Parsifal (Wagner)

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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda Alberich » mer 10 ago 2011, 10:02

E hai fatto bene! A casa ascolto tutto 8)
Piuttosto, non condivido una parola sul Gurnemanz di Weber, che trovo zuccheroso e manierato, come un cameriere di Vienna. Una noia mortale.
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda MatMarazzi » mer 10 ago 2011, 10:15

Alberich ha scritto:zuccheroso e manierato, come un cameriere di Vienna



:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
la similitudine è deliziosa. Aggiungerei "mentre serve una Sacher con cioccolato in tazza da Demel".

Il fatto è che io non ci vedo niente di male ad essere zuccherosi come i camerieri di Vienna! :)
Specie se consideriamo che Gurnemanz, in fondo in fondo, è un buon vecchio di quelli con la parlantina un po' troppo sciolta.
E' il personaggio più inattivo di Wagner: non combina proprio nulla; non è nemmeno in grado di comprendere chi ha di fronte.
L'unica cosa che fa è sentirsi depositario del passato, come quei vecchi che le società antiche tenevano in gran conto in quanto memoria viva, depositari di remote tradizioni orali.
...Se lo facciamo troppo serio e apodittico, troppo saccente e profetico, rischiamo di renderlo anche più noioso e inutile di quanto è già (e mi tocca ammettere che Youn, visto dal vivo ormai tre volte, non scherza in questo senso).
Che Weber abbia la bonarietà discorsiva di un nonno saggio, che racconta il passato come fossero favole ai nipoti, non è, per me, necessariamente un limite.
Anzi... può essere un modo efficace per dare umanità a un ruolo quanto mai scomodo.

Per questo, fermo restando i gusti di tutti, a me piace! :)
Salutoni
Mat

PS: e appena torni a casa, ascolta Uhde! ;)
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda Alberich » mer 10 ago 2011, 11:39

Allora avrebbe dovuto provarci Corena! A fare i nonnetti senescenti era bravo. : CoolGun :

Scherzi a parte, secondo me Gurnemanz e' un personaggio enorme, e il fatto che non faccia nulla lo rende ancora piu' grande. E' una specie di coro greco. Non trovo che acquisti molto dalla bonarieta' posticcia di Weber, se non una grande noia. Anche perche' non ho mai capito come mai, dopo averci servito la cioccolata calda ed averci detto "Penfenuti in Ostria!", ad un certo punto inizi a concionare sull'eroe Titurel. Piuttosto (per non fare il disco rotto e citare il solito Hotter, anche se considero Gurnemanz forse la sua interpretazione migliore), Tomlinson ne ha dato una bella interpretazione: asciutta, umana, ma con i giusti squarci di eloquio "alto".

Scendendo ad un livello piu' tecnico, trovo che Gurnemanz valorizzi moltissimo declamati aspri, declamatori-declamatori. Weber mi pare molto piu' vocalista di quanto sarebbe opportuno.

Poi mi rendo conto che ho un conto aperto con Weber che risale a qualche vita precedente: piace a tutti tranne a me. E ammetto che e' da tanto che non l'ascolto (e' uno dei cantanti sulla lista nera).
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda MatMarazzi » mer 10 ago 2011, 11:43

Alberich ha scritto:Poi mi rendo conto che ho un conto aperto con Weber che risale a qualche vita precedente: piace a tutti tranne a me. E ammetto che e' da tanto che non l'ascolto (e' uno dei cantanti sulla lista nera).


eheh... :D
Ognuno ha la sua lista!

Però devo ammettere che la tua lettura del personaggio è molto, molto convincente.
E che Hotter e Tomlison piacciono molto anche a me (proprio per le ragioni che dici).

