Poliuto... ma che tenore?

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Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda Arcadio » ven 29 mag 2009, 3:05

Da tempo ho un dubbio su Poliuto. Amo molto questa parte tenorile e sempre ho sentito dire ch'è stata scritta per un tenore lirico; Duprez fu il primo e avendo il mente il repertorio che cantava dev'essere così, anche se la tecnica di quelli anni era un'altra.

Corelli, quando l'ha fatto è stato un "transgresore"? Quando lo ascolto cantare l'aria "D'un alma troppo fervida", sento che magari non è la voce giusta; anche se, secondo me, la fa da dio. Ma solo lì, perche per esempio nel duetto finale la voce che mi piace di più è quella spinto, quasi dramatica.

Poi, quando ho ascoltato altri come Carreras (tenore che amo molto), mi manca quel spingere delle voci più "grosse", tipo Franco e Martinucci (che l'ha cantata).

Allora secondo quelli che conoscono l'opera, spero che non siano pochi, questa parte va meglio per una voce tipo Carreras o più vicina a quella di Corelli?

So che quest'opera si cantava molto. Qui in Cile era sempre in cartellone. Magari voi avete più info su che tenori la facevano nel primo novecento. Credo che Gigli l'ha fatta spesso.

http://www.youtube.com/watch?v=LFBc8MaH-To

http://www.youtube.com/watch?v=O0SmiokiJyI

http://www.youtube.com/watch?v=96h-ETVfMdE
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda VGobbi » sab 30 mag 2009, 18:06

Con i tanti donizettiani che ci sono qui, ancora vi siete lasciati sfuggire questo thread? :twisted:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda Tucidide » sab 30 mag 2009, 18:16

VGobbi ha scritto:Con i tanti donizettiani che ci sono qui, ancora vi siete lasciati sfuggire questo thread? :twisted:

Ehm... :oops:
Confesso che, a parte Corelli e Martinucci, non conosco altri interpreti del ruolo. :oops: Corelli ha nella scansione e nell'enfasi punti di forza indubbi, oltre alla pura e semplice vocalità, che è quella che conosciamo, mentre Martinucci è da un lato meno "arcaico" e più moderno nel fraseggio, ma parecchio più ordinario nei risultati vocali.
Nel suo disco Philips del 1993, Merritt canta l'aria, e si intuisce che il tipo di vocalità sarebbe quello giusto, ma la forma vocale già deficitaria inficia almeno in parte il risultato.

A proposito, un benvenuto ad Arcadio. :D
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda Arcadio » sab 30 mag 2009, 22:31

Grazie del benvenuto :D

Ho questo dubbio giacchè spesso la parte viene canta da tenori più lirici tipo Carreras. Pure Gigli l'aveva in repertorio. A me piace la visione di Corelli, oltre i tagli della versione della Scala, ma volevo saperne un po' di più. Carreras (cantante che amo), non mi è mai convinto in quest'opera.
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda pbagnoli » dom 31 mag 2009, 12:42

Corelli piace immensamente anche a me in questo ruolo, nonostante i portamenti. Non sono mai riuscito a sentire nessun altro in questa parte
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda MatMarazzi » lun 08 giu 2009, 12:21

Caro Arcadio,
intanto benvenuto anche da parte mia!
La questione che poni è interessantissima.

Arcadio ha scritto:sempre ho sentito dire ch'è stata scritta per un tenore lirico; Duprez fu il primo e avendo il mente il repertorio che cantava dev'essere così, anche se la tecnica di quelli anni era un'altra.


Io non definirei "lirico" Duprez.
Anzitutto perché il termine è anacronistico; è stato coniato un quarantina di anni dopo il Poliuto e indicava gli interpreti usciti dall'Opéra Lyrique di Parigi (Gounod, Massenett, ecc...). Il tenore lirico come lo intendiamo noi è un prodotto della fine dell'800.
Duprez era invece il modello del tenore "contraltino" proto-romantico, lucente, sfavillante, veemente, o - come si diceva allora - "di forza".
Il modello di un Tamagno per intenderci.
Come sai, fu Duprez a inventare il do di petto, emblema e vessillo del romanticismo più cannonaro e maledicente.
E' innegabile che Duprez fosse anche un vocalista vario e proteiforme, ma non mi risulta che fosse altrettanto abile nelle sottigliezze (vocali e psicologiche) e in questo (anche in questo) si differenziava dal suo storico rivale Nourrit, il quale non arrivò a possedere il do di petto, ma era attore e vocalista infinitamente più sfumato, sobrio, raccolto.
Duprez fece scuola per il suo splendore eroico, ma non mi pare fosse particolarmente introspettivo.

