le scuse di Tosca

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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Re: Re:

Messaggioda Raffaele » lun 21 dic 2009, 11:41

Milady ha scritto:

...Sì,Tosca e Cavaradossi sono psicologicamente due giovani ,dominati dalle loro passioni, fragili, incuranti delle loro flagranti contraddizioni esistenziali,ingenui sognatori, quindi facili prede di illusioni senza riscontro alcuno nella realtà, incapaci di valutare le conseguenze dei loro gesti.
Due giovani immaturi destinati ad essere fatalmente schiacciati da una macchina implacabile ,che, proprio loro, hanno messo in moto.
Cavaradossi è un perdente nato.
Floria ora recita ora è sincera; è del tutto sincera nella sua sensualità e soprattutto nella sua rovinosa gelosia ossessiva.Ora è diva , ora è una sorta di bambina viziata, abituata ad avere tutti ai suoi piedi.
Quanto ai suoi rapporti con Scarpia, avanzo l'ipotesi che , pur nella pregressa formalità dei rapporti sapesse perfettamente di essere desiderata da lui - una donna , a meno che non sia tonta lo capisce- e che pensasse ingenuamente di fare leva proprio su questo dato per riuscire a tenerlo in pugno.
Scarpia si trova ad avere , proprio grazie alla sventata passionalità giovanile ed alla gelosia cronica che ottenebra Tosca,la carta vincente per possedere finalmente l'oggetto del suo desiderio, animato per di più da una robusta dose di sadismo, dato il contesto e la "professione" da lui esercitata .
Però, per quanto scafato conoscitore del comportamento delle sue vittime, pur conoscendo e sfruttando al massimo il tallone d'Achille di Tosca, non riesce a prevedere la sua ribellione ...Milady


Complimenti davvero! Di tutte le letture e le interpretazioni dei personaggi questa è finora quella che più mi affascina e convince!

...E, infine , grazie a chi riconosce quanto sia ancora oggi sconvolgente e moderno il finale della Butterfly cantato dalla Callas...Milady


Condivido pienamente! Ricordo ancora la fortissima emozione provata al primo ascolto di questa edizione non solo per la magistrale interpretazione della Callas ma anche per la direzione di Karajan...Soprattutto nel finale ,il senso di angoscia e di morte che riesce a trasmettere attraverso gli strumenti, i tempi...resta per me ancora incredibilmente sconvolgente(se a questo poi aggiungiamo il canto e l'interpretazione della Callas!)...

Approfitto qui per chiedere ,a chi la conosce,qualche parere su una edizione live di Tosca che ho acquistato qualche tempo fa...(poi se è il caso si va a discuterne nella apposita sezione).


Si tratta di un live per l'appunto del ' 69 diretto da Maazel( etichetta Bella Voce) con Pilar Lorengar, Franco Tagliavini e Ingvar Wixell...A un primo ascolto mi aveva entusiasmato (forse perchè essendo il riversamento su cd discreto il suono è buono e soddisfacente)...La direzione di Maazel mi pareva abbastanza accurata e coinvolgente e l'interpretazione della Lorengar azzeccata e convincente con la sua squillante vitalità...Il tenore Franco Tagliavini(che francamente non conoscevo) abbastanza bravo e affascinante Wixell con uno Scarpia che qui si presenta in tutta la sua immediatezza con cattiveria,arroganza,sicurezza, senza dover ricorrere ai soliti mezzucci delle vocine falsificate per ingannare gli altri...Mi era sembrato poi anche per il timbro uno Scarpia meno vecchio rispetto ai soliti che conosciamo...Mi aveva colpito molto tra le altre la scena del Te Deum soprattutto per la direzione e l'orchestrazione in cui mi sembra che ogni nota,ogni passaggio sfumi in quello successivo contribuendo a creare un effetto di sovapposizione e inebriante vortice che ben suggerisce l'idea dello stordimento dato dagli incensi e dal fastoso cerimoniale in chiesa...Poi però riascoltando attentamente ho pensato che forse mi ero imbattuto nella ennesima rappresentazione hollywodiana di quest'opera...La direzione forse sempre tanto "magnificamente" esplicitata tutta tesa ad ottenere l'effettaccio cinematografico e poco attenta alle atmosfere e alle sfumature...La Lorengar brava ma un tantino monotona con la sua voce sempre squillante e viperina, in qualunque situazione...Wixell,anche lui bravo ma forse monocorde, troppo, a tratti noioso nell'ostentare in continuazione la sua arroganza e cattiveria...
Poi però , dopo queste considerazioni su Tosca e i suoi personaggi e alla luce delle ultime letture date sulla personalità e il carattere della protagonista mi sono riposto il problema: e se quella della Lorengar fosse ,se non la più azzecata, comunque una delle migliori interpretazioni di questo personaggio?...Perchè mi pare che la sua voce ben si presta alla descrizione di un personaggio, una ragazza passionale,un pò ambigua e molto capricciosa , sostanzialmente quello che esce dalle diverse considerazioni qui fatte (insomma non la rabbiosa isteria mista a languore di una nevrotica Callas o il timbro felino e misterioso di una, per me ,meravigliosa Price)...Voi cosa ne pensate?...
Saluti Raffaele
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Re: Re:

