Il peggior disco dei "bicentenari"

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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda Luca » mer 03 lug 2013, 15:37

E' chiaro Enrico che nel Parsifal abbiamo un Cristianesimo non cattolico, ma esistenziale, simbolico-esteriore e filtrato da quel luteranesimo che va tanto d'accordo con il pessimismo antropologico (cf. Schopenhauer). Non ci dimentichiamo che lo stesso Nietzsche che tanto avversava il Cristianesimo era figlio di un pastore protestante.
Circa poi quanto esprime flipperinodoc sulla Turandot di Karajan, quell'edizione ha una sua storia perché inizialmente era prevista la Behrens, poi - esiste un'intervista alla Freni che parla di questo fatto su un vecchio numero di Musica - Karajan la propose alla Freni che rifiutò. Per me quella Turandot è molto bella sul piano strumentale, ma altrettanto deludente su quello vocale, ma d'altronde ci sono i 'soliti noti'. Ma mi chiedo: non si ha un risultato analogo con il Don Carlo di Abbado in francese (Domingo - ma guarda un pò -, Ricciarelli - ma guarda un pò -)?

Saluti, Luca.
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda flipperinodoc » mer 03 lug 2013, 15:53

Luca ha scritto:Ma mi chiedo: non si ha un risultato analogo con il Don Carlo di Abbado in francese (Domingo - ma guarda un pò -, Ricciarelli - ma guarda un pò -)?Saluti, Luca.


secondo me no, proprio perchè manca la magia della concertazione di karajan....
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda Enrico » mer 03 lug 2013, 16:17

Luca ha scritto:Per me quella Turandot è molto bella sul piano strumentale, ma altrettanto deludente su quello vocale, ma d'altronde ci sono i 'soliti noti'. Ma mi chiedo: non si ha un risultato analogo con il Don Carlo di Abbado in francese (Domingo - ma guarda un pò -, Ricciarelli - ma guarda un pò -)?


flipperinodoc ha scritto:secondo me no, proprio perchè manca la magia della concertazione di karajan....
(aiuto, enrico mi banna)


- Anche io sono un ammiratore delle "meraviglie sonore" di Karajan, e, come ho detto anche recentemente, tra tanti direttori che abbiamo citato in varie discussioni (da Toscanini a Bohm, da Serafin a Bonynge) Abbado è quello che capisco e apprezzo di meno.
- La Ricciarelli può essere imperfetta ma aveva sicuramente tipo di voce e timbro "giusti" per la concezione strumentale di Karajan (la Freni sarebbe stata ancor di più "solita nota", perché, fosse Mimì o Butterfly, Aida o Elisabetta, pare che veramente Karajan si fidasse pienamente di lei, e, al di là delle registrazioni di Karajan, quasi tutto ciò che non era puramente "belcantista" veniva affidato a lei dalle più importanti case discografiche: Tosca e Nozze di Figaro, Manon Lescaut, Simon Boccanegra, Forza del Destino e Pagliacci, spesso con Domingo o Pavarotti o Carreras...).
Il Don Carlos di Abbado è interessante secondo me solo per due motivi: la lingua francese (anche se pronunciata da cantanti non francesi) e la presunta integralità di una ipotetica "versione originale", purtroppo realizzata con operazioni di taglia e cuci molto arbitrarie. Nel cast i nomi "riciclati" sono troppi, e forse la Ricciarelli e la Valentini, piacciano o no, sono le uniche novità.
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda teo.emme » mer 03 lug 2013, 18:04

Enrico ha scritto:....Il Don Carlos di Abbado è interessante secondo me solo per due motivi: la lingua francese (anche se pronunciata da cantanti non francesi) e la presunta integralità di una ipotetica "versione originale", purtroppo realizzata con operazioni di taglia e cuci molto arbitrarie. Nel cast i nomi "riciclati" sono troppi, e forse la Ricciarelli e la Valentini, piacciano o no, sono le uniche novità.

Beh, in realtà il Don Carlo(s) di Abbado è a suo modo "integrale", il problema è - al solito - la scelta dell'edizione, che purtroppo è in tutto e per tutto quella di Modena del 1886 (senza tagli o aggiunte) con l'unico arbitrio della scelta della lingua francese, perché tale versione è e resta in italiano. La versione modenese è quella che definisco "del compromesso": non voluta da Verdi (che neppure preparò lo spettacolo), ma semplicemente tollerata, rispondeva alla richiesta di chi l'allestì di poter reinserire il vecchio atto di Fontainebleau (nella stesura del '67) sul corpus dell'opera TOTALMENTE rivista nel 1884. Tale versione si illude di salvare capra e cavoli mantenendo gli evidenti miglioramenti della revisione italiana e recuperando - per i maniaci dell'integrità - il frivolo atto I che, a mio parere, aveva senso nell'atmosfera del grand opéra del 1867 (con balli e danze) non certo nella severa atmosfera della revisione in 4 atti, di cui appare una protesi posticcia. Peraltro la versione di Modena riporta al primo atto l'aria di Carlo, nella sua redazione originale (molto meno affascinante di quella rivista). Abbado, come Giulini e Solti, sceglie questa redazione, con un'interessante appendice dei brani della vera edizione originale (1866 e 67, alcuni espunti pure nella primissima). Non condivido la scelta del francese per questa versione (che nasce in italiano) a maggior ragione con cantanti assolutamente non in grado di una pronuncia decente...
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda DottorMalatesta » mer 03 lug 2013, 18:44

Luca ha scritto:Ciò che invece non sopporto è l'idea di alcuni musicologi di volerlo scristianizzare, quando invece la storia gli dà contro. Se Nietzsche si è allontanato definitivamente da Wagner per quest'opera (anche se lo ha preparato a distanza), qualche motivo c'era.