E' questo dunque il modello a cui attingere per il personaggio di Poliuto?
Forse... eppure... va ricordato che la singolarissima parte di Poliuto era stata pensata da Donizetti non già per Duprez, quanto per il povero Nourrit.
E questo deve pur significare qualcosa....

Io la penso così: Poliuto è veramente un personaggio singolare.
Il fatto di essere pensato per un vecchio leone ormai sfinito (Nourrit, prossimo al suicidio), ma che era ancora immenso nella profondità umana e psicologica, nella sofferenza e nella lacerazione, nella più intima dolcezza... ci fa capire di che pasta dovrebbe essere il personaggio.
Finalmente un tenore che non è il "bello" della situazione, non è l'oggetto dell'amore del soprano, non è l'eroe pugnace e bellicoso...
Al contrario, un personaggio spirituale e quasi mistico, avvolto da una luce irreale e sublime, che nel sacrificio e nel martirio risplende vittorioso.

Insomma... un tipico ruolo Nourrit, anche se - per ovvio ragioni - fu Duprez a crearlo.
E' il ruolo su cui avrebbe dovuto puntare, per la sua terza età, un Alfredo Kraus.
Un ruolo che - acuti a parte - avrebbe fatto la gloria di Aureliano Pertile (scioccamente voluto da Toscanini in Edgardo, quello sì un puro ruolo Duprez).
Un ruolo in cui avrei sognato di sentire un Gedda.


Corelli, quando l'ha fatto è stato un "transgresore"? Quando lo ascolto cantare l'aria "D'un alma troppo fervida", sento che magari non è la voce giusta; anche se, secondo me, la fa da dio. Ma solo lì, perche per esempio nel duetto finale la voce che mi piace di più è quella spinto, quasi dramatica.

Concordo sul fatto che Corelli ha toccato in questo Poliuto uno dei vertici della sua carriera.
Io non stravedo per Corelli, lo ammetto, ma di fronte al suo Poliuto mi inchino.
Eppure è vero che, in fondo in fondo, c'entra poco.
Corelli e Nourrit avevano poco a che spartire (lo dimostrano anche gli Ugonotti secondo me).
Alla fine Corelli è esaltante: era l'unico tenore della sua generazione a poter far fronte a queste tessiture e in questo modo...
epppure io non vedo mai brillare, nel suo canto, la luce del mistero divino.
Più che un martire, mi pare un gladiatore!
Se la Scala avesse montato l'opera un paio di anni prima e invece di Corelli avesse chiamato Bjoerling... credo che ne saremmo stati tutti più contenti.
Sarebbe stato meglio anche per la "Divina".

Poi, quando ho ascoltato altri come Carreras (tenore che amo molto), mi manca quel spingere delle voci più "grosse", tipo Franco e Martinucci (che l'ha cantata).

Anche io preferisco mille volte Corelli a Carreras.
Corelli almeno questo linguaggio eroico ottocentosco lo dominava. Carreras invece no! E' un figlio del declmato distefaniano...
Capisce solo il martellamento enfatico del tardo-ottocento.
Nulla di aulico sento in lui, nè di eroico... non parliamo poi di misticismo!!!

Quanto a Martinucci il massimo che si possa dire è che si impegna, ma è talmente fuori parte che tanto valeva fargli fare Idomeneo o Orfeo (se ben ricordo era affiancato dalla Connell, altra grande artista sperperata in un'opera che non sapeva nemmeno cosa fosse: anche all'epoca dovevano esserci dei bruti a fare i cast operistici in Italia... dagli anni '80 a oggi la situazione italiana non pare molto cambiata)

Io non amo Pavarotti, ma avrei preferito mille volte sentirlo in questo ruolo (negli anni buoni) che in Elisir d'amore o Lucia.
Qualche Poliuto di oggi? Abbiamo aspettato troppo: fino a qualche anno fa, si potevano coinvolgere un Ford e un Kunde.



questa parte va meglio per una voce tipo Carreras o più vicina a quella di Corelli?

riassumendo (per rispondere alla tua domanda) dirò che per me va meglio a Corelli, che almeno era nato per fare il Duprez redivivo (magari avesse fatto di Edgardo il suo role fetiche...). Carreras, al di là della voce, mi pare non c'entri nulla.

Magari voi avete più info su che tenori la facevano nel primo novecento. Credo che Gigli l'ha fatta spesso.


A me invece risulta che Gigli l'abbia fatta poche volte: a Roma e nella fase del declino.
Salutoni e grazie del bellissimo argomento,
Mat
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda Tucidide » lun 08 giu 2009, 12:30

MatMarazzi ha scritto:Corelli, che era nato per fare il Duprez redivivo (magari avesse fatto di Edgardo il suo ruolo...).

