Lohengrin (Wagner)

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Lohengrin (Wagner)

Messaggioda pbagnoli » mar 17 apr 2007, 13:35

Nella sezione audio, diviso in tre files, è disponibile il Lohengrin in italiano che Giuseppe Giacomini cantò a Trieste nel 1977.
Questa la locandina:
LOHENGRIN
TRIESTE, TEATRO VERDI, 27 JANUARY 1976

MARIA CHIARA (ELSA)
GIUSEPPE GIACOMINI (LOHENGRIN)
LORENZO GAETANI (HEINRICH DE VOGLER)
SILVANO CARROLI (TELRAMUND)
BIANCA BERINI (ORTRUD)
ANTONIO SALVATORI (HEERUFER)
COND. GIUSEPPE PATANE
L'audio è complessivamente buono, ma la prospettiva è teatrale: quindi, l'orchestra è più avanti rispetto alle voci.
I motivi di interesse sono molteplici: fra questi, la voce del Giacomini di 30 anni fa, molto più varia, calda e squillante di quanto non sarebbe diventata in seguito.
Ascoltatelo, e poi provate a dare il vostro parere
Ultima modifica di pbagnoli il ven 27 apr 2007, 21:45, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda bergonzi » gio 19 apr 2007, 10:21

La ringrazio per questa "chicca": per me motivo d'interesse sarà udire il grande Patanè, vero direttore d'opera, che dirige Wagner, una rarità assoluta!
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Messaggioda pbagnoli » ven 20 apr 2007, 18:27

Allora, cosa ne pensate di questo Wagner "de noantri"?
La tradizione esecutiva italiana in campo wagneriano è sempre stata prestigiosa.
A me sembra che Giacomini si faccia onore. E a voi?
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Messaggioda MatMarazzi » mer 02 mag 2007, 8:30

pbagnoli ha scritto:Allora, cosa ne pensate di questo Wagner "de noantri"?
La tradizione esecutiva italiana in campo wagneriano è sempre stata prestigiosa.
A me sembra che Giacomini si faccia onore. E a voi?


A me pare soprattutto che, salvo casi particolari, non si dovrebbero riportare in vita i morti (lo dice sempre anche Erode).
Il Wagner italiano aveva senso alla fine dell'800 e ai primi del '900.
Già negli anni '30 - '40 era diventato un po' ridicolo.
Riportarlo in vita negli anni 70, con quelle tipiche operazioni "nostalgia" che la periferia italiana e quella tedesca amano, mi pare inutile.

Lo stesso discorso vale per il Verdi in tedesco. Grande, superba tradizione, in anni più o meno lontani. Oggi però sentire magari a Darmstad un Verdi in tedesco fa piangere.

Per quanto riguarda Giacomini, non si può negare che il suo ragionier Lohengrin goda di bel timbro.
:D

Salutoni,
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Lohengrin edizione di riferimento

Messaggioda elvino » dom 11 nov 2007, 17:16

Mi sto avvicinando ora all'opera di Wagner e vorrei cominciare con il Lohengrin,mi potreste dire quall'è secondo voi l'edizione di riferimento o cmque quella più rappresentativa di quest'opera ? Grazie mille :)
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Messaggioda walpurgys » dom 11 nov 2007, 17:36

In assoluto una delle mie opere preferite!!!
Lohengrin ha una discografia in cui ogni edizione dice e trasmette qualcosa di nuovo, ma se dovessi consigliartene una per iniziare direi l'edizione in cd di Abbado con Jerusalem, Studer, Welker, Meier, Moll, Schmidt del 91, oppure Keiberth 53 con Windgassen, Steber, Uhde, Varnay, Greindl, Braun...e sicuramente non ne resterai deluso :wink: .
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Messaggioda Tucidide » dom 11 nov 2007, 18:13

Se ti interessa sentire una direzione straordinaria, seppure condita da un canto non sempre all'altezza, ti consiglio l'edizione EMI diretta da Karajan.
Altrimenti, mi piacciono molto l'edizione DGG diretta da Kubelik e quella EMI diretta da Kempe.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Messaggioda teo.emme » dom 11 nov 2007, 18:21

La discografia di Lohengrin è effettivamente molto ampia e ciascuna registrazione ha motivi di interesse. Oltre alle classiche (tra tutte Kempe e Keilberth), ne consiglio due, agli antipodi l'una dall'altra.