Messaggioda Triboulet » mar 22 dic 2009, 2:13

Raffaele ha scritto:
Milady ha scritto:Tosca e Cavaradossi sono psicologicamente due giovani ,dominati dalle loro passioni, fragili, incuranti delle loro flagranti contraddizioni esistenziali,ingenui sognatori, quindi facili prede di illusioni senza riscontro alcuno nella realtà, incapaci di valutare le conseguenze dei loro gesti.
Due giovani immaturi destinati ad essere fatalmente schiacciati da una macchina implacabile ,che, proprio loro, hanno messo in moto. Cavaradossi è un perdente nato. Floria ora recita ora è sincera; è del tutto sincera nella sua sensualità e soprattutto nella sua rovinosa gelosia ossessiva. Ora è diva , ora è una sorta di bambina viziata, abituata ad avere tutti ai suoi piedi.
Quanto ai suoi rapporti con Scarpia, avanzo l'ipotesi che sapesse perfettamente di essere desiderata da lui e che pensasse ingenuamente di fare leva proprio su questo dato per riuscire a tenerlo in pugno.


Complimenti davvero! Di tutte le letture e le interpretazioni dei personaggi questa è finora quella che più mi affascina e convince!


Scusa Raffaele, lungi da me voler fare polemica, ma altrove scrivevi (molto in sintesi) questo:


Raffaele ha scritto:proprio non mi sento di ridurre Tosca ad una ragazza superficialotta,isterica ,capricciosa e con un pessimo carattere... Secondo me Tosca intanto è una donna sicuramente non semplice e superficiale, in cui prevalgono due aspetti fondamentali: uno legato alla religione.... e un altro legato alle forti pulsioni erotiche e passionali cui proprio non può e non vuole rinunciare; Tosca in questo conflitto trova una specie di compromesso...vivendolo con forza e consapevolezza fino in fondo...
Per cui è profondamente cattolica,credente e praticante...Ed è anche profondamente innamorata del suo uomo...è terribilmente gelosa e forse qualche senso di colpa legato alla religiosità la disturba un pò...Tosca è una donna forte e fortemente attaccata alla vita...Non vuole darsi ad un uomo che le fa letteralmente schifo e appena ne ha l'occasione decide di rischiare


A me paiono due ritratti abbastanza diversi, come fai ad essere daccordo?... Tosca, come la dipinge Milady, è fragile, contraddittoria, ingenua, sprovveduta, incapace di valutare le conseguenze delle proprie azioni, immatura, vittima dei propri pasticci, animata da gelosia ossessiva, diva, bambina viziata, e pure un po' troietta (censuratemi se non si può dire, ma mi pare il termine più adatto) giacchè convinta di potersi rigirare Scarpia grazie alla sua naturale carica sensuale. Mi pare che si avvicini più al ritratto che altrove avevo prefigurato io....
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Milady » mar 22 dic 2009, 20:26

