I Pagliacci (Leoncavallo)

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Re: Pagliacci Callas

Messaggioda pbagnoli » sab 10 mag 2008, 18:29

krausforever ha scritto:Cosa ne pensate dell'edizione di Riccardo Muti del '79? quella con Josè Carreras (Canio), Renata Scotto (Nedda), Kari Nurmela (Tonio), Ugo Benelli (Peppe) e Thomas Allen (Silvio).... secondo me è un'edizione di riferimento!!! Tutte grandi interpretazioni...

Mah.
Non mi ha mai convinto. Vuole essere cerebrale ed intellettuale, ma non ci riesce. Carreras è bravino, Nurmela proprio no, la Scotto non riesce a tirar fuori il personaggio. Ho sentito di meglio, ma se piace...
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Re: Pagliacci Callas

Messaggioda krausforever » sab 10 mag 2008, 21:31

pbagnoli ha scritto:
krausforever ha scritto:Cosa ne pensate dell'edizione di Riccardo Muti del '79? quella con Josè Carreras (Canio), Renata Scotto (Nedda), Kari Nurmela (Tonio), Ugo Benelli (Peppe) e Thomas Allen (Silvio).... secondo me è un'edizione di riferimento!!! Tutte grandi interpretazioni...

Mah.
Non mi ha mai convinto. Vuole essere cerebrale ed intellettuale, ma non ci riesce. Carreras è bravino, Nurmela proprio no, la Scotto non riesce a tirar fuori il personaggio. Ho sentito di meglio, ma se piace...


L'edizione in assoluto migliore è quella di Karajan della Scala anche se la Carlyle non mi fa saltare dalla seggiola come fanno Bergonzi o Taddei....In questa di Muti però bisogna riconoscere la bellezza del suono che scaturisce dall'orchestra e la dolente pateicità di Carreras...certo c'è il "ma" di Nurmela, baritono che non ha per niente una voce brutta, ed è veramente rozzo, cosa che però nel personaggio di Tonio potrebbe andare bene...io però inviterei ad ascoltarlo nel duetto con Nedda dove secondo me l'interprete viene fuori...Benelli poi mi impazzire nella sua serenata qui come con Karajan e come in tutti gli altri personaggi che ha interpretato...(quasi quasi apro una discussione su di lui....non ora...Gubbio, la mia città si stà preparando per la Festa dei Ceri del 15 maggio e per le strade siamo tutti elettrizzati)
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda Enrico » gio 17 feb 2011, 18:30

Ho acquistato qualche giorno fa la seconda registrazione di Muti, al prezzo di 5,90 euro nella nuova collana economica di opere della Decca (che comprende anche alcuni titoli, sempre i soliti, del catalogo Philips).
Questa edizione dei Pagliacci non l'avevo presa quando veniva proposta come "disco del mese" (è del 1992) ma l'avevo ascoltata una volta, tanti anni fa, trasmessa per intero una sera da Radio3, che all'epoca faceva anche ascoltare una o due volte a settimana le novità discografiche. Mi ricordavo che era un'edizione senza le vecchie varianti e senza acuti aggiunti (ma Pavarotti nel Vesti la giubba ride, e piange alla fine perfino più di altri, evidentemente con la benedizione di Muti, perché in altre registrazioni - anche in concerto - è molto più contenuto e sobrio), e che Pavarotti soprattutto nel finale cercava di tirare fuori una grande quantità di voce con una partecipazione interpretativa maggiore del solito, anche se un po' esteriore: forse cio' è dovuto anche al fatto che, trattandosi di registrazione live in concerto, a Philadelphia, probabilmente l'orchestra diretta da Muti risultava più possente di quanto non si senta dal disco; e certe cannonate di grancassa e piatti sembrerebbero confermarlo, i momenti di ricercata eleganza si alternano a quelli di terribile fracasso, senza l'equilibrio saggio ma modernissimo della registrazione di Serafin con la Callas: registrazione che cito di nuovo, ricollegandomi all'antico avvio di questo thread, perché mi dispiace per la Dessì ma nel suo modo di cantare non trovo niente né della perfetta dizione nè del fraseggio "vero" e giusto della Callas: rimane la voce, che non mi è piaciuta mai particolarmente né in disco né quell'unica volta che l'ho sentita dal vivo in un concerto in cui cantava un po' di tutto, da Verdi a Puccini: è chiaro che non possiamo paragonare la Dessì alla Callas, ma è anche chiaro che per dare significato e credibilità alla parte di Nedda la voce da sola non basta. Juan Pons, presente in molte produzioni dei Pagliacci, ha tanta voce sana e tonda, e nulla più, dal momento che Muti gli toglie anche gli acuti: molti cantanti che ho sentito in piccoli allestimenti provinciali cantavano e interpretavano meglio di lui: e in disco trovo sicuramente più interessante perfino Wixell nell'altra registrazione con Pavarotti. Paolo Coni come Silvio mi sembra vocalmente abbastanza piatto e grigio, ma in sua difesa posso dire che alcuni mesi dopo, in un Rigoletto che ho ascoltato in teatro con la direzione di Peter Maag, era molto più convincente come interprete, e la voce appariva dal vivo molto più ricca e sonora. Alla fine mi sembra un'edizione poco significativa e riuscita a metà: Pavarotti a modo suo funziona, ma aveva già fatto un'altra registrazione, quella con Patanè e la Freni, con meno fatica e risultati simili: forse questa voleva essere una specie di prova americana prima del debutto nell'opera alla Scala: ma sappiamo che anche lui, come succede oggi a Kaufmann, rinunciò per malattia, e i Pagliacci andò poi a cantarli al Metropolitan, con la solita regia di Zeffirelli (non in maniera memorabile, ma nemmeno tanto male per i suoi sessant'anni).
Ultima modifica di Enrico il ven 18 feb 2011, 18:18, modificato 1 volta in totale.
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda pbagnoli » gio 17 feb 2011, 18:56

