Che diciamo di Meyerbeer?

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda DottorMalatesta » mar 19 nov 2013, 17:09

mattioli ha scritto:Meyerbeer è per definizione l'operista borghese, anzi la sua musica è la colonna sonora della grossa grassa borghesia luigifilipparda (anche se due dei suoi quattro grand-opéra sono stati rappresentati dopo il '48). Questo ha sicuramente pesato agli occhi di una generazione teatrale che ha dei meriti colossali ma per la quale l'aggettivo "borghese" era il peggiore degli insulti.


Certo, ma questa storia del Meyerbeer operista borghesissimo poteva valere in epoca postsessantottina (quando si diceva "l'Opéra c'est de la merde", e questo facendo d´ogni erba un fascio). Forse c´è ancora qualcuno che lo pensa. Ma penso che la cosa non interessi minimamente a chi a teatro ci va e chi i teatri li dirige (almeno penso...).
Che vuoi che ti dica? A me pare un repertorio pieno di possibilitá: ambientazioni esotiche, un medioevo da carolina, balli di suore-zombie... Piú cool di cosí, che si puó volere? Da quel poco che conosco Meyerbeer non riesco a non pensare alle contaminazioni linguistiche di Moulin Rouge di Buz Luhrmann o del cinema di Tarantino...

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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda mattioli » mar 19 nov 2013, 17:19

Caro mio, quella generazione poi l'opera l'ha salvata rinnovandola, alla faccia di chi ancora protesta contro i registi. Però prendendo il potere ed esercitandolo con quella spregiudicata autorità che è la sua sigla. Lo sta mollando solo adesso.
Ma prima... Ce lo vedi tu un Gérard Mortier che decide di fare degli Ugonotti? E non dimentico la faccia di Lissner quando gli dissi che all'Opéra non sarebbe stato male fare qualche titolo della maison, per esempio Meyerbeer...
L'ultima generazione non ha steccati ideologici. Le interessa solo quello che "funziona" o no. E Meyerbeer, SE fatto in un certo modo, funziona eccome. Sì, chissà, magari anche in chiave postmoderna...
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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda pbagnoli » mar 19 nov 2013, 17:29

mattioli ha scritto:Per Bagnolo:

Lascerei perdere cilindri e 78 giri: sono una pagina affascinante della nostra storia, ma ritengo un enorme errore metodologico continuare - come fa qualcuno - a porli come paradigma di riferimento


Certo! E poi ovviamente vanno contestualizzati in un ambito storico, come del resto qualsiasi esperienza umana artistica (enon solo). Però la mia era solo una (bonaria, s'intende, non bannatemi) presa per il beep!

Avevo capito.
Io invece ho preso il lato serio del tuo post, quello che pone l'accento sull'uso paradigmatico dei padelloni.
Devo dire, m'incuriosisce chi costruisce la propria teoria sulla reiterazione di modi di espressione - di qualunque genere essi siano - ormai passati totalmente d'attualità.
Perché non si tratta solo di dire "la musica ai miei tempi era un'altra cosa", il che avrebbe una sua logica (per quanto - a mio gusto - non condivisibile); ma proprio di proporre quei particolari mezzi espressivi come paradigma ancora attuale.
Come ho detto più volte, è come se qualcuno oggi si sforzasse di dipingere come Tiepolo o di scrivere come Verga o come Dante perché scrivevano bene.
Per me è... be', incredibile.
Ecco perché mi affascina chi invece ci crede.
Devo dire però che là, in quelle lande, quella del nostro teo è una voce di quelle che definiremmo felicemente importune.

Questo però non deve diventare un alibi per giustificare le cose fatte male, ovviamente.
Se è così, viva i padelloni.
Ma solo come momento passatista, uno di quelli che tutti viviamo di tanto in tanto...
Per il resto, ovviamente, sono d'accordo con te
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda teo.emme » mar 19 nov 2013, 19:10

mattioli ha scritto:Caro teo.emme, ci stupiamo di te (non è un plurale majestatis, credo solo di interpretare l'opinione generale) :shock: !
Celletti adorava Meyerbeer! Tutti i divi e divastri a 78 giri hanno riempito valanghe di padelloni con le sue arie! E la ragione per la quale Meyerbeer non si può fare è naturalmente perché non ci sono più le voci una volta! Altrimenti gli Ugonotti ce li spareremmo tutte le sere per endovena!
Mi stai tralignando dalla linea : Chessygrin : !


