L'amico Fritz

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Milady » gio 14 gen 2010, 0:30

C arissimi, calma e sangue freddo!
Basta con i "bollenti spiriti" (io "il giovanile ardore" l'ho perso da tempo).
Silenzio, come dovrebbe cantare la Maga Ulrica: nota very low come da spartito ( e dribblata o rantolata a norma dei miei infelici scolti dal vivo).
E' impossibile prescindere dal soggettivo , Kobus.
Come si fa ad essere del tutto imparziali?
Dobbiamo esercitarci in un totale straniamento brechtiano?
E chi riesce ?
Il Bagnolissimo voleva provocare e ci siete cascati. Pietrissimo, dal "baffo da sparviero" ( remoti ascolti dell'indimenticato "Drive in") ,onore al merito!
Allora, dal canto mio e solo mio , ritengo la Cavalleria un capolavoro di stringatezza e di teatralità.
Debbo all'intermezzo ,suonato da un frate- o da un prete?- all'organo di una antica pieve ed antico allievo di Mascagni, il mio fanciullesco e senile colpo di fulmine per l'Opera.
Mi espongo al pubblico ludibrio: il pur - a dir poco - strepitoso modello letterario fornito da Verga mi pare , al confronto, più lento , come direbbe Celentano, erede , secondo Mamma TV, purtoppo non arrostito in piazza , del Savonarola o dell' intera equipe dell' "Enciclopédie ".
Mi aveva portato ad ascoltare l'intermezzo il nonno , ateo convinto, e per questo guardato malissimo dal resto della mia pia famiglia ,- lui se ne fregava, anzi ci si divertiva- ma, in quanto, fan sfegatato della lirica, era pronto passar sopra alla deprecata veste talare dell'organista.
Non mi piace l'Amico Fritz, sentito pochissimo dal vivo e da me considerato "ben scritto" , ma zuccheroso .
Il duetto delle ciliege lo sentii " in principio" alla TV , al Musichiere ( può essere ?) di Mario Riva,eseguito a pieni polmoni e note tenute allo spasimo , dal reuccio Claudio Villa ( questo lo ricordo. Che voce ! diceva mia nonna. Da strillone,, obbiettava il nonno. e dalla ...non ricordo più la protagonista. (Oliviero?)
Magnifici Pavarotti e la Freni ( ascoltati in disco): canora coppia mirabile , nata per cantare insieme .
L 'altra coppia dei Divi-Divini ( a sentir loro) ,in procinto di divorzio,- grazie , Maugham- credo che non raggiungerà mai , neanche con i miracoli della consolle, la formidabile coppia modenese.
Sono entrata a gamba tesa , speriamo che arbitro e guardialinee non se ne accorgano.
Buona notte a tutti, amici miei!
Milady
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda FRITZ KOBUS » gio 14 gen 2010, 2:38