Enrico ha scritto: Juan Pons, presente in molte produzioni dei Pagliacci, ha tanta voce sana e tonda, e nulla più, dal momento che Muti gli toglie anche gli acuti

Ah, già: la storia degli acuti... Una vecchia fobia di Muti anche se, a regola, avvalorata dallo spartito.
Io Pons lo sentii alla Scala nei primi Anni Ottanta, e proprio in una produzione di Zeffirelli: all'epoca era giovane e già grosso, non aveva la barba e aveva i capelli lunghi un po' grunge. La voce era importante e gli acuti erano vere e proprie folgori; mi fece un'impressione notevole, ma - devo dirlo - così come in quei Pagliacci non l'ho più risentito
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda Enrico » gio 17 feb 2011, 19:34

Io Juan Pons l'ho visto solo nell'Aida a Taormina due anni fa: notevolmente dimagrito, ma sempre con voce abbastanza robusta per cantare all'aperto. Con il suo stile non troppo raffinato era comunque superiore all'Aida debole della Kabatu e al faticoso Radames di Licitra. Io ero lì, nell'ultima fila del teatro antico pienissimo, solo perché tre miei amici suonavano nell'orchestra composta da studenti dei conservatori italiani: il "grande evento" è stato trasmesso più volte su Sky Classica. Qualche volta ho pensato di scriverne un resoconto più dettagliato, ma forse non ne vale la pena.
Nel Nabucco del Metropolitan, che avevo registrato dalla diretta radiofonica, la voce di Pons sembrava sempre molto solida: il difetto (difetto nel senso di "mancanza di qualcosa") era sempre nell'interpretazione e nella recitazione, come si può vedere dalla ripresa in DVD.
Nei Pagliacci c'è sempre Pons nel film di Zeffirelli, e Pons con Pavarotti nel video del Metropolitan, e Pons con Domingo e Muti nel video di Ravenna...
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda vitus » ven 18 feb 2011, 12:00

Una delle mie opere veriste preferite. Un'edizione perfetta forse non esiste. Un'edizione che a me piace molto e che mi pare abbastanza equilibrata è quella Decca con Del Monaco, Tucci e Mac Neil. la Tucci è vocalmente all'altezza della parte. Per la scena si veda il filmato da Tokyo del 1961. Del Moanco è per me il più grande Canio dai tempi di Caruso. Questa edizione poi lo coglie ancora negli anni migliori. Mac Neil è poi la dimostrazione che un verdiano di riferimento riesce ad essere anche un attendibilissimo interprete verista. Il suo Rance e il suo Scarpia ne danno un ulteriore conferma. Qua e là altri grandi cantanti nei rispettivi ruoli e cito Vickers e Tucker come Canio, Clara Petrella come Nedda, un grandissimo Basiola nella registrazione con Gigli, Taddei (forse non proprio agiato in acuto come altri ma il migliore, per me,, nel nido di memorie). Cito Panerai con la Callas come Silvio. infine, il citao film opera di Zeffirelli con un Pons strepitoso (eppure baritono da me non tanto amato), una Stratas attrice di rango e un Domingo strappalacrime (impressionanate il fermo immagine della maschera di dolore di Canio nel finale dell'opera) e un pregevole Rinaldi come Silvio.
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda MatMarazzi » ven 18 feb 2011, 12:34

