Madama Butterfly

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Re: Madama Butterfly

Messaggioda Luca » sab 21 feb 2009, 18:01

Sì, ma in casa DGG l'unica alternativa possibile, a quell'epoca, sai benissimo qual'era, no?
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Caro Pietro,

se ti riferisci a Domingo mi pare una cosa abbastanza scontata, però ci aggiungerei anche uno Jerusalem che all'epoca incideva addirittura il Lohengrin con Abbado.

Salutoni, Luca.
Ultima modifica di Luca il ven 15 gen 2010, 20:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda gustav » lun 23 feb 2009, 18:46

A me piace e non piace...

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Qui quoto stecca nel senso che pure io vivo il medesimo approccio con quest'opera...Non fosse poi arrivata la registrazione di Sinopoli.
Riguardo alla medesima sono dell'avviso che, per certi versi, si tratti di un eccellente lavoro...Dal punto di vista orchestrale è quello che preferisco; dico anche che il mondo pucciniano rielaborato da Sinopoli è quello che, ad oggi, mi avvince maggiormente, e questo vale anche per le altre registrazioni di Puccini...
Sinopoli qui dimostra di non essere solo un direttore d'orchestra che esegue una partitura, è molto di più : con lui pulsa un progetto, egli è un connubio di tradizione e ricerca: Azzardo (e spero non me ne vogliate male per l'enfasi e per il tono) che qui lo percepisco come il portatore di un nuovo modo di intendere l'opera certo un pò cervellotico, ma in grado di rileggere il tutto in chiave moderna; il che vuol dire alla luce delle avanguardie musicali del novecento, quelle che, sebbene per la difficoltà dell'ascolto, sono in grado di metabolizzare il discorso musicale alla luce delle problematiche e della sensibilità contemporanea...
Detto questo, il connubio Freni Sinopoli prometteva risulati strabilianti, ma tali sono stati solo per quanto riguarda la parte orchestra (sempre a mio avviso). Ecco, tornando a prima, " l'inquietudine novecentesca" cui il sempre ottimo Pietro 8) indirettamente rimanda, mi rievoca un ingrediente onnipresente in tale registrazione. Azzardo che i lamenti della Freni non sono solo spasimi d'amore, ma, assieme alla musicalità e alla direzione, spasimi dal sapore esistenzialista...Direi che, nel fare un'associazione ed anche un consiglio per l'ascolto, questa Madama sta bene letta con qualcosa di Sartre o Beckett ai quali mi sembra comune per il respiro e le atmosfere, ciò a prescindere dalla reale storia pucciniana, bensì tenendo presente il retroterra culturale di Sinopoli.
Sul versante Freni, per il resto, rimando alla recensione di Pietro, anche se avrei voluto ascoltare la medesima al tempo della registrazione con Karajan, e quindi più giovane, assieme a Sinopoli.

Anche per Carreras mi rifaccio a quello che dice Pietro, però aggiunto, anzi sottolineo il mio disappunto, forse la sua prova peggiore in sala di registrazione. Un peccato, quando lo sentii la prima volta, e una sorpresa, poichè ero speranzoso di trovare il Carreras dei tempi migliori, cantante che in questa registrazione ci sarebbe stato magnificamente e che qui, invece, è una nota stonata, inascoltabile a tratti, e forse un grande nome messo nel cast per vendere qualcosa di più, anche perchè è il caso di chiedersi come non abbiano potuto, o dovuto, pensare ad un altro :roll: .
Bravi per me poi lo sono stati sia Pons che la Berganza.

Salutoni :D ...
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda Tucidide » lun 23 feb 2009, 18:55

gustav ha scritto:Anche per Carreras mi rifaccio a quello che dice Pietro, però aggiunto, anzi sottolineo il mio disappunto, forse la sua prova peggiore in sala di registrazione. Un peccato, quando lo sentii la prima volta, e una sorpresa, poichè ero speranzoso di trovare il Carreras dei tempi migliori, cantante che in questa registrazione ci sarebbe stato magnificamente e che qui, invece, è una nota stonata, inascoltabile a tratti, e forse un grande nome messo nel cast per vendere qualcosa di più, anche perchè è il caso di chiedersi come non abbiano potuto, o dovuto, pensare ad un altro :roll: .

