Guillaume Tell (Rossini)

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Re: Guillaume Tell Gardelli

Messaggioda teo.emme » sab 29 gen 2011, 21:25

beckmesser ha scritto:No, nello spartito c'è...

Perfetto, quindi la situazione sarebbe questa: il Cantique - omesso non si sa bene per quale motivo - nella partitura pubblicata da Troupenas, compare, inspiegabilmente, nella riduzione canto e piano (anch'essa targata Troupenas), nonché sopravvivono le parti separate (sulla base delle quali è stata poi preparata l'edizione eseguita al ROF), invece dell'autografo - che pure dovrebbe esserci, essendo brano composto ex novo da Rossini - non si conosce l'ubicazione (così scrive Gossett: suggerendo, implicitamente, che da qualche parte, nei meandri degli archivi di Troupenas, Conservatorio o Opéra, dovrebbe trovarsi).

Ci sarà molto da scoprire in un'eventuale edizione critica...
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Re: Guillaume Tell Gardelli

Messaggioda MatMarazzi » sab 29 gen 2011, 22:14

beckmesser ha scritto:No, nello spartito c'è. Partendo da quanto scriveva Cagli nel programma del Moise di Pesaro: "Esso (=il Cantique) figura nel libretto della prima e negli spartiti per canto e piano di Troupenas (che acquistò i diritti dell'opera), ma non nella partitura d'orchestra stampata dal medesimo editore" mi ero incuriosito alla faccenda. Mi sono procurato una copia anastatica della partitura Troupenas, e il Cantique non c'è. Non ho trovato una copia dello spartito Troupenas, ma ho trovato invece una copia dello spartito canto-piano edito da Schlesinger nello stesso 1827 (le edizioni Schlesinger coeve non sono altro che le Troupenas con il frontespizio cambiato), e lì il Cantique c'è. Ecco la prima pagina (se ho azzeccato il modo di inserire un'immagine...):


Infallibile Beck! :)
E tuttavia, tornando al nocciolo del problema, tu come spieghi l'incoerenza editoriale che ci hai fatto notare?
O meglio per quale ragione secondo te (secondo voi) Troupenas non ha inserito (o ha deciso di espungere) il numero nella partitura orchestrale, modello alla notissima e divulgatissima Ricordi in italiano?
Sarò franco: che il brano non sia stato eseguito a Parigi alla nascita dell'opera (o meglio: che Rossini abbia deciso di sacrificarlo dopo averlo composto) mi pare estremamente improbabile. O sbaglio?
E se questo fosse vero, perché inserirla nello spartito canto-piano?

Vedi Beck, la filologia impone una scelta di campo nell'individuazione di un progetto ideale: non si può non prendere una posizione in merito, non sarebbe filologico.
Specie in un caso come questo, che non si può certo archiviare come "crux": la verità - indipendentemente dalle incoerenze di Troupenas - balza agli occhi!
Se ci interessa fare il Moise di Rossini in francese dobbiamo fare quello (altrimenti si faccia come Serafin la Ricordi e chi si è visto si è visto).
E se vogliamo fare il Moise francese il Cantique ci vuole.
L'incoerenza editoriale fra le due edizioni infatti non rappresenta una variante d'autore, una duplice possibilità a cui l'interprete può attingere (come il finale ferrarese del Tancredi per intenderci): il Moise parigino di finali ne ha uno solo.
Ed è quello con Cantique (a meno che qualcuno non mi dimostri che quel brano - perfettamente coerente con la drammaturgia francese, musicalmente conseguente (come tu affermavi) alle note che lo precedono, e soprattutto (cosa più importante) composto ex-novo da Rossini appositamente per Parigi, su versi scritti ex-novo da Jouy - non sia stato pensato da Jouy e Rossini come parte integrante del progetto.

Scusami se mi ripeto, ma per me il problema "filologico" non è se il brano ci fosse o non ci fosse (c'era, c'era! ;) ), ma solo "perché" Troupenas - le cui malefatte verso Rossini sono peraltro tristemente note - non l'abbia messo in entrambe le sue pubblicazioni. Ed è una curiosità che non attiene l'interprete...