Beh, io proprio non lo adoro, come non adoro Massenet, Gounod, Thomas, Delibes...anzi, fosse per me la loro produzione in blocco avrebbe la stessa sorte de "I Goti" di Gobatti...

mattioli ha scritto:Entrando nello specifico, però, non dovresti mettere tutto nello stesso mazzo. Crociato e Margherita d'Anjou sono ricalchi rossiniani del giovin signore Meyerbeer in grand tour italiano, la seconda in effetti tremenda, il primo, IMHO, non poi così trascurabile (ma ho perso - naturalmente - gli atti di un convegno sui rapporti/confronti Rossini/Meyerbeer).


Certo è un altro Meyerbeer, pre grand-opéra, ma comunque per dimensioni e sforzo (non ancora sfarzo) a certa sua produzione è prodromica: concordo sulla superiorità del Crociato rispetto alla Margherita...ma rimaniamo ancora saldamente ancorati al Rossini napoletano in versione normalizzata e conservatrice. Non trascurabile ovvio, ma non riesce ad emozionarmi più di tanto, perché 4 ore di volatine, cabalette di delirante (e inutile) difficoltà, cadenze, trilli etc...sono dure da digerire pure con Semiramide (quella di Rossini), figuriamoci con un acerbo Meyerbeer. Per non parlare dell'Esule di Granata e Gli amori di Teodolinda...

mattioli ha scritto:Dinorah e L'étoile du Nord sono opéra-comique e francamente neanch'io riesco a farmele piacere (però non capisco l'accenno dublinese per Dinorah, ambientata durante un "pardon" bretone: forse la comune origine celtica :?: ).


Nell'ultimo racconto di "Gente di Dublino", intitolato "I morti", tra gli argomenti di conversazione a cena durante il ballo annuale delle signorine Morkan, vi è l'opera lirica e i bei tempi di quando le grandi compagnie italiane frequentavano Dublino. Uno dei commensali - non ricordo il nome, chiedo venia - si lamenta del fatto che opere come Lucrezia Borgia e Dinorah non venissero più eseguite perché...non vi erano più voci che le sapessero cantare. Mi ha sempre incuriosito, dunque, quest'opera a me allora sconosciuta e presa a paradigma di difficoltà esecutive... Purtroppo la curiosità letteraria è divenuta una certezza d'ascolto...

mattioli ha scritto:Però, dai, Robert, Ugonotti, Profeta e Africana sono pietre miliari. Forse non della storia della musica, ma di quella dello spettacolo e dell'opera senz'altro sì. Poi forse hai ragione sul fatto che Meyerbeer non sia, alla fine, un grande musicista (per quel poco che vuol dire): Halévy è certamente superiore. Sempre IMHO, ovvio.
E comunque Tu m'insegni che le opere vanno fatte per il loro valore e la loro importanza storica, quindi sarai soddisfatto della Grand-Opéra-renaissance in corso. Le cui motivazioni (ancora nessuno ne ha parlato) sono anche e forse soprattutto politiche...


Non nego affatto l'importanza e il valore di Meyerbeer, se non altro storica, solo che - personalmente - fatico a digerire il genere. Ugonotti, Profeta, Africana hanno un certo fascino d'eccesso (Robert, invece, proprio non lo reggo...a partire dal grottesco ricorso al soprannaturale) ed è sacrosanto rappresentarli - possibilmente con un certo criterio almeno di stile e completezza (viste le effettive difficoltà nel trovare cast adeguati: perché si tratta di opere difficile e lunghe).
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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda mattioli » mar 19 nov 2013, 19:39

Beh, io proprio non lo adoro, come non adoro Massenet, Gounod, Thomas, Delibes...anzi, fosse per me la loro produzione in blocco avrebbe la stessa sorte de "I Goti" di Gobatti...


Mamma mia! In una frase hai fatto fuori un bel pezzo del repertorio lirico mondiale. E dire che adesso incombono Hamlet a Bruxelles e Lakmé a Parigi...

Non trascurabile ovvio, ma non riesce ad emozionarmi più di tanto, perché 4 ore di volatine, cabalette di delirante (e inutile) difficoltà, cadenze, trilli etc...sono dure da digerire pure con Semiramide (quella di Rossini),


Traligni sempre di più... anatema! L'opera E' il trillo e la volatina! Vergogna! :twisted:

Uno dei commensali - non ricordo il nome, chiedo venia - si lamenta del fatto che opere come Lucrezia Borgia e Dinorah non venissero più eseguite perché...non vi erano più voci che le sapessero cantare.


Straordinario! Dunque queste baggianate erano arrivate fino all'orecchio di Joyce. Non stupisce, però: la prima volta in cui ho letto qualcuno blaterare che non ci sono più le voci di una volta è in una lettera di Metastasio a Farinelli...

ed è sacrosanto rappresentarli


Secondo me, le uniche opere sacrosante da rappresentare sono quelle che ci interessano. E in questo momento storico Meyerbeer & co, evidentemente, ci interessano...