Triboulet,mio irato Triboulet,
hai ragione; sì,avevo sviluppato e ripreso alcune tue idee , sia pure con qualche " giunta e correzione".
Scusami , avrei dovuto citarti , ma scrivo sempre in fretta e furia.
Non concordo con l'epiteto "troietta", non perché sconveniente -ci vuole altro per scandalizzarmi- ma perché inadatto a Tosca.
Floria sa di suscitare il desiderio di Scarpia. Una donna giovane e consapevole del suo fascino sa che in molti casi può rigirarsi come un calzino un uomo , anche senza concedere nulla.. Floria magari spera , ingenuamente , sopravvalutando il proprio potere su Scarpia ,e , nellos stesso tempo,sottovalutando la psicologia del suo antagonista-che bastino le sue lacrime, le sue implorazioni ed il suo dolore a commuovere .Viene irrisa. Col procedere dell'azione, Floria non è più padrona di sé. Il tentativo di violenza di Scarpia finisce come sappiamo.
Tosca Non esce di casa, si fa per dire ,con la precisa idea del baratto ( il mio corpo in cambio della scarcerazione del mio amato Cavaradossi etc. etc.),in un parola di prostituirsi.
In questo caso sarebbe una troietta, anzi senza il diminutivo sarenne puù appropriato.
Ma non è così, almeno secondo la mia opinione.
Con simpatia
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Re: Re:

Messaggioda Raffaele » mar 22 dic 2009, 20:41

Triboulet ha scritto:
...A me paiono due ritratti abbastanza diversi, come fai ad essere daccordo?... Tosca, come la dipinge Milady, è fragile, contraddittoria, ingenua, sprovveduta, incapace di valutare le conseguenze delle proprie azioni, immatura, vittima dei propri pasticci, animata da gelosia ossessiva, diva, bambina viziata, e pure un po' troietta (censuratemi se non si può dire, ma mi pare il termine più adatto) giacchè convinta di potersi rigirare Scarpia grazie alla sua naturale carica sensuale. Mi pare che si avvicini più al ritratto che altrove avevo prefigurato io....


A parte il fatto che non mi pare che alla descrizione di Milady corrispondano proprio tutte le caratteristiche da te elencate comunque resta il fatto che quando posso cerco di non essere eccessivamente rigido e anzi mantenere una certa elasticità per lavorare sulle idee...Comunque per quanto diversa dalla mia non credo proprio che la descrizione di Milady corrisponda alla tua...

A proposito, pensavo che mentre stiamo qui a lambiccarci il cervello in una sorta di indagine poliziesca su quale potrebbe essere il carattere di un dato personaggio lavorando su parole e libretto,forse la risposta dovremmo cercarla nell'autore dell'opera e nella sua musica...Mi veniva in mente che proprio in Puccini più che in altri autori l'entrata in scena della protagonista e sempre sottolineata da un meraviglioso motivo musicale ,un leitmotiv che secondo me è una specie di radiografia,di carta d'identità del personaggio stesso...Nel caso specifico l'ingresso di Tosca in chiesa è accompagnato dalla melodia che sarà poi il motivo centrale (guarda caso) del "Vissi d'arte", quello che tu in pratica definisci come momento di lagnosa autocommiserazione... Secondo me bisognerebbe entrare in sintonia con questa musica per entrare in contatto con l'autore e cercare di avvicinarsi alla comprensione di quale personaggio Puccini volesse proporci...
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Maugham » mar 22 dic 2009, 23:34

Raffaele ha scritto:A proposito, pensavo che mentre stiamo qui a lambiccarci il cervello in una sorta di indagine poliziesca su quale potrebbe essere il carattere di un dato personaggio lavorando su parole e libretto...


