Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

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Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda DottorMalatesta » ven 04 ott 2013, 15:40

Ora che si sta avvicinando (10 ottobre) anche la scadenza del bicentenario verdiano forse è possibile cominciare a trarre un primo bilancio delle incisioni disco e videografiche verdiane e wagneriane più rilevanti e riuscite di quest'anno.

Per quanto riguarda Verdi moltissime riedizioni audio (tra cui molte opere incise per la RCA e ora ripubblicate per la Sony), ma novità davvero poche (e per lo più recitals: Aliberti, Kaufmann, Netrebko, Domingo baritono). Tra le incisioni davvero nuove si segnalano: il requiem di Barenboim, quello di Muti, il Simon Boccanegra con Hampson. Come video spiccano i DVD degli spettacoli videoregistrati al Regio di Parma (ne ho visti più di uno e mi sembrano mediamente di livello infimo).

Le cose sono un po' più vivaci per quanto riguarda Wagner, con molte riprese audio e video (il Lohengrin storico di Sawallisch, il Ring di Janowski, quello in video Barenboim-Kupfer, il cofanettone della Opus -peraltro uscito nel 2012- con le 10 opere "canoniche" riprese da molti registi recenti Kusej-Lehnhoff-Kupfer-Jones), qualche semi-novità (ovvero edizioni video di spettacoli ormai vecchiotti ma mai appparsi prima su supporto DVD: l'Olandese in video con la Behrens,il Tristan e i Meistersinger di Gotz Friedrich), e qualche novità (video con il Ring di Levine/Luisi e Lepage, il Ring di Colonia e quello di Francoforte, il video del Parsifal con Thielemann e Schulz). Su tutti e tutto spicca il cofanetto "The Cosima Era", che ripropone in 12 CD gli "incunaboli" con le incisioni superstiti dei primi grandi interpreti wagneriani che hanno calcato il palcoscenico di Bayreuth sotto l'era di Cosima (1876-1906): un eccezionale documento storico (se ho voglia ve ne parlerò in una prossima recensione).

Dal punto di vista bibliografico, anche qui non mi sembra di aver visto novità editoriali eccezionali né sul versante Verdi né sul versante Wagner. Per quanto riguarda Verdi, penso si possa fare a meno del libro-intervista curato dalla Bentivoglio (Il mio Verdi di Leonetta Bentivoglio), mentre si plaude alla riedizione dei tre volumi dello studioso Julian Budden dedicati al maestro italiano.
Interessante, ma assolutamente non sconvolgente il "Richard Wagner: The Sorcerer of Bayreuth" di Barry Millington, uno dei guru degli studiosi wagneriani; tra le decine di libri in tedesco pubblicate nel 2013 decisamente ben fatte le guide alla Tetralogia "Wagner - Der Ring des Nibelungen" di Volker Mertens e al Tristan "Wagner - Tristan und Isolde di Alexander Maschkara", così come la biografia del compositore tedesco raccontata da Egon Voss. Venendo ai titoli italiani, decisamente inferiore alle aspettative la guida al Ring "L'inizio e la fine del mondo. Nuova guida al «Ring» di Richard Wagner" di Gastón Fournier-Facio e Alessandro Gamba. Manca tuttora una versione italiana di "Mein Leben" (introvabile l'edizione EDT del 1996, che non sarebbe stato male ripubblicare): è da marzo (!) che la casa editrice Castelvecchi sembra sia sul punto di pubblicare una nuova traduzione italiana, e speriamo che non si debba attendere il tricentenario wagneriano per avere tra le mani "La mia Vita" di Richard Wagner, traduzione italiana.

In definitiva, ho come l'impressione che nessuna delle novità pubblicate quest'anno segnino un nuovo punto di riferimento nella storia dell'interpretazione verdiana e wagneriana. Che sta succedendo? La vena d'oro si sta esaurendo?

