I futuri passatismi

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I futuri passatismi

Messaggioda Tucidide » dom 17 lug 2011, 11:19

Ieri Natalie Dessay ha prestato il suo enorme talento a Violetta. Oggi, come sempre quando si parla di una grande personalità, assistiamo ad un giudizio fortemente dicotomico. Da un lato chi l'ha adorata, dall'altra chi l'ha odiata. E' ovvio che sia così: il personaggio è ENORME, potenzialmente immenso per esaltare la grandezza dell'interprete o, viceversa, per amplificarne in modo impietoso le debolezze. Natalie Dessay è una grande, ed è normale che divida gli animi. Difficile trovare chi sia rimasto indifferente (anche se non è detto che non ci sia anche questo caso).

Orbene, pensando ai suoi detrattori mi è venuto in mente uno spunto di discussione. Chissà perché, sono convinto che fra dieci, venti, trent'anni quegli stessi che storcono il naso a proposito di questa Violetta diranno: "ah, se ci fosse adesso una Dessay! Mica che fosse il massimo, anzi... ma rispetto alla roba che ci propinano adesso era un fenomeno!"
Ecco: domanda da un milione di dollari:
:arrow: Che cosa sarà "quello che ci propinano adesso" fra dieci venti o trent'anni? In altre parole, quali saranno le evoluzioni del teatro lirico che più di tutte faranno inorridire i più tradizionalisti? Se parliamo di oggi, i primi tratti controversi che mi vengono in mente sono: il peso e la libertà d'azione notevoli dati al regista, la moderna prassi barocca strumentale e vocale, l'importanza della recitazione (e talvolta anche dell'immagine) per valutare un cantante, l'occasionale ricorso all'amplificazione. Tutte cose, cioè, su cui secondo alcuni era meglio "the way we were". E domani?
:arrow: Altra domanda pesa: quali artisti oggi smazzuolati saranno riabilitati post mortem (solo artistica e non fisiologica, mi auguro) con la stereotipata frase: "ci fossero oggi, sarebbero i migliori"?

Oppure... mi sbaglio, e davvero, come dicono taluni, siamo in una bolla di desolazione, e le generazioni future guarderanno a questo tempo come ad un periodo di decadenza di cui nulla merita d'essere salvato?
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Re: I futuri passatismi

Messaggioda wverdi1980 » dom 17 lug 2011, 15:17

Tucidide ha scritto:Ieri Natalie Dessay ha prestato il suo enorme talento a Violetta. Oggi, come sempre quando si parla di una grande personalità, assistiamo ad un giudizio fortemente dicotomico. Da un lato chi l'ha adorata, dall'altra chi l'ha odiata. E' ovvio che sia così: il personaggio è ENORME, potenzialmente immenso per esaltare la grandezza dell'interprete o, viceversa, per amplificarne in modo impietoso le debolezze. Natalie Dessay è una grande, ed è normale che divida gli animi. Difficile trovare chi sia rimasto indifferente (anche se non è detto che non ci sia anche questo caso).


Personamlmente mi trovo in accordo con chi considera la Dessay una grande artista dal talento fenomenale, e proprio in virtù di ciò la sua Violetta mi ha profondamente delusa, quindi magari c'è una terza via :wink:
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Re: I futuri passatismi

Messaggioda pbagnoli » dom 17 lug 2011, 15:30

Alberto,
il tuo quesito, per essere meritevole di approfondimento, deve partire da un presupposto: che cioè chi dice oggi certe cose di Artisti immensi sia dotato di una sia pur minima credibilità.
Il che per me non è.
Prendiamo proprio la Dessay: non è affatto vero che divida gli appassionati, che sono invece tutti concordi nel ritenerla più o meno l'Artista più importante dei nostri tempi. Poi si capisce: non tutto può piacere a tutti, ma tutti le riconoscono la caratura della grandissima protagonista, una di quelle cioè che quando prende di punta un ruolo solitamente ne cambia i destini.
Dici che c'è qualcuno che la disprezza o la dileggia, ma queste cose per me sono flatus, cioè robe fisiologiche ma sgradevoli e che tutti tendenzialmente cerchiamo di nascondere; poi ci sono quelli che se ne vantano, ma questo è un altro paio di maniche.
Quindi il problema non si pone: non possiamo basare una tendenza futura su una minoranza talmente esigua da non fare assolutamente testo.

Tu hai voglia di perderci tempo su una roba del genere?
Io francamente no.
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Re: I futuri passatismi

Messaggioda pbagnoli » dom 17 lug 2011, 15:36

wverdi1980 ha scritto:
Personamlmente mi trovo in accordo con chi considera la Dessay una grande artista dal talento fenomenale, e proprio in virtù di ciò la sua Violetta mi ha profondamente delusa, quindi magari c'è una terza via :wink:

Hai ragione, ma il quesito di Alberto era diverso.
A te non è piaciuta una performance di un'artista di cui hai però stima: ci può stare.
Lui parlava di quelli che ne negano il talento: è come se in un gruppo di esseri umani di sesso maschile e orientamente etero ci fosse qualcuno che dice che Monica Bellucci o Angelina Jolie o Emanuela Arcuri sono dei cessi orrendi: non sarebbero credibili. I gusti sono gusti, sia chiaro, ma se affermi qualcosa palesemente in controtendenza devi essere almeno modicamente credibile!
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Re: I futuri passatismi

