Anni Ottanta

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Re: Anni Ottanta

Messaggioda Tucidide » lun 09 nov 2009, 15:30

MatMarazzi ha scritto:Veniamo a Bergonzi

secondo me Bergonzi con gli anni ’50 non c’entra nulla: non aveva nulla a che spartire con la ricerca portata avanti in quegli anni.


Eppure Bergonzi si forgiò negli anni post-bellici.
La sua tecnica (il suo canto forbito, "virgolettato" come disse felicissimamente Maugham, tecnicamente antico e pago del proprio vocalismo) non nacque come scelta di rottura negli anni '60, come risposta alla tua "crisi".
Nacque ben prima: all'alba degli anni 50.
E fu negli anni 50 che conobbe la gloria, prima nazionale, poi internazionale e discografica.
...
Il nostro errore, se così posso esprimermi, è di prendere degli anni 50 solo le cose più appariscenti, quelle più "futuribili" e pensare che la rivoluzione di quel periodo d'oro sia consistita in questo.
Ma gli anni 50 erano un coacervo di tenendenze opposte: vi era spazio, come si è detto, persino per la critica, per la provocazione.
Anche in Italia c'era spazio per il neorealismo e per la negazione di esso.
E' in questa temperie che si fecero largo tanto Bergonzi, quanto Kraus.
E se anche, come abbiamo detto, essi divennero vent'anni dopo dei totem un po' sbilenchi per un pubblico demotivato e sfinito, negli anni 50 erano parte di uno dei grandi movimenti in atto.
...
Bergonzi negli anni 50 era l'esponente di una delle tante tendenze in atto, prova della vitalità dell'epoca.

Hai ragione. Infatti noi degli anni '50 ricordiamo Del Monaco e Di Stefano, ma non teniamo conto di Giacinto Prandelli, Eugenio Fernandi, Gino Penno e tanti altri tenori che erano assai più ancorati al passato di Pippo e Mario. Riascoltavo ieri l'"Ingemisco" cantato da Di Stefano con Toscanini e da Prandelli con De Sabata. Registrazioni entrambe del 27 gennaio 1951, a 50 anni dalla morte di Verdi. Più coeve di così... :D Bene: sembra che ci siano 20-30 anni di differenza. Prandelli è forbito, classico nell'emissione e nella compattezza dei registri, con mezzevoci autentiche da cantante d'anteguerra. Di Stefano... è Di Stefano. :D
Curiosamente, il Prandelli di dieci anni dopo, oramai declinante, si era molto "distefanizzato", e forse questa apertura del suono per una voce educata all'emissione da vecchia scuola era stata fatale. Bergonzi ebbe la saggezza di evitare questo errore.
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda MatMarazzi » lun 09 nov 2009, 17:05

Tucidide ha scritto: non teniamo conto di Giacinto Prandelli, Eugenio Fernandi, Gino Penno e tanti altri tenori che erano assai più ancorati al passato di Pippo e Mario.

:shock:
Curiosamente, il Prandelli di dieci anni dopo, oramai declinante, si era molto "distefanizzato", e forse questa apertura del suono per una voce educata all'emissione da vecchia scuola era stata fatale. Bergonzi ebbe la saggezza di evitare questo errore.


Be', questo prendere un Prandelli (!), un Penno (!!), un Fernandi (!!!) come emblemi di cantanti simil-belcantisti, metterli sullo stesso fronte di un Bergonzi (contro Di Steafno & C) e già di per sè un'affermazione da far sobbalzare sulla sedia! :)
Ma tant'è...

Quanto alla "saggezza" di Bergonzi... :D

Salutoni,
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda Rodrigo » lun 09 nov 2009, 23:13

MatMarazzi ha scritto:Be', questo prendere un Prandelli (!), un Penno (!!), un Fernandi (!!!) come emblemi di cantanti simil-belcantisti, metterli sullo stesso fronte di un Bergonzi (contro Di Steafno & C) e già di per sè un'affermazione da far sobbalzare sulla sedia! :)


Sono d'accordo. A mio avviso, e tacendo della tecnica di canto deficitaria di almeno due dei tre succitati, si tratta di personalità artistiche piuttosto piccine. Se mai, con tutti i distinguo di scelte del proprio repertorio, io accosterei a Bergonzi un cantante come Alfredo Kraus. Mi spingo più in là: sono convinto che tra i due vi fosse una certa comunanza di visione della rispettiva "missione artistica".
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda Tucidide » lun 09 nov 2009, 23:24

MatMarazzi ha scritto:Be', questo prendere un Prandelli (!), un Penno (!!), un Fernandi (!!!) come emblemi di cantanti simil-belcantisti, metterli sullo stesso fronte di un Bergonzi (contro Di Steafno & C) e già di per sè un'affermazione da far sobbalzare sulla sedia! :)
Ma tant'è...