1) Quella diretta da Solti per la DECCA, sontuosa e luminosa. Una visione grandiosa di Wagner, tipica del grande direttore, che interpreta alla lettera l'indicazione "opera romantica".

2) Quella diretta da Barenboim per la TELDEC, notturna e pessimista, che anticipa il Tristan. Una visione più essenziale e asciutta, severa, quasi intimista.
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Messaggioda PQYD » dom 11 nov 2007, 18:24

walpurgys ha scritto:Keiberth 53 con Windgassen, Steber, Uhde, Varnay, Greindl, Braun...


grandissima.
e aggiungo:

Völker, Müller, Prohaska, Klose - Heger - Berlino 1942
Melchior, Lehmann, Schorr, Lawrence - Bodanzky - Met 1935
Maison, Flagstad, Hühn, Branzell - Abravanel - Met 1937
Melchior, Rethberg, Hühn, Thorborg - Leinsdorf - Met 1940
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Messaggioda MatMarazzi » lun 12 nov 2007, 0:01

walpurgys ha scritto: per iniziare direi l'edizione in cd di Abbado con Jerusalem, Studer, Welker, Meier, Moll, Schmidt del 91,


Io invece non sono un grande ammiratore di quella di Abbado: trovo la direzione lambiccata per certi versi e retoricissima per altri.
E i cantanti... a me pare che si salvino solo Moll e la Meier (per quanto quest'ultima mi è parsa mille volte meglio a Parigi il maggio scorso).

oppure Keiberth 53 con Windgassen, Steber, Uhde, Varnay, Greindl, Braun...e sicuramente non ne resterai deluso

Anche in questo caso, io mi permetterei di consigliare invece quella dell'anno successivo, sempre a Bayreuth ma dal vivo (con un suono eccellente).
Per bravino che sia Keilberth, Jochum è a livelli sconvolgenti: con quelle sonorità notturne e misteriose, evoca un Lohengrin da grande veglia misterica.
Il cast poi, benché simile, è infinitamente migliore.
Anzitutto la Varnay, la regina delle Ortrud.
Già nel 53 era la maggiore interprete immaginabile per questo ruolo; bene! Nel 54 va ancora più in là ed è addirittura superiore a se stessa.
Stesso discorso per il grandioso Uhde nella parte di Telramund.
Il loro confronto all'inizio del secondo atto, fra i suoni neri e avvolgenti di Jochum, è una delle testimonianze sonore più incredibili del '900.
Anche Windgassen è radicalmente diverso da un anno all'altro: nel 53 era generico, fiacchino, professionale. Nel 54 il suo Lohengrin si rivela: per nulla cavaliere, in tutto sacerdote.
Il suo racconto ha una trasparenza mistica (soprattutto nella prima parte) da lasciare di stucco.

Come Elsa la Nilsson sarà anche un po' monolitica, ma è comunque mille volte meglio della spaesatissima Steber (anche perché per far fronte a un pezzo da 90 come la Varnay ci vuole un carisma simile).
Nell'Araldo la presenza di Fischer Dieskau è un vero bijou!

Insomma, se posso darti un consiglio buttati su Jochum (Bayreuth 1954) e ne uscirai stragato.

Salutoni
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Messaggioda VGobbi » lun 12 nov 2007, 0:24

MatMarazzi ha scritto:
walpurgys ha scritto:oppure Keiberth 53 con Windgassen, Steber, Uhde, Varnay, Greindl, Braun...e sicuramente non ne resterai deluso

Anche in questo caso, io mi permetterei di consigliare invece quella dell'anno successivo, sempre a Bayreuth ma dal vivo (con un suono eccellente).

La registrazione del '53 e' in studio? A me pare che fosse un live.