Sicuro che Cristo per Wagner non fosse altro che... un pretesto?
Citando Boulez, in Parsifal il dilemma di fondo è sempre quello: o lo spettacolo della religione o la religione dello spettacolo.
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P.S.: io di Parsifal ne ho una decina abbondante, e, francamente, trovo che ogni edizione abbia il suo perché.
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda pbagnoli » mer 03 lug 2013, 18:51

DottorMalatesta ha scritto:
P.S.: io di Parsifal ne ho una decina abbondante, e, francamente, trovo che ogni edizione abbia il suo perché.

Idem come sopra, anzi, qualcuna di più.
Anch'io iniziai come Teo proprio da Karajan e, ogni tanto, ci torno. Anch'io apprezzo moltissimo Kegel e Boulez...
Però sono d'accordo: è raro imbattersi in un Parsifal "inutile"; e quelli di Knappertsbusch sono spesso molto diversi fra loro
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(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda mattioli » mer 03 lug 2013, 21:07

il frivolo atto I


Frivolo? :shock:
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda flipperinodoc » mer 03 lug 2013, 23:42

pbagnoli ha scritto: e quelli di Knappertsbusch sono spesso molto diversi fra loro

davvero. è incredibile quanto siano diversi. a voi quale piace di più?
io sono innamorato di quello con thomas e la dalis: mi sembra la visione più moderna tra tutte quella di kna
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda teo.emme » gio 04 lug 2013, 1:37

mattioli ha scritto:
il frivolo atto I


Frivolo? :shock:

Sì, musicalmente parlando lo trovo un elemento estraneo, o meglio trovo che nell'ambito dell'originaria versione del '67 "funzioni" come tassello di una macchina teatrale varia (anche nei caratteri) e complessa com'è il grand-opéra, ma aggiunto alla redazione finale dell'84 - cupa, severa, opprimente - appare, appunto "frivolo"
Ultima modifica di teo.emme il gio 04 lug 2013, 10:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda mattioli » gio 04 lug 2013, 9:46

Coro di disperati (L'hiver est long! La vie est dure! Le pain est cher! e giù lamenti, per inciso musicalmente una pagina splendida), scena con Elisabetta, cavatina del tenore, duetto con lei (La cruelle destinée eccetera).
Alla faccia della frivolezza...
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda teo.emme » gio 04 lug 2013, 10:59

mattioli ha scritto:Coro di disperati (L'hiver est long! La vie est dure! Le pain est cher! e giù lamenti, per inciso musicalmente una pagina splendida), scena con Elisabetta, cavatina del tenore, duetto con lei (La cruelle destinée eccetera).
Alla faccia della frivolezza...

Però quel coro e quella scena è espunta dalla prima versione. Comunque musicalmente è molto diverso dal resto. La cavatina del tenore, nella stesura originale, è più "sognante" (nella seconda versione, attraverso il cambio di tonalità, l'introduzione diversa e le modifiche dell'orchestrazione, assume toni più disperati e amari: il ricordo, appunto, e non la speranza), il canto di conversazione nella scena con Elisabetta, il duetto d'amore, l'arrivo del paggio...
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda mattioli » gio 04 lug 2013, 11:51

Però quel coro e quella scena è espunta dalla prima versione. Comunque musicalmente è molto diverso dal resto. La cavatina del tenore, nella stesura originale, è più "sognante" (nella seconda versione, attraverso il cambio di tonalità, l'introduzione diversa e le modifiche dell'orchestrazione, assume toni più disperati e amari: il ricordo, appunto, e non la speranza), il canto di conversazione nella scena con Elisabetta, il duetto d'amore, l'arrivo del paggio...


Continuo a non capire come possano essere definite frivole alcune delle pagine più dolenti (e per me più belle, ma è una questione di gusto personale) mai scritte da Verdi. Il fatto che il Coro dei cacciatori sia stato tagliato prima della "prima" è del tutto irrilevante, a meno che non si voglia dare un valore estetico alle esigenze della Ratp di allora...
Drammaturgicamente, l'atto di Fontainebleu definisce molto meglio la psicologia di Carlo e di Elisabetta. E musicalmente è tutt'altro che estraneo al resto del Don Carlo, tanto che ci si ascolta (molte volte) quell'acciaccatura che ritorna più volte nel seguito dell'opera. La riscrittura della cavatina, in effetti, è l'ennesima prova della genialità di Verdi. Don Carlos e Don Carlo (ovviamente quello del 1884) sono due opere diverse; l'importante è non mischiarle; ma questa superiorità assoluta della seconda sulla prima mi sembra un dogma indimostrato (e soprattutto indimostrabile).
Poi, se proprio si vuol parlare di "frivolezze", il che stupisce nell'opera forse più cupa e disperata di tutto Verdi, è da notare che, Peregrina a parte, gli unici brani, diciamo così, esornativi del Don Carlo(s) sono la Canzone del velo e la ballata "cortese" di Posa. Che Verdi, guarda caso, ha conservato in TUTTE le versioni.
Ma temo che siamo OT, quindi la finisco qui. La brevità, gran pregio...
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda DottorMalatesta » gio 04 lug 2013, 13:14