E' vero. Anche perchè basta leggere il testo di Sardou per risolvere tutte le questioni. :D
Tosca arriva alla villa suburbana. Ha in mano il ventaglio. Aggredisce Mario grosso modo con queste parole "tira fuori quella puttana che ha posato nuda per te e che hai ritratto in chiesa!". Mario le dice che in casa non c'è l'Attavanti, ma il fratello. Tosca lo vede in giardino mentre prende le misure del pozzo da usare in caso di bisogno. Si raddolcisce, praticamente si ripete la scena del primo atto, lei si scusa. Cavaradossi le spiega cosa vorrà fare con Angelotti (condurlo fuori città all'alba) e prega Tosca di andare alla cantata facendo finta di non aver visto nulla. Tosca ovviamente non capisce la gravità della situazione. A un certo punto Mario si insospettisce: "chi t'ha dato il ventaglio?" Tosca cerca di tergiversare poi, improvvisamente le si accende una lampadina e mette insieme i pezzi. Angelotti fuggiasco, Scarpia, il ventaglio datole da Scarpia, gli sbirri....."Mi hanno seguita!" "Chi? Disgraziata!" " Mi hanno seguita Scarpia e i suoi uomini" "Cosa hai fatto!" In quel mentre fanno irruzione i poliziotti.
Nella commedia la tortura avviene alla villa di Cavaradossi. mentre l'uccisione di Scarpia avviene nel quarto, che si svolge non a Palazzo Farnese ma in una stanza di Castel Sant'Angelo.
In Puccini sono stati uniti il terzo e il quarto atto e manca il secondo.
Ciao
WSM
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Luca » mer 23 dic 2009, 0:07

Nella commedia la tortura avviene alla villa di Cavaradossi. mentre l'uccisione di Scarpia avviene nel quarto, che si svolge non a Palazzo Farnese ma in una stanza di Castel Sant'Angelo.
============================================================
Infatti in molti film sulla vicenda della cantante romana (compreso quello di L. Magni in dialetto) i luoghi e gli eventi sono rispettati. Puccini tende alla sintesi e all'essenzialità e ciò conferisce, se vogliamo, un andamento fulmineo a tutta la vicenda. L'opera dura 1 ora e tre quarti (quanto tutto il I atto del Parsifal, se non erro).

Salutoni notturni.
Luca.
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Raffaele » mer 23 dic 2009, 1:09

Maugham ha scritto:
E' vero. Anche perchè basta leggere il testo di Sardou per risolvere tutte le questioni...WSM


E questo chiarisce moltissime cose(vedi cosa ti combina l'ignoranza!)...
Alla luce di tutto ciò mi torna plausibile la lettura che Milady ci fornisce dei protagonisti:"...Sì,Tosca e Cavaradossi sono...dominati dalle loro passioni, fragili, incuranti delle loro flagranti contraddizioni esistenziali,ingenui sognatori... incapaci di valutare le conseguenze dei loro gesti...destinati ad essere fatalmente schiacciati da una macchina implacabile ,che, proprio loro, hanno messo in moto."
Senza però calcar troppo la mano sul fatto che Tosca è una ragazza viziosa e immatura,capricciosa,ipocrita e poco seria...
La melodia che l'accompagna al suo ingresso in chiesa e sulla scena è dolcissima, mi pare quasi il tentativo di creare una sintesi fra sacro e profano...qui (nel primo atto ) sta a rappresentare l'apparizione tutta terrena e corporea di una donna bellissima,sensuale e affascinante in un luogo sacro...La stessa melodia la ritroviamo per l'appunto dopo,in ben altra situazione e in ben altro luogo(palazzo o castello che sia), nel momento in cui è l'anima stessa di Tosca a cercare di entrare in contatto con Dio("Vissi d'arte" è sostanzialmente una preghiera)...Una melodia dolce e sensuale ma non angelicata e sognante come pare essere quella dell'ingresso di Mimi' ,per esempio, perchè quel pizzicato che si sente( più o meno forte a seconda del direttore) mi pare come scandire un ritmo ,una pulsione fortemente vitale e incontenibile come la passionalità(la gelosia accecante) che condurrà Tosca alla morte insieme al suo amante...
Ciao Raffaele
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Milady » mer 23 dic 2009, 8:32

Maugham carissimo,
non avevo mai letto il testo di Sardou.
Grazie per avermi fatto conoscere, con la tua consueta eleganza ,un passo decisivo.
E grazie a tutti. Sì , spesso ci mettiamo a spaccare il capello in quattro su un libretto- e salvo la tre capolavori assoluti di da Ponte, spesso , sul piano letterario non sono un gran cosa, o , casomai, funzionali ( almeno per me)- e ci dimentichiamo delle ragioni assolute della musica, che è il motore primo delle nostre emozioni e delle nostre discussioni.
So che per Puccini la scelta del soggetto fu un dramma.
Riprendo il filo: va bene così. In una vita dominata , come l'attuale ,da una corsa angosciosa che mi rammmenta La Valse di Ravel,amare la musica e l'opera è una gioia ed insieme un conforto irrinunciabile. E le nostre discussioni , anche le più lievi,hanno un ruolo decisivo nel ritagliarci i nostri vitali spazi di "conforto e calma", accapigliamenti compresi.
Quindi , contionuiamo così.
Un abbraccio a tutti
da Milady
Milady
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Triboulet » mer 23 dic 2009, 11:21