MatMarazzi ha scritto:Per bravino che sia Keilberth, Jochum è a livelli sconvolgenti: con quelle sonorità notturne e misteriose, evoca un Lohengrin da grande veglia misterica.

E su questo punto non posso dire nulla, visto che non conosco il live diretto da Jochum, anche se onestamente non posso dubitare delle sue grandi qualita' direttoriali.

MatMarazzi ha scritto:Il cast poi, benché simile, è infinitamente migliore.
Anzitutto la Varnay, la regina delle Ortrud.
Già nel 53 era la maggiore interprete immaginabile per questo ruolo; bene! Nel 54 va ancora più in là ed è addirittura superiore a se stessa.

Non oso immaginare cosa possa essere la Varnay del '54, visto che gia' nel '53 strabilia da par suo.

MatMarazzi ha scritto:Stesso discorso per il grandioso Uhde nella parte di Telramund.
Il loro confronto all'inizio del secondo atto, fra i suoni neri e avvolgenti di Jochum, è una delle testimonianze sonore più incredibili del '900.

Ripeto il concetto gia' ribadito sulla Varnay.

MatMarazzi ha scritto:Anche Windgassen è radicalmente diverso da un anno all'altro: nel 53 era generico, fiacchino, professionale. Nel 54 il suo Lohengrin si rivela: per nulla cavaliere, in tutto sacerdote.
Il suo racconto ha una trasparenza mistica (soprattutto nella prima parte) da lasciare di stucco.

Tu sai Matteo, la mia poca stima che ho sempre avuto nei confronti di Windgassen. Artista che sto cercando pian piano di rivalutare, perche' e' il classico cantante che al primo ascolto di primo acchito non dice nulla. Va studiato, capito, ascoltato e riascoltato. E cosi' il primo ruolo in cui Windgassen mi ha colpito notevolmente e' stato proprio questo Lohengrin del '53. Non l'ho trovato generico, ne' tantomeno fiacchino e sopra tutto qualcosa di piu' di una semplice perfomance professionale, vorresti dire noiosa. A me e' parso un vero cavaliere araldico, quasi vanitoso, superbo. Un Lohengrin memorabile, gia' nel '53.

MatMarazzi ha scritto:Come Elsa la Nilsson sarà anche un po' monolitica, ma è comunque mille volte meglio della spaesatissima Steber (anche perché per far fronte a un pezzo da 90 come la Varnay ci vuole un carisma simile).

Un piccolo appunto lo vorrei aggiungere per difendere la prova della Steber. Io la trovo, anzi tutto , ottimamente cantata. Nessuno sforzo nel suo legato, nella sua facilita' nel salire all'acuto, nella sua linea vocale immacolata. Un'Elsa la sua liliale e virginale che si degna di essere il giusto contraltare all'Ortrud travolgente tratteggiata dalla Varnay. Difficilmente ho trovato una coppia cosi' diversa quanto affiatata.

Ultima postilla. Mi meraviglio che Luca non si sia ancora espresso sul Lohengrin, visto che e' una delle sue maggiori opere preferite.
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Messaggioda MatMarazzi » lun 12 nov 2007, 0:44

VGobbi ha scritto:La registrazione del '53 e' in studio? A me pare che fosse un live.


Intendevo dire che passò per le forche caudine dei tecnici del suono (con tanto di mixaggio fra recite diverse) per essere distribuita dalla DECCA.
Mentre l'edizione del 54 è in presa diretta.

Non oso immaginare cosa possa essere la Varnay del '54, visto che gia' nel '53 strabilia da par suo.

Ascoltala e ti renderai conto! :)
Tira fuori dai suoni del suo declamato geniale tutto quello che alle parole sarebbe impossibile dire (per usare un'immagine del Bagnoli).

Non l'ho trovato generico (Windgassen del 53), ne' tantomeno fiacchino e sopra tutto qualcosa di piu' di una semplice perfomance professionale, vorresti dire noiosa. A me e' parso un vero cavaliere araldico, quasi vanitoso, superbo.