Cara Milady ti ringrazio.
Intanto non nego affatto che le valutazioni siano e non possano essere che filtrate dal gusto personale. Inoltre, se l'intento era di stupire con le affermazioni iniziali, per uno che apre la prima volta il forum, c'è da pensare. Infatti o si fa parte di un club dove ci si conosce molto bene e si può interpretare in modo corretto le iperboli degli appartenenti al circolo, oppure si può legittimamente scambiare le dichiarazioni di apertura di Bagnoli per una specie di ulteriore inasprimento di quanto un filone critico di forza e dimensioni schiaccianti ha sempre sostenuto di negativo riguardo a Mascagni. Non a caso, nel mio intervento precedente, citavo Michelangelo Zurletti il quale ha sempre scritto di Mascagni con una irruguardosità, faziosità e odiosità a mio giudizio indecorose. Ma è uno dei tanti. Naturalmente non mi sogno nemmeno di ritenere Mascagni il più grande musicista della storia terrestre e ultramondana. Mi dà solo fastidio l'atteggiamento idologicamente prevenuto, che ha una sua ingombrante storia critica dal dopoguerra in poi, verso questo autore. Mascagni invece, a parte l'indiscutibile capolavoro di "Cavalleria" che solo una banda ci critici ideologizzati e in malafade può ritenere mediocre o addirittura brutta, ha prodotto almeno altri due veri gioielli che sono Iris e Parisina. Il Fritz non è un opera immortale ma, a mio modo di vedere, contiene molto di più di quello che generalmente gli si concede. Bagnoli, aprendo il forum con quella che, anche in privato mi ha spiegato essere stat una "boutade", mi è apparso, appena ho letto, come un anello della catena di coloro che fanno fuoco su Mascagni attingendo a quel repertorio critico contrario a Mascagni "a prescindere", secondo la nota espressione di Totò. Il che mi fa andare in bestia. Infatti quando si ragiona di qualcosa o si dice perché si ritiene valido oppure non valido, bello o non bello, oppure si parla tanto per parlare. Su Mascagni per troppo tempo si è replicato, fotocopiato oserei dire, un modo di valutare le sue composizioni che prescindeva dal dato musicale e trovava radice nelle caratteristiche dell'individuo, nella sua aprogrammaticità e irrazionalità, nel debordante individualismo, nelle scelte spesso effettivamente scellerate che ha compiuto in vita. Ma di ragioni critiche vere poche, pochissime e replicate per anni e anni come uno stanco refrain. Alcuni, a parte Mario Morini e Gianandrea Gavazzeni, si sono mossi contro questa temperie critica; ricordo solo Roman Vlad, con un saggio fondamentale su Cavalleria. Comunque, ciò che auspicherei è l'abbandono di un sistema radicatissimo di riferirsi a Pietro Mascagni come se fosse lo scemo del villaggio, cosa che spesso nasconde una profonda ignoranza di questo autore o un modo prevenuto di considerarlo. L'atteggiamento alterato che mi è sfuggito nei miei interventi precedenti è stato determinato da questo, non da acrimonia verso qualcuno in particolare, come ho già spiegato a Bagnoli. Cmq, tengo a ribadire, le mie "intemperanze" riguardano opinioni sulla musica, non gli indiviui, di cui nulla so. Se dico peste e corna di Zurletti, dico peste e corna di quanto esprime circostanziatamente a Mascagni, non di lui, che non conosco affatto e che magari, di persona , mi apparirebbe in una luce completamente diversa da quanto ciò che sostiene sul musicista livornese mi lascerebbe supporre (mah!). Per questo mi picerebbe vedere una chiara esposizione del perché il Fritz va o non va, del perché Iris è o non è un capolavoro, ecc... Spero di essere stato chiaro. Grazie.
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Milady » gio 14 gen 2010, 9:14

Carissimo Kobus,
sono d'accordo completamente xcon te sull'ostracismo decretato a Mascagni per ragioni politiche,-e diciamolo!- che nulla hanno a che vedere con la musica, che , lo sappiamo, può essere eccelsa o pessima , indipendentemente dalla tessera o dalle simpatie politiche dl un compositore.
Anche a me piacciono molto Parisina e Iris, opere estremamente ardue a sul piano vocale : di conseguenza poco eseguite.
Mi piacerebbe ascoltare dal vivo queste due opere, ma non le vedo all'orizzonte del teatro da me frequentato. Un peccato.
Guarda , lo sai bene,che sino a non molti anni fa parlare bene di Mascagni era sinonimo di ignoranza musicale.
Sentii Gavazzeni ,prima della Mascagni Renaissace . o meglio prima che dir bene di Mascagni equivalesse a dir male di Garibaldi, allora anziano ma con lo spirito e l'entusiasmo di un adolescente, difendere Mascagni a spada tratta , discutendo con amici, all'uscita di un'opera da lui magistralmente diretta. Gavazzeni :umo coltissimo a dir poco e con un senso del teatro più unico che raro .
Gli si rimproverava di tagliare le opere con le cesoie, però tante opere cadute nell'oblio sono tornate in auge grazie a lui. Dirette da Gavazzeni correvano senza pause di sorta.
In certi casi la filologia (?!) musicale è soporifera, doma anche l'insonnia più ribelle.
E un 'opera non può permettersi troppe pause pensose.
L'azione deve correre, iuxta propria principia s'intende.
Comprendo benissimo la tua reazione.
Sono convinta che sarai un membro interessantissimo e vivace del nostro Forum.
A presto!
E buona giornata , a te, a tutti gli amici del Forum e ...a me: mi attende una giornata burocratica...umore da messa funebre o arrabbiature a zolfanello nelle lunghe code...
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda FRITZ KOBUS » mar 26 gen 2010, 20:17

Mi permetto di ricordare che mi piacerebbe leggere qualche qargomentazione sensata (ripeto: sensata) magari contro il Fritz, ma, appunto, sensata. Ammesso che il Fritz lo si conosca, o magari che si conosca Mascagni. Grazie.
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Enrico » mar 26 gen 2010, 20:37