Vedo che il Pinkerton di Carreras non riscuote molti consensi... :lol:
Io non lo ricordo così catastrofico, anche se va detto che è da tanto tempo che non sento quell'incisione (La M.B. non è certo fra le mie opere preferite :roll: ).
Uno di questi giorni la riascolto, focalizzandomi soprattutto su Carreras.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda DottorMalatesta » mar 25 set 2012, 15:56

Ho recentemente ascoltato il primo atto dell´edizione diretta da Pappano (EMI) con Kaufmann e la Gheorgiu.
Lei é tremenda: leziosa fino all´inverosimile, con certe aperture di suono nei gravi a dir poco grottesche.
Ma lui, incredibile!!!
Penso sia la prima volta che Pinkerton (personaggio detestabile come pochi altri) emerge nella sua meschinitá. Ascoltando Kaufmann si capisce davvero il capitalismo e l´imperialismo coloniale del secolo scorso. E´chiaro che Pinkerton é questo. Ma finora non l´avevo MAI e dico MAI ascoltato con ´tale immediatezza. Un capolavoro.
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda vivelaboheme » mar 25 set 2012, 18:24

Condivido. Quella Butterfly sarebbe di assoluto riferimento per direttore più orchestra più Pinkerton ma... la maniacale leziosità con la quale la Gheorghiu disegna la protagonista andava forse "contenuta", in qualche modo, proprio da un direttore che ha nell'"immediatezza" sintetica con cui coglie il senso delle partiture la sua dote forse migliore. Strano che Pappano non sia riuscito a suggerirle un'impostazione più spontanea. Devo però aggiungere che proprio l'eccellente Maestro ha più volte dichiarato la sua soddisfazione nelle ripetute collaborazioni con Angela Gheorghiu, e che siano affiatati si coglie: do atto, ad esempio, che la leziosità fu pagante e appagante nella bella Rondine incisa da Gheorghiu con Pappano: qui è veramente invasiva ed eccessiva. Non che canti male, anzi, è professionalissima: ma la sottolineatura bamboleggiante di ogni singola parola diventa stucchevole. Se pensiamo alla Callas dell'incisione con Karajan, nella quale quell'incredibile timbro iniziale (Giudici ne scrive pagine memorabili) infantile scovato dal soprano diventa via ad una impressionante evoluzione tragica del personaggio, qui con Gheorghiu siamo ad una "maniera" che resta "indietro", rispetto al personaggio.


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Re: Madama Butterfly

Messaggioda Maugham » mar 25 set 2012, 19:10

DottorMalatesta ha scritto:Penso sia la prima volta che Pinkerton (personaggio detestabile come pochi altri) emerge nella sua meschinitá. Ascoltando Kaufmann si capisce davvero il capitalismo e l´imperialismo coloniale del secolo scorso. E´chiaro che Pinkerton é questo. Ma finora non l´avevo MAI e dico MAI ascoltato con ´tale immediatezza. Un capolavoro.


Io ribadisco quanto ho scritto sopra del personaggio (un paio di anni fa :D ).
In Pinkerton non ci vedo nè il capitalismo nè l'imperialismo. Ma solo i pasticci di chi, a quell'età, "affonda l'ancora alla ventura".
E Kaufmann mi sembra proprio uno dei meno adatti a questo ruolo. Per timbro, colore, accento.
Mi riprometto però di riascoltarlo.
Ciao
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda DottorMalatesta » mar 25 set 2012, 19:26

Maugham ha scritto:Io ribadisco quanto ho scritto sopra del personaggio (un paio di anni fa :D ).
In Pinkerton non ci vedo nè il capitalismo nè l'imperialismo. Ma solo i pasticci di chi, a quell'età, "affonda l'ancora alla ventura".
E Kaufmann mi sembra proprio uno dei meno adatti a questo ruolo. Per timbro, colore, accento.