Salutoni,
Mat
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda VGobbi » mer 10 ago 2011, 18:36

Gira e rigira Tomlnson number one! :mrgreen:

E dire che non lo conosco in questa registrazione, assieme alla gravissima pecca di non possedere il suo Hans Sachs! :(
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda pbagnoli » ven 11 mag 2012, 22:51

Ultimo Parsifal comparso nei negozi: è quello di Janowski. Fa parte dell'integrale che sta registrando per la Pentatone.
Vi Cantano: Christian Elsner (Parsifal), Evgeny Nikitin (Amfortas), Franz-Josef Selig (Gurnemanz), Eike WIlm Schulte (Klingsor) e Michelle DeYoung (ovviamente Kundry).
La DeYoung è fantastica e da sola vale l'ascolto.
A breve la recensione dei Meistersinger, prima registrazione del nuovo ciclo di Janowski
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda VGobbi » sab 12 mag 2012, 1:01

pbagnoli ha scritto:Ultimo Parsifal comparso nei negozi: è quello di Janowski. Fa parte dell'integrale che sta registrando per la Pentatone.
Vi Cantano: Christian Elsner (Parsifal), Evgeny Nikitin (Amfortas), Franz-Josef Selig (Gurnemanz), Eike WIlm Schulte (Klingsor) e Michelle DeYoung (ovviamente Kundry).
La DeYoung è fantastica e da sola vale l'ascolto.
A breve la recensione dei Meistersinger, prima registrazione del nuovo ciclo di Janowski

Da non lasciarsi sfuggire!!! Non ne sapevo dell'esistenza. Janowski intende registrare tutto il corpum wagneriano?
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda Luca » sab 12 mag 2012, 12:34

Nel periodo pasquale, perché costava poco, ho acquistato l'edizione EMI diretta da R. Goodall (1985) con D. Mc Intyre (Gurnemanz), P. Joll (Amfortas), W. Ellsworth (Parsifal), D. Gwynne (Titurel), N. Folwell (Klingsor) e la giovane W. Mejer (Kundry). Chi lo conosce? Personalmente l'ho trovato l'esecuzione lenta (ma non sacrale) e alle lunghe anche noiosa. Ma è stato solo un primo ascolto. Chi la conosce?


Saluti, Luca.
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda pbagnoli » sab 12 mag 2012, 13:28

Luca ha scritto:Nel periodo pasquale, perché costava poco, ho acquistato l'edizione EMI diretta da R. Goodall (1985) con D. Mc Intyre (Gurnemanz), P. Joll (Amfortas), W. Ellsworth (Parsifal), D. Gwynne (Titurel), N. Folwell (Klingsor) e la giovane W. Mejer (Kundry). Chi lo conosce? Personalmente l'ho trovato l'esecuzione lenta (ma non sacrale) e alle lunghe anche noiosa. Ma è stato solo un primo ascolto. Chi la conosce?


Saluti, Luca.

Io.
Ti dirò di più: Ellsworth è stato il mio primo Parsifal dal vivo, alla Scala, diretto da Muti.
Non so che dirti: Goodall lo si ama o lo si detesta, non ci sono vie di mezzo. Io ho il suo Ring e i suoi Meister - anzi, Master - singers in inglese, con un cast che lo seguiva in tutte le sue performances anglofone; e poi il Parsifal e il Tristan in tedesco.
Io amo molto Goodall.
E' lento - è vero - ma è scorrevole e lineare nell'esposizione della materia. Per me, con tutte le sue peculiarità, è un grande direttore wagneriano; e i suoi cast sono sempre pensati con estrema attenzione, e preparati con prove maniacali
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda pbagnoli » sab 12 mag 2012, 13:36

VGobbi ha scritto:
Da non lasciarsi sfuggire!!! Non ne sapevo dell'esistenza. Janowski intende registrare tutto il corpum wagneriano?

Nel thread "E se il passatismo non fosse l'unica risposta?" io, rispondendo a Maugham, così dicevo:
pbagnoli ha scritto:Però, contemporaneamente, hai anche un'iniziativa come quella della Pentatone che affida a quel vecchio rudere di Janowski la ri-registrazione solo audio delle opere di Wagner per l'anniversarione.