Non so perché non sono mai riuscito ad ascoltare per intero l'opera nella registrazione diretta da Mascagni con Tagliavini e la Tassinari: mi annoia moltissimo, ma forse c'è anche il problema della scarsa qualità della registrazione, almeno nel riversamento che conosco. Ho trovato invece piacevolissima l'edizione con i modenesi; e anche un semplice allestimento di qualche anno fa nel piccolo Teatro "Superga" di Nichelino (To), coloratissimo come un cartone animato, scorreva gradevolmente, tra frutta di plastica appesa sugli alberelli, fiori finti sparsi ovunque, Suzel leggerina con parrucca bionda, abito azzurro, grembiulino arancione, mazzolin di fiori e panierino con le ciliege, tenore di buona voce sinceramente impegnato, ragazzetti danzanti sulle note dell'intermezzo bissato con grande successo: sembrerebbe la negazione di ciò che di solito diciamo di apprezzare in questo sito, ma forse si tratta di un'operina leggera e graziosa che in teatro può funzionare proprio in un contesto di questo tipo, senza troppe pretese di tragica serietà (e in disco con le voci di Lucianone e Mirella e tutta l'orchestra stereofonica di Gavazzeni).
La Cavalleria diretta da Mascagni (quella con Gigli) mi sembra invece interessante, e anzi è stata la mia prima in cd e una delle mie preferite.
Ho trovato in un sito un'intervista nella quale il vecchio Verdi parlava anche di Mascagni: http://www.rodoni.ch/proscenio/cartello ... rlich.html
Enrico B.
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda FRITZ KOBUS » lun 15 mar 2010, 0:41

Enrico ha scritto:Non so perché non sono mai riuscito ad ascoltare per intero l'opera nella registrazione diretta da Mascagni con Tagliavini e la Tassinari: mi annoia moltissimo, ma forse c'è anche il problema della scarsa qualità della registrazione, almeno nel riversamento che conosco. Ho trovato invece piacevolissima l'edizione con i modenesi; e anche un semplice allestimento di qualche anno fa nel piccolo Teatro "Superga" di Nichelino (To), coloratissimo come un cartone animato, scorreva gradevolmente, tra frutta di plastica appesa sugli alberelli, fiori finti sparsi ovunque, Suzel leggerina con parrucca bionda, abito azzurro, grembiulino arancione, mazzolin di fiori e panierino con le ciliege, tenore di buona voce sinceramente impegnato, ragazzetti danzanti sulle note dell'intermezzo bissato con grande successo: sembrerebbe la negazione di ciò che di solito diciamo di apprezzare in questo sito, ma forse si tratta di un'operina leggera e graziosa che in teatro può funzionare proprio in un contesto di questo tipo, senza troppe pretese di tragica serietà (e in disco con le voci di Lucianone e Mirella e tutta l'orchestra stereofonica di Gavazzeni).
La Cavalleria diretta da Mascagni (quella con Gigli) mi sembra invece interessante, e anzi è stata la mia prima in cd e una delle mie preferite.
Ho trovato in un sito un'intervista nella quale il vecchio Verdi parlava anche di Mascagni: http://www.rodoni.ch/proscenio/cartello ... rlich.html


Mi sarebbe piaciuto vedere l'allestimento che hai indicato. Probabilmente è una possibilità di lettura che il Fritz ammette e che ne evidenzia, come dici, il tratto di operina leggera e graziosa. Ma è una interpretazione che rimane nel solco della tradizione: al Fritz non è stato riconosciuto, nella migliore delle ipotesi, che di essere un'operina leggera e graziosa. Non vorrei farla lunga, né attribuire al secondo successo di Pietro Mascagni significati da wort ton drama, ma nel Fritz esiste una vera "visione del mondo". Mascagni tratta tale weltanschauung con enorme maestria e solo la polvere (dico polvere perché sono un signore) sparsa sopra da una critica compatta nel desiderare l'oblio di questo compositore, ha riconosciuto al Fritz esclusivamente elementi di piacevolezza agreste. Il concetto di felicità domestica è centrale nel Fritz e, sotto questo profilo, il color acquarello dell'opera si screzia diverse volte di una intensità cromatica e di una densità di significati particolarmente ricca che non manca di sorprendere. Inviterei a riascoltarla pensando ad alcune tematiche pascoliane, che prendevno forma coevamente al Fritz, ed all'idea di una vita in cui la grandezza è dentro l'orizzonte della semplicità.
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Re: L'amico Fritz

Messaggioda Milady » lun 15 mar 2010, 14:54

Carissimi,
bisogna che rinverdisca i miei lontanissimi , evanescenti ascolti de "L'amico Fritz". Andrò ad acquistare un CD o un DVD alla mia bancarella ( in fiorentino "barroccino")preferita e farò la marocchina, come sempre.
Non è la prima volta che cambio parere su un'opera, archiviata magari come "operina".
Cponfersso tranquillamenetchye consideravo Wagner un mattone sino a quando non ho ascoltato Lohengrin: una rivelazione-.
Buon pomeriggio!
da Milady
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