Bicentenario wagneriano discografico

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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda Revan » lun 11 nov 2013, 16:58

Come giudicate complessivamente il ciclo di Janowski con la Pentatone? A parte i maestri cantori che doc Pietro ha recensito con voto discreto, per il resto non se ne salva nulla, nemmeno il Tristan? Mi incuriosiva ascoltare la prova di Nina Stemme di cui possiedo la bellissima incisione EMI con Domingo e Pappano...

Saluti

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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda flipperinodoc » lun 11 nov 2013, 17:08

VGobbi ha scritto:Su Janowski ha già dimostrato la sua arte da profondo routiniers negli anni 80 e con tutt'altro cast, che davvero non si riesca proprio a capire perché gli hanno dato la possibilità di incidere il suo secondo Ring!!!


scusate il giudizio "tranchant" ma a me sembra davvero che se Marek Janovski si chiamasse Marco Janozzi sarebbe considerato un "battisolfa"....
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda DottorMalatesta » lun 11 nov 2013, 17:11

flipperinodoc ha scritto:
VGobbi ha scritto:Su Janowski ha già dimostrato la sua arte da profondo routiniers negli anni 80 e con tutt'altro cast, che davvero non si riesca proprio a capire perché gli hanno dato la possibilità di incidere il suo secondo Ring!!!


scusate il giudizio "tranchant" ma a me sembra davvero che se Marek Janovski si chiamasse Marco Janozzi sarebbe considerato un "battisolfa"....


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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda teo.emme » lun 11 nov 2013, 17:30

DottorMalatesta ha scritto:
flipperinodoc ha scritto:
VGobbi ha scritto:Su Janowski ha già dimostrato la sua arte da profondo routiniers negli anni 80 e con tutt'altro cast, che davvero non si riesca proprio a capire perché gli hanno dato la possibilità di incidere il suo secondo Ring!!!


scusate il giudizio "tranchant" ma a me sembra davvero che se Marek Janovski si chiamasse Marco Janozzi sarebbe considerato un "battisolfa"....


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Ma prima di lanciarvi in giudizi così definitivi, vi siete mai presi la briga di ascoltare il suo Bruckner? Da poco ha ultimato un'ottima integrale delle sinfonie che si segnala per un approccio molto asciutto e "cantabile", lontano dall'eccesso di misticismo che da sempre accompagna l'immagine del compositore (ed è molto interessante la scelta delle edizioni delle singole sinfonie: è noto infatti il caos che regna tra le diverse versioni ed edizioni che, in passato, proponevano testi liberamente assemblati dalla fantasia dei curatori). Ma ha inciso con risultati eccellenti diversi lavori di Henze, Weber (le sinfonie oltre a Oberon ed Euryanthe), Brahms, Franck, D'Indy, Hindemith...oltre all'unica - mi pare - edizione completa de "Die schweigsame Frau" di Strauss. Se questo è un battisolfa perché ha inciso un Wagner poco interessante (ma comunque più sensato di quello di Thielemann)...
Ultima modifica di teo.emme il lun 11 nov 2013, 18:00, modificato 1 volta in totale.
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda VGobbi » lun 11 nov 2013, 17:52

Teo.emme, ti ringrazio assolutamente per aver proposto un altro punto di vista per esaminare questo direttore, in effetti un poco bistrattato. Personalmente non amo molto la musica classica (di qualunque genere sia, dalla sacra alla cameristica passando per la sinfonica), di conseguenza non conosco il suo Bruckner.

Cio' non toglie che il suo Wagner e' assai piccino piccio' e per i miei gusti, non e' neanche lontanamente paragonabile a quanto ci propina Thielemann, che per me rimane davvero un grandissimo direttore wagneriano.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda DottorMalatesta » lun 11 nov 2013, 18:04

teo.emme ha scritto:
Ma prima di lanciarvi in giudizi così definitivi, vi siete mai presi la briga di ascoltare il suo Bruckner?


Scusa teo.emme, solo mi aveva divertito il commento di flipperinodoc :oops:
Certo é che anche su riviste importanti queste nuove incisioni wageriane ne escono piuttosto malconce...
Mah... se ho tempo mi ascolto qualcosa!