Corelli l'ha cantato, Edgardo, :D ma forse in momento di crisi di fame. :lol:
http://www.youtube.com/watch?v=f-NRVGhg2kY
:P
Tornando a cose meno mangerecce, :D io rimpiango Gedda e Kraus, come dici tu, ma soprattutto il primo Merritt.
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda Alberich » mer 10 giu 2009, 9:47

Tucidide ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:Corelli, che era nato per fare il Duprez redivivo (magari avesse fatto di Edgardo il suo ruolo...).

Corelli l'ha cantato, Edgardo, :D ma forse in momento di crisi di fame. :lol:
http://www.youtube.com/watch?v=f-NRVGhg2kY
:P
Tornando a cose meno mangerecce, :D io rimpiango Gedda e Kraus, come dici tu, ma soprattutto il primo Merritt.

Ieri in aereo ridevo da solo come un cretino ripensando al burro e pane... :mrgreen:
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda Rodrigo » gio 11 giu 2009, 18:54

MatMarazzi ha scritto:Insomma... un tipico ruolo Nourrit, anche se - per ovvio ragioni - fu Duprez a crearlo.
E' il ruolo su cui avrebbe dovuto puntare, per la sua terza età, un Alfredo Kraus.
Un ruolo che - acuti a parte - avrebbe fatto la gloria di Aureliano Pertile (scioccamente voluto da Toscanini in Edgardo, quello sì un puro ruolo Duprez).


A me risulta - l'ho ascoltato - un reperto EIAR (fine anni trenta) in cui Pertile è impegnato in un brano del Poliuto, la distruzione degli idoli (finale II) in compagnia di Maria Pedrini come Paolina.
Ignoro però se abbia affrontato tutta l'opera.
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda MatMarazzi » gio 11 giu 2009, 19:22

Rodrigo ha scritto:A me risulta - l'ho ascoltato - un reperto EIAR (fine anni trenta) in cui Pertile è impegnato in un brano del Poliuto, la distruzione degli idoli (finale II) in compagnia di Maria Pedrini come Paolina.
Ignoro però se abbia affrontato tutta l'opera.


Ho verificato nella biografia di Pertile: sì, hai assolutamente ragione.
Ha fatto un Poliuto nel 1939 all'EIAR di Torino, con la Pedrini, Beuf, Manacchini e diretto da La Rosa Parodi (ovviamente in forma di concerto).
Francamente la cosa mi consola poco... non ho sentito il brano (tu puoi dirci qualcosa in merito) ma nel 1939 Pertile era un vecchio cassone imbolsito, con la voce che oscillava disperatamente e la retorica alle stelle.
Quello che spiace a me è che quindici anni prima, ossia negli anni d'oro della sua Carriera, egli abbia fatto innumerevoli volte Edgardo della Lucia, personaggio in cui risulta aulico e pomposo come un'otre di Barolo, troppo raffinato, troppo saccente, troppo ampolloso, troppo tutto, fuorché giovane, maledetto, ribelle come dovrebbe essere. Grande cantante, ma personaggio semplicemente grottesco.
Se nel 1924 invece di Lucia Toscanini gli avesse fatto fare Poliuto alla Scala, sarebbe stato infinitamente meglio.

Salutoni,
Mat
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda Arcadio » lun 15 giu 2009, 4:49

Grazie a tutti delle vostre risposte. Soprattutto a MatMarazzi che mi ha chiarito tante cose.

Quando domandavo su s'è un ruolo per Corelli o Carreras parlavo di tipo di voci, potrei avere detto uno spinto e un lirico. Ma a me non mi piace molto fare queste categorie.

Su Corelli la penso così (stravedo per lui). Sebbene è vero che la sua voce può suonare più a un gladiatore che a un mistico, chi ci dice che questo nobile non sia stato prima d'essere cristiano un grande guerriero?? Coraggioso è uno che sceglie di andare all'arena.
La prima cosa in cui pensa dopo credere infedele la sua moglie e al brando e al pugnale. Poi nel fraseggio del tenore di Ancona c'è un nonsoché languido in cui sento una malinconia che perfettamente può andare.