A proposito di peggior disco wagneriano, mi ha stupito leggere nel librone di Giudici che il Parsifal diretto da Armin Jordan risulta il peggiore (una stellina su cinque!). A me quel Parsifal (che per inciso é la colonna sonora del film di Syberberg) piace davvero molto. La direzione, aerea, delicata, trasparente, francesizzante mi sembra risentire moltissimo del modello Boulez. E la Minton e Lloyd sono semplicemente straordinari. Lei sensuale, di una dolcezza infinita („ich sah das Kind“ diventa sulle sue labbra una nanna di estenuante, malinconia deolcezza); Lloyd, col suo canto intimo, raccolto, sempre a fior di labbra, é uno die pochi Gurnemanz che non mi fa mai, ma proprio mai, sbadigliare. Conoscete questa edizione? Condividete il giudizio severo di Giudici?

DM

P.S.: per la cronaca, di Parsifal ne ho 16, e devo ammettere che ho una predilezione per Krauss, Boulez e Armin. Kna (e ancor piú Levine) mi annoiano. Preferisco di gran lunga Thielemann (anche se con Domingo…).

P.P.S.: anche i Meistersinger direttid a Jochum se la giocano per il peggior disco wagneriano: Domingo é inascoltabile (sembra canti con una patata in bocca, la dizione e la durata delle note sono un optional, lo stile pure), orchestra decisamente perfettibile, un David e un Pogner da incubo, e lo stesso (da me amatissimo) DFD qui mi delude (troppo saccente, noioso e pedante professorino di filosofia. Quasi peggio di Beckmesser!).
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda teo.emme » gio 04 lug 2013, 13:25

DottorMalatesta ha scritto:P.P.S.: anche i Meistersinger direttid a Jochum se la giocano per il peggior disco wagneriano: Domingo é inascoltabile (sembra canti con una patata in bocca, la dizione e la durata delle note sono un optional, lo stile pure), orchestra decisamente perfettibile, un David e un Pogner da incubo, e lo stesso (da me amatissimo) DFD qui mi delude (troppo saccente, noioso e pedante professorino di filosofia. Quasi peggio di Beckmesser!).


Hai ragione...dimenticavo questa brutta, bruttissima incisione!

Ps: I miei Parsifal preferiti sono (in ordine decrescente):
- Kegel (assolutamente superlativo...e mi fa piacere averlo fatto scoprire a Pietro)
- Boulez
- Kubelik
- Knappertsbusch (quello del '51)
- Solti
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Re: Il peggior disco dei "bicentenari"

Messaggioda flipperinodoc » gio 04 lug 2013, 13:38

DottorMalatesta ha scritto:A proposito di peggior disco wagneriano, mi ha stupito leggere nel librone di Giudici che il Parsifal diretto da Armin Jordan risulta il peggiore (una stellina su cinque!). A me quel Parsifal (che per inciso é la colonna sonora del film di Syberberg) piace davvero molto. La direzione, aerea, delicata, trasparente, francesizzante mi sembra risentire moltissimo del modello Boulez. E la Minton e Lloyd sono semplicemente straordinari. Lei sensuale, di una dolcezza infinita („ich sah das Kind“ diventa sulle sue labbra una nanna di estenuante, malinconia deolcezza); Lloyd, col suo canto intimo, raccolto, sempre a fior di labbra, é uno die pochi Gurnemanz che non mi fa mai, ma proprio mai, sbadigliare. Conoscete questa edizione? Condividete il giudizio severo di Giudici?


beh io lo avevo scritto in un post poco più su. secondo me è semplicemente inascoltabile. goldberg è una vera disgrazia (e critichiamo domingo :mrgreen: ). la minton a me sembra insignificante, piatta piatta modello cotrubas trasferita in wagner. non sento sensualità, dolcezza, non sento nulla! concordo su lloyd. haugland ha suoni un po' da caverna. jordan non ha a mio avviso alcuna idea interpretativa. possono esserci idee buone o idee cattive, ma comunque personali! qui non mi pare ci sia niente. nemmeno l'imitazione di boulez (modello che non amo ma che ha una sua idea ben portata avanti). jordan oltretutto "estrae" dalla MonteCarlo Phil suoni di una tale piattezza....
l'unica cosa che si possa dire è che è una "colonna sonora" e magari certi tempi o certe scelte si sono dovute "adattare" alla regia!
non so, francesco, non riesco a trovarci proprio nulla di bello in questo parsifal.

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