Allora, anzitutto se definisci "cavaliere araldico" Windgassen, non so come potresti definire Wittrich! :)
Non c'è una sola nota di Windgassen (almeno mi pare) che abbia squillo, non c'è un solo accento che abbia forza, non c'è un solo ritmo che sia perentoriamente scandito.
La sua grandezza è in questo (ma è la grandezza della Neue Bayreuth che vi si riflette): il personaggio è privato proprio di quella dimensione eroica e cavalleresca da magniloquenza interbellica (gli insopportabili eroi perfetti e superominici dei tenori anni 30-40).
In Windgassen c'è l'abbandono, la sobrietà, la fragilità del perdente; in lui vediamo il mistico medievale, non il guerriero medievale.
E questo illumina il personaggio di una modernità struggente.
Il suo racconto (tutto un sussurro) nei tempi lentissimi di Jochum è veramente un sogno trascendente e catartico.

Ora, che tutto questo fosse già chiaro nel 53 (al debutto) non mi pare.
Forse non aveva ancora trovato il direttore giusto, quel Keilbert grandissimo in tante cose, ma qui piuttosto esteriore, almeno per me.
Perché invece di sorprenderti, non ti procuri il disco di cui ti parlo?
Pernsa che al mio club proposi alcuni mesi fa un confronto di "in fermen land".
Dopo aver fatto sentire Wittrich, Lorenz, King, Thomas e persino (o mamma mia!) Melchior, l'ascolto di Windgassen con Jochum fu uno squarcio di "pietas" cristiana, di luce spirituale.

Un piccolo appunto lo vorrei aggiungere per difendere la prova della Steber.

De gustibus.
Io, come sai, ammiro la Steber sconfinatamente in Minnie.
Il problema è che mi sembra Minnie anche qui.
Non sono l'unico a pensarla così, considerato che a Bayreuht, dopo quel Lohengrin, non ce la vollero più.

Un'Elsa la sua liliale e virginale che si degna di essere il giusto contraltare all'Ortrud travolgente tratteggiata dalla Varnay.


Già il fatto che Elsa debba essere "liliale e virginale" a me genera forti perplessità.
E' il personaggio "forte" dell'opera (come Eva è il personaggio forte dell'Eden).
Lei arriva dove Ortrud (il serpente) non può arrivare.
Lei assaggia dell'albero della conoscenza.

La sua è una sfida grandiosa: la conoscenza contro la fede, che riassume tutto il tormento della nostra civiltà da molti secoli a questa parte.
Ecco perché le due interpreti dovrebbero avere un peso non dico vocale, ma almeno carismatico paragonabile.
Se senti il confronto fra le due "sorelle" Nilsson-Varnay (nate lo stesso anno, entrambe in Svezia, entrambe sotto il segno del Toro) ti rendi conto di cosa voglio dire.

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Messaggioda VGobbi » lun 12 nov 2007, 21:17

Alla fine hai sempre ragione tu, uffa? :evil:
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Messaggioda PQYD » lun 12 nov 2007, 23:10

Non lo propongo come quiz, perché è troppo facile.

Ascoltate, a ogni modo:

http://boxstr.com/files/91412_ff8yq/Elsa01.mp3

http://boxstr.com/files/91411_txypm/Elsa02.mp3
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Messaggioda Luca » lun 12 nov 2007, 23:37

Non sono intervenuto perché effettivamente di Lohengrin ne ho moltissimi (a partire dall'incisione del 1937 con Maison). Concordo con Matteo sulla bontà dell'accoppiata Nilsson/Varnay diretta da Jochum, anche se Windgassen lo trovo inferiore ad altri. Delle altre edizioni mi piace molto quella diretta da Kempe con Grummer, Ludwig, Thomas, Fischer Dieskau, Frick. Voglio però sconvolgervi: sapete qual'è, a mio avviso, la peggiore Elsa ? La Flagstadt: è talmente 'brocca antica e ampollosa' che riesce difficile pensare cada nelle reti della Ortrud.

Prima o poi devo decidermi a completare l'enorme discografia di quest'opera e farvela leggere....

Salutoni, Luca
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