Per quanto riguarda Muti... ti concedo che nel 98 alla Scala ci potessero essere ancora problemi testuali, ma a Salisburgo con i Wiener due anni fa i materiali si sarebbero potuti trovare eccome, se ci fosse stata una volontà in tal senso.
Ecco perché ribadisco che secondo me la scelta di Muti non fu altro che un omaggio a una visione più "moderna" che egli si era fatto dell'opera sulla base delle tradizioni "Ricordi"!

Tra l'altro a Salisburgo ci avrà messo becco pure Jurgen Flimm (che ha firmato, lo ammetto, una delle più geniali regie rossiniane che ho visto in tutta la mia vita): nella sua produzione gli ebrei, dopo aver svuotato sul palco il contenuto delle loro valige di fuggiaschi (e quel contenuto era semplicemente ...terra: la terra del loro deserto, la terra del loro "sogno"), se ne uscivano per sempre di scena, mentre gli egiziani (o se preferisci gli Arabi) venivano lentamente risucchiati nell'ombra, come nel buio della Storia.
In un finale così spettacolare ed emozionante, il cantico sarebbe risultato di troppo.

Salutoni,
Mat

PS: a proposito di Rossini francese, occorre che vi racconti qualcosa del Comte Ory di Zurigo, con una Bartoli "star en diable", semplicemente fantastica.
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Re: Guillaume Tell Gardelli

Messaggioda beckmesser » dom 30 gen 2011, 16:43

MatMarazzi ha scritto:Sarò franco: che il brano non sia stato eseguito a Parigi alla nascita dell'opera (o meglio: che Rossini abbia deciso di sacrificarlo dopo averlo composto) mi pare estremamente improbabile. O sbaglio?


Invece, pare sia proprio così... Da quel che viene riportato, sulle parti del Cantique rinvenute a Parigi si trova l'annotazione "retiré de Moise" (o qualcosa del genere, non ho il testo sottomano). Stando ai commentatori (Cagli e Gossett, soprattutto) l'eliminazione è avvenuta o poco prima o poco dopo la prima rappresentazione. In ogni caso, non è possibile che il taglio sia avvenuto all'insaputa di Rossini. Per cui la domanda è: Rossini ha tollerato o voluto l'eliminazione? E perché? Io sono convinto che l'estetica del Moise parigino richieda il Cantique, ma onestà vuole che si ammetta che, se si guarda la cosa con occhio obiettivo, non ci sono elementi di fatto per decidere in un senso piuttosto che per l'altro. Perché di solito un autore tollera controvoglia un taglio? Principalmente: o perché il brano è troppo difficile per gli esecutori o perché il teatro ritiene allunghi troppo il brodo... In questo caso, nessuno di queste tipiche motivazioni regge: rispetto ad altri brani corali è una passeggiata di salute, e sono in tutto 4-5 minuti su un'opera assai lunga di cui null'altro (credo) venne tagliato. Magari salterà fuori una nota interna del teatro che spiegherà che il taglio era dovuto all'esigenza di far prendere ai coristi l'ultimo tram della notte. O magari si scoprirà che, dopo averlo sentito, Rossini si decise che faceva più effetto il finale del Mar Rosso, come a Napoli...

In generale, credo sia compito della filologia solo fornire un testo che corrisponda il più esattamente possibile alla volontà dell'autore. Dove questa volontà non è certa, si devono fornire gli elementi di valutazione appropriati e poi starà all'esecutore decidere (e al pubblico valutare la decisione). E' sempre rischioso sostituire i dati di fatto con valutazioni di ordine estetico sulle caratteristiche di un genere: spesso si è scoperto che un autore aveva deciso espressamente di andare contro una certa convenzione. In fin dei conti, il problema del Moise di Muti andava al di là del taglio del Cantique: era un problema generale di impostazione, in termini di sonorità, dinamiche, cast. Se anche Muti avesse eseguito il Cantique non sarebbe cambiato molto: sempre di lettura sbagliata si sarebbe trattato...

