La Bohème (Puccini)

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Re: La Bohème (Puccini)

Messaggioda DottorMalatesta » mer 05 set 2012, 9:46

Maugham ha scritto:Anch'io, come te, non ci vedo chissà quale rivoluzione rispetto al passato sotto il profilo dei contenuti.
Se proprio di rivoluzione vogliamo parlare, sono convinto che la si debba cercare nelle forze messe in campo.
Il direttore più celebre dell'epoca, una blasonata orchestra sinfonica che del repertorio operistico aveva affrontato solo Wagner, una multinazionale del disco che sfodera i suoi cantanti più celebri, un team tecnico che trasferisce armi e bagagli (con i costi che comporta) dalle consuete sale già attrezzate da decenni a Berlino... tutto questo per una Bohème. :shock:
Per un'opera e un autore che all'epoca erano considerati dai soloni della cultura nient'altro che popolare robetta all'italiana.
In questo Karajan si pose controcorrente. Dopo il sessantotto fare Puccini significava cedere al gusto borghese e retrivo contro cui la società si era scagliata. E invece Karajan decise -dopo un'intensa frequentazione di questo titolo dal vivo- di riservare alla Bohème la stessa attenzione, cura, maniacalità testuale con cui aveva trattato il Ring di poco precedente.
Sotto questo profilo Karajan -con questa registrazione e con la quasi coeva di Butterfly- ha fatto un grande servizio a Puccini.
Paragonabile ad Abbado che ha trasformato il Barbiere in un'opera "per intellettuali". :)
WSM


Ti ringrazio: finora non avevo mai pensato alla Bohéme di Karajan come ad una edizione rivoluzionaria in riferimento alle "forze messe in campo". Mi trovo molto d´accordo con quello che hai scritto. In effetti dopo Karajan Puccini (forse) ha goduto di una miglior reputazione (anche oltralpe!!!).
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Re: La Bohème (Puccini)

Messaggioda flipperinodoc » dom 24 mar 2013, 12:50

in viaggio verso un noioso matrimonio (speriamo gli sposi non siano frequentatori del nostro forum), decido che musica portare in macchina. e il mio occhio cade sulla boheme di bernstein (ancora incellofanata!!!). ne avevo letto bene, male, malissimo....
ieri il mio primo ascolto: lenta, lentissima, lugubre, ricca di una sofferenza che ti dilania già dalle prime note. gli impasti cromatici sono particolarissimi, sembra di ascoltare qualcosa che non hai mai sentito prima. è una sensazione bellissima. ci sono momenti che ti spiazzano, aspetti qualcosa che non avviene, magari avviene l'esatto contrario. piccoli capolavori si susseguono a momenti in cui rimani perplesso. il suono è sempre meraviglioso, cupo. mi colpiscono in particolare il racconto di musetta del 4° atto e l'introduzione al "sono andati....". mai sentiti così. e l'emozione sale, in continuazione....fino alla morte di mimì che non giunge come una deflagrazione: mimì è già morta nel I atto.

il cast è giovanissimo (necessariamente giovanissimo: chi mai avrebbe potuto sostenere una boheme così diversa tra i cantanti famosi con alle spalle tante boheme? ma vi immaginate la scotto in una versione del genere che danni avrebbe fatto?) hadley è bravino e inizia una discreta carriera, la daniels diventerà una ottima Minnie, hampson dimostra già di essere la "bartoli maschile". l'unico esperto è plishka che realizza una bellissima "vecchia zimarra" costruita da bernstein come una marcia funebre.

alla fine dell'ascolto, sconvolto mi dico: ma chi se ne frega se la reaux è la peggiore mimì della storia. per ascoltare una mimì eccezionale posso sentire la tebaldi quando voglio! ma grazie a dio (o chi per esso) bernstein esiste!!!!

(per gli insulti, sono qui disponibile.....) : Doctor :
buona domenica a tutti
non respira! .... sarà all'ottavo piano!
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Re: La Bohème (Puccini)

Messaggioda pbagnoli » dom 24 mar 2013, 13:38

flipperinodoc ha scritto: ...boheme di bernstein (ancora incellofanata!!!). ne avevo letto bene, male, malissimo....
ieri il mio primo ascolto: lenta, lentissima, lugubre, ricca di una sofferenza che ti dilania già dalle prime note. gli impasti cromatici sono particolarissimi, sembra di ascoltare qualcosa che non hai mai sentito prima. è una sensazione bellissima. ci sono momenti che ti spiazzano, aspetti qualcosa che non avviene, magari avviene l'esatto contrario. piccoli capolavori si susseguono a momenti in cui rimani perplesso. il suono è sempre meraviglioso, cupo. mi colpiscono in particolare il racconto di musetta del 4° atto e l'introduzione al "sono andati....". mai sentiti così. e l'emozione sale, in continuazione....fino alla morte di mimì che non giunge come una deflagrazione: mimì è già morta nel I atto.