Raffaele ha scritto:
Triboulet ha scritto:
...A me paiono due ritratti abbastanza diversi, come fai ad essere daccordo?... Tosca, come la dipinge Milady, è fragile, contraddittoria, ingenua, sprovveduta, incapace di valutare le conseguenze delle proprie azioni, immatura, vittima dei propri pasticci, animata da gelosia ossessiva, diva, bambina viziata, e pure un po' troietta (censuratemi se non si può dire, ma mi pare il termine più adatto) giacchè convinta di potersi rigirare Scarpia grazie alla sua naturale carica sensuale. Mi pare che si avvicini più al ritratto che altrove avevo prefigurato io....


A parte il fatto che non mi pare che alla descrizione di Milady corrispondano proprio tutte le caratteristiche da te elencate comunque resta il fatto che quando posso cerco di non essere eccessivamente rigido e anzi mantenere una certa elasticità per lavorare sulle idee...Comunque per quanto diversa dalla mia non credo proprio che la descrizione di Milady corrisponda alla tua...


E no Raffaè... nun ce provà :D il mio era semplicemente un sunto del pensiero di Milady, che ho anche quotato nei passi salienti per essere preciso; mi sono limitato a isolare le caratteristiche da lei espresse utilizzando spesso gli stessi aggettivi. Non mi va che passi l'idea che voglio distorcere le opinioni di qualcun'altro. Poi, francamente, non ho alcun interesse ha portare l'opinione di una persona più vicina o più lontana dalla mia (tradotto, che mi frega se Milady è daccordo con me piuttosto che con te?!), ma se leggo da un lato "Tosca è una donna forte...trova una specie di compromesso vivendolo con forza e consapevolezza" (Raffaele) e dall'altro "Tosca e Cavaradossi sono psicologicamente due giovani ,dominati dalle loro passioni, fragili, incuranti delle loro contraddizioni esistenziali,ingenui sognatori...incapaci di valutare le conseguenze dei loro gesti." (Milady) - e qui ho usato davvero le vostre parole - capisci che non mi ritrovo, mi paiono valutazioni addirittura divergenti. Nè ho mai detto che il ritratto di Milady "corrisponde" al mio, semmai che si avvicina...
I ripensamenti poi sono sempre legittimi, io ne ho tantissimi e quotidianamente, guai non averne, ci sarebbe solo l'ostinazione!
Detto ciò amici come prima : Thumbup : ci pensano già i nostri politici e governanti a litigare... e poi è Natale! : Angle :
Buona giornata a tutti quindi, cellettiani e non : Chessygrin :

PS: Maugham ne sai una più del diavolo! grazie mille...
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Raffaele » mer 23 dic 2009, 11:30

Triboulet ha scritto:

...Detto ciò amici come prima : Thumbup : ci pensano già i nostri politici e governanti a litigare... e poi è Natale! : Angle :


OK Infatti...Buon Natale!
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Milady » ven 25 dic 2009, 18:56

Carissimo Triboulet,
sai che ti stimo moltissimo, ma se "a tutti i poeti manca un verso" ;per favore, ti prego di non nominare - e noi tutti non nominiamo -neanche di striscio i nostri politicanti,a meno che non sia assolutamente indispensabile, , casomai , in stile tacitiano o dei messaggini : trattasi di genìa mediocrissima che ci affligge già ad abundantiam nella vita quotidiana.
Con tutto ciò i miei più cari e sinceri auguri di Buon Natale e, ovviamente, amica come prima e più di prima.
Con simpatia
Milady.
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Maugham » mar 29 dic 2009, 12:43

Milady ha scritto:Maugham carissimo,
non avevo mai letto il testo di Sardou.