Saluti a tutti dal Cile,
Francisco
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda Luca » lun 15 giu 2009, 19:44

Il Poliuto di Corelli resta sempre un monumento vocale ed interpretativo, senz'altro più guerriero che mistico. Domanda di fondo: cosa si intende per misticismo ? Zucchero e miele e rarefazioni varie ? Oppure robustezza ? Andatevi a leggere, se volete e potete, alcune pagine di S. Teresa d'Avila le troverete tutt'altro che astratte e mielose, pur parlando di cose spirituali. Inoltre misticismo e martirio (a suo modo una forma di protesta e perciò di eroismo) soprattutto nella prima epoca della Chiesa erano molto collegati. Se si leggono gli Acta Martyrum c'è molto materiale non soltanto di fede, ma proprio di atteggiamenti.

Circa gli altri tenori: sono in accordo al 50% con Matteo. Concordo quando afferma che il 1939 è tardi per Pertile e il suo Poliuto (ed esiste una fotografia nei CD curati da Tiberi): enfatico lo era sempre stato, successivamente non è che sia migliorato ! Ma chi c'era all'epoca ? Lauri-Volpi (mi pare che nel 1938 Ugonotti all'Arena di Verona), Merli ? Gigli ?

Non concordo invece con Matteo quando afferma che: "Io non amo Pavarotti, ma avrei preferito mille volte sentirlo in questo ruolo (negli anni buoni) che in Elisir d'amore o Lucia". Se guardiamo alla tipologia vocale e ancor più interpretativa di Poliuto, indubbiamente concludiamo che un piglio guerriero lo deve possedere e che esso non risiede solo nello squillo degli acuti, ma nella grana - se vogliamo - muscolare della voce. Pavarotti non aveva questo 'ingrediente': la voce era da amoroso, bonaccione ma non da opere stile "Ben Hur lirico" e lo si è visto con il suo tardo Otello. Non so francamente come ne sarebbe uscito. L'unica alternativa 'moderna' e di area italiana a Corelli sarebbe forse stato Del Monaco (non mi fa impazzire, però...). Più avanti senz'altro, allargando i confini, il grande Vickers, più avanti ancora B. Heppner.

Che pensate ?
Salutoni, Luca.
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda MatMarazzi » lun 22 giu 2009, 21:20

Luca ha scritto:Domanda di fondo: cosa si intende per misticismo ? Zucchero e miele e rarefazioni varie ? Oppure robustezza ? Andatevi a leggere, se volete e potete, alcune pagine di S. Teresa d'Avila le troverete tutt'altro che astratte e mielose, pur parlando di cose spirituali. Inoltre misticismo e martirio (a suo modo una forma di protesta e perciò di eroismo) soprattutto nella prima epoca della Chiesa erano molto collegati. Se si leggono gli Acta Martyrum c'è molto materiale non soltanto di fede, ma proprio di atteggiamenti.


Sono considerazioni molto eccitanti, Luca.
Ma io continuo a pensare che la chiave per far rivivere un ruolo Nourrit non sta nella forza e nella muscolarità...
Del Monaco??? Ma l'avresti visto in Arnould? Masaniello? Robert le Diable? Eleazar? Tutti ruoli Nourrit?
Certo, anche Nourrit era capace di grandiosità... tutti i personaggi suddetti erano capaci di grandiosità. Ma c'è modo e modo...
Nourrit era un grande, ma la sua doveva essere una grandezza dell'anima (che si fa canto). Non posso pensare che Meyerbeer e Halevy potessero concepire lo struggimento di certe pagine scritte per Nourrit, avendo davanti un tenore come Del Monaco.
E poi c'è la questione tecnica: il protoromanticismo si canta in un certo "modo"... e non credo che nè Del Monaco, nè Vickers, nè Heppner (per bravissimi che siano) lo conoscano.
Corelli, con tutti i suoi limiti, quel "modo" lo maneggiava. A suo modo lo maneggiava Bjorling, che sarebbe stato - secondo me - il maggior Poliuto della sua generazione.

Concordo quando afferma che il 1939 è tardi per Pertile e il suo Poliuto (ed esiste una fotografia nei CD curati da Tiberi): enfatico lo era sempre stato, successivamente non è che sia migliorato ! Ma chi c'era all'epoca ? Lauri-Volpi (mi pare che nel 1938 Ugonotti all'Arena di Verona), Merli ? Gigli ?


C'era Roswaenge... C'era Thill... C'era Tauber (acuti a parte).
Se si fosse voluto fare un Poliuto all'epoca, non mancavano i campioni. Ovviamente fuori dell'Italia.
In Italia io continuo a dire che solo Pertile (il vero Pertile, quello degli anni 20) ci avrebbe potuto dare un Poliuto davvero storico.

Salutoni,
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Re: Poliuto... ma che tenore?

Messaggioda Arcadio » mer 16 set 2009, 16:33

Grazie a tutti per le vostre risposte. Scusate di non rispondere prima.

Francisco
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