Caro Maugham,
ho ben presente quello che avevi scritto (sono un tuo ammiratore, non lo sapevi ;-)?).
Kaufamm non sará adatto come timbro (il mio Pinkerton ideale, timbricamente parlando, resta Carreras),ma come interprete a me pare di sí (cinico, volgare, a tratti violento...).
Poi come fai a dire che "in Pinkerton non ci vedo nè il capitalismo nè l'imperialismo. Ma solo i pasticci di chi, a quell'età, "affonda l'ancora alla ventura"! La melodia su cui queste parole sono cantate ricorda moltissimo l´inno americano...
E tutta la musica (la musica, intendo, non la vicenda!) mi sembra si basi sulla contrapposizione tra melodizzare "quadrato" e fanfare spiegate molto... occidentali e scale pentatoniche con preziositá timbriche tutte orientaleggianti.

Ciao,
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda MatMarazzi » mar 25 set 2012, 22:54

DottorMalatesta ha scritto:Poi come fai a dire che "in Pinkerton non ci vedo nè il capitalismo nè l'imperialismo. Ma solo i pasticci di chi, a quell'età, "affonda l'ancora alla ventura"! La melodia su cui queste parole sono cantate ricorda moltissimo l´inno americano...
E tutta la musica (la musica, intendo, non la vicenda!) mi sembra si basi sulla contrapposizione tra melodizzare "quadrato" e fanfare spiegate molto... occidentali e scale pentatoniche con preziositá timbriche tutte orientaleggianti.



eheheheh... :)
Scusa, Francesco, capisco quello che vuoi dire, ma a me ...l'idea di un Puccini che fa la morale agli USA (brutti, cattivi e imperialisti) mi fa un po' sorridere.
A quell'epoca (beata!) non era ancora partita la patetica fanfara sull'anti-americanismo, con tutto ciò che di grottesco sentiamo quotidianamente. :roll:
Un'Europa che per secoli aveva colonizzato il mondo e ancora (all'epoca) teneva in pugno migliaia di colonie sotto tutti i cieli non credo si sarebbe messa ad alzare il ditino contro il colonialismo (?) statunitense.
Inoltre Puccini ha dato spesso prova di amare il Nuovo Mondo. C'era molto di "americano" nel suo modo di ragionare (materialismo, razionalismo, sacrosanto disprezzo per le autorità accademiche e intellettuali).

Semmai è vero che gli Europei del primo '900 provavano un'inquietudine nuova e tormentosa nei confronti degli USA: il fatto è che per la prima volta essi cominciavano a sentirsi troppo "vecchi" per la Storia.
Per la prima volta dovettero capire come si erano sentite quelle gloriose civiltà ....antiche, fastose, ma "ai margini", che nei secoli precedenti non si erano fatti scrupolo di sconfiggere.
Col nuovo secolo, invece, era l'Europa ad essere finita ai margini della Storia; e intanto gli USA, con la loro civiltà giovane e rivoluzionaria, spalancata al futuro e al progresso, ne avevano preso il posto, alla guida del "nuovo".
Se ci pensi, proprio sull'altero sbalordimento del vecchio continente a fronte della superiorità degli americani si basa quel capolavoro che è l'Americano di Henry James.

Se ammettiamo che anche in Madama Butterfly sia approdata questa inquietudine protonovecentesca, allora si conferma in pieno la tesi di Maugham.
E cioé che l'americanismo associato a Pinkerton non esprimerebbe denunce di natura politica, ma sottolineerebbe l'entusiasmo giovane, solare, vincente (e inconsapevolmente crudele) di PInkerton, metafora della civiltà da cui proviene.
Il Giappone, come l'Europa dell'epoca, hanno dalla loro parte la saggezza, le tradizioni, il passato; in compenso non hanno (più) la forza vitale.
E' ovvio che i vecchi temano i giovani: non solo perché in essi vedono dei rozzi e degli insolenti, quanto perché sanno che è nell'ordine delle cose che da essi saranno spazzati via.