Mi duole averti fatto sobbalzare sulla sedia, Mat. :)
Avrei potuto dire anche Giuseppe Campora, Gianni Poggi, Gianni Raimondi, o, su un piano ben diverso, Cesare Valletti.

Prendiamo però ad esempio Eugenio Fernandi, che tu, bontà tua, hai esornato con ben tre punti esclamativi. :)
Eugenio Fernandi ha due caratteristiche particolari, che vale la pena tenere in conto:
:arrow: fu allievo di Aureliano Pertile (mi pare lo dica Celletti, ora non so a che proposito), come pure Gino Penno (quello con due soli punti esclamativi: occhio che se ne ha a male... :) );
:arrow: fu apprezzato appunto da Celletti, ma non perché fosse chissà quale vocalista o genio interpretativo, bensì, più semplicemente, perché era tradizionale. Alle orecchie di zio Rudy doveva suonare come un tenore discreto, nulla di più, ma... almeno corretto! Leggi quello che scrive su di lui: sa cantare con garbo, voce fresca e gradevole, sa usare la mezzavoce con gusto, eccetera. Mai che dica le stesse cose di Di Stefano e Del Monaco! Poi, vabbè... nota che pena negli acuti, che è stonato... eh vabbè... non si può avere tutto dalla vita! :D
Rodrigo ha scritto:A mio avviso, e tacendo della tecnica di canto deficitaria di almeno due dei tre succitati, si tratta di personalità artistiche piuttosto piccine. Se mai, con tutti i distinguo di scelte del proprio repertorio, io accosterei a Bergonzi un cantante come Alfredo Kraus.


Ma certo! Che Bergonzi sia di un altro pianeta, come livello, non ci piove! Kraus è un altro esempio ottimo, ma viene un filino dopo.
Quel che volevo dire è che Fernandi era un tenore all'antica. OK, un mediocre tenore all'antica. Ma sempre all'antica era: estraneo ai cicloni distefaneschi e delmonacheschi! E proprio la sua scarsa fantasia e il suo successo non sfolgorante dimostrano che quella scuola era fortemente in crisi.
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda Rodrigo » sab 01 mag 2010, 12:23

E' un vero peccato che questa discussione si sia arenata. Se non vado errato era stata vagamente annunciata una disamina del ROF e delle sue ragioni.
Posso permettermi di caldeggiare che l'intento si concretizzi? Magari con una riflessione sulla "resurrezione" del canto rossiniano.
Saluti.
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda pbagnoli » mar 04 mag 2010, 19:24

Sì Roderigo. Ne parlavo proprio l'altro giorno con Matteo: avrei veramente desiderio di riprendere questo discorso, ma sono incasinatissimo col lavoro, soprattutto da ieri che mi hanno affibbiato una cosa enorme da fare.
Però la voglia di riprendere le sudate carte ce l'ho sempre, giuro.
Abbiate pazienza: ho voglia di continuare a seguire il nostro reportage sugli Anni Ottanta!!!
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda Riccardo » mar 03 ago 2010, 12:03

Ora che mi sono letto tutta la discussione di un anno fa, i relatori sono pregati di proseguire con la disamina sugli anni '80, il ROF etc etc.

Grazie! :D
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda pbagnoli » mer 04 ago 2010, 14:41

Sarà fatto, Ricky, non appena mi sarò liberato di qualche disco che sto riascoltando.
E' un discorso che ho intenzione di continuare, ma adesso sono più preso dalle Butterfly, personaggio che una volta detestavo e che adesso mi intriga tantissimo per tutte le tragiche implicazioni psicologiche.
Ne sto facendo un'incetta in questo periodo!
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda Riccardo » gio 05 ago 2010, 0:27

pbagnoli ha scritto:Sarà fatto, Ricky, non appena mi sarò liberato di qualche disco che sto riascoltando.
E' un discorso che ho intenzione di continuare, ma adesso sono più preso dalle Butterfly, personaggio che una volta detestavo e che adesso mi intriga tantissimo per tutte le tragiche implicazioni psicologiche.
Ne sto facendo un'incetta in questo periodo!