Messaggioda wverdi1980 » dom 17 lug 2011, 15:49

pbagnoli ha scritto:
wverdi1980 ha scritto:
Personamlmente mi trovo in accordo con chi considera la Dessay una grande artista dal talento fenomenale, e proprio in virtù di ciò la sua Violetta mi ha profondamente delusa, quindi magari c'è una terza via :wink:

Hai ragione, ma il quesito di Alberto era diverso.
A te non è piaciuta una performance di un'artista di cui hai però stima: ci può stare.
Lui parlava di quelli che ne negano il talento: è come se in un gruppo di esseri umani di sesso maschile e orientamente etero ci fosse qualcuno che dice che Monica Bellucci o Angelina Jolie o Emanuela Arcuri sono dei cessi orrendi: non sarebbero credibili. I gusti sono gusti, sia chiaro, ma se affermi qualcosa palesemente in controtendenza devi essere almeno modicamente credibile!


Certamente, e come scrivi giustamente in chi nega il talento enorme della Dessay non può esserci che un atteggiamento pregiudiziale di chiusura. Ora non credo di essere in grado di fare previsioni, ma la Dessay nella storia dell'opera ci è già entrata e credo che in futuro non si potrà che considerarla alla stregua di altre grandi che hanno scritto pagine importanti. Personalmente non credo che Violetta sarà uno dei personaggi per cui verrà ricordata ma è un discorso diverso, hai ragione. In generale, per riallacciarmi al discorso di Tucidide, credo che difficilmente si potrà guardare all'epoca odierna come ad un periodo di decadenza, visto le grandi personalità che comunque calcano i palcoscenici di tutto il mondo e che hanno detto,anzi stanno dicendo qualcosa di veramente nuovo ed incisivo, Dessay in testa. Chi considera ora le performances della Dessay misere credo che rimarrà ancorato alle sue idee anche tra venti anni. Poi domando scusa se a volte vado fuori tema ma sto studiando per un esame da 2070 pagine con questo caldo micidiale e ogni tanto il mio cervello si disconnette...
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Re: I futuri passatismi

Messaggioda pbagnoli » dom 17 lug 2011, 16:09

wverdi1980 ha scritto:
Certamente, e come scrivi giustamente in chi nega il talento enorme della Dessay non può esserci che un atteggiamento pregiudiziale di chiusura.

Ribadisco: non vale davvero la pena di parlarne

wverdi1980 ha scritto:Ora non credo di essere in grado di fare previsioni, ma la Dessay nella storia dell'opera ci è già entrata e credo che in futuro non si potrà che considerarla alla stregua di altre grandi che hanno scritto pagine importanti. Personalmente non credo che Violetta sarà uno dei personaggi per cui verrà ricordata

Io invece, alla luce di quello che ho sentito ieri sera, credo che Violetta sarà proprio uno di quei personaggi per cui verrà ricordato, anche perché esce talmente dagli schemi precostituiti da creare un personaggio completamente nuovo, qualcosa che nessuno di noi aveva ancora sentito. Personalmente in qualche punto mi ha spiazzato, come nell'Amami Alfredo. Abituato al turgore larmoyant di un momento da schianto emotivo, trovarmi di fronte all'asciuttezza espressiva di una che cerca di fare il sorrisino per non agitare il proprio interlocutore mi ha lasciato perplesso. A mia discolpa posso dire che ero un po' rincoglionito da due notti consecutive di lavoro e me la sono dovuta rivedere dopo con calma per rendermi conto di come questa piccola lionese abbia cambiato in una sera il percorso interpretativo di uno dei personaggi più famosi di tutta la storia del teatro d'opera

wverdi1980 ha scritto: In generale, per riallacciarmi al discorso di Tucidide, credo che difficilmente si potrà guardare all'epoca odierna come ad un periodo di decadenza, visto le grandi personalità che comunque calcano i palcoscenici di tutto il mondo e che hanno detto,anzi stanno dicendo qualcosa di veramente nuovo ed incisivo, Dessay in testa

E' quello che sosteniamo su queste pagine da 5 anni a questa parte. Sono davvero convinto che questo sia un periodo eccezionalmente fecondo per la rappresentazione del teatro d'opera.
Il problema è che di Dessay non ne nascono una ogni giorno.

wverdi1980 ha scritto:Chi considera ora le performances della Dessay misere credo che rimarrà ancorato alle sue idee anche tra venti anni

Alla voce "ottuso" il Devoto-Oli dice: "Limitato nelle capacità intuitive o intellettive, tardo a capire, poco perspicace, che rivela mancanza di intelligenza".
Spesso il significato di "ottuso" viene confuso con "prevenuto": non è la stessa cosa, ma sono due concetti che non di rado coesistono nella stessa persona

wverdi1980 ha scritto:Poi domando scusa se a volte vado fuori tema ma sto studiando per un esame da 2070 pagine con questo caldo micidiale e ogni tanto il mio cervello si disconnette...

