Un ballo in maschera (Verdi)

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Un ballo in maschera (Verdi)

Messaggioda VGobbi » gio 04 ott 2007, 20:03

Qual'e' la vostra incisione discografica del Ballo in Maschera preferita e per quale motivo?

Personalmente mi garba assai il Ballo scaligero del '56 con il trio Di Stefano - Stella - Bastianini e la direzione tutta fuoco di un teatralissimo Gavazzeni. Il tenore, oltre che per il suo splendente ed inarrivabile timbro, conquista per la sua solare e semplice comunicativa. Certo il suo personaggio forse ne viene irrimediabilmente banalizzato, regradando il Conte ad un semplice scugnizzo, pero' almen per me e' impossibile resistere al fascino glamour che emana il canto del tenore siciliano.

Discorso a parte merita l'Amelia della Stella, artista assai bistrattata e che non ho ancora capito i motivi di cio'. Io l'ho sempre trovata vocalmente valida e con una dizione pressoche' impeccabile (dote che al giorno d'oggi pare del tutto scomparsa, se mi riferisco all'Amelia della Urmana, tanto per citare un esempio recentissimo). Il fattore dizione l'ho sempre ritenuto di fondamentale importanza, anche perche' l'ho sempre correlato alla capacita' o meglio alla miglior riuscita nel fraseggio. Rimane il Renato di Bastianini, forse il meno interessante dei tre, per una prova un po' troppo monocorde e cantato spesso sempre sul "forte".
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Un ballo in maschera (Verdi)

Messaggioda teo.emme » gio 04 ott 2007, 20:43

Beh, la mia incisione preferita resta quella diretta da Leinsdorf con la Price, Merrill, Bergonzi, Verrett e Grist (RCA).

Il motivi della mia preferenza sono innanzitutto il canto nobile e "verdiano" di tutti i protagonisti. E poi c'è l'Amelia della Price che segna, con questa interpretazione, il meglio che si possa ascoltare per questo ruolo. La Price resta insuperata e insuperabile per me. La voce vellutata, drammatica e sensuale la rendono interprete ideale per il clima dell'opera.

Al secondo posto l'incisione di Solti con Pavarotti (immenso nel ruolo di Riccardo), soprattutto per la prova del tenore (molto meno convincente l'Amelia di Margaret Price - per non dire mal riuscita - e l'Ulrica della Ludwig, per tacere della Battle) e del sempre bravo Bruson.

Credo che oltre a queste due ve ne siano ben poche..
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Messaggioda MatMarazzi » gio 04 ott 2007, 20:49

Io invece voto per l'edizione di Fritz Busch. Quando l'ho sentita sono sobbalzato sulla sedia, per la lettura trascinante del direttore.
Certo ...a Vit non piacerà perchè è in tedesco.

Al secondo posto metto invece un vecchio live dal Met (1955) a cui sono affezionatissimo.
E' vero che la Milanov è logoratissima e negli acuti fa un po' piangere, è vero che Metternich (costretto a cantare in italiano) non tira fuori tutte le meraviglie di quando canta in tedesco, però a me piace tanto lo stesso.
Perché Mitropoulos era un vero e proprio genio.
E perchè in fondo un Tucker d'annata, una Madeira giovane e "orchessa" non mi fanno schifo! :)

Salutoni
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Messaggioda Luca » gio 04 ott 2007, 21:46

Io invece voto per l'edizione di Fritz Busch. Quando l'ho sentita sono sobbalzato sulla sedia, per la lettura trascinante del direttore.
Certo ...a Vit non piacerà perchè è in tedesco.
=============================================
Invece a me piace molto, anche perché si tratta di un'esecuzione molto accurata nei dettagli. Devo averla da qualche parte e vedrò di recuperarla.

Saluti, Luca.
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Messaggioda VGobbi » gio 04 ott 2007, 23:01

Son riuscito a digerire, e senza nessuna difficolta' visto l'ottimo esito, un' Aida in russo (vi era Nelepp ma sopra tutto il mio Petrov quale Ramfis), penso che potrei fare uno sforzo per sentire il Ballo in tedesco. Certo che se mettesse anche i nomi di chi canta, non mi dispiacerebbe. Grazie!