Beh Butterfly è molto interessante, davvero. Qual è la tua di riferimento?
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda pbagnoli » lun 09 ago 2010, 14:55

Come edizione complessiva, Sinopoli.
Come laboratorio, quella di Rosenkrans con la Spacagna; è difficilissima da trovare in Italia (io me la sono fatta arrivare da Amazon), ma ti apre un mondo incredibile, e poi non è neanche malaccio come esecuzione.
Come live, quello del 1974 con Scotto e Carreras (Chicago).
Come protagonista, nonostante alcune inadeguatezze, Jurinac su tutte, ma Freni quasi alla pari.
Come direzione, Sinopoli.
Come Pinkerton, forse Di Stefano.
Come Suzuki, la Berganza (concordo con te, forse la sua migliore interpretazione in assoluto).
Come Sharpless, boh! Diciamo Gobbi, per Vittorio!
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda VGobbi » lun 09 ago 2010, 19:12

pbagnoli ha scritto:Come Sharpless, boh! Diciamo Gobbi, per Vittorio!

Puoi evitare di mettere il "boh"? E comunque, concordando con te che il ruolo di Sharpless e' pressoche' irrisorio, l'hai mai sentito cantato da Gobbi? : Andry :
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda pbagnoli » mar 10 ago 2010, 15:44

VGobbi ha scritto:
pbagnoli ha scritto:Come Sharpless, boh! Diciamo Gobbi, per Vittorio!

Puoi evitare di mettere il "boh"? E comunque, concordando con te che il ruolo di Sharpless e' pressoche' irrisorio, l'hai mai sentito cantato da Gobbi? : Andry :

Certo che sì, Vittorio.
I miei gusti vanno in altre direzioni, ma cerco - come sai - di non farmi guidare dai miei gusti nelle mie valutazioni
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda Triboulet » mar 10 ago 2010, 22:42

pbagnoli ha scritto:Come laboratorio, quella di Rosenkrans con la Spacagna; è difficilissima da trovare in Italia (io me la sono fatta arrivare da Amazon), ma ti apre un mondo incredibile, e poi non è neanche malaccio come esecuzione.


Perdonate l'ignoranza, ma di che edizione si parla? io non ho mai neanche sentito nominare la cantante :oops:
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda pbagnoli » mer 11 ago 2010, 13:54

E' un'edizione discografica di una casa decisamente non molto famosa (e infatti non mi ricordo il nome, scusatemi ma sono in vacanza e non ho con me il disco) che ha avuto una limitata distribuzione in Italia. Diretta da Charles Rosekrans (Carneade! Chi era costui?...) aveva per protagonista Maria Spacagna, una cantante che ha avuto una buona carriera, pur se non di elevatissima risonanza. Sconosciuti al grande pubblico gli altri cantanti, a parte la giovane Vivica Génaux nei panni di Kate Pinkerton.
E' un'edizione che non dovrebbe mancare a nessun appassionato perché propone, in 4 dischi, le tre edizioni fondamentali di Butterfly: la prima di Milano, quella che fece fiasco alla Scala (ma che merita un ascolto attento perché riserva tante sorprese), quella di Brescia che diede successo e quella definitiva di Parigi.
In Italia non la si trova più; io me la sono fatta arrivare anni fa da Amazon
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Re: Anni Ottanta

Messaggioda Luca » mer 11 ago 2010, 18:02

Io ho quella edita dalla Naxos nel '97 e ben diretta da Neuhold. Gli artisti sono fuori dai soliti elenchi di big (pressoché ignoti e molti del Nord Europa). La sto ascoltando ed ha ragione Pietro, anche se - almeno per il I atto - è un pò troppo descrittiva rispetto alla versione che poi si è imposta. Inoltre Pinkerton emerge piuttosto razzista rispetto a quanto si sente di solito.

Saluti, Luca.
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