D'Annunzio nella musica

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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D'Annunzio nella musica

Messaggioda tatiana » lun 17 mar 2008, 23:48

Chiedo un'aiuto a tutti. A parte Francesca da Rimini e Le martyre de Saint Sebastien, vi prego segnalatemi tutto quello che conoscete su chi ha scritto musca su testi di D'Annunzio.

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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda Pruun » mar 18 mar 2008, 1:06

Parisina di Mascagni... un'opera che a me piace molto, tra l'altro! :D
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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda beckmesser » mar 18 mar 2008, 10:37

Per me il capitolo più significativo su D'Annunzio in musica resta Pizzetti, con Fedra, Figlia di Iorio e le musiche di scena per la Nave. Trovo assolutamente incomprensibile il completo disinteresse per un autore che pure ha rappresentato un capitolo interessante (se pure non mi sentirei di dire completamente riuscito...) dell'opera di quegli anni. C'è poi la versione della Figlia di Iorio di Franchetti (fra l'altro è la prima versione in musica, praticamente contemporanea alla tragedia, mentre quella di Pizzetti è molto più tarda), che però non conosco.
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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda MatMarazzi » mar 18 mar 2008, 14:29

beckmesser ha scritto:Per me il capitolo più significativo su D'Annunzio in musica resta Pizzetti, con Fedra, Figlia di Iorio e le musiche di scena per la Nave.


Assolutamente d'accordo, su Fedra e Figlia di Iorio.
La Nave non la conosco.

Trovo assolutamente incomprensibile il completo disinteresse per un autore che pure ha rappresentato un capitolo interessante (se pure non mi sentirei di dire completamente riuscito...) dell'opera di quegli anni.


Personalmente il punteggio che dò ai libretti di D'Annunzio è altissimo.
Anche quando le sue opere sono nate come tragedie in prosa, la loro funzionalità librettistica (in senso drammaturgico come specificamente drammaturgio-musicale) è a mio parere da vertici delle classifiche (al fianco di Auden, Hoffmansthal, Scribe, Romani e Piave per intenderci). :)
Quanto alle ragioni del disinteresse... ahimè... non sono poi così misteriose.
Ne abbiamo già parlato a proposito della Cassandra di Gnecchi.

Tornando alla richiesta di Tatjana ti cito quel che ho reperito. Molti di questi titoli, però, non li conosco.

Oltre alle opere già citate ci sarebbero:
La Pisanelle (Pizzetti, Parigi 1913)
La Nave (Montemezzi, Milano 1918)
Gigliola (Pizzetti, da "La fiaccola sotto il moggio"; incompiuta 1915)
Sogno di un tramonto d'autunno (Malipiero, Roma 1936)

Tra i compositori che hanno musicato liriche di D'Annunzio, ci sono Casella, Dallapiccola, Malipiero, Pick-Mangiagalli, Pizzetti, Respighi, Tosti, Zandonai, Lattuada e Savagnone.

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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda beckmesser » mar 18 mar 2008, 14:47

MatMarazzi ha scritto:Quanto alle ragioni del disinteresse... ahimè... non sono poi così misteriose.
Ne abbiamo già parlato a proposito della Cassandra di Gnecchi.


Sulle ragioni del disinteresse su D'Annunzio sono d'accordo che le ragioni sono stranote. Io mi riferivo a Pizzetti. In un'epoca in cui si riesuma praticamente di tutto, non credo di aver mai visto nei cartelloni di qualsiasi teatro una ripresa di qualche sua opera, se non qualche Assassinio nella cattedrale.

Quanto a D'Annunzio sono assolutamente d'accordo. Fra l'altro trovo intollerabile che ancora oggi si cerchi di farlo passare come uno sprovveduto in campo drammaturgico e musicale, una sorta di dilettante inconcludente che metteva il naso in un campo che non capiva. Aveva in realtà idee chiarissime su cosa cercava e voleva in campo operistico; aveva una sua concezione molto precisa sul tipo di dramma in musica che voleva realizzare (e, per inciso, erano a mio avviso idee e concezione molto interessanti...); cercò con accanimento di realizzarlo e non ci riuscì. Fu, in un certo senso, una sorta di Hoffmansthal che non trovò mai il suo Strauss, ma questo non fu certo colpa sua...
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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda tatiana » mer 19 mar 2008, 15:52

Grazie, mi siete stati davvero utili. Devo preparare un programma per questo autunno per una serata proprio su D'Annunzio in musica dove ci sara sia canto che recitazione. Se tutto va in porto, lo spettacolo dovrebbe girare un po' per i teatri (di prosa). Vi farò sapere.
Per quanto riguarda moltissimi autori italiani del fine ottocento e del novecento, anch'io non capisco il perchè della mancaza o della poca esecuzione nei teatri e nelle sale di concerto. Me lo sono chiesta moltissime volte. E un vero peccato. Si eseguono più all'estero che in Italia.
Invece sul fatto che D'Annunzio, un autore da me molto amato, non abbia trovato il suo Strauss mi piacerebbe parlare ancora con voi.

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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda MatMarazzi » dom 23 mar 2008, 13:19

tatiana ha scritto:Grazie, mi siete stati davvero utili. Devo preparare un programma per questo autunno per una serata proprio su D'Annunzio in musica dove ci sara sia canto che recitazione. Se tutto va in porto, lo spettacolo dovrebbe girare un po' per i teatri (di prosa). Vi farò sapere.