Buona domenica anche a te!
Io è tantissimo tempo che non la ascolto più, ma - a memoria - mi sentirei di condividere le tue impressioni.
Peccato per Angelina Réaux, davvero scarsa: ci fosse stata una Mimì appena un po' meglio, probabilmente avremmo avuto la "Bohème" di tutta la vita...
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: La Bohème (Puccini)

Messaggioda Enrico » dom 24 mar 2013, 13:57

Nessuno insulti Flipperino! anche perché la Bohéme di Bernstein è veramente una delle più belle (con Karajan, Toscanini, Kleiber se volete, e non scandalizzatevi se nel gruppo metto anche quella con Gigli e la Albanese, un giorno forse vi spiegherò perché!). Come dicevo in questo thread circa un anno fa, è bella anche da vedere, essendo una registrazione nata dal vivo, in forma di concerto, a Santa Cecilia (è la seconda Bohéme che ho visto in televisione, dopo quella di Pechino con Pavarotti e Fiamma Izzo). Nel video romano della Rai, anche se il suono non può competere con quello dei cd, alla grandezza dell'interpretazione che Flipperino ha già descritto si aggiunge la varietà e la bellezza delle espressioni di Bernstein, inquadrato molto spesso. Vedo che finalmente c'è tutta su youtube, ma divisa in ben venti spezzoni. Qui c'è il primo:
Enrico B.
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Karajan o Serafin?...