Quanto al Ballo con la Milanov, confesso che dopo il fatidico 1950 faccio fatica a sentire qualcosa di lei, talmente la voce fa letteralmente a pugni con il canto. Dovreste sentire la sua Norma del '44 e confrontarla con le sue perfomances degli anni '50 : non c'e' assolutamente paragone.
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Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda pbagnoli » sab 25 lug 2009, 18:41

Ovvero Gedda.
La prima volta che lo ascoltai mi lasciò freddino.
L'ho riascoltato recentemente e mi entusiasma.
Allure da vero monarca ma, soprattutto, diversa impostazione: non più da haute-contre, ma di petto pieno e, ancora una volta, perfettamente a suo agio.
Al suo fianco, gli eccellenti Lilian Molnar Talajic e Sherrill Milnes.
Chi l'ha ascoltata?
E cosa ne dite, in linea di massima, di un tenore come Gedda al di fuori del suo ambito abituale?
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda Luca » sab 25 lug 2009, 21:24

Beh, a costo di apparire un 'bastian contrario': a me Gedda non ha mai entusiasmato. Senz'altro registro acuto, ma anche molta freddezza timbrica e ritrosia interpretativa, almeno a mio modo di vedere. Volutamente nella mia collezione di cd ho pochissime opere con lui, forse il solo Lohegrin che dista anni luce da quelli che sono i miei preferiti in quest opersonaggio. In sostanza: non mi dice assolutamente nulla nel campo tenorile.

Saluti domenicali.
Luca.
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda Tucidide » dom 26 lug 2009, 0:04

Luca ha scritto:Beh, a costo di apparire un 'bastian contrario': a me Gedda non ha mai entusiasmato.
...
In sostanza: non mi dice assolutamente nulla nel campo tenorile.

:shock: Ohibò! :D
Io stesso non mi reputo un ammiratore incondizionato di Gedda, e in diverse cose non mi entusiasma: Forse pago ancora lo scotto dell'influenza della critica togata.
Ma poi mi sono dovuto ricredere e adesso in certe opere lo trovo strabiliante. Uno dei pochi tenori della seconda metà del Novecento in grado davvero di tirarti fuori qualcosa di non comune, di impossibile ad altri.
Come lui i ragazzacci americani Blake e Merritt, forse (dico forse) Kraus, e nel primo Novecento Escalaïs, Kozlovskij e Jadlowker (ferme restando le differenze notevoli fra questi grandissimi).

Per tornare in tema, devo dire che non conosco questo Ballo, ma... non saprei. A naso, non so quanto Riccardo sia un personaggio adatto a mettere in luce le risorse tecniche ed interpretative di Gedda. Probabilmente sarà lontano dai colori latini di Pavarotti e Domingo, come pure di Carreras, e forse sarà privo anche della guasconeria un po' yankee di Tucker (il mio preferito, con Mitropoulos) e dalla sorridente bonomia di Bjoerling (ecco, se dovessi indicare un tenore che non riesco a trovare quasi mai interessante, direi proprio quest'ultimo: è sicuramente un mio limite, ma non riesce pressoché mai a dirmi nulla... :oops: ).
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda VGobbi » dom 26 lug 2009, 9:25

Beh, anche a me onestamente e' un artista che non mi fa impazzire. Cio' non toglie che sia stato, indiscutibilmente, una colonna portante del mondo dell'opera, anche per aver affrontato un repertoro vastissimo.

Naturalmente non ho questo live, ma se mi capitasse l'occasione, non perderei tempo ad acquistarlo.

Mi hai fatto venire voglia di riascoltare il suo Lohengrin ...

P.s.: e devo ancora sentire il Crepuscolo per terminare la tetralogia wagneriana diretta da Janowski.
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda Tucidide » dom 26 lug 2009, 10:40

VGobbi ha scritto:Mi hai fatto venire voglia di riascoltare il suo Lohengrin ...

Non conosco il suo Lohengrin. Tenuto conto che per il Cavaliere del Cigno apprezzo le voci chiare e quasi "ultraterrene", potrebbe piacermi.
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda pbagnoli » dom 26 lug 2009, 12:09

Io ho ascoltato il suo Lohengrin un po' di anni fa, ma non mi fece impazzire; naturalmente, se ci riferiamo al live di Stoccolma del 66 diretto da Varviso con la Nordmo-Lovberg.
Ignoro se esistano altre registrazioni.
Siccome il mio giudizio è tendenzialmente un po' mutevole con il passare degli anni, dovrei riascoltarmelo.
Luca non lo ami, lo so, ma potresti dirci qualcosa di più del suo "eroe del cigno"?
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda VGobbi » dom 26 lug 2009, 16:42

pbagnoli ha scritto:Luca non lo ami, lo so, ma potresti dirci qualcosa di più del suo "eroe del cigno"?