Il testo di Sardou è di piacevolissima lettura (come tutti i suoi copioni del resto).
E' teatro d'azione puro e semplice. Quello che attualmente manca nel nostro presente fatto di drammaturghi pensosi orientati più ai contenuti che al plot.
Leggendo la Tosca in prosa scopriamo dettagli che, ovviamente, nella riduzione librettistica sono scomparsi.
Cavaradossi è un pittore per metà francese (madre) e per metà italiano (padre). E' un nobile, di antica famiglia romana. E' vissuto a Parigi per tutto il periodo rivoluzionario dove ha studiato belle arti con David. Il padre era introdotto nell'ambiente degli enciclopedisti e la madre addirittura una discedente di Helvetius. Si veste alla moda francese rifuta la rasatura e la parrucca e sfodera un paio di baffi che sono la passione di Tosca. Ovviamente a Roma è malvisto. Infatti conta di rimanere in città per poco. Vuole tornare a Parigi. Sfortunatamente è arrivato in un momento particolare. Proprio quando le truppe francesi uscivano e entravano quelle borboniche.
Ad Angelotti confida che l'unico motivo per cui rimane in città è l'amore per Floria.
Di Tosca apprendiamo che (testuale) "è stata raccolta tra i campi che custodiva le capre". Veneta, viena accolta dai Benedettini di Verona che le insegnano a malapena a leggere e a scrivere per farne una suora. Ne intuiscono però le doti vocali e la affidano a un maestro di musica, organista del convento. A sedici anni è già piuttosto celebre. In un giorno di festa la sente Cimarosa, invitato da un amico, e ne rimane folgorato. Decide che la giovane deve cantare nell'opera. I Benedettini ovviamente non la cedono e comincia un furioso tira-e-molla. La polemica si ingrandisce e la faccenda arriva a Roma e Tosca in breve diventa, come dicono gli americani, il "talk-of the-town". Si creano schieramenti pro e contro finchè la faccenda Tosca arriva alle orecchie del papa il quale vuole sentirla di persona. Rapito, le dà un buffetto sulla guancia e la libera dai vincoli conventuali dicendo che, con la voce, si può degnamente servire il Signore. In seguito al permesso papale parte una carriera folgorante. Debutto nella Nina e quindi Scala, Fenice, San Carlo e, soprattutto, Argentina di Roma dove appunto conosce Cavaradossi e scocca il colpo di fulmine. I due, per ammissione di Cavaradossi, sono amanti quindi da pochissimo tempo. Nel testo di Sardou Tosca è sinceramente un personaggio poco interessante. Tecnicamente ha delle battute bellissime e delle tirate da far venire la voglia di recitarla a qualsiasi attrice con velleità da primadonna. In realtà Sardou offre solo il ritratto di una giovane diva priva di cultura ( si addormenta a leggere La bella Eloisa) che non capisce mai quello che le succede attorno e se lo capisce lo capisce in ritardo. La carnalità, la malizia, l'ingenuità mista a carisma (in pratica quello che attizza Scarpia) sono in toto farina del sacco pucciniano e dei suoi librettisti.
Le donne, inoltre, in quanto motivo e motore delle azioni maschili sono molto importanti nel testo di Sardou. Più che nell'opera.
Perfino Angelotti, che in Puccini è una sorta di rivoluzionario tutto di un pezzo, nel copione è sì un indealista colorato di eroismo, ma è soprattutto un ricco rampollo di nobile famiglia, scavezzacollo e brillante.
In galera ci è finito soprattutto per una donna; le sue idee politiche e il suo ruolo di console sono un pretesto.
Veniamo a asapre che a Londra aveva conosciuto una prostituta d'alto bordo bellissima e magnetica. Si era incapricciato di lei e avevano convissuto per un periodo. Tornato in Italia l'aveva dimenticata. A Napoli viene invitato una cena di gala e scopre che la moglie dell'ambasciatore inglese, Lady Hamilton, altro non è che la signora in questione. Sulle prime fanno finta di non riconoscersi, poi la Hamilton per paura di essere scoperta comincia a fare terra bruciata, in quel di Napoli, attorno ad Angelotti. In maniera del tutto imprudente, quest'ultimo la sfida. Lei, già potente, amica intima di Maria Carolina e amante dell'ammiraglio Nelson (addirttura! :D), accetta la sfida. Gli animi si scaldano, finche Angelotti, preso dall'ira, dichiara pubblicamente a un ricevimento dove si sono conosciuti e soprattutto svela a tutti la professione che questa signora svolgeva a Londra prima di accedere alle alte sfere. Scandalo! Due giorni dopo Angelotti subisce una persiquizione della propria casa e vi trovano due volumi di Voltaire messi da una mano perfida :twisted: per incastrarlo. Così finisce in prigione per tre anni. Gli confiscano tutti i beni. Scontata la pena, dopo l'uscita de francesi a Napoli cerca rifugio in Roma, per vedere anche lì (sfiga!) i francesi capitolare. Non fa in tempo a fuggire e viene di nuovo chiuso in gattabuia a Castel Sant'Angelo.
Più interessante è la figura di Scarpia. Per certi versi è meno incisiva di quella di Puccini ma più sfaccettata. Nell'opera è una sorta di astuto, crudele e raffinato marchese De Sade e la sua caratteristica principale è lo stridore tra l'eleganza dei modi e il perfido sadismo che questi modi nascondono. In Sardou invece il suo accanimento contro Angelotti è dettato in primo luogo da ragioni pratiche.
L'interesse carnale per Tosca e l'odio per Cavaradossi sono tutto sommato marginali.
Nel second'atto della commedia il Barone Scarpia viene crudelmente bacchettato dalla Regina la quale lo stuzzica dicendogli che, arrivato a Roma da pochi giorni per rimettere ordine si era già fatto scappare sotto al naso un progioniero del peso di Angelotti. Alle scuse di Scarpia la Regina lo avverte: questo colpo può essergli fatale. Angelotti non è solo un prigioniero qualunque. Ma, come sappiamo, un personaggio con cui la potente Lady Hamilton aveva un conto aperto. E questa -saputo della fuga del rivale- già stava cominciando a sussurrare che il barone Scarpia -odiato a corte per questa sua carriera rapida e per il favore della Regina- in realtà avesse di proposito lasciato fuggire Angelotti perchè sedotto dalla grazie e dal danaro della sorella di quest'ultimo (l'Attavanti). Scarpia sa bene che deve assolutamente recuperare Angelotti. Non solo ne andrebbe della sua carriera, ma, se le accuse della Hamilton prendessero corpo, sarebbe lui a trovarsi di fronte al plotone di esecuzione. E in breve tempo.
Di conseguenza si trasforma in una macchina investigativa micidiale.