Adieu

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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda mattioli » mar 19 nov 2013, 19:54

Ma io... me ne accorgo solo adesso... ho passato i 500 post! : Bash :
E nessuno mi dice niente. Speravo almeno in una pernacchia...

Baci baci

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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda VGobbi » mar 19 nov 2013, 20:09

mattioli ha scritto:Ora Vit:
Mi piacerebbe tantissimo capire come mai molti l'hanno considerato pessimo.

A me non piacque affatto.

Ma due righine di motivazione? :oops:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda mattioli » mar 19 nov 2013, 20:24

Ah, scusa, mi sembrava di averlo già scritto: una regia un po' indecisa se prendere sul serio il Robert o sfotterlo.
Però ricordo che quella sera era stanco e mi ero messo subito di cattivo umore dopo che Oren aveva impugnato la clava. Quindi magari ricordo lo spettacolo peggiore di quanto non fosse. Magari mi procuro il dvd e gli ridò un'occhiata...
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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda DottorMalatesta » mar 19 nov 2013, 20:27

mattioli ha scritto:Ma io... me ne accorgo solo adesso... ho passato i 500 post! : Bash :
E nessuno mi dice niente. Speravo almeno in una pernacchia...


:P

Eccoti accontentato!
:mrgreen:

Ciao!
DM

P.S.: il tuo cinquecentesimo post lo potevi dedicare a rispondere al Gobbo! :evil:
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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda mattioli » mar 19 nov 2013, 20:33

Ma io ho risposto al Gobbo!

Comunque mi sembra che ormai questo thread (o tread? Non lo so mai...) langua. Spero in un intervento di Beck nel quale, in estrema sintesi (diciamo 8 mila parole) ci spieghi la genesi di una variante di quattro note nella cadenza della scena di Raoul abitualmente tagliata nel quinto atto degli Ugonotti. Oppure un contributo del Divino sull'interesse a una riesumazione dell'Etoile du Nord... Ma sono pessimista.
Il Bravo Moderatore 8) dovrebbe quindi stimolare nuove discussioni...

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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda DottorMalatesta » mar 19 nov 2013, 23:15

mattioli ha scritto:Ma io ho risposto al Gobbo!


Scusa, l'ho visto dopo :roll:

Comunque a proposito di cori e coretti infernali c'è kitsch...



e kitsch!



Qui, per quanto mi riguarda, Meyerbeer batter Verdi 1 a 0.

DM

P.S.: però il Verdaccio si rifarà ampiamente con il coro delle streghe nel Macbeth : Thumbup :
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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda VGobbi » mer 20 nov 2013, 20:32

Beh Malatesta, Verdi e' Verdi e ritengo il Macbeth la mia opera preferita di Verdi. La amo troppissimo!

A parte questo OT, in merito al Robert Le Diable, visto l'ottimo e bravissimo Hymel, secondo voi Florez in questo ruolo non avrebbe potuto fare faville? Non potrebbe affrontarlo? E' un azzardo il mio?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Che diciamo di Meyerbeer?

Messaggioda DottorMalatesta » mer 20 nov 2013, 21:10

VGobbi ha scritto:Beh Malatesta, Verdi e' Verdi e ritengo il Macbeth la mia opera preferita di Verdi. La amo troppissimo!

A parte questo OT, in merito al Robert Le Diable, visto l'ottimo e bravissimo Hymel, secondo voi Florez in questo ruolo non avrebbe potuto fare faville? Non potrebbe affrontarlo? E' un azzardo il mio?


OT: Condivido il tuo amore per Macbeth, una delle opere da portare nell'isola deserta!

Hymel è bravo, molto bravo (in una parte al limite dell'impossibile).
Su Florez ho qualche dubbio, non dal punto di vista vocale, ma dal punto di vista interpretativo. Temo che ne uscirebbe un personaggio un po' superficiale e stupidino (come il suo Comte Ory).
Da quanto ho ascoltato in questi giorni, il miglior Robert (IMHO) è Blake.

Ascoltatelo nella Siciliana del primo atto (minuto 28)



Ci vedo un personaggio folle, estremo, al limite della nevrosi.

OT: Anche il Comte Ory di Blake resta (a mio parere) di gran lunga il migliore.
Se ne volete avere un'idea digitate su spotify "blake comte ory" e godetevi la "cavatina del conte dracula" :mrgreen:
Qui Rocky è davvero folle!!!!
Esistono comunque numerose registrazioni dell'opera completa.

DM

P.S.: dopo tanto Meyerbeer bisognerà disintossicarsi con un bel po' di Wagner!
Revan: dove sei finito? Aspettiamo i tuoi pareri sull'Olandese di Minkowski: PirateCap : !
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