Messaggioda Raffaele » mar 03 giu 2014, 22:15

Ciao a tutti ( dall'oltretomba),
qualche giorno fa ho avuto modo di riascoltare (era davvero tanto che non lo facevo) la famosa Boheme diretta da Serafin( Tebaldi,Bergonzi,Bastianini...) e sono rimasto letteralmente affascinato dalla bellezza del suono e dalla meraviglia delle voci messe in campo...
Voci da "Eden perduto",tanto per citare Elvio Giudici( e io sicuramente non sono fra quelli che:"...Non ci sono più le voci di una volta...);
l'orchestrazione di Serafin poi, lungi dall'essere quella meravigliosamente originale e sconvolgente di un geniale Bernstein o tenera e intimista di un Pappano o,ancora, rapida e tagliente di Toscanini,è però, secondo me, veramente bella, sicuramente (tanto per ricitare Giudici)perfettamenterispondente all'era da boom economico in cui la registrazione viene effettuata; una direzione turgida e ricca ,talora, di dettagli sonori e meraviglie che francamente mi pare di non sentire in quella che da molti è considerata la Boheme di riferimento e cioe quella del sommo Karajan...
Certo che se qui cerchiamo ,per esempio, le introspezioni psicologiche della Callas, beh, sicuramente non le troviamo...c'è la Tebaldi , come al solito matronale e spesso poco aderente al personaggio...Però la voce è veramente meravigliosa ed in alcuni momenti tanto sublime da far dimenticare le eventuali carenze che toccano gli altri aspetti...Bergonzi poi, canta meravigliosamente anche lui, secondo me sicuramente meglio di Pavarotti...E sempre(o quasi) un Rodolfo dalla voce grande e potente,poco incline a sfumature e letture intimiste, ma che voce e che musicalità trascinanti però...
Mi sono ricordato di una lunga e interessante discussione di qualche tempo fa in cui si parlava proprio della Boheme di karajan in cui ,se non erro, Triboulet sosteneva di non capirne l'importanza poichè ne leggeva solo l'attenzione esagerata data dal grande direttore alla bellezza del suono in sè...In cosa ,secondo lui, questa era un passo in avanti ,per esempio, proprio a quella di Serafin che già aveva percorso questa strada della bellezza e opulenza sonora?...
Ricordo poi che Maugham aveva al contrario sottolineato l'importanza storica delle interpretazioni di Karajan delle opere pucciniane,proprio a partire da questa Boheme in cui per la prima volta venivano messe in campo forze di levatura internazionale(orchestra, cantanti...) e cura e attenzione per il dettaglio altrimenti riservate a ben altro repertorio...
Riascoltando allora questa bellisima incisione di Serafin qualche dubbio me lo sono posto...Perchè se parliamo di bellezza del suono, dell'attenzione al dettaglio, dell'opulenza delle voci messe in campo, allora mi pare che Serafin avesse già centrato il bersaglio un bel pò di anni prima...
Vero è che i magici " cuscini sonori " dello " stregone" Karajan restano ineguagliati e quel tono affabulatorio,dolcissimo e un pò amaro allo stesso tempo, quel particolare e inconfondibile " Karajan touch" sottolineato, a suo tempo, dallo stesso Maugham, continua a prendermi ogni volta che riascolto questa registrazione...
Forse il problema sono proprio le voci( e qui condivido pienamente quanto affermava MatMarazzi secondo il quale il problema delle incisioni, specie pucciniane, di Karajan era proprio il sottovalutare la fondamentale importanza della personalità dell'interprete al di là della bellezza dello strumento vocale)...La Mimi' della Freni è vocalmente stupenda ,non c'è dubbio, però nel meraviglioso tessuto orchestrale preparato da Karajan , denso e vaporoso allo stesso tempo, tende a risolvere la parte facendosi "piccolina", "buonina", "dolcina"...Ma forse questo non basta a entrare in perfetta sintonia con tutto il resto,ci vorrebbe una sfumatura "stregonesca", ammaliante ,che purtroppo secondo me decisamente le manca...
Nell'altra edizione la Mimi' della Tebaldi, matronale e pontificante quanto si vuole, delinea un personaggio ben più vivido e nettamente definito nell'altrettanto prezioso tessuto orchestrale predisposto da Serafin...e nei momenti in cui la Tebaldi esprime la dolcezza di Mimi' con la sua voce...beh sono momenti davvero paradisiaci...
Tornando alla Boheme di Karajan è stata spesso criticata per essere troppo "austriaca","operettistica"...Che ha ben poco a che vedere con la fame e il freddo delle notti da bohemienne a Parigi...
ben altrimenti rappresentate da direttori quali Toscanini, Votto con Callas/Di stefano ,ecc...
Io però comincio a convincermi che forse questo non va ricercato in un opera come Boheme, chè,forse, la magia di una Boheme come quella di Karajan vada ricercata proprio nel riuscire ad essere leggera e vaporosa come una operetta ma con un finale di una classicità e tragicità ancora , secondo me, ineguagliate...
E' là che c'è il crash finale, la "deflagrazione" come qualcuno l'ha chiamata, lo scontro irreversibile fra il sogno, la fantasia e la realtà della morte...e quindi della vita...Io un finale come quello di Karajan, sinceramente ancora non l'ho sentito...
Poi che le opere di Puccini siano piene di contraddizioni e temi irrisolti e forse mai risolvibili, secondo me è quasi un dato di fatto...
Quante volte si è discusso di personaggi come Cio Cio San o Manon Lescaut...A dire che ancora non ce ne va bene una perchè non percepiamo la giovinezza del personaggio(" ...quindici netti netti...")...Però quando vedo e ascolto una Manon che mi canta "in quelle trine morbide" io proprio non posso fare a meno(e mi riferisco soprattutto alla sensualità della musica)di pensare a una donna morbida e seducente...Francamente non mi viene in mente una ragazzina maliziosamente ingenua...la musica di Puccini mi porta ad immaginare ben altri e consapevoli sfinimenti d'amore...
Mah!,,, Un pò di sciocchezze qua e là, cosi', perchè mi piacerebbe capire chi sono davvero questi personaggi pucciniani cosi' complessi e contaddittori...
Ciao a tutti Raffaele
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Re: La Bohème (Puccini)

Messaggioda pbagnoli » mer 04 giu 2014, 15:22

Ciao Raffaele! Bentornato e grazie delle bellissime considerazioni!
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Re: La Bohème (Puccini)

Messaggioda Raffaele » mer 04 giu 2014, 20:01

Grazie mille Pietro
e auguri di buon compleanno anche da parte mia a questo meraviglioso sito che comunque continuo a seguire con passione e interesse!
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Re: La Bohème (Puccini)

Messaggioda VGobbi » mer 04 giu 2014, 21:47

Davvero splendido e sopratutto interessante ed illuminante il breve excursus storico delle varie interpretazioni di quest'opera così inflazionata, sopra tutto a livello di regia musicale ... tanto che mi è tornata voglia di riascoltarla nuovamente ... Grazie Raffaele e ben ritrovato su questi schermi.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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