Pinkerton è solare, felice, vincente come la giovane civiltà da cui proviene; ed è PER QUESTO CHE E' AMATO DA CIOCIOSAN.
A proposito, smettiamola di fare i moralisti con lui! Smettiamola di sentirci tutti più buoni e "femministi", dipingendo Pinkerton come un bruto irsuto, violento e porco... tra l'altro, così facendo, facciamo passare per scema anche Cio Cio San che gli si è sacrificata :)
Come ha detto Maugham la peggiore colpa che gli si può imputare è l'inconsapevolezza, ma l'inconsapevolezza (talvolta crudele) è proprio tipica dei giovani... e delle giovani civiltà .
E' vero che lo vediamo calpestare la fragile sensibilità giapponese; ma è destino (triste e ineluttabile) che le nuove civiltà capelstino quelle vecchie: anche l'Europa e il Giappone lo fecero, e senza tanti scrupoli, quando erano giovani a loro volta.
Il bello di Puccini (secondo me) è che non giudica lo scontro fra civiltà, ma lo descrive proprio come Henry James: con lucidità, un tocco di ironia acida (i vari Goro) e quel velo di amarezza di chi in fondo sa di essere della parte dei "vecchi" e assume su di sè il declino del proprio mondo.

Su questo sfondo si innesta la tragedia di Cio Cio San, che apre ulteriori prospettive.
Lei infatti è figlia del vecchio e tuttavia comprende la superiorità del nuovo; tenta di saltare da una civiltà all'altra, ma fallisce e perde una appartenenza, senza acquisirne una nuova.
In pratica finisce nel limbo di chi non appartiene più a nessuno e non ha nè un passato, nè un futuro.
Ed è a questo punto che parte il raffinatissimo processo di "negazione" che Maugham ci ha illustrato.

Se mettiamo insieme tutti questi elementi (lo scontro ineluttabile fra civiltà vecchie e giovani, lo slancio di un individuo da una civiltà all'altra, la tragedia della perdita di identità, e infine il complicato processo patologico della "negazione" messo in atto dall'apolide) ne viene fuori una delle opere più complesse che siano mai state scritte. Vi sembrerò blasfemo, ma - in termini contenutistici - al confronto con Madama Butterfly quell'opera bellissima e coinvolgente che è il Wozzeck a me pare una robina da scuola materna.

Salutoni,
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda DottorMalatesta » mer 26 set 2012, 9:35

MatMarazzi ha scritto:Se ammettiamo che anche in Madama Butterfly sia approdata questa inquietudine protonovecentesca, allora si conferma in pieno la tesi di Maugham.
E cioé che l'americanismo associato a Pinkerton non esprimerebbe denunce di natura politica, ma sottolineerebbe l'entusiasmo giovane, solare, vincente (e inconsapevolmente crudele) di PInkerton, metafora della civiltà da cui proviene.
Il Giappone, come l'Europa dell'epoca, hanno dalla loro parte la saggezza, le tradizioni, il passato; in compenso non hanno (più) la forza vitale.
E' ovvio che i vecchi temano i giovani: non solo perché in essi vedono dei rozzi e degli insolenti, quanto perché sanno che è nell'ordine delle cose che da essi saranno spazzati via.

Pinkerton è solare, felice, vincente come la giovane civiltà da cui proviene; ed è PER QUESTO CHE E' AMATO DA CIOCIOSAN.


Penso che messa giú cosí viaggiamo sulla stessa linea: l'americanismo associato a Pinkerton non esprimerebbe denunce di natura politica (sí, concordo), ma sottolineerebbe l'entusiasmo giovane, solare, vincente (e inconsapevolmente crudele) di PInkerton, metafora della civiltà da cui proviene (concordo ancor di piú). Il Giappone, come l'Europa dell'epoca, hanno dalla loro parte la saggezza, le tradizioni, il passato; in compenso non hanno (più) la forza vitale (idem come sopra).

