Pelleas et Melisande.

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Pelleas et Melisande.

Messaggioda VGobbi » sab 13 ott 2007, 19:06

Spesse volte l'opera ha subito commenti irrisori, sia alla nascita dell'opera, sia al giorno d'oggi in cui non poche occasioni veniva soprannominata Palleas.

Io l'ho conosciuto grazie ad un'incisione storica del '41 con la Joachim, Jansen, Etcheverry, Cabanel, Cernay e Sedira con la direzione di Desormiere. Ma chi me l'ha fatta ammirare alla follia era stata una perfomance, di cui esiste la registrazione in dvd, di uno spettacolo andato in scena a Glynderbourne del 1998, per merito sopra tutto del Golaud di John Tomlinson. Roba che rimasi fortemente allibito e che ancora adesso ne pago le conseguenze di tal bravura. Aggiungo che mi meraviglio che il Marazzo non abbia assistito a questo spettacolo. Spero che almeno lo conosca! :evil:

Nel mezzo ho sentito registrazioni, sempre in studio, di von Karajan (Emi), Abbado (DG), Boulez (Sony), oltre ad essermi ascoltato un live dal Met del 1972 con il quintetto McDaniel-Blegen-Stewart-Tozzi-Chookasian-Klein e la direzione di Colin Davis.

Senza contare che ho in cantiere altri due ascolti :

:arrow: DEBUSSY
PELLEAS ET MELISANDE

PELLEAS----- --------THEODORE UPPMAN
MELISANDE--- --------VICTORIA DE LOS ANGELES
GOLAUD------ --------GEORGE LONDON
ARKEL------- --------GIORGIO TOZZI
GENEVIEVE--- --------REGINA RESNIK

CONDUCTOR--- --------ERNEST ANSERMET

METROPOLITAN OPERA------JANUARY 16, 1960

:arrow: Boston, Massachusetts
April 7, 1934 Matinee Broadcast


PELLÉAS ET MÉLISANDE {30}

Pelléas.................Edward Johnson
Mélisande...............Lucrezia Bori
Golaud..................Ezio Pinza
Arkel...................Léon Rothier
Geneviève...............Ina Bourskaya
Yniold..................Ellen Dalossy
Physician...............Louis D'Angelo

Conductor...............Louis Hasselmans

E voi? Che opinione avete di questo lavoro? Qual'e' la vostra edizione di riferimento? E quale il personaggio che piu' vi aggrada?
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Messaggioda teo.emme » sab 13 ott 2007, 20:31

Opera strana il Pelleas et Melisande di Debussy. Musica splendida, finissima, complessa, magistralmente orchestrata, ma ad ogni ascolto sembra che manchi qualcosa. Sembra anzi, che ci sia qualcosa di sbagliato. Non è tanto la lentezza infinita, ma l'omogeneità/monotonia della trama musicale che "uccide". Sembra ed in effetti è così, l'opera di un compositore del tutto estraneo alla musica operistica e al teatro musicale.
Certo l'insieme è di grande fascino, ma non si può negare quanto sia soporifero. Ad ogni ascolto si resta colpiti dalla bellezza della musica e della scrittura, ma - almeno secondo me - si rischia davvero di chiudere gli occhi e assopirsi.
Forse è molto meglio vederla a teatro (con una buona regia a tenere svegli) che ascoltarla in cd. Difficile però trovare un teatro in grado di allestirla, almeno in Italia: occorre infatti una vera orchestra che sappia suonare, non le compagini stabili e sindacalizzate dei nostri enti lirici (per intenderci, alla Scala sarebbe irrealizzabile: l'orchestra ha avuto problemi pure con Candide, figuriamoci con Debussy).

La mia edizione preferita resta quella EMI diretta da Karajan: splendida. Non mi piace per nulla quella DGG diretta da Abbado invece. Quella di Boulez non la conosco, ma conoscendo il direttore e il suo approccio razionale ed astratto penso che potrebbe essere una splendida versione.

Ps: sto ascoltando Rodrigue et Chiméne, la prima opera di Debussy, lasciata incompiuta, nell'edizione ERATO diretta da Nagano. Un ascolto davvero sorprendente.
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Re: Pelleas et Melisande.

Messaggioda pbagnoli » sab 13 ott 2007, 20:42

VGobbi ha scritto: Aggiungo che mi meraviglio che il Marazzo non abbia assistito a questo spettacolo. Spero che almeno lo conosca! :evil:

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Scusa, ma tu forse non sei al corrente dei problemi di Matteo con quest'opera!
Dubito persino che risponderà a questo thread 8)
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Messaggioda VGobbi » sab 13 ott 2007, 20:52

teo.emme ha scritto:Opera strana il Pelleas et Melisande di Debussy. Musica splendida, finissima, complessa, magistralmente orchestrata, ma ad ogni ascolto sembra che manchi qualcosa. Sembra anzi, che ci sia qualcosa di sbagliato. Non è tanto la lentezza infinita, ma l'omogeneità/monotonia della trama musicale che "uccide".

Ho voluto sottolineare questa frase che reputo sbagliata. O meglio, in sostanza e' giusta ma molto dipende dalla bravura del cast capace di esaltare all'ennesima potenza la prosodia, l'essere coloristi (come direbbe il Marazzo) in cui sappiano donare mille colori alla parola cantata senza rindondanze. Cosa tutt'altro facile. Mai come in questa musica il binomio dizione/fraseggio (colore) sia cosi' legato in maniera indissolubile. Se il cast si lascia trasportare dal tono flou della musica debussyana, rischia di diventare il tutto una vera poltiglia inascoltabile.

teo.emme ha scritto:La mia edizione preferita resta quella EMI diretta da Karajan: splendida. Non mi piace per nulla quella DGG diretta da Abbado invece. Quella di Boulez non la conosco, ma conoscendo il direttore e il suo approccio razionale ed astratto penso che potrebbe essere una splendida versione.