Cos'è, farmacologia? O medicina interna? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: I futuri passatismi

Messaggioda wverdi1980 » dom 17 lug 2011, 16:21

Devo confessare di aver seguito solo il primo atto per mancanza di tempo, ma francamente l'allestimento mi aveva alquanto innervosita, quindi ora ascolterò con attenzione il resto...purtroppo per me c'è da dire che Violetta è uno di quei ruoli che indissolubilmente associo alla Callas e per il quale non riesce a piacermi veramente nessuna altra grande interprete e non per partito preso, perché mi predispongo all'ascolto con le migliori intenzioni. Naturalmente dalla Dessay mi aspettavo come sempre il massimo e forse non sono stata pronta ad assecondare il suo cambiamento interpretativo radicale...l'ho vista fuori dal personaggio, come se stesse cercando di costruirlo e non di viverlo. Poi, ripeto, sarà stato anche per la regia che non ha risposto al mio gusto, ma qui vado di nuovo fuori tema. Naturalmente è colpa dell'esame :mrgreen: : archeologia e topografia medievale.
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Re: I futuri passatismi

Messaggioda Tucidide » dom 17 lug 2011, 16:25

wverdi1980 ha scritto: Personamlmente mi trovo in accordo con chi considera la Dessay una grande artista dal talento fenomenale, e proprio in virtù di ciò la sua Violetta mi ha profondamente delusa, quindi magari c'è una terza via :wink:

pbagnoli ha scritto:il quesito di Alberto era diverso.
A te non è piaciuta una performance di un'artista di cui hai però stima: ci può stare.
Lui parlava di quelli che ne negano il talento

pbagnoli ha scritto:Alberto,
il tuo quesito, per essere meritevole di approfondimento, deve partire da un presupposto: che cioè chi dice oggi certe cose di Artisti immensi sia dotato di una sia pur minima credibilità.
Il che per me non è.
...
Tu hai voglia di perderci tempo su una roba del genere?
Io francamente no.

Preciso meglio: il mio rifarmi alla Dessay di iersera è solo la "molla" del ragionamento. Non intendo inscenare processi pro o contro la Dessay, i suoi ammiratori, i suoi detrattori, coloro che pur amandola hanno trovato deludente la sua Violetta e quant'altro.
Io volevo proprio parlare delle possibili evoluzioni più controverse e controvertibili del genere operistico, per provare a figurarmi come saranno i passatisti fra trent'anni: cosa diranno e cosa stigmatizzeranno del loro tempo, e cosa rivaluteranno del nostro attuale periodo.

Chi considera ora le performances della Dessay misere credo che rimarrà ancorato alle sue idee anche tra venti anni.

Su questo non sarei molto sicuro. Non è la prima volta che si guarda al passato e, al grido di "aridatece X" si esalta chi era stato malmenato dicendo che, comunque, era meglio di quel che c'è adesso.
E questo riguarda anche monumenti giganteschi, per esempio la Sutherland. Quando uscì la sua prima Norma in disco molti la criticarono; adesso è un monumento refrattario a ogni dissenso.
E vogliamo parlare della boutade di Celletti (riferita da doncarlo nella discussione su Giacomini) su Protti, che a suo dire si sarebbe mangiato Cappuccilli e Bruson? Adesso, manco a dirlo, Cappuccilli e Bruson sono rimpianti amaramente. : Thumbup :
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Re: I futuri passatismi

Messaggioda wverdi1980 » dom 17 lug 2011, 16:38

Nel passatismo oltranzista c'è un atteggiamento pregiudiziale verso il presente, per cui penso che il passatista del futuro sarà portato comunque a ritenere migliore quello che non sarà a lui contemporaneo, ergo quello che al giorno di oggi i passatisti odierni giudicano pessimo rispetto alla mitica e indefinita età dell'oro. Magari tra i detrattori della Dessay c'è anche chi non è passatista ma bastian contrario per smanie intellettualoidi e quindi non tanto portato a rivedere il suo giudizio ( a costoro stavo pensando nel post precedente). Se invece non parliamo di passatisti, credo che in una prospettiva dettata dal buon senso il momento attuale sarà ricordato come nodale nell'ambito della storia interpretativa dell'opera, al di là di quelle che possono essere le considerazioni individuali ( io non amo le regie troppo provocatorie ma comunque non credo che ciò sia sufficiente per stigmatizzare come decaduto il teatro d'opera contemporaneo).Ad ogni modo, credo i passatisti del futuro potrebbero essere portati a rivalutare la portata interpretativa dei grandi di oggi soprattutto sul fronte scenico, vista la diffusione dei dvd e dei blue ray che conserveranno ai posteri le testimonianze dell'enorme talento attoriale di tanti. L'adagio suonerebbe più o meno " come recitava pinco palla nel don giovanni non recita più nessuno" o "chi gira più gli occhi in quella maniera?" ecc. ecc. Poi ci sarà sempre chi riterrà indispensabile aver ascoltato dal vivo Farinelli per potersi pronunciare, troncando sul nascere ogni possibile dibattito :wink: .
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