Per i biblisti (Don Carlos)

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda Tucidide » mer 06 ott 2010, 9:27

MatMarazzi ha scritto:trovo incredibilmente esilarante il povero Piero Mioli, che si lancia in una buffissima esegesi dei rapporti storico-politici fra l'Inquisitore e Samule

A questo punto mi crolla un mito. :( :(
Però almeno il parallelo con Guido di Montefeltro è azzeccatizzimo. :)
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda MatMarazzi » mer 06 ott 2010, 12:33

Allora Tuc! :)
Ti lancio (solo a te) un bellissimo quiz dantesco. Solo a te perché non è un quiz di attinenza musicale.
C'è un'altra occasione nella Commedia in cui si riflette sulla furbizia dei demoni.
Ed è anche l'unica occasione in cui Virgilio raccoglie una bella figura da pirla! (cosa che ovviamente il furbastro Dante non esita a mettere in rilievo)! ;)
Quando?


Per "par condicio" rivolge a tutti (FUORI CHE A TUCIDIDE, CHE SAREBBE FAVORITO) un altro quiz "verdiano", anche questo molto facile.
In uno dei suoi libretto viene tirato in ballo un grande poeta, personaggio storico e vivente, ...che si definisce "eremita".
Chi è il personaggio? E in che opera viene evocato? E perché?


E visto che siamo in ambito di quiz, ribadisco (UFFA!!) quello che per già tre volte vi ho posto e su cui siete scivolati via come niente fosse.
Ci sono almeno due (quasi) opere in cui viene rappresentata la famosa apparizione dell'ombra di Samuele?
Quali sono?

Su, dimostriamo la stoffa di Operadisc! :)

Salutoni,
Mat

PS: povero Mioli! :(
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda mattioli » mer 06 ott 2010, 12:50

"Romito", non "eremita".
Sennò Boito s'inc... beep!
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda Luca » mer 06 ott 2010, 12:55

Sul personaggio storico evocato in Verdi:

Plutarco ne I Masnadieri ed è ragione di schifo per Carlo Moor verso la sua generazione.... Atto I: Quand'io leggo in Plutarco....

E' interessante anche per un altro motivo: è una delle poche opere in cui a solo uno dei personaggi maggiori prende la parola per primo ad apertura di sipario!

Saluti, Luca.
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda MatMarazzi » mer 06 ott 2010, 12:57

mattioli ha scritto:"Romito", non "eremita".
Sennò Boito s'inc... beep!
Miao


Io sono furbo, Mattioli...
se avessi messo "romito" tutti avrebbero fatto una ricerca su google "romito verdi" e sarebbe saltata fuori la risposta!
Ho pertanto messo un sinonimo! ;)

Risposta indovinata! :)
Salutoni,
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda MatMarazzi » mer 06 ott 2010, 12:58

Luca ha scritto:Sul personaggio storico evocato in Verdi:

Plutarco ne I Masnadieri ed è ragione di schifo per Carlo Moor verso la sua generazione.... Atto I: Quand'io leggo in Plutarco....

E' interessante anche per un altro motivo: è una delle poche opere in cui a solo uno dei personaggi maggiori prende la parola per primo ad apertura di sipario!

Saluti, Luca.


Bella osservazione, Luca... Ma non è la risposta giusta.
Infatti il personaggio che intendevo io è tirato in ballo, proprio come personaggio storico e "vivente"!
E' uno che... dice la sua! ;)

Salutoni,
Mat

PS: e poi Plutarco non è definito "eremita"
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda beckmesser » mer 06 ott 2010, 12:59

MatMarazzi ha scritto:C'è un'altra occasione nella Commedia in cui si riflette sulla furbizia dei demoni.


Direi quando Virgilio si fa fregare da Malacoda su come passare alla bolgia successiva e Dante lo fa prendere un filo in giro da uno degli ipocriti: "Io udii già dire a Bologna del diavol vizi assai, tra' quali udii ch'elli è bugiardo e padre di menzogna"...

MatMarazzi ha scritto:In uno dei suoi libretto viene tirato in ballo un grande poeta, personaggio storico, ...che si definisce "eremita".
Chi è il personaggio? E in che opera viene evocato? E perché?


Il "romito di Sorga", appunto. Meno male che in qualche allestimento (fra cui quello storico della Scala) si cambia il testo direttamente con "Francesco Petrarca", così il pubblico non ha dubbi...

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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda mattioli » mer 06 ott 2010, 13:00

Io sono furbo, Mattioli...


Sei una volpe, astuta ma, ahimè, non piccola : Nar :
Ma se l'Arrigo avesse voluto dire con "ro-mito" il mito di Rovigo? In fin dei conti, Sorga non è tanto lontana. E nemmeno Arquà.
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda MatMarazzi » mer 06 ott 2010, 13:09

beckmesser ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:C'è un'altra occasione nella Commedia in cui si riflette sulla furbizia dei demoni.


Direi quando Virgilio si fa fregare da Malacoda su come passare alla bolgia successiva e Dante lo fa prendere un filo in giro da uno degli ipocriti: "Io udii già dire a Bologna del diavol vizi assai, tra' quali udii ch'elli è bugiardo e padre di menzogna"...