E' possibile che non leggi MAI mezza volta quello che viene scritto?... :( :( :(

Come ho già detto, la Pentatone ha affidato a Marek Janowski la registrazione dell'intero corpus delle 10 opere del canone. Sino ad ora sono uscite, nell'ordine: Meistersinger, Parsifal e Fliegende Hollaender. L'ultima ad uscire sarà il Gotterdammerung.
Sono incisioni dal vivo in forma di concerto: quindi, decisamente una scelta di retrovia, così come l'affidamento del progetto a un mestierante solido e esperto, ma che non ha mai bazzicato Bayreuth, che detesta le regie :shock: e che non ha mai brillato per particolare fantasia.
Gli interpreti sono tutti interessanti.
Le esecuzioni sono belle e orecchiabili.
Il prodotto finale finisce per piacere anche se non rimane particolarmente impresso. Un po' come il vecchio Ring Eurodisc
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Re: Parsifal (Wagner)

Messaggioda TaO » sab 12 mag 2012, 18:25

Sono quasi "tabula rasa" su Wagner/canto e lo so, mi mandereste in miniera a pane e acqua se poteste :roll: ..ma col tedesco extra-Bach io devo aver qualche problema atavico :(
però maestricantori (oltre TristanoIsotta e Parsifal) è tra le opere che sono riuscita ad ascoltare salvando il neurone pigro :cry:

gioved' e venerdì radiobbc3 emerita ha trasmesso i tre atti diretti da Janowski in due pomeriggi e c'è modo di riascoltare per qualche giorno (sono i primi due link riportati in quella pagina web)..
http://www.bbc.co.uk/programmes/b006x3cd/episodes/player

Io non sono affatto punto di riferimento per alcun consiglio in merito, però posso dire che per chi non ha aspettative-pretese o ascolti di riferimento pregressi come me, è stato un ascolto piacevolissimo, specie la seconda parte del terzo atto....lo so, io c'ho na fissa sulle coralità, abbiate pacenzia con me e non buttate la chiave della miniera sennò non posso più uscì :cry:
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Parsifal - Herheim - Bayreuth 2012

Messaggioda Maugham » ven 10 ago 2012, 9:28

Domani in diretta (leggermente differita) da Bayreuth su Arté.
WSM
Mae West: We're intellectual opposites.
Ivan: What do you mean?
Mae West: I'm intellectual and you are the opposite.
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Re: Parsifal - Herheim - Bayreuth 2012

Messaggioda mattioli » ven 10 ago 2012, 10:40

Bene, ottimo, eccellente!
Grazie al Divino : Love : .
Adoro questa produzione di Herheim. Tuttavia, pur avendola vista un bel po' di volte (cinque o sei) ci sono tuttora dei dettagli del primo atto di cui mi sfugge la spiegazione. Se qualcuno più perspicace di me la vede me lo faccia sapere, così mi illumina.
Purtroppo di Herheim non ho visto la Salome che tanto piacque al GM.
Tutti a Dresda per la sua Manon Lescaut?
Miao

AM
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Re: Parsifal - Herheim - Bayreuth 2012

