La Vestale

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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Re: La Vestale

Messaggioda Maugham » dom 03 nov 2013, 21:06

DottorMalatesta ha scritto:Dopo essere impazzito a cercare sul web il libretto in francese della Vestale, eureka!!!

http://www.operatoday.com/documents/Vestale.pdf

Non è proprio integralissimissimissimo, però... accontentarsi!

Ciao!
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http://www.dicoseunpo.it/S_files/vestale.pdf

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Re: La Vestale

Messaggioda Milady » dom 03 nov 2013, 22:03

Mon adoré neurologo ,ho già cominciato a buttar giù i miei ricordi.
Terminerò , spero, dopo cena; quando "cessarono i cellulari e le scocciature".
Ma ,ancor prima di mettere nero su bianco, mi va di spiegare perchè io mi limiti a sciorinare qualche vetusto aneddoto: "qui habet aures audiat".
In primis ,sono un'epigona , però ciuca in Matematica, del sommo Evariste Galois : "Non ho tempo".
Tempo,Intendo, per dedicarmi quanto vorrei alla lettura , alla musica e così via.
La vita lavorativa dei pensionati ancora non decotti è molto intensa .
Spesso debbo perdere tempo ( e pazienza) con la burocrazia divenuta ancora pià elefantiaca .
Mi va benissimo così.Occhioooo Milady ai coetanei in carrozzella o badantemuniti.
Potrei canterellare lietamente , mentre sgambetto per ogni dove, opportuni lacerti della cavatina di sortita di Figaro : non lo faccio, perché ce ne sono tanti già che la massacrano.
Allora, eccoci all'acqua.
Per ragioni anagrafiche , ho assistito fin da piccola a recite , in quel momento per me magiche , poi definite da altri "storiche".
Mi pare gentile fornire una testimonianza di prima mano, certamente soggettiva , a chi non ha vissuto certe serate , miei potenziali figli e nipoti.
E poi , in certi casi mi sento la memoria storica del nostro OD.
Certo non mi tengo à la page.
Vivo in una città dove una gloriosa tradizione , da me amatissima,è in articulo mortis o in stato preagonico...
Non so cosa mi propineranno per la prossima stagione: di sicuro dieta light , "poca roba".
"Quell'anima delira?" Lasciatemi delirare e non fatemi tribolare.
Ora vado a cena.
Poi, Deo concedente , spero di poter finire il compitino iniziato ieri.
Con simpatia
da
Milady che vi invia questo post così com'è.
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Re: La Vestale

Messaggioda DottorMalatesta » lun 04 nov 2013, 9:41

Maugham ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Dopo essere impazzito a cercare sul web il libretto in francese della Vestale, eureka!!!

http://www.operatoday.com/documents/Vestale.pdf

Non è proprio integralissimissimissimo, però... accontentarsi!

Ciao!
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Mercé diletto amico!

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MILADY, divina donna, quale altro forum ha una pari a te?
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Attendiamo impazienti il tuo racconto!!!
: Thumbup :

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Ieri sera (finalmente) mi sono ascoltato la Vestale (primo atto).
Che dire? A me l´opera è piaciuta. E molto.
Non ho assolutamente dimestichezza né conoscenza del repertoio tragedie lyrique (anche se Spontini appartiene già al tramonto del genere). Peró rispetto alle letture coloratissime delle opere di Lully o Rameau datene da Minkowski o Christie, Muti è piú monocromatico. Con questo non voglio dire monotono. Ma la tinta dominante è pur sempre il grigio, un grigio illuminato da mille gradazioni, ma che grigio resta. Non che la cosa sia inappropriata stilisticamente (almeno dall´idea che mi sono fatto): il riferimento in termini di sonoritá al neoclassicismo di Winckelmann tradotto in arti plastiche da Canova mi sembra appropriatissimo. Pure avrei preferito una lettura piú sgargiante e colorata.
Circa il cast, che dire?
Ci troviamo davanti alla solita schizofrenica dicotomia direzione-canto.
Innanzitutto fa male vedere quanto bene suonasse l´orchestra scaligera nel 1993 confrontata ad oggi: spero davvero che il nuovo direttore musicale metta le cose a posto :roll: !
Eufemisticamente, dall´ascolto del solo primo atto la Julia di questa edizione non lascia ben prevedere per il proseguo dell´opera…
Interessante invece la scelta (per Licinius e Cinna) di due tenori dal baricentro piuttosto basso. Francamente mi sarei aspettato due tenori contraltini (ma, ripeto, non so quale tipologia di tenore fosse in auge all´epoca; forse il fanciullo del Wet puó illuminarmi…). Peró considerando che una ripresa napoletana dell´opera (in italiano) vide Donzelli come Licinio e Nozzari come Cinna (quindi due baritenori), l´idea non mi è parsa del tutto fuori luogo.