Io prediligo quella di Abbado, visto il tono eccessivamente soffuso, seppur guidato in maniera immaginifica, che ne da' von Karajan, penalizzato anche da un cast non proprio esente da pecche di pronuncia.

Quella di Boulez orchestralmente e' favolosa, ma anche qui penalizzato da un cast non di madrelingua che alla lunga inficia il risultato complessivo. Cio' non toglie che sulla carta prometteva assai bene, visto la presenza della Soderstrom (Melisande anti-diafana) e McIntyre.


teo.emme ha scritto:Ps: sto ascoltando Rodrigue et Chiméne, la prima opera di Debussy, lasciata incompiuta, nell'edizione ERATO diretta da Nagano. Un ascolto davvero sorprendente.

Ne sarei fortemente interessato. L'edizione che hai possiede anche il libretto dell'opera? Mi sai dirmi il cast?
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Re: Pelleas et Melisande.

Messaggioda VGobbi » sab 13 ott 2007, 20:53

pbagnoli ha scritto:
VGobbi ha scritto: Aggiungo che mi meraviglio che il Marazzo non abbia assistito a questo spettacolo. Spero che almeno lo conosca! :evil:

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Scusa, ma tu forse non sei al corrente dei problemi di Matteo con quest'opera!
Dubito persino che risponderà a questo thread 8)

Ovverossia? Ne sarei fortemente interessato. Ne e' dato saperlo? :shock:
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Messaggioda teo.emme » sab 13 ott 2007, 21:07

VGobbi ha scritto:
teo.emme ha scritto:Ps: sto ascoltando Rodrigue et Chiméne, la prima opera di Debussy, lasciata incompiuta, nell'edizione ERATO diretta da Nagano. Un ascolto davvero sorprendente.

Ne sarei fortemente interessato. L'edizione che hai possiede anche il libretto dell'opera? Mi sai dirmi il cast?


Sì, ha anche il libretto. E una bella introduzione che spiega la storia di quest'opera a lungo ritenuta perduta. Dal momento che Debussy ha soltanto abbozzato l'orchestrazione, questa è stata completata e realizzata dal compositore russo Edison Denisov (già allievo di Shostakovich). Questo il cast:

Chiméne: Donna Brown
Rodrigue: Laurence Dale
Inez: Hélène Jossoud
Hernan: Gilles Ragon
Bermudo: jean-Paul Fouchécourt
Don Diègue: José van Dam
Don Gomez: Jules Bastin
Le Roi: Vincente Le Texier
Don Juan d'Arcos: Jean-Louis Meunier
Don Pèdre de Terruel: Jean Delescluse
Coro e Orchestra dell'Opera di Lione
Kent Nagano


Tornando al Pelleas: ovvio che la bravura del cast esalta la bellezza musicale dell'opera.
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Re: Pelleas et Melisande.

Messaggioda pbagnoli » sab 13 ott 2007, 21:12

VGobbi ha scritto:
pbagnoli ha scritto: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Scusa, ma tu forse non sei al corrente dei problemi di Matteo con quest'opera!
Dubito persino che risponderà a questo thread 8)

Ovverossia? Ne sarei fortemente interessato. Ne e' dato saperlo? :shock:

No.
E' uno dei famosi segreti di Marazzi.
Li possono conoscere solo gli iniziati... 8)
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Messaggioda teo.emme » dom 14 ott 2007, 12:17

Debussy scrive: "Con i 24 toni (diesizzati e bemollizzati) della nostra ottava si possono fabbricare le scale più diverse. Bisogna mescolare terze maggiori e terze minori; accordi volutamente incompleti, ondeggianti; intervalli indeterminati..bisogna annegare la tonalità. Allora si giunge dove si vuole, si esce dalla porta che si vuole. Donde ingrandimento dello spazio. E sfumature". Ecco io credo che questo annegamento, questo continuo sfumare, seppur magistrale e affascinante, a volte porta a confondere i colori, a perdere ogni contrasto, con il rischio di far percepire l'opera come una lunga ed ininterrotta serie di variazioni cromatiche. Aggiunge poi: "Bisogna cantare soltanto quando ne vale la pena: ci vogliono differenze, a tratti è necessario dipingere per chiaroscuri e contentarsi di un quadro in grigio". Il "grigio": ecco il rischio maggiore ad ogni rappresentazione del Pelleas et Melisande. E se cantanti, orchestra, regia e messinscena non sono tutti di prim'ordine, l'opera naufraga inesorabilmente.
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Re: Pelleas et Melisande.

Messaggioda gustav » ven 09 mag 2008, 11:10

Discutendo di incisioni, credo che quella maggiormente rispondente alle intezioni di Debussy sia la versione di Karajan; tuttavia, se vogliamo privilegiare la lettura di quest'opera in chiave simbolica, Abbado penso abbia fatto un lavoro eccellente...Il cast che preferisco è quello del seconto...In ogni caso, ammetto di non aver mai ascoltato l'edizione di Boulez (ma prima o poi verrà anche il suo momento!).


Dato che qualche riga sopra ho parlato di uno dei vari aspetti intellettuali del "Pelleas et Melisande", vi allego un link che ho trovato interessantissimo e che potrebbe essere davvero fonte di approfondimento:

http://www.rodoni.ch/OPERNHAUS/pelleas/cantoni.html 8)
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