Hai scelto il programma?
Mi interessa moltissimo...
Ovviamente proporrai qualcosa anche della Fedra di Pizzetti, vero?
Devi, perché sei l'erede della Kruscelnizka (che ti ricordo fu anche la prima Elektra in Italia! ;) )

Per quanto riguarda moltissimi autori italiani del fine ottocento e del novecento, anch'io non capisco il perchè della mancaza o della poca esecuzione nei teatri e nelle sale di concerto. Me lo sono chiesta moltissime volte. E un vero peccato.


C'è uno squallido pregiudizio ideologico e tanta, tanta ignoranza.
Tempo fa, nel contesto di un progetto sul personaggio di Fedra (Rameau e Britten) che avevo curato a Ferrara, proposi al direttore (groan... :roll: ) del Comunale di Ferrara di partecipare anche lui, facendo allestire in forma di concerto la Fedra di Pizzetti: i soldi c'erano già!!!!!
Oltre a non aver mai sentito nominare l'opera in questione, rispose con un certo disgusto che preferiva dedicarsi all'opera contemporanea e che aveva grandi progetti in mente!
Infatti allestì quella mezza schifezza della "Morte di Klinghofer" di Adams con la regia (UDITE UDITE) di Denis Krief: fu una delle peggiori ciofeche della storia dell'opera in Italia, disertata dal pubblico e sbeffaggiata da quei pochi critici che ci andarono. Dopo di che non si fece più alcuna opera contemporanea a Ferrara.
"Compliment! Bel collegament" avrebbe detto un simpatico comico alcuni anni fa!
Ecco a chi affidiamo i nostri soldi e la responsabilità della cultura operistica nel nostro paese.

Penso che prima o poi scriverò un bell'editoriale su cosa dovrebbe essere la "provincia" operistica in Italia e cosa invece "è" grazie all'incapacità e incompetenza di chi ne ha preso possesso.
:(
Intanto mi piacerebbe avere le vostre opinioni.

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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda Maugham » dom 23 mar 2008, 14:20

MatMarazzi ha scritto:Infatti allestì quella mezza schifezza della "Morte di Klinghofer" di Adams con la regia (UDITE UDITE) di Denis Krief: fu una delle peggiori ciofeche della storia dell'opera in Italia, disertata dal pubblico e sbeffaggiata da quei pochi critici che ci andarono.


Perchè mezza? Diciamo le cose come stanno. Death of Klinghofer è una bufala completa. Come lo sono i minimalisti al 90%. Avanguardia ormai vecchia di mezzo secolo rinverdita, sai che novità, nel portare in scena un fatto di cronaca. La vidi a Modena con un'amica. Per poco non mi toglieva il saluto. :cry:
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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda Rodrigo » mar 20 gen 2009, 22:32

In questi giorni sto ascoltando le Martyre e devo dire che non è una partitura tra le più semplici da seguire.
Nel mio caso si tratta di una versione, che viene fatta risalire all'epoca del debutto, in cui le musiche sono collegate tra loro da frammenti del dramma in modo da dare loro una certa consequenzialità.
Mi sembra ben più che un esperimento; il Debussy "dannunziano" è interessante e molto spesso ispirato. Qualche volta, è vero, fa capolino un certo manierismo (es. i clangori della fanfara imperiale o certe sonorità simil-Parsifal), ma spesso il compositore si dimostra un po' più sanguigno di quanto ci si aspetta normalmente da lui.
Combinando questo ascolto con quanto scrive D'Annunzio nel Libro Segreto credo che "Claudio di Francia" sarebbe stato un ottimo Strauss per il poeta. E Debussy avrebbe trovato un drammaturgo (librettista mi par poco) in grado di "correggerne" certe congenite carenze drammaturgiche.
Poi le cose andarono diversamente...
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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda MatMarazzi » ven 23 gen 2009, 14:54

Rodrigo ha scritto:credo che "Claudio di Francia" sarebbe stato un ottimo Strauss per il poeta. E Debussy avrebbe trovato un drammaturgo (librettista mi par poco) in grado di "correggerne" certe congenite carenze drammaturgiche.
Poi le cose andarono diversamente...


Ed è un vero peccato.
Con tutto il rispetto per Zandonai e Pizzetti (che sono due geni e che hanno fatto dei veri capolavori) fremo un po' a pensare a una Francesca o a una Figlia di Iorio musicate da Debussy.
Non parliamo di Parisina e Mascagni...
Il fatto è che Debussy e la sua armonia cangiante, destrutturata poteva più di tutti loro respirare in osmosi con il testo.

Tu, che sei così esperto, ci dici come mai "le cose andarono diversamente" (scusa la mia ignoranza in merito).

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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda tatiana » gio 12 mar 2009, 0:37

MatMarazzi ha scritto:
Tu, che sei così esperto, ci dici come mai "le cose andarono diversamente" (scusa la mia ignoranza in merito).

Salutoni,
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La questione interessa molto anche me.

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Re: D'Annunzio nella musica

Messaggioda MatMarazzi » gio 04 feb 2010, 14:57

Riapro questo thread per segnalarvi che nella sezione Backstage è comparso un nuovo articolo di Adriana Guglielmini sull'origine del Martyre de Saint Sebastien nella scatenata, promiscua, favolosa Parigi della Belle Epoque.

Lo trovate qui


http://www.operadisc.com/vis_tutto_backstage.php?idback=38
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