Petizione online

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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Petizione online

Messaggioda pbagnoli » dom 16 gen 2011, 14:37

Mi è arrivato oggi l'invito a partecipare a questa petizione.
Se devo dire, mi lascia un po' freddino.
Benché melomane e gestore di un sito internet che si occupa di opera lirica, credo ben poco a referendum, petizioni et similia, specie se indirizzate al Presidente della Repubblica che, in linea di massima e specialmente in periodi come questi, ha ben altri c***i di cui occuparsi.
Ci sono poi alcune cosucce che mi perplimono in particolar modo:
:arrow: un'affermazione come: "Spesso lontani dalle nostre famiglie e dal nostro Paese". Cos'è, l'appello dell'emigrante? E' difficile che un utente medio si commuova particolarmente di fronte alla sorte del Povero Cantante Lirico costretto a girare in tutti i teatri del mondo. Ogni tanto tocca anche a me girare per congressi, ma non mi sento per questo una specie di viandante apolide
:arrow: dire cose come: "Noi per primi vorremmo ridiscutere il sistema produttivo in evidente crisi dei teatri d'opera" è un'affermazione puramente demagogica. Il sistema produttivo dei teatri NON E' in mano ai cantanti. Si potrebbe discutere a lungo, poi,se affidare a un professionista di questo genere il sistema produttivo sia una buona idea: chi sa fare bene un mestiere (il cantante) non è detto che sia anche un buon amministratore e un grande pianificatore

Non so, sono perplesso. E tanto, anche.
Voi cosa ne pensate?
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Petizione online

Messaggioda MatMarazzi » lun 17 gen 2011, 13:08

pbagnoli ha scritto:Voi cosa ne pensate?


Penso che sono perfettamente d'accordo con te.
Il sistema non va "ridiscusso"... è troppo tardi.
Sono ormai troppi decenni che questo sistema (a danno del prodotto e del pubblico) è semplicemente strumento di interessi politici, cordate di potere, spartizione di briciole; sono troppi decenni che i nostri teatri sono una palestra di privilegi e discriminazioni, refugium peccatorum per tutti coloro a cui "bisogna" trovare un posto e cittadella inespugnabile per tutti gli altri.
Non c'è proprio niente da ridiscutere: il sistema produttivo dell'opera è morto da decenni; e morendo si è portato dietro (grazie a politici, sindacalisti, demagoghi e loro servi alle dirigenze) non solo la qualità del prodotto, non solo la qualità del pubblico, ma anche un paio di generazioni di musicisti e professionisti "esclusi" in quanto non funzionali alle logiche dominanti (che tutto sono fuorché artistiche e culturali).
Ormai la menzogna demagogica dell'opera che "va protetta" non persuade più nessuno: nemmeno quella piccola percentuale di cittadini che - come noi - ama follemente l'opera.
Vogliamo prenderci in giro, caro Antoniozzi? Eppure dovresti saperlo che ancora oggi i teatri che collassano, sul baratro del fallimento, sconfessati persino dall'opinione pubblica... continuano a selezionare i loro dipendenti in basa ad appartenenze politiche e interessi extra-musicali; le dirigenze continuano ad essere affidate agli stessi vecchi responsabili dello sfacelo (tutti uomini politici che si fanno la guerra fra loro) per non parlare dell'invasione dei "figli di" (e mogli di... e amanti di...), ugualmente tesserati.
Tutto il sistema può ancora imputridire per anni, prima che questi principi vengano meno... Anzi, finché un teatro sarà ancora dispensatore di briciole "pubbliche" (che spesso briciole non sono) non c'è speranza che qualcosa cambi.

C'è solo un modo perché questo sistema cambi: ed è che cessi.
L'unica speranza è che sia il mercato e non la politica (non le tessere, non le parentele, non gli equilibri di potere, non la logica dei privilegi e l'insolenza dei sindacati) a selezionare gli operatori e gli artisti del futuro.
Mandare una petizione al presidente della repubblica è ancora uno strumento vecchio, tipicamente demagogico-politico", tipico cioè proprio di quel sistema che è stato la causa dello sfacelo.

Pertanto non sottoscriverò un bel niente.

Salutoni,
Mat
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Re: Petizione online

Messaggioda Maugham » lun 17 gen 2011, 17:35

pbagnoli ha scritto:
Non so, sono perplesso. E tanto, anche.
Voi cosa ne pensate?