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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda flipperinodoc » lun 11 nov 2013, 18:20

teo.emme ha scritto:Ma prima di lanciarvi in giudizi così definitivi, vi siete mai presi la briga di ascoltare il suo Bruckner? Da poco ha ultimato un'ottima integrale delle sinfonie che si segnala per un approccio molto asciutto e "cantabile", lontano dall'eccesso di misticismo che da sempre accompagna l'immagine del compositore


ovvio che sì! lo darei per scontato! io non mi sognerei mai di credere che tu non abbia ascoltato il parsifal di K.
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda teo.emme » lun 11 nov 2013, 18:31

Ma non dubito che il suo ciclo wagneriano sia sostanzialmente un buco nell'acqua, però il suo Bruckner - e altro - è molto più interessante. E comunque non lo definirei un battisolfa (se non altro perché i battisolfa di Bruckner non saprebbero nemmeno aprire una partitura)...
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda teo.emme » lun 11 nov 2013, 18:33

flipperinodoc ha scritto:ovvio che sì! lo darei per scontato! io non mi sognerei mai di credere che tu non abbia ascoltato il parsifal di K.
marco

Purtroppo l'ho ascoltato...e ho pagato pure un sacco di soldi quel maledetto cofanetto!
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda pbagnoli » lun 11 nov 2013, 20:22

teo.emme ha scritto:Ma prima di lanciarvi in giudizi così definitivi, vi siete mai presi la briga di ascoltare il suo Bruckner? Da poco ha ultimato un'ottima integrale delle sinfonie ...Ma ha inciso con risultati eccellenti diversi lavori di Henze, Weber (le sinfonie oltre a Oberon ed Euryanthe), Brahms, Franck, D'Indy, Hindemith...oltre all'unica - mi pare - edizione completa de "Die schweigsame Frau" di Strauss. Se questo è un battisolfa perché ha inciso un Wagner poco interessante (ma comunque più sensato di quello di Thielemann)...

Teo,
personalmente non dico che sia un battisolfa.
Ritengo però che un'operazione potenzialmente così importante come una nuova integrale del "canone" wagneriano potesse e dovesse essere affidata a un direttore più interessante di lui.
Non discuto sul suo Bruckner: non lo conosco, per cui non mi avventuro in valutazioni. Non ho difficoltà a crederti: a giudicare dalla "giustezza" dei tempi, dal passo spedito e dal buon senso narrativo, non ho difficoltà a credere che possa essere un eccellente direttore del repertorio sinfonico.
E' proprio il concetto di direttore d'opera in genere, e di un repertorio così frequentato in particolare, che mi sembra discutibile.
Già il suo Ring degli Anni Ottanta - peraltro molto meglio cantato dell'attuale - non si segnalava per particolare originalità.
Ora, non è il concetto di "famolo strano" a tutti i patti; è che in un repertorio così frequentato, onestamente ti sembra il caso di reiterare la stessa solfa per di più con cantanti pesantemente inadeguati alla bisogna?
Per di più, rinunciando aprioristicamente alla parte video con l'idea che "distrarrebbe lo spettatore dalla musica".
Tu l'avresti fatto con questo direttore e con [i]questo[/i] cast?
Io personalmente avrei scelto un direttore che cambiasse completamente le carte in tavola; scherzando - ma non troppo - avevo pensato a Gardiner. In questi giorni ho appreso dell'esperimento di Minkovski.

I tempi si evolvono.
Rimanere attaccati a un onesto professionista - magari eccellente nel repertorio sinfonico, ma il cui approccio a Wagner era già vecchio negli Anni Ottanta - sa di operazione passatista che può interessare solo chi, come me, ha esigenza di documentare.
E nessun altro.
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda teo.emme » mar 12 nov 2013, 14:47

Caro Pietro, non è solo questione di questo ciclo wagneriano che, effettivamente, è una ciambella senza buco - ho preso tutto tranne il Ring e francamente non c'è nulla di rivoluzionario - ma della "condanna" di Janowski in virtù del suo Wagner... Questo ciclo parte da premesse giuste e sbagliate: mi piace la "smitizzazione" e l'alleggerimento di una lettura estremamente cantabile, ma certamente non condivido né la scelta di limitarsi al cosiddetto "canone" o di ritenere fuorviante la parte visiva (che può anche essere omessa, ma senza quelle spocchiose dichiarazioni). Il vero problema di quel ciclo però è la scelta dei cantanti, sbagliata o al massimo decente. Così non si va da nessuna parte. Altro discorso però è la liquidazione di Janowski come un battisolfa, quando battisolfa non è. Io ho suggerito alcune incisioni assai meglio riuscite del suo Wagner (autore che evidentemente non ha nelle corde, sin dal vecchio Ring anni '80). Poi non vedo la necessità di "farlo strano" ad ogni costo, ma di fare qualcosa di interessante. Gardiner, Minkowski? Sono molto scettico.
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda pbagnoli » mar 12 nov 2013, 15:10

teo.emme ha scritto:Poi non vedo la necessità di "farlo strano" ad ogni costo, ma di fare qualcosa di interessante. Gardiner, Minkowski? Sono molto scettico.