Saluti,

Beck
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Re: Guillaume Tell (Rossini)

Messaggioda Valentina » dom 28 giu 2015, 18:29

io oggi mi sono lanciata con il Guglielmo Tell di Muti del 1988... per me è un'edizione FAVOLOSA!
l'orchestra diretta da Muti regala corpo e spessore al tutto: impossibile non essere trascinati dalle note!
Chris Merritt lo trovo stupendo con una potenza vocale allucinante e fa sembrare tutto così "semplice", così "lineare"... sembra arrivare alle note più alte senza sforzo senza fatica...
non l'avevo mai ascoltata prima e ne sono rimasta affascinata... : Love : : Love : : Love :
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Re: Guillaume Tell (Rossini)

Messaggioda pbagnoli » lun 29 giu 2015, 15:27

Valentina ha scritto:io oggi mi sono lanciata con il Guglielmo Tell di Muti del 1988... per me è un'edizione FAVOLOSA!

...pensa a me, che me lo vidi dal vivo...
Esperienza incredibile, fra le più elettrizzanti della mia vita di spettatore. Lo spettacolo faceva c***re, ma quell'omone con la sua voce immensa riempiva il palcoscenico e il teatro intero.
Un piccolo assaggio:
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Guillaume Tell (Rossini)

Messaggioda Valentina » mar 30 giu 2015, 6:08

pbagnoli ha scritto:
Valentina ha scritto:io oggi mi sono lanciata con il Guglielmo Tell di Muti del 1988... per me è un'edizione FAVOLOSA!

...pensa a me, che me lo vidi dal vivo...
Esperienza incredibile, fra le più elettrizzanti della mia vita di spettatore.


Ci credo!!!!
Profonda invidia per aver assistito dal vivo a qualcosa di così superlativo!!!!
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Re: Guillaume Tell (Rossini)

Messaggioda DocFlipperino » mar 30 giu 2015, 11:43

Valentina ha scritto:
pbagnoli ha scritto:
Valentina ha scritto:io oggi mi sono lanciata con il Guglielmo Tell di Muti del 1988... per me è un'edizione FAVOLOSA!

...pensa a me, che me lo vidi dal vivo...
Esperienza incredibile, fra le più elettrizzanti della mia vita di spettatore.


Ci credo!!!!
Profonda invidia per aver assistito dal vivo a qualcosa di così superlativo!!!!


anche io c'ero! e i ricordi sono ancora vividi.
non dimentichiamo, oltre allo straordinario merritt, anche quella cheryl studer, mai sufficientemente apprezzata quanto avremmo invece dovuto...... ovviamente imho
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è in arresto. sì! all'ottavo piano....
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Re: Guillaume Tell (Rossini)

Messaggioda Valentina » mar 30 giu 2015, 17:06

DocFlipperino ha scritto:anche io c'ero! e i ricordi sono ancora vividi.


L'invidia É doppia allora!!!! :lol: :lol: :lol:
É davvero un'interpretazione suggestiva e affascinante!
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Re: Guillaume Tell (Rossini)

Messaggioda Valentina » mer 08 lug 2015, 15:31

sono riuscita a vedere il guglielmo tell di Ettinger con Volle, Hymel e Rebeka.
[youtube] https://youtu.be/ZDRTHtfiF9o [/youtube]
non lo so... non mi ha convinto al 100% ... mi sembrava strana: saranno stati i tagli o la scelta di mettere l'overture al centro...
gli interpreti non mi sono dispiaciuti: ho trovato bravi sia Hymel che la Rebeka ma come "ambientazione moderna" non mi sembra che abbia dato spunto in più...
per ora resto fedele alla mia versione con Merritt e l'orchestra di Muti che rimane qualcosa di inavvicinabile...
sicuramente la versione in francese è più bella, più musicale che quella in italiano : Chessygrin :
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