Perplesso? Tristissimo e immalinconito.
Di base non sopporto le petizioni (inutili) e ancor più ritengo fastidiose quelle scritte da quegli artisti che parlando della voce tirano in ballo il dono di Dio, la lontananza da casa e dagli affetti (perchè, gli animatori nei villaggi turistici? Tra l'altro sottopagati?), che invocano la salvezza dell'Opera facendo riferimento al luogo in cui è nata, alla Patria, magari anche alla bandiera, alla madre... come Maurizio di Sassonia.
L'Opera non è in crisi.
E' in crisi il sistema gestionale dei Teatri d'Opera in Italia.
Ovvero, in un quadro globale, è in crisi si e no il cinque per cento dell'opera nel mondo.
L'Opera, fuori dall'Italia, se la passa benissimo.
All'estero i teatri sono pieni, le produzioni girano, girano i soldi e gira la qualità. Con alti e bassi, ovviamente, ma l'Opera è ben lungi dall'essere moribonda.
Il nostro sitema gestionale è invece al collasso perchè semplicemente ammorbato da una valanga di costi fissi non giustificati da un'attivà produttiva di tale importanza.
Questo lo capisce anche uno studente del primo anno di economia nemmeno particolarmente brillante.
Quando le vacche sono grasse, certi sprechi (seppur eticamente discutibili) te li puoi permettere. In tempi di vacche magre, no.
Stiamo attraversando una crisi che, per certi aspetti, è molto vicina a quella del 1929. Non lo dico io, lo dicono gli economisti.
Eppure troviamo -faccio un'esempio- la Cgil scaligera (gli altri sindacati si sono detti contrari) che ha rivendicato la settiamana scorsa il pagamento di una quota aggiuntiva allo stipendio concordata nel 2008 sollecitando il sindaco Moratti a trovare i quattrini per ripianare il buco nel bilancio che rende impossibile il pagamento di questa somma. Sapete a quanto ammonta il buco? 100.000 euro? No, QUATTRO MILIONI!
http://delteatro.it/news/2011-01/scala-rischio-sciopero-il-16-per-la-prima-di-cavalleria-e-pagliacci.php
Oviamente non c'è stato nessun ripiano e quindi è saltata la prima di Cav e Pag. Si restituisce l'incasso, si pagano lo stesso i cachet, si paga il personale RAI che era lì per la diretta radio, si paga il personale audio-video per la diretta in alta definizione nei cinema, e così il buco magari è cresciuto del 10 o del 20%.
Trovo la cosa, di questi tempi, imbarazzante.
Ed è più che giustificato, per usare le parole del Sig. Antoniozzi, l'atteggiamento dei media che "distillano accuse velenose, talvolta volgari."
Che altro c'è da fare?
E, soprattutto, cosa può fare, di concreto, Napolitano se non vendere un pezzo di Quirinale per pagare l'aggiunta allo stipendio che gli scaligeri reclamano?
Ovviamente esagero per amor di forum... ma neanche tanto.
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Re: Petizione online

Messaggioda Enrico » lun 17 gen 2011, 18:44

Maugham ha scritto:
pbagnoli ha scritto:
si pagano lo stesso i cachet, si paga il personale RAI che era lì per la diretta radio, si paga il personale audio-video per la diretta in alta definizione nei cinema, e così il buco magari è cresciuto del 10 o del 20%.


Funziona così? non lo sapevo. Quindi pagheranno tutti di nuovo per la trasmissione di domani?
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Re: Petizione online

Messaggioda Maugham » lun 17 gen 2011, 20:22

Enrico ha scritto:
Maugham ha scritto:
pbagnoli ha scritto:
si pagano lo stesso i cachet, si paga il personale RAI che era lì per la diretta radio, si paga il personale audio-video per la diretta in alta definizione nei cinema, e così il buco magari è cresciuto del 10 o del 20%.


Funziona così? non lo sapevo. Quindi pagheranno tutti di nuovo per la trasmissione di domani?


Mmmm. non so. Dipende quando hanno annunciato lo sciopero.
Se erano già lì senza dubbio qualcuno li avrò pagati diretta o meno..
I biglietti e gli abbonamenti li hanno restituiti perchè quello era scritto sul sito.
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Re: Petizione online

Messaggioda Riccardo » mar 18 gen 2011, 14:05

Maugham ha scritto:I biglietti e gli abbonamenti li hanno restituiti perchè quello era scritto sul sito.
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Peccato che la cosa debba avvenire nei tempi brevi stabiliti dal teatro, dopodiché ti arrangi. E ovviamente senza nessuna garanzia di vedere lo spettacolo ad un'altra recita. E senza contare la fregatura per quelli che avevano il biglietto per oggi, seconda recita, in cui è ovviamente cambiato il cast.
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