Messaggioda Milady » lun 13 ago 2012, 0:08

Mattiolino mio,
tu mi fai girar la testa , sempre , ma in questo caso,mi fai anche cascar le braccia.
Per pietà di una vecchiuccia in confusione, ti prego :
illuminami ben bene , anche nei minimi particolari , su tutta la regia di Herheim , che tu hai visto più e più fiate , che tu adori -spiegami perché- e che , invece, " non mi ha piaciato " ( sic Petrolini) per nulla.
Arrossisco, mi sto datando irreparabilmente .
Ho trovato ad esempio imbarazzante e/o comico Parsifal , nelle vesti di grasso, chiatto e maturo signore vestito alla marinara coi pantaloncini corti e annessi cosciotti bene in vista ...Vestiva così il mio babbo ( classe 1916) da piccino...
E Parsifal , così conciato, non mi pareva il mistico ed enigmatico "puro folle" , ma un grullerello agé..
Oltre alla veneranda età , mi ha impedito una appena decente comprensione dell'idea di base herheimiana, il fatto che, all'inizio, stavo mettendo in ordine - inanemente- la marea montante dei miei libri , fotocopie et similia.
Ho lasciato il tedioso riordino e mi sono messa speranzosa dinanzi al computer , ma dopo un po' , onde non rischiare una devastante schizofrenia tra vista e udito,ho preferito ascoltare solo la musica , pur cedendo spesso alla tentazione di dare una parca occhiatina al proscenio...
Lo so ,non si può giudicare una regia vista a toppine....
Mi sento un vecchio trabiccolo .Non voglio certo per impersonare Parsifal biondi giovani bellocci e zazzeruti, né, per i cavalieri del Santo Graal, armigeri con costumi medievalissimi ispirati paro paro alle miniature del celebre codice di Manesse di Hedelberg, ma nemmeno il grasso Pierino biondastro con la divisa u una parte o ... ... la solita accozzaglia di divise ...
Ecco, mi sono sentita e mi sento una gufa impagliata...
Delle due l'una : o è "una boiata pazzesca" -ma se una persona di palao fino come te, ne è entusiasta , non lo è - oppure mi mancano gli strumenti per capire e quindi mi rivolgo a te e al Divino S,M
Di me pietà ambedue.
Non sto scherzndo.
Buona notte.
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Re: Parsifal - Herheim - Bayreuth 2012