Benissimo!
no d'accordo con te sul fare qualcosa di interessante.
Premetto che - per me - l'interessante non è il recupero di strumenti originali - che, data l'epoca, saranno simili ai nostri - ma di uno spirito diverso rispetto a quello con cui queste opere vengono abitualmente eseguite.
Orchestre più ridotte?
Maggiore urgenza espressiva?
Studio di voci diverse? E, se sì, come?
Siamo d'accordo sulle scelte vocali che entrambi - con alcune eccezioni - giudichiamo da mediocri a disastrose; e quindi? Che tipo di voci sceglieremmo? A chi affideremmo per esempio una Brunnhilde, atteso che di Grob-Prandl o di Nilsson non ne abbiamo, e che le epigone tipo DeVol o Bullock appaiono insoddisfacenti?
Per me, per esempio, l'esperimento Foster poteva essere interessante: finalmente una Brunnhilde con la voce da ragazza! A conti fatti, chi c'è stato ha detto che è stato un disastro.

Certo, ottenere la quadra non è affatto facile.
Ma tu, come faresti?
Dici non Gardiner né Minkowski; a me, invece, Minkowski incuriosisce parecchio.
Quindi?
Salonen?
Jurowski?
Altro?...
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda teo.emme » mar 12 nov 2013, 16:16

"Qualcosa di interessante" nel senso di non ricercare il presunto nuovo a tutti i costi, la stranezza, l'artificio per suscitar polemiche (come ultimamente sta facendo Jacobs: leggi le recensioni della sua ultima Passione secondo Matteo, stroncata da Diapason). Saper distinguere, insomma, le mode dall'approfondimento. a me personalmente piace un Wagner asciutto, snellito (alla Boulez, Kegel, Bohm), ma ci sono esempi diversi molto interessanti. Recentemente ho apprezzato il Lohengrin di Bychkov ad esempio. Sul cast non saprei che dire: certamente quelli di Janowski sono sballati: accostano pessimi cantanti a cantanti in teoria buoni ma impiegati male o in ruoli sbagliati, artisti quasi "ex" a interpreti passabili solo nell'ottica di provinciale routine. Un po' poco per un'operazione così ambiziosa. Io credo che si dovrebbe ripartire da zero, da giovani interpreti ancora in fase di formazione. Ecco se Janowski non si fosse rivolto al "giro" avrebbe avuto maggior dignità artistica. Io avrei cercato nelle nuove generazioni esordienti, senza preconcetti o tributi. Minkovski e Gardiner non mi convincono: il primo mi sembra più a suo agio con un altro tipo di '800, meno legato a certe suggestioni romantiche, il secondo mi sembra ormai lanciato verso altri orizzonti (senza contare certe deludenti prove con autori a lui insoliti: Puccini, Janaceck, Rachmaninov). Quale Wagner? Gli strumenti originali non mi emozionano, ma neppure mi scandalizzano (il problema è come si suona), sulle dimensioni orchestrali, poi, oggi ormai è difficile trovare i mastodonti di 50 anni fa... Secondo me molto si è fatto. A mio gusto più di Salonen o Jurowski, penso a Simone Young che ha inciso un eccellente Ring e che mi chiedo cosa aspetti Bayreuth a scritturare (o meglio immagino i biechi motivi...)
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda pbagnoli » mar 12 nov 2013, 16:22

teo.emme ha scritto: "A mio gusto più di Salonen o Jurowski, penso a Simone Young che ha inciso un eccellente Ring e che mi chiedo cosa aspetti Bayreuth a scritturare (o meglio immagino i biechi motivi...)

Ce l'ho, m'è arrivato ieri.
Lo ascolterò prossimamente!
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Re: Bicentenario wagneriano discografico

Messaggioda DottorMalatesta » mar 12 nov 2013, 16:33

teo.emme ha scritto:penso a Simone Young che ha inciso un eccellente Ring e che mi chiedo cosa aspetti Bayreuth a scritturare (o meglio immagino i biechi motivi...)


Francamente non capisco... Ti va di chiarire questo punto?
Se c'è un valido motivo per salire la sacra collina è proprio per i direttori (oltre che, vabbè, per Bayreuth in sé)...

DM

P.S.: mi incuriosisce il Ring della Young: prometto di ascoltarne qualcosina (e forse più).
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