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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda pbagnoli » ven 04 ott 2013, 16:09

DottorMalatesta ha scritto:Su tutti e tutto spicca il cofanetto "The Cosima Era", che ripropone in 12 CD gli "incunaboli" con le incisioni superstiti dei primi grandi interpreti wagneriani che hanno calcato il palcoscenico di Bayreuth sotto l'era di Cosima (1876-1906): un eccezionale documento storico (se ho voglia ve ne parlerò in una prossima recensione).


Caro Francesco,
pesco momentaneamente dal tuo densissimo post questo riferimento perché sospetto che sia lo stesso cofanetto - precedentemente pubblicato per la Gebhardt (mi pare, non sono sicuro, in questo momento non sono a casa) - precedentemente intitolato "The golden years of the Bayreuth Festival 1907-39".
Se è quello, hai ragione: è interessantissimo.
Lo avevamo già analizzato con Matteo ai tempi del suo famoso articolo sulle Isolde ai tempi di Cosima
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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda DottorMalatesta » ven 04 ott 2013, 16:18

Caro Pietro,
in realtà "The Cosima Era" è un tesoro molto più grande: sono 12 CD (!), mentre "The golden years of the Bayreuth Festival 1907-39" mi risulta fosse un solo CD.

Ecco qui la copertina:
Immagine

E' un cofanetto davvero eccezionale!

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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda DottorMalatesta » ven 04 ott 2013, 18:49

E naturalmente tra le novità wagneriane di quest'anno il Ring di Thielemann per la DG (che ho ma non ho ancora trovato 15 ore di libertà per ascoltarlo :cry: !).
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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda pbagnoli » ven 04 ott 2013, 18:54

DottorMalatesta ha scritto:Caro Pietro,
in realtà "The Cosima Era" è un tesoro molto più grande: sono 12 CD (!), mentre "The golden years of the Bayreuth Festival 1907-39" mi risulta fosse un solo CD.

Hai ragione, ma io ho appunto un cofanetto, forse della Gebhardt (non ne sono sicuro, sarò più preciso stasera), appunto di una dozzina di dischi
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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda DottorMalatesta » ven 04 ott 2013, 19:00

pbagnoli ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Caro Pietro,
in realtà "The Cosima Era" è un tesoro molto più grande: sono 12 CD (!), mentre "The golden years of the Bayreuth Festival 1907-39" mi risulta fosse un solo CD.

Hai ragione, ma io ho appunto un cofanetto, forse della Gebhardt (non ne sono sicuro, sarò più preciso stasera), appunto di una dozzina di dischi


Su Diapason (o era Opernwelt? non ricordo bene) viene specificato che buona parte (ma non tutto) del materiale presente nel cofanetto "The Cosima Era" era già stato pubblicato in precedenza (se non ricordo male proprio in un cofanetto Gebhardt). Non so dirti che ci sia di più o di diverso.
Un caro saluto,
DM

P.S.: Pietro, ma di Wagner quanta roba hai :shock: :shock: :shock: ?!!!!!!
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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda pbagnoli » ven 04 ott 2013, 21:15

DottorMalatesta ha scritto:
Su Diapason (o era Opernwelt? non ricordo bene) viene specificato che buona parte (ma non tutto) del materiale presente nel cofanetto "The Cosima Era" era già stato pubblicato in precedenza (se non ricordo male proprio in un cofanetto Gebhardt). Non so dirti che ci sia di più o di diverso.

Ecco: il cofanetto è proprio della Gebhardt (una casa discografica che fa ottimi lavori di rimasterizzazione). Io - se non ricordo male - lo presi da Stradivarius a Milano. Lo trovi qui, con l'elenco completo delle tracce, fra cui alcune non propriamente wagneriane ma che vedono comunque impegnati i cantanti wagneriani dell'epoca. Trattasi effettivamente di 12 dischi. Girai a Matteo qualche traccia per il suo lavoro: soprattutto quelle fondamentali di Pelagie Greef-Andriessen e di Erna Denera
Un'altra ottima referenza è questa:
http://www.classicstoday.com/review/review-15837/
Si tratta di roba non proprio difficile da trovare, ma assemblata con gusto e buon senso.
Se poi si vuole uscire dalle antologie e entrare nelle monografie dei singoli cantanti, irrinunciabili i dischi Preiser dedicati a Frida Leider e Helge Rosvaenge; oltre, ovviamente, ai Lebendinge Vergangenheit; e di questi ce ne sono proprio per tutti i gusti (impossibile citarli tutti, sono un vero percorso iniziatico per il perfect wagnerite)

DottorMalatesta ha scritto: P.S.: Pietro, ma di Wagner quanta roba hai :shock: :shock: :shock: ?!!!!!!