Esatto! Bravissimo Beck! Il povero Virgilio si era fidato dell'informazione di un diavolo...
E l'ipocrita penitente (che veniva da Bologna, ossia città universitaria e colta per eccellenza) gli risponde che "sai, Virgilio, da noi, all'università, si sente dire che i diavoli dicono le bugie!" ;)
Per tutta risposta, Virgilio, muto, si allontana a passi ampi (mentre gli ipocriti erano costretti ad andare pianissimo).
E' per queste finezze che Dante è un grande! :)


beckmesser ha scritto:Il "romito di Sorga", appunto. Meno male che in qualche allestimento (fra cui quello storico della Scala) si cambia il testo direttamente con "Francesco Petrarca", così il pubblico non ha dubbi...


Esatto
Petrarca ha infatti scritto una lettera aperta, che il Doge riferisce al consiglio: in questa lettera chiede che venga sottoscritta la pace fra le repubbliche di Genova e Venezia.
La cosa più bella è la risposta di Paolo Albiani, che traduce la tipica insofferenza dei politici di tutti i tempi (solitamente piuttosto ignoranti) per gli uomini di cultura: "attenda alle sue rime il cantor della bella Avignonese" (ché alla politica ci pensiamo noi!).

E ora "havvi mestier del terzo!"
In quali opere si rappresenta l'apparizione di Samuele?

salutoni,
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda MatMarazzi » mer 06 ott 2010, 13:11

mattioli ha scritto:
Io sono furbo, Mattioli...


Sei una volpe, astuta ma, ahimè, non piccola : Nar :
Ma se l'Arrigo avesse voluto dire con "ro-mito" il mito di Rovigo? In fin dei conti, Sorga non è tanto lontana. E nemmeno Arquà.
Miao
AM


eheheheh.... possibile.
Certo che dare del "rovigoto" al povero Petrarca...
Per noi Ferraresi sarebbe sconcertante! ;)

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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda teo.emme » mer 06 ott 2010, 13:17

Ho controllato sulla mia edizione del teatro di Schiller...devo dire che il riferimento all'ombra di Samuele è esattamente quello che ho riferito io. E del resto, la frase dell'Inquisitore è collocata dopo un atto di "insubordinazione" del Re nei confronti della volontà ecclesiale. Quindi ribadisco la mia soluzione, che non mi pare per nulla scorretta. A meno che il curatore dell'edizione che posseggo - Enrico Groppali - sia considerato un ciarlatano.
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda mattioli » mer 06 ott 2010, 13:22

Ci sono almeno due (quasi) opere in cui viene rappresentata la famosa apparizione dell'ombra di Samuele?
Quali sono?


Una è il Saul di Haendel: nel terz'atto appare l'ombra di Samuele che canta con voce di basso.
L'altra... non mi viene proprio in mente : Hurted :
Maledizione!
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda mattioli » mer 06 ott 2010, 13:26

Fermi tutti!
Sarà mica Saul og David di Nielsen?
Anche lì, mi pare, c'è l'ombra di Samuele e anche lì è un basso.
Okkio, Marazzi: se ho azzeccato mi spetta un pasticcio di maccheroni dell'hotel Europa, corso Giudecca, inviato per corriere a Torino : Thumbup :
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda MatMarazzi » mer 06 ott 2010, 13:27

teo.emme ha scritto:Ho controllato sulla mia edizione del teatro di Schiller...devo dire che il riferimento all'ombra di Samuele è esattamente quello che ho riferito io. E del resto, la frase dell'Inquisitore è collocata dopo un atto di "insubordinazione" del Re nei confronti della volontà ecclesiale. Quindi ribadisco la mia soluzione, che non mi pare per nulla scorretta. A meno che il curatore dell'edizione che posseggo - Enrico Groppali - sia considerato un ciarlatano.


Se Groppali afferma una cosa del genere non è un ciarlatano, semplicemente - come Mioli - uno che non conosce le scritture ed è costretto a fare l'azzeccagarbugli.
L'evocazione dello spettro di Samuele (parole testuali dell'Inquisitore) è un episodio biblico talmente famoso e preciso che non è possibile ammettere altre ipotesi.
Sei io dico a qualcuno "c'è del marcio in Danimarca" intendo comunicargli una cosa ben precisa.
Poi, chiaro, se uno non ha mai letto l'Amleto e non sa nulla di Shakespeare, come minimo andrà a inventarsi strani collegamenti storici e culturali tra la Danimarca e l'italia, sul significato antico della parola "marcio" e che so io!
Se invece si ha presente l'Amleto, il significato è immediato!
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Re: Per i biblisti (Don Carlos)

Messaggioda teo.emme » mer 06 ott 2010, 13:33

mattioli ha scritto:
Ci sono almeno due (quasi) opere in cui viene rappresentata la famosa apparizione dell'ombra di Samuele?
Quali sono?


Una è il Saul di Haendel: nel terz'atto appare l'ombra di Samuele che canta con voce di basso.
L'altra... non mi viene proprio in mente : Hurted :
Maledizione!
AM



L'altra è il Saul di Testi....

Ma sono quasi certo che i riferimenti all'ombra di Samuele in Handel e Testi non riguardano il medesimo episodio e significato. Questo almeno a leggere Schiller.
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