Vediamo se ci riesco......
Vorrei quotare quello che scrissi al mio ritorno da Roma a febbraio.
dollarius@libero.it ha scritto:Si, ci sono andata. Per miracolo, credo. Ho avuto dei problemi gravi in famiglia
e solo rimandando la partenza ed anticipando il rientro ce l'ho fatta. E meglio cosi', perche', a mio avviso, e' stata una serata davvero indimenticabile. Il maestro Pappano ha probabilmente scelto di mettere in luce il contrasto tra la parte politica, storica, militare, corale di Aida e la parte intimista, sentimentale, familiare. E' stato come andare sulle montagne russe, un'emozione forte dietro l'altra. Ho avuto la tachicardia e la pelle d'oca dall'inizio alla fine ed occasionalmente anche le lacrime agli occhi, e vi assicuro che non mi succede spesso a teatro. L'orchestra ed il coro sono stati fe-no-me-na-li. Alla fine del secondo atto, la chiusa mi ha fatto impazzire, la fine del quarto mi ha lasciata senza parole. Totalmente soggiogata da Pappano. Non ero in platea, ero a lato dell'orchestra e ho potuto gustare ogni espressione del suo viso, ogni suo gesto. Dirigeva e con lo sguardo "parlava" con il coro. Per quanto riguarda i cantanti, tutti bravi. Il mio beniamino, Jonas Kaufmann, e' stato un Radames innamorato, sognante, triste, oppresso, coraggioso. Ha interpretato con le bellissime espressioni del suo viso ogni parola, ed ogni nota con tutte le sfumature della voce possibili ed immaginabili. Io ritengo, da ignorante, che dopo una serata dall'esito artistico cosi' alto, cercare il pelo nell'uovo sia un atteggiamento quanto meno discutibile. La Harteros ha stonato un paio di volte? (e' stata buata da un tizio). La banda e' stata un po' rumorosa nel prendere posto? I fiati hanno spernacchiato un paio di volte? Ragazzi, tutto cio' non ha di certo inficiato una serata di tale livello! Ho esagerato? Affatto
Irina
Naturalmente l'ascolto di un cd dal divano di casa e' altra cosa. Tuttavia mi sento di ribadire alcune cose. Le intenzioni di Pappano, dichiarate in un'intervista, di rendere il dramma di sentimenti molto intimi in spazi enormi, secondo me sono centrate. Ovvero io chiudendo gli occhi riesco (grazie alla sonorita' di Santa Cecilia) ad immaginare i duetti in grandi templi o in enormi piramidi. Devo dire che Jonas Kaufmann ha spazzato via la mia personale antipatia per Radames. Di solito tutti/e odiano in particolare Pinkerton, io, probabilmente per alcune esperienze giovanili, non riuscivo a togliermi dalla testa un Radames in gonnella, con le gambe larghe, una brutta cofana sulla testa e i pugni sui fianchi; coraggioso, sì, forte, sì, valoroso fin che vuoi, ma insipido. JK invece, tutto nuovo. Citandomi
innamorato, sognante, triste, oppresso e coraggioso. Secondo me ha raggiunto l'apice nel finale, "Aida, dove sei tu?......". Anche Celeste Aida, notevole.
Mi e' piaciuto assai anche Ludovic Tezier. Comincia a stancarmi (ma forse dipende da me) la Harteros, e non capisco bene il motivo. Comunque sia ritengo davvero che anche se sono state incise tante, ma tante Aida, tante Tosca, Tante Boheme, un disco nuovo, almeno per noi altri, dovrebbe sempre essere una lieta novella. In fondo non siamo noi che crediamo fermamente che l'opera non sia morta? Evviva le novita'!
baci baci
Irina