Tantissima, davvero.
Fra dischi, DVD, blu ray, file di vario genere e grado, non saprei contarli.
D'altra parte, Wagner è uno dei migliori parametri dell'evoluzione del gusto musicale; e, oltre a tutto, abbiamo una scuola di riferimento che non abbiamo per altri repertori

PS I riversamenti della Gebhardt sono davvero di qualità eccezionale. Riascoltare i due cicli di Furtwaengler, quello di Milano e quello di Roma, con il suono Gebhardt, è come ascoltare due incisioni diverse
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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda DottorMalatesta » mer 09 ott 2013, 17:51

Ho finalmente trovato il tempo per ascoltare i recital verdiani della Netrebko e di Kaufmann.
La Netrebko mi ha deluso. E molto. Tolti i brani dal Macbeth, gli unici nei quali dimostra di avere qualcosa di nuovo da dire sul personaggio (una Lady sensualissima), e di saperlo dire, il resto è di un anonimato al limite dell'irritazione.
Con Kaufmann siamo decisamente su un altro pianeta. Devo ammettere che ero prevenuto, e parecchio, dopo aver ascoltato il suo Manrico monacense. E invece, anche questa volta, complice forse la serenità della sala di incisione, questo diavolo d'un tenore si dimostra un vero fuoriclasse, non tanto (non solo) dal punto di vista vocale, quanto da quello interpretativo. Ogni brano (anche la canzone dal Rigoletto) viene illuminato da nuova luce, anche quelli in cui in partenza non gli avrei dato due lire. Straordinario. Per me è questo il disco verdiano di questo bicentenario.
Sarei curioso di sapere se condividete questo mio giudizio.
W VERDI!!!!

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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda Enrico » mer 09 ott 2013, 20:30

DottorMalatesta ha scritto: Per me è questo il disco verdiano di questo bicentenario.
Sarei curioso di sapere se condividete questo mio giudizio.

No. Ma non ti fidare: l'ho ascoltato solo su youtube, e molto distrattamente.
Enrico B.
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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda DottorMalatesta » gio 10 ott 2013, 15:11

Enrico ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto: Per me è questo il disco verdiano di questo bicentenario.
Sarei curioso di sapere se condividete questo mio giudizio.

No. Ma non ti fidare: l'ho ascoltato solo su youtube, e molto distrattamente.


Vuol dire che non ti è piaciuto o non lo giudichi il disco verdiano del bicentenario perché hai ascoltato di meglio? Se sí, cosa?

Ciao!

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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda Enrico » gio 10 ott 2013, 17:14

DottorMalatesta ha scritto:
Enrico ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto: Per me è questo il disco verdiano di questo bicentenario.
Sarei curioso di sapere se condividete questo mio giudizio.

No. Ma non ti fidare: l'ho ascoltato solo su youtube, e molto distrattamente.

Vuol dire che non ti è piaciuto o non lo giudichi il disco verdiano del bicentenario perché hai ascoltato di meglio? Se sí, cosa?

Non mi è piaciuto (anche se ho provato a riascoltarne più attentamente qualche pezzo). Non ho ascoltato nient'altro di nuovo.
Enrico B.
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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda teo.emme » gio 10 ott 2013, 18:08

L'ho ascoltato anche io: non mi è piaciuto per nulla. Così come quello di Domingo e della Netrebko.
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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda Maugham » lun 14 ott 2013, 10:29

teo.emme ha scritto:L'ho ascoltato anche io: non mi è piaciuto per nulla. Così come quello di Domingo e della Netrebko.