Messaggioda mattioli » lun 13 ago 2012, 17:11

Buongiorno Milady,

cessi al cortese invito. Però con tre doverose premesse. Prima: devo essere un po’ sintetico, dato che sto preparando la spedizione che inizia domani da Vienna con 11 opere in 11 giorni : Yahooo : . Seconda: non ho visto la trasmissione su Arte, quindi non so quanto la regia televisiva fosse fedele a quella teatrale e quanto quest’ultima fosse fedele a se stessa. Mi spiego: questa produzione si replica ormai da diverse estati e del cast originario restavano, se non mi inganno, solo Amfortas e Gurnemanz. Vabbé che le riprese a Bayreuth sono molto curate, ma non saranno mai al livello delle prime con i cantanti sui quali la regia è stata modellata. Terza premessa: purtroppo non si possono vedere spettacoli come questo distrattamente oppure a pezzi e bocconi. Quella di Herheim è una regia molto complessa, perfino (nel primo atto) troppo. Non è per civetteria che dico che ci sono alcune cose su cui mi scervello da anni senza riuscire a trovare una spiegazione: ragionandoci sopra, sono sempre meno, ma rebus erano e rebus restano. Mi consolo perché un giorno, a pranzo a Parigi, Daniele Gatti, che quel Parsifal l’ha diretto per anni, mi confessò che era così anche per lui. In Germania è anche uscito un libro su questo Parsifal, ma purtroppo non leggo il tedesco.
Brevemente, allora, l’idea-base dello spettacolo è di leggere il Parsifal come biografia della Germania e di Bayreuth (in quanto unica opera di Wagner “pensata” per il Festival). Tutto si svolge, l’avrai notato, a Villa Wahnfried vista dal coté jardin, dove si trova la tomba di Lui (che copre il cupolino del suggeritore), oppure nel salone centrale della villa con vista sul giardino (la scenografia è meravigliosa e meravigliosamente realizzata. Se non credi a me credi al Divino : Love : , che pure ne rimase colpito. E lui di teatro s’intende).
Parsifal-Germania nasce a Bayreuth (in effetti sono passati appena 12 anni dalla creazione del Secondo Reich) fra notabili del Grunderzeit con grandi ali angeliche dietro le uniformi e le marsine a rappresentare l’età dell’innocenza della neonata Germania. Gurnemanz è il maggiordomo di casa, Kundry la cameriera e quando l'azione si sposta fra i Cavalieri del Graal si rivedono le scenografie di Paul von Joukowsky, “quelle su cui si era posato lo sguardo del Maestro”, come sospirava Cosima rifiutando di cambiarle, ispirate al Duomo di Siena. Devi fare attenzione al quadro che sta sul caminetto a sinistra. S’intitola, credo, “Germania 1914” ed è un’opera di propaganda della Prima guerra mondiale, dove la Germania è raffigurata nell’iconografia classica (una donna in corazza medievale, con l’aquila sullo scudo e la corona di Carlomagno in testa). Il passaggio fra il primo e il secondo quadro del primo atto è, insieme, la fine dell’inizio e l’inizio della fine del Secondo Reich: lo scoppio della Grande guerra. Sul coro dei Cavalieri scorrono vecchie immagini in bianco e nero del fatale agosto 1914. L’effetto è straordinario, e non solo perché il Coro del Festival è magico.
Il secondo atto è il Terzo Reich. Klingsor è naturalmente l’Angelo azzurro, sessualmente ambiguo. Le fanciulle-fiore, le infermiere che curano-seducono i feriti della guerra, salvo poi trasformarsi all’arrivo di Parsifal in vere fanciulle-fiore da grande rivista Anni Trenta. Quando il Male sta prendendo il sopravvento, sulla Collina del Festival salgono le svastiche, il che, per Herheim e per Wolfgang che gli commissionò lo spettacolo, è stato anche un bel modo di prendere il toro per le corna. Le fanciulle-fiore sono adesso delle naziste che massacrano profughi innocenti. Quando Parsifal afferra la lancia (un po’ ingenua la realizzazione del miracolo, diciamo che variava di anno in anno), le grandi bandiere naziste cadono al suolo.
Terzo atto: Bayreuth è distrutta. La guerra è stata persa, la vasca del giardino di Wahnfried è una maceria, Gurnemanz è in uniforme da soldato. Arriva Parsifal, vestito esattamente come la Germania del quadro (qui alcuni italiani seduti vicino a me andarono nel pallone, iniziando a far casino. Evidentemente era un esercizio mentale troppo impegnativo ricordare la scena di due atti prima). L’Incantesimo è meraviglioso: un gruppo di donne (gli uomini sono morti, o prigionieri in Siberia) raccolgono le macerie e sono aiutate da Parsifal, Gurnemanz e Kundry; in effetti, furono le donne a ricostruire la Germania. Sul sipario calato scorrono le parole della celebre dichiarazioni di Wolfgang e Wieland alla riapertura del Festival nel ’51. Si riapre il sipario e zac!, siamo al Bundestag, nella Germania di oggi, finalmente democratica e che ha esorcizzato (forse) i suoi fantasmi. Il Coro riprende il suo ruolo di Assemblea democratica, Titurel nella bara indossa la corona imperiale e un Amfortas-Cristo (sempre con la corona di spine, ma stavolta in completo grigio) può finalmente morire, mentre un enorme specchio scende e riflette l’immagine della sala (inquadrando fuggevolmente direttore – in Lacoste – e orchestra, una prima a Bayreuth dove l’orchestra non la vedi mai): quella che ti hanno raccontato è la storia della Germania, la storia del pubblico che sta vedendo lo spettacolo.
L’idea si può discutere e Herheim mette davvero troppa carne al fuoco (quello che ti ho fatto è un riassunto, lo spettacolo è molto più complesso). Io la trovo però di un fascino, di una coerenza e di un rigore straordinari. In più, la realizzazione tecnica è straordinaria.
Beh, spero di esserti stato utile. Scusa la fretta e una certa qual confusione.
Molti saluti

AM
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