'Ernani : Oro quant'oro ogn'avido...Mille guerrier mì inseguono...
La dolcezza della Tebaldi ne "La vergine degli angeli"...
Kraus, mom adoré, nella Lucrezia Borgia ("Di pescatore ignobile") ,nel Werter ("Pourquoi me réveiller") ...
E qui vi auguro buona notte, altrimenti non la finirei più...
Milady
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Re: Magic moments

Messaggioda Maugham » ven 08 giu 2012, 10:38

Brevissimo e solo con riferimenti a roba "storica". :roll:

Da quasi neonato - Turandot a Verona con la Nilsson. Ricordo poco e pochissimo. Avevo quattro anni. Ma questo totem che suonava come un titanico oricalco ( direbbe Boito) dentro una scenografia monstre ha lasciato un'orma indelebile.
Da ragazzino - Otello Kleiber. Prima Volta alla Scala. Prima volta Domingo, Freni & C. Prima volta Zeffirelli. Prima volta Milano. Prima volta Kleiber. Quello che avevo distrattamente visto in altri luoghi al confronto mi sembrava un teatro di burattini.
Da adolescente - Ring Bayreuth Chéreau nel 1979.
Prima maturità (guidavo io) - Semiramide ad Aix. Ring Solti Bayreuth. (più che per l'esito, per la cosa in sè). Olandese di Karajan a Salisburgo.

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Re: Magic moments

Messaggioda pbagnoli » ven 08 giu 2012, 14:24

:arrow: L'Otello di Kleiber-Zeffirelli alla Scala nel 1986. Domingo mi inchiodò alla sedia con il più sconvolgente Dio mi potevi scagliar che io abbia mai sentito
:arrow: La Turandot, sempre di Zeffirelli, sempre alla Scala. Due cose: la voce stratosferica, immensa, sovrumana della Ghena che attacca In questa reggia; e, nel primo atto della fastosa scenografia zeffirelliana, la reggia che sale dal fondo: tutto il pubblico a bocca aperta. Oggi il Marazzi riderà della mia ingenuità di un tempo, ma fummo tutti entusiasti
:arrow: i Dialogues des Carmelites con la splendida direzione di Muti e la regia di Carsen, che vidi sempre con MM. Fu l'occasione in cui il Grasso Messere mi aprì il mondo delle vere regie d'opera. Ne rimasi talmente sconvolto che tornai a vederla poi con il mio attuale primario. Piangemmo entrambi nel finale. Ancora oggi, per me è lo spettacolo d'opera più incredibile fra quelli che ho visto
:arrow: le chiacchierate con MM e WSM davanti al video dell'Aida del Met, nel momento esatto in cui la Zajick si spalma l'unguento sulle braccia robuste
:arrow: il video delle Nozze di Figaro di Salisburgo, quello che mi ha rivelato il genio di Guth nella scena magica e mozzafiato con cui risolve il Venite, inginocchiatevi
:arrow: la scena finale del Messiah di Haendel, ancora con la regia di Guth
:arrow: i Meistersinger a Bayreuth, con il GM. La mia prima (e a tutt'ora unica) Bayreuth, in una tre giorni mitica. Io e il GM che ci cambiamo mettendoci giacca e cravatta al parcheggio prima di salire sul Colle. E la musica del Preludio che ti sembra arrivare da tutte le parti
:arrow: le chiacchierate telefoniche con Alberto Mattioli
:arrow: l'incontro con Elvio Giudici che mi autografa il librone
:arrow: il mio primo Wagner: il Parsifal di Karajan in disco
:arrow: la mia prima Elektra, sempre in disco: quella con la Borkh. E' come andare a scuola iniziando dall'università. Anzi: dalla scuola di specializzazione
:arrow: la scoperta di Haendel e, di conseguenza, di tutto l'universo del Barocco
:arrow: i primi accordi di Tosca dalla seconda galleria della Scala. Era il 1978 ed era il mio primo spettacolo alla Scala. Cantavano Eva Marton, Gianfranco Cecchele e Silvano Carroli. Dirigeva Giuseppe Patané. Quanti anni...

...e anch'io, per adesso, mi fermerei qui, consapevole di aver dimenticato mille altre cose!
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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