Bellissima la recensione di Enrico sui pagliacci mutiani.
Vorrei solo aggiungere che la dessì (la cui Nedda ho ascoltato almeno tre volte dal vivo) non risultava veramente efficace in questo personaggio.
Eppure secondo me nella breve stagione del suo zenith vocale e poetico è stata una cantante impressionante: tagliando i primi anni da scolaretta procace e gli ultimi (da dieci anni in qua) da divastra artificiosa e da esternazioni goffamente populiste, nel pieno degli anni '90 aveva trovato un equilibrio espressivo e tecnico veramente singolare.
Fui sconcertato di dover vedere in un teatro periferico come il Filarmonico di Verona un'incarnazione sensazionale come la sua Ipermestra di Salieri, complessivamente una delle più impressionanti incarnazioni d'opera cui abbia assistito e meritevole di maggiore diffusione. Pochi anni dopo fu la volta della Ginevra della Cena delle Beffe a Zurigo e fu un'altra interpretazione degna di figurare fra le maggiori di quel decennio.
Chi dovesse ascoltarla ora, con gli acuti stridenti e compromessi, il canto appesantito, l'espressione enfatica e matronale da anti-star del popolino loggionistico, non può nemmeno immaginare di cosa fosse capace nei suoni anni buoni.

Tornando a Pagliacci, mi spiace che non esista la registrazione dell'allestimento (è vero, in inglese) dell'ENO a cui assistetti alcuni anni fa.
Jones propose una regia talmente al di sopra di quanto finora i dvd documentano che una sua apparizione sul mercato sconvolgerebbe tutti gli equilibri.
Tra i video ufficiali continuo a preferire quello karajaniano, per la presenza di Vickers e anche di una Kabaywanska efficacissima, singolarmente lucida e dilavata.
Come Nedda le preferisco solo (fra quelle ducumentate) la Callas e la Stratas; quest'ultima poi, come dice Vitus, si libra a una delle più impressionanti costruzioni attorali della sua carriera, con una Nedda nevrotica e fragile, disarmata e bambina che pare ispirarsi alla Masina della Strada.
Relativamente a Canio, non ho ancora trovato l'interprete che sia ideale per i miei gusti. Nessuno rinuncia a quella componente di gigantismo che a mio parare è illogica, assurda.
Il personaggio è un reietto, un miserabile, un piccolo uomo cornuto che nella vita non trova di meglio che fare il pagliaccio. Attribuirgli gigantismo tragico o profondità tristaniane mi pare assurdo.
Caruso almeno, benché titanico a sua volta, evocava il picciotto invecchiato da Little Italy, che la gente segue e applaude con rispetto tutto italo-americano.
Allora sì che, contestualizzato, il Canio "grande" poteva funzionare. Altrimenti è un controsenso.
Ad esempio ammiro Vickers e se qualcuno mi chiedesse chi è il miglior Canio del secondo Novecento direi che è lui; e tuttavia il personaggio non è credibile.
E meno ancora, su questo non concordo con l'amico Vitus, mi persuade del Monaco, anche se Canio resta - a parte tutto - uno dei personaggi in cui funzionava, specie nella coinvolgentissima registrazione con Mitropuolos, la Amara (brava) e Warren (bravissimo).
davvero non mi spiego come Heppner (che non teme di affrontare Siegfried a sessant'anni) abbia appena sfiorato Canio, poi rinunciandovi definitivamente, mentre a me pare idealmente l'interprete perfetto.

Salutoni,
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda Freniano » ven 18 feb 2011, 12:59

Heppner non canterà mai più Siegfried: si è ritirato dalle recite della prossima stagione a NY.
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda MatMarazzi » ven 18 feb 2011, 13:42

Freniano ha scritto:Heppner non canterà mai più Siegfried: si è ritirato dalle recite della prossima stagione a NY.