Adesso basta perchè la lenzuolata è eterna.

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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda pbagnoli » mar 29 dic 2009, 14:30

Molto bello, invece.
E' da molto tempo che cerco la pièce di Sardou, ma non l'ho mai trovata.
Dove si può trovare?
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Milady » mar 29 dic 2009, 16:11

Maugham carissimo,
diavolo di un Maugham,
mi hai fatto venir voglia di leggere Sardou . E troverò il testo in questione setacciando a tappeto tutte le biblioteche della mia città. Poi farò un confronto coll libretto delll'opera
Grazie : hai fatto un breve e densissimo saggio introduttivo , veramente accattivante: bravo!
Con simpatia
Milady
che condivide pienamente anche quanto dici sulle attuali "pièces " teatrali che, salvo rare eccezioni. sono spesso così "pensose" e stagnanti nello svolgimento dell'azione da propiziare lo sbadiglio.
Milady
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Tucidide » mar 29 dic 2009, 20:42

pbagnoli ha scritto:Molto bello, invece.
E' da molto tempo che cerco la pièce di Sardou, ma non l'ho mai trovata.
Dove si può trovare?

Mi unisco anch'io ai complimenti a Maugham per la bellissima sinossi sulla Tosca di Sardou.
Io trovai questo testo in una libreria di Bologna specializzata in rimanenze (la mia preferita :mrgreen: ), ma quel giorno o ero squattrinato, o indolente, oppure decisi di prendere un altro dei mille accattivanti volumi stipati nel negozio. Così, me la sono fatta scappare! :evil:
Spero di ritrovarla, prima o poi.
Per la cronaca, si trattava di questa edizione, che si trova ancora su IBS.
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Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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