Anche a me.
Quello di Domingo non lo considero nemmeno. E' una parodia.
Il disco verdiano di Kaufmann mi ha deluso.
Oddio, deluso è una parola grossa dal momento che non avevo chissà quali aspettative.
Possiamo metterla in tutte le maniere. In questo disco Kaufmann è quasi sempre (un quasi strettissimo) in difficoltà. Mi ha dato l'idea di un cantante perennemente sotto sforzo. Già è un problema sempre e comunque. In un repertorio del genere è micidiale.
Ovviamente certi fraseggi sono suggestivi, certi momenti azzeccati, certi altri (penso ai brani di Otello) molto buoni. Kaufmann è un fuoriclasse anche quando gioca fuori dal suo territorio.
Però l'insieme non mi ha convinto. E certi suoni stirati, certe soluzioni cervellotiche inventate per risolvere alcuni passaggi pestiferi nelle arie del Ballo e del Trovatore(che Bergonzi e altri vocalisti ovviamente scavalcavano in scioltezza), certi pianissimi che adesso proprio non sai bene che razza di suoni siano sembrano fatti apposta per dare ragione (si fa per dire) a coloro che hanno sempre sostenuto che Kaufmann non sappia cantare. :D
Se la strada imboccata da K. sarà questa allora è un cantante che non mi interessa più.
Amen. Interessa a milioni di persone. :lol:
Netrebko-Verdi non so. Non l'ho ancora ascoltato come si deve.
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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda DottorMalatesta » lun 14 ott 2013, 10:46

Dal punto di vista tecnico posso essere d´accordo. A questo proposito anche Vickers era lontano anni luce da Verdi (però vogliamo parlare del suo Otello, del suo Radames, del suo Don Carlo? quando ascolto Vickers in Verdi le orecchie mi dicono una cosa, ma il cervello un´altra!)
Kaufmann tecnicamente in Verdi rischia di ridursi con l´acqua alla gola (basterebbe pensare al recente Trovatore di Monaco). Però la stoffa del fuoriclasse (come fraseggio e intuizioni interpretative) mi sembra che salti fuori anche in un disco come questo dove in ogni brano mi sembra abbia qualcosa da dire.
Altrimenti si rischia di dire che, dal momento che in Wagner è eccezionale, dovrebbe limitarsi a fare Wagner (e poi ce la prendiamo con Florez che fa solo rossini), il che vorrebbe dire imbrigliarlo! Per cui, preso atto dei limiti tecnici in questo repertorio (oddio, non che la Varnay in Lady Macbeth fosse tecnicamente a suo agio, ma come fare a meno della Lady della Varnay?), spazio al genio di Kaufmann (anche se mi piacerebbe vederlo in Janacek: Laca di Jenufa o come falso Dimitri nel Boris).
By the way, considerando che, con l´avanzare degli anni, il baricentro - inevitabilmente- si sta abbassando, perchè non qualche ruolo baritonale? Se lo fa quel "vecchio audace" di Domingo con esiti penosi, perchè non Kaufmann come Luna?

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Re: Bicentenario Verdi-Wagner: tempo di bilanci

Messaggioda teo.emme » lun 14 ott 2013, 10:59

Condivido. Peraltro sono sempre un po' prevenuto verso questi prodotti: le rassegne di arie, in omaggio a questo o quel compositore, mi sono sempre sembrate strizzate d'occhio al pop. A parte l'impossibilità - nel brano isolato - di cogliere l'interpretazione del personaggio, trovo che spessissimo si accostino brani diversissimi tra loro, accomunati unicamente dalla firma dell'autore, ma differenti per caratteristiche tecniche, vocali, interpretative. Un senso di monotonia, generalmente, scaturisce da questi prodotti: noia, genericità, superficialità. A meno di ricondurli a progetti particolari (arie alternative o scritte per un solo interprete), ma sono casi rari.
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