E' vero, visto che sei davvero un esperto di quest'opera. So che ne hai parecchie edizioni discografiche. Comunque, ti confermo Pietro, che il live e' quello di Stoccolma. A me, ricordo, mi lascio' una bellissima impressione ... ma parlo anch'io di qualche annetto fa.
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda Rodrigo » dom 26 lug 2009, 17:31

Io di Gedda ammiro la Boheme EMI incisa con la Freni sotto la bacchetta di Schippers. Anche il timbro così particolare del tenore mi pare funzionale all'idea di "asciugare" la partitura da una lettura troppo crepuscolar-sentimentale.
E' lecita un'interpretazione così?
Boh, io la trovo molto bella.

PS: Trovo Bjorling vocalmente fenomenale e sempre molto attento come interprete. Se si pensa che era (quasi) coevo ai Gigli ed ai Tagliavini colpisce anche la modernità del suo fraseggio.
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda Luca » dom 26 lug 2009, 18:08

Io di Gedda ammiro la Boheme EMI incisa con la Freni sotto la bacchetta di Schippers. Anche il timbro così particolare del tenore mi pare funzionale all'idea di "asciugare" la partitura da una lettura troppo crepuscolar-sentimentale.
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Ecco, conosco quell'edizione di cui ho solo una selezione. Proprio per questo 'asciugare' la Bohème (e non solo questa, aggiungo), Gedda finisce, almeno per me, per essere arido e senza un briciolo di sentimento: un burocrate che canta correttamente, ma che alla fine non ti coinvolge.

Circa il Lohengrin dovete pazientare: è quello di Stoccolma con la Normo Lovberg diretto da Varviso. Nella discografia completa che vi invierò (mi mancano solo 5 edizioni: se qualcuno me le può procurare: gli mando l'elenco e lo... incarico) troverete quanto cercherete.

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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda Tucidide » dom 26 lug 2009, 20:01

Rodrigo ha scritto:Io di Gedda ammiro la Boheme EMI incisa con la Freni sotto la bacchetta di Schippers. Anche il timbro così particolare del tenore mi pare funzionale all'idea di "asciugare" la partitura da una lettura troppo crepuscolar-sentimentale.
E' lecita un'interpretazione così?
Boh, io la trovo molto bella.

Luca ha scritto:Ecco, conosco quell'edizione di cui ho solo una selezione. Proprio per questo 'asciugare' la Bohème (e non solo questa, aggiungo), Gedda finisce, almeno per me, per essere arido e senza un briciolo di sentimento: un burocrate che canta correttamente, ma che alla fine non ti coinvolge.

Mi trovo d'accordo con Luca. A me sembra che Gedda si inserisca nella lista dei Rodolfo freddi e poco significativi. In questo novero metterei anche Bergonzi e Kraus. Trovo Di Stefano, Pavarotti ma anche Carreras più "dentro" al ruolo.
Rodrigo ha scritto:Trovo Bjorling vocalmente fenomenale e sempre molto attento come interprete. Se si pensa che era (quasi) coevo ai Gigli ed ai Tagliavini colpisce anche la modernità del suo fraseggio.

Gigli però era più vecchio, anche se in effetti era ancora pienamente in carriera quando lo Svedese comincià la carriera.
Nulla da dire sullo splendore vocale di Bjoerling, nonché sulla sua "misura". Ma lo trovo troppo spesso freddo e insensibile. A dire il vero, c'è su YouTube una bellissima Romanza del fiore dalla Carmen, e lì in effetti mi piace moltissimo. Anche il suo Rodolfo nella Bohème è bello. Ma ad esempio il suo duetto dei Pescatori di Perle con Merrill è di piattezza desolante, inversamente proporzionale alla saldezza e robustezza delle linee vocali. Sempre su YouTube ho anche ascoltato una Barcarola del Ballo in Maschera cantata in svedese con accento totalmente inespressivo: che diamine! Dovrebbe essere una palestra straordinaria per un interprete, in bilico fra mistero, ironia, scherno, sottile inquietudine. Niente! Un solo colore, certamente bellissimo, e basta. Viene da credere che si tratti di una cover, e che le parole in svedese parlino di tutt'altro... :roll:
Comunque, ripeto, è un problema mio: so che a distanza di tanti anni dalla sua triste scomparsa, è ancora amatissimo dai melomani, anche in Italia dove la critica non è mai stata molto tenera con lui. E questo è un dato incontestabile e significativo.
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