Pagina 1 di 1

Written on skin

MessaggioInviato: lun 20 ago 2012, 23:48
da VGobbi
Segnalato facebookamente (che bruttissimo vocabolo, lo ammetto!) da Enrico Previati, mi sono visto questa prima mondiale andata in scena al Festival d'Aix-en-Provence. Musica di di Geroge Benjiamin su libretto di Martin Crimp. Cast di appena 5 nomi, a fronte di un'orchestra tutt'altro che cameristica (da quel che si vedeva in buca e si sentiva in tv). Citando i tre ruoli principali, sul palcoscenico c'erano ben due pezzi da 90 (il contraltista Mehta ed il baritono Purves) e la sconosciuta, parlo per me sia chiaro, soprano Hannigan. Direttore lo stesso compositore. Sorvolo sulla trama che mi riservero' con calma, di spulciare su internet quando avro' piu' tempo (l'opera era cantata in inglese con i sottotitoli in francese, lingue che non conosco), mi soffermo sull'esecuzione musicale e sul livello dell'interpretazione dei cantanti. Musicalmente ho trovato Benjamin una vecchia volpe del deserto, capace di coinvolgere l'ascoltatore con squarci melodici ed orchestrale denso di raro fascino (bellissimi i duetti ma altrettanto avvincenti i non pochi interludi sinfonici). Il cast, penso che non si potesse scegliere qualcosa di meglio. Partendo dal principale, almen per me, motivo d'interesse : Christopher Purves.

Diciamoci la verita', se non c'era lui ... difficilmente mi sarei avvicinato a quest'opera. Purves, artista conosciuto per puro caso in un dvd del suo Falsfatt (per altro splendido) "jonesiano", avevo poi avuto la fortuna di ascoltarlo come debordante Capitano Balstrode nel Peter Grimes andato in scena qualche mese fa alla Scala, sempre sotto la regia di Jones. Che dire? Purves e' il classico animale da palcoscenico ... l'ha dimostrato a Glyndebourne con Verdi, a Milano con Grimes ed appunto nel suolo francese con Benjamin. Attorialmente inarrivabile, sorprende in misura maggiore quel che riesce ad ottenere con la sua voce "multicholor" e capace di spaziare un'amplissima gamma coloristica che lascia interdetti. Immenso!

Bravissimo anche il contraltista Mehta, di cui nutrivo forti perplessita' per una vocalita' che mai sono riuscito ad apprezzare. Dicevo bravo ... perche' e' un contraltista con le palle, nel vero senso del termine. Una voce chiara ma tutt'altro che diafana e dotata di forza timbrica di rara compattezza. Forse sulla dizione sembra meno incisiva e chiara, rispetto a Purves ... ma francamente sembra un paragone del tutto fuori luogo.

Infine la sconosciuta ma autentica sorpresa Hannigan. Un ruolo al limite dell'impossibile (per certi versi ricordava la vocalita' della Renata nell' "Angelo di Fuoco" di Prokofev) con quelle sciabolate in acuto e senza risparmio, da lasciare attoniti. Hannigan ha mostrato registro acuto saldissimo ed una presenza scenica altrettanto convincente.

Ultima chiusa su questo lavoro. Consiglio vivamente di visionarlo/ascoltarlo, sopra tutto perche' si mostra lavoro musicale tutt'altro che ostico ... ed assai piu' orecchiabile rispetto a certo Berg o Schonberg.

Re: Written on skin

MessaggioInviato: mar 21 ago 2012, 14:07
da MatMarazzi
Grazie infinite vit per la bella recensione che ho letto con molto interesse e che ascolterò.

Ecco il thread dello spettacolo.


Quanto a Barbara Hannigan, non dubito che ti sia piaciuta.
E' una cantante straordinaria (e non è poi così sconosciuta).

Grazie ancora,
Mat

Re: Written on skin

MessaggioInviato: ven 21 set 2012, 21:55
da VGobbi
Nessuno ha visto? :cry:

Re: Written on skin

MessaggioInviato: ven 21 set 2012, 22:49
da pbagnoli
VGobbi ha scritto:Nessuno ha visto? :cry:

Ahimè, mi spiace, io personalmente no...