Bene, questa è una buona notizia! :)
E tuttavia a Aix l'ha fatto... Mentre a Los Angeles si è ritirato da Canio.
dei due, secondo me, avrebbe fatto bene a cancellare il primo... e tenersi ben stretto il secondo.
Probabilmente si è trovato male con Canio perchè nessuno gli ha fatto capire che il personaggio andrebbe affrontato in chiave anti-eroica.
Almeno, è questo che temo...

salutoni,
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda vitus » sab 19 feb 2011, 14:07

Matt ha scritto
...Come Nedda le preferisco solo (fra quelle ducumentate) la Callas e la Stratas; quest'ultima poi, come dice Vitus, si libra a una delle più impressionanti costruzioni attorali della sua carriera, con una Nedda nevrotica e fragile, disarmata e bambina che pare ispirarsi alla Masina della Strada.
Relativamente a Canio, non ho ancora trovato l'interprete che sia ideale per i miei gusti. Nessuno rinuncia a quella componente di gigantismo che a mio parare è illogica, assurda.
Il personaggio è un reietto, un miserabile, un piccolo uomo cornuto che nella vita non trova di meglio che fare il pagliaccio. Attribuirgli gigantismo tragico o profondità tristaniane mi pare assurdo...

Grazie Matt, ma appunto l'azzeccatissimo paragone con i personaggi felliniani mi fa preferire Del Monaco che fa di Canio una specie di Zampanò, personaggio con una fragilità tutta interiore nascosta da una spessa scorza di rozzezza. In tal senso, a livello scenico apprezzo molto anche Afro Poli che presta la figura alla voce di Galliano Masini nel film opera. Saluti.
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda MatMarazzi » sab 19 feb 2011, 17:10

vitus ha scritto:appunto l'azzeccatissimo paragone con i personaggi felliniani mi fa preferire Del Monaco che fa di Canio una specie di Zampanò, personaggio con una fragilità tutta interiore nascosta da una spessa scorza di rozzezza. In tal senso, a livello scenico apprezzo molto anche Afro Poli che presta la figura alla voce di Galliano Masini nel film opera. Saluti.


Non ci avevo mai pensato, ma è una prospettiva interessantissima che mi ha fatto venire voglia di rivedermi il video di del Monaco.
Grazie mille,
Mat
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda vitus » sab 19 feb 2011, 18:04

Non ci avevo mai pensato, ma è una prospettiva interessantissima che mi ha fatto venire voglia di rivedermi il video di del Monaco.
Grazie mille,
Mat

Per non prendermi meriti non miei devo dire che l'accostamento Canio/Zampano è del critico Landini e lo trovo molto giusto. Il tuo paragone fra Stratas/Nedda e la Masina me lo ha fatto ricordare. Nel video di Tokyo troverai un grande Del Moanco anche se non più al meglio delle sue possibilità (si avverte qualche durezza che nel decennio 50/60 non c'era). Ciao.
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda VGobbi » sab 19 feb 2011, 19:47

Pero' siete degli infami ... non ricordare Gobbi nei panni di Tonio ... : Fuck You :
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda vitus » dom 20 feb 2011, 13:20

Re: I Pagliacci (Leoncavallo)
di VGobbi il sab 19 feb 2011, 18:47

Pero' siete degli infami ... non ricordare Gobbi nei panni di Tonio ... Pero' siete degli infami ... non ricordare Gobbi nei panni di Tonio ... : Fuck You :

mea culpa! Come non ricordare la grande interpretazione di Gobbi. Forse il suo personaggio verista più riuscito per me. Si veda il citato film opera con Masini ma anche quello con Corelli. Un'interpretazione che fa sorvolare anche su qualche difetto nella resa vocale.
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Re: I Pagliacci (Leoncavallo)

Messaggioda VGobbi » dom 20 feb 2011, 18:30

vitus ha scritto:mea culpa! Come non ricordare la grande interpretazione di Gobbi. Forse il suo personaggio verista più riuscito per me. Si veda il citato film opera con Masini ma anche quello con Corelli. Un'interpretazione che fa sorvolare anche su qualche difetto nella resa vocale.

Ok perdonato! :mrgreen:

Aspetto pero' le scuse degli altri anti gobbiani ... ve ne sono parecchi su questo forum.
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