Ciao!
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Re: La Vestale

Messaggioda Maugham » lun 04 nov 2013, 11:43

DottorMalatesta ha scritto:[
MILADY, divina donna, quale altro forum ha una pari a te?
: Love :



Puoi dirlo.
La nostra Milady ce la teniamo bella stretta... e mi unisco nel : Love :
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Re: La Vestale

Messaggioda VGobbi » lun 04 nov 2013, 13:35

Anch'io attendo tremante e curiosissimo il resoconto delle serate magiche e storiche della nostra Milady!!!

E poi ultimamente questo forum sta mettendo tanta carne sul fuoco, che mi avete messo una nuova voglia di ascoltare la lirica che mi sembrava ultimamente sopita. Grazie davvero!!!
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: La Vestale

Messaggioda mattioli » lun 04 nov 2013, 14:51

En attendant Milady (anch'io : Love : ), rispondo a MM. Ma quali tenori contraltini. La tessitura delle due parti tenorili della Vestale è bassa, bassissima, tanto che oggi forse sarebbe da affidare a dei baritoni (Muti lo aveva capito, ma naturalmente ha sbagliato a sceglierli). Si tratta di parti scritte per due divi dell'Opéra a cavallo del secolo, Lainez (Licinius) e Lays (Cinna), esponenti di punta della famigerata "école du cris" gluckiana. Ti confesso che di Lays ho anche comprato la biografia, senza aver avuto (per ora) il tempo e il coraggio di leggerla...
Comunque niente di paragonabile a un derby Nozzari-David. Attenzione poi: chi cantava cosa, nel primo Ottocento, non è di per sé indicativo. Cioè è importante nel caso di una prima assoluta, perché la scrittura "su misura" delle parti dà indicazioni preziose su quello che i cantanti potevano eseguire. Ma alle riprese tutti si aggiustavano ("si puntavano" è l'espressione gergale) le parti. Così il re dei tenori superacuti Rubini cantava tranquillamente l'Otello (ovviamente di Rossini e ovviamente il Moro) e il re dei baritenori Donzelli tranquillamente il Pirata (quindi in fin dei conti Corelli non inventò nulla)...
Contento, MM?
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Re: La Vestale

Messaggioda DottorMalatesta » lun 04 nov 2013, 15:00

mattioli ha scritto:Contento, MM?


Contentissimo!!!
Sulle puntature hai ragione tu, stupidone io che non ci avevo pensato!!!
GRAZIE!
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Re: La Vestale

Messaggioda DottorMalatesta » lun 04 nov 2013, 16:16

Posso chiedervi un chiarimento?
Étienne Lainez mi risulta fosse primo haute-contre del’Académie royale de musique. Ora… per quanto ne so (ma di sicuro potrei sbagliarmi) l´haute-contre era una tipologia di tenore molto acuto (by the way si sa se emetteva acuti in falsettone o giá come voce di testa ?).
Invece, dall´idea che mi sono fatto ascoltando il primo atto di Vestale (idea confermata dal fanciullo del West), Licinius mi sembra parte piuttosto centrale. Il che mi fa pensare che Lainez fosse un haute-contre piuttosto « atipico », in quanto dotato di un baricentro piú centralizzante… Se cosí fosse… perché definirlo esponente della "école du cris" gluckiana” (scuola le cui caratteristiche, per inciso, non saprei definire)?

P.S.: Mi rendo conto di essere davvero una zappa in questo repertorio :oops: … E poi mi incasino sempre tra tragedie lyrique, comédie larmoyante, opèra comique, Lully, Gluck, Rameau, Cherubini, Spontini, haute-contre, controtenore, tenore contraltino, falsettista, contraltista… AIUTO : Hurted : !!! E come me (spero) molti! Non sarebbe male aprire un thread apposito dedicato allo sviluppo del teatro d´opera in Francia da Lully in poi.
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Re: La Vestale

Messaggioda DottorMalatesta » mar 05 nov 2013, 15:47

Su wikipedia (alla voce haute-contre http://it.wikipedia.org/wiki/Haute-contre ) leggo quanto segue
“il vice e poi sostituto di Joseph Legros, fu Étienne Lainez, l'ultimo dei primi tenori dell'Opéra ad essere ancora definito comunemente "haute-contre", sembra più un tenore baritonale che non un tenore acuto della vecchia scuola, e, comunque, è stato rilevato che, di norma, i tenori baritonali "italiani del XVIII secolo erano capaci di cantare nella stessa estensione delle hautes-contre", anche se erano chiamati a toccare solo di sfuggita quelle note più acute (ordinariamente il sol e il la3) che invece dovevano talvolta essere tenute a lungo nel melodramma francese”.

Come la mettiamo?
:?:
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P.S.: ieri sera ascoltato il secondo atto della Vestale. Nessun nuovo commento se non che la Huffstodt è uno strazio : CoolGun : !!!
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Re: La Vestale

Messaggioda mattioli » mer 06 nov 2013, 11:34

Carissimo MM,

l'argomento è vastissimo, vado in sintesi e per punti:

1) in sostanza, l'haute-contre è il tenore della tragédie lyrique francese (ma anche della musica sacra coeva), che va da Lully grosso modo fino a tutto il Settecento (La Vestale, che è del 1807, è definita semplicemente "opéra"). Non c'entra né con il controtenore (benché entrambi i termini derivino dal contratenor della polifonia) né con il falsettista né con i tenori contraltini italiani (che iniziano a diffondersi a fine Settecento), men che meno con i castrati. L'haute-contre è un tenore che canta o su tessiture molto acute o su tessiture "normalmente" tenorili ma con puntate al sopracuto. Come questi acuti gli haute-contre li facessero, è molto controverso (benché io vada all'opera da troppo tempo, non c'ero): sicuramente non "di petto", forse in falsettone, probabilmente in falsetto.
Io suppongo che gli haute-contre giocassero, anche a fini espressivi, fra la voce di petto e quella di testa, ma è solo un'idea mia. Comunque tutti i tenori dell'Opéra sono definiti haute-contre, perfino talvolta Nourrit e siamo già in zona Rossini-Meyerbeer. Il più famoso è Pierre Jélyotte o de Jélyotte, il tenore di Rameau, per il quale fu scritta Platée. Le tessiture di Jélyotte sono normalmente molto acute. Ma, da Gluck in avanti, di regola le tessiture sono più centrali o addirittura, come nel caso della Vestale, molto basse (sarebbe interessante un confronto con quella di Jason in Medée, che però è un'opéra-comique - ma l'haute-contre cantava anche quelle -. Jason ha delle improvvise puntate all'acuto - evidentemente in falsetto o falsettone - che Licinius assolutamente non ha).

2) l'"école du cris" non c'entra nulla. Si tratta di un'espressione coniata dai fautori della scuola italiana per descrivere lo stile vocale in uso all'Opéra, dove dopo la metà del Settecento la grazia rococò un po' leziosa e affettata di moda prima (la cosiddetta "mignardise") viene sostituita da un gusto più muscolare. Tutti gli italiani che assistono agli spettacoli dell'Opéra restano basiti da come ci si canta: abbiamo gustose testimonianze di Goldoni, Casanova e anche di Napoleone, che detestava i cantanti francesi (lui si sdilinquiva per il castrato Crescentini oltre che - ma anche per altre ragioni - per il contralto Giuseppina Grassini...). Gli italiani, in sostanza, accusano i francesi di gridare. La breve durata delle carriere, deplorata per la maggior parte delle star dell'epoca, potrebbe suffragare questa tesi. Ma mi rendo conto di diventare sgradevolmente cellettiano...

Boh, spero di esserti stato utile.
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Re: La Vestale

Messaggioda DottorMalatesta » mer 06 nov 2013, 13:40

Ed eccomi ad Alberto!
Caspita, ma ne sai a quintalate :shock: !!! Mica ti starai divinizzando anche tu : Thumbup : ?
Grazie dei chiarimenti.
1. Speculando, mi domando se, come tipo di vocalitá, un Thill o un Simoneau (con le loro tipiche sonoritá di testa) non possano essere considerati gli “eredi” di una vocalitá haute-contre…
2. Ne approfitto per sollevare un´altra questione. Ho sempre considerato curioso che, in Francia, un genere operistico fosse definito piú per la “forma” che per il “contenuto”. Emblematica la definizione di “opera comique” applicata ad opere tutt´altro che comiche nei contenuti come Medea e Carmen, per il semplice fatto di avere i recitativi parlati (l´equivalente gallico del Singspiel) e di essere rappresentato all´Opera comique (o meglio, Théâtre Feydeau e salle Favart). In Italia le cose erano ben diverse, e la distinzione tra opera buffa ed opera seria era (anche , se non prevalentemente) una faccenda di contenuti.
Grazie!
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Re: La Vestale

Messaggioda teo.emme » gio 07 nov 2013, 14:36

pbagnoli ha scritto:A proposito: qualcuno conosce l'edizione di Vestale diretta da Norrington 1976? Con Michèle Le Bris, Nadine Denize e Robert Dumét.
Io non ne so nulla!


Se vuoi toglierti la curiosità la svendono a meno di 6 €....

http://www.jpc.de/jpcng/classic/detail/-/art/Gasparo-Spontini-1774-1851-La-Vestale/hnum/9745328
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Re: La Vestale

Messaggioda mattioli » gio 07 nov 2013, 19:25

Quella del Maestro a 17,99 (e vabbé che c'è un cd in più)...
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Re: La Vestale

Messaggioda DottorMalatesta » gio 21 nov 2013, 15:55

In attesa che la nostra amata Milady : Love : ci diletti con qualche suo aneddoto della Divina, ieri sera mi sono visto i primi due atti della Vestale dal Théâtre des Champs-Élysées.

Spettacolo che sa molto di provincia sperduta del nord-est italiano, ma Ermonela Jaho è davvero brava e bella!



DM

P.S.: quest´opera più la ascolto e più mi piace!
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Re: La Vestale

Messaggioda mattioli » gio 21 nov 2013, 15:59

Perché proprio il nord-est?
Ormai l'intera Italia è un'unica grande provincia. Il problema è che non si sa di che cosa...

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