Peró non si puó ridurre MB alla storia di un giovanotto un po´troppo impetuoso ed sessualmente attivo che, lontano dagli occhi di mamma e papá, ingravida un´extracomunitaria mentre é in vacanza al mare e poi sparisce... Voglio dire, il contesto dello scontro/contrapposizione di due civiltá profondamente diverse secondo me permea la struttura drammaturgica e musicale di MB. Poi, certo, oggi in un´epoca di globalizzazione lo scontro America-Giappone proprio non esiste piú.

A questo proposito, mi domando se esistano regie di MB che operano una trasposizione in altri luoghi... Per quel che ne so no. Per quale motivo? OK, la musica di MB risente molto del melodizzare pentatonico orientale. Eppure dal punto di vista drammaturgico oggi la contrapposizione America-Giappone non é piú cosí forte come poteva esserlo nel 1904, e forse si potrebbero trovare altre soluzioni per rendere al meglio tale aspetto... In definitiva, oggi come oggi, quale puó essere considerata la regia di riferimento per MB?


Che dite?

Ciao,
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda Maugham » mer 26 set 2012, 11:23

DottorMalatesta ha scritto:Peró non si puó ridurre MB alla storia di un giovanotto un po´troppo impetuoso ed sessualmente attivo che, lontano dagli occhi di mamma e papá, ingravida un´extracomunitaria mentre é in vacanza al mare e poi sparisce... Voglio dire, il contesto dello scontro/contrapposizione di due civiltá profondamente diverse secondo me permea la struttura drammaturgica e musicale di MB. Poi, certo, oggi in un´epoca di globalizzazione lo scontro America-Giappone proprio non esiste piú.



Infatti, nessuno riduce a questo la Butterfly. Tranne Michieletto a Torino. :lol:
Stavamo solo seguendo il tuo discorso che invece puntava l'attenzione su Pinkerton.
Anzi, per me il rapporto Butterfly- Pinkerton è marginale e poco interessante. Non a caso, dopo averla deflorata, scompare e... comincia la parte davvero centrale dell'opera.
Pinkerton è solo un strumento, un mezzo attraverso il quale Butterfly si ribella al proprio mondo e alla propria cultura e alla propria civiltà. Butterfly è una ragazza tostissima. Altro che tenue farfalla..... :D La sua ribellione ha radici profonde. Forse ha ereditato dal padre questo spirito ribelle. Il Mikado (ovvero l'imperatore) gli aveva mandato il coltello da harakiri. Sorte riservata solo ai traditori della corona. Ma a quelli di alto lignaggio. Per i comuni c'era il taglio della testa....
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda DottorMalatesta » mer 26 set 2012, 12:20

Ciao Maugham,
ma come la mettiamo con lo scontro tra due civiltá tra loro incompatibili? Secondo te é un elemento drammaturgicamente secondario?

P.S.: la tua definizione di Suor Angelica e di MB come due psicotiche (anzichè due nevrotiche) é davvero interessantissima e neuro-psichiatricamente assolutamete azzeccata. Grazie per l´illuminazione!! Dovremmo scrivere un articolo sull´argomento insieme!
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda Maugham » gio 27 set 2012, 10:51

DottorMalatesta ha scritto:Ciao Maugham,
ma come la mettiamo con lo scontro tra due civiltá tra loro incompatibili? Secondo te é un elemento drammaturgicamente secondario?


Secondo me si.
E soprattutto lo era per Puccini.
Come è inutile cercare il crudo realismo di Murger nella Bohème (a Puccini interessava raccontare una gioventù vista con gli occhi della nostalgia e del rimpianto), così l'incompatibile dualismo oriente e occidente (parlo di una valutazione morale) poco c'entra con il nodo drammaturgico di quest'opera. A lui interessava solo raccontare "come" Butterfly avrebbe reagito a uno stato di stress gigantesco e senza ritorno.
Tutti stigmatizzano il comportamento di Pinkerton che "stupra" un'adolescente.
Addirittura alcuni esegeti all'avanguardia tirano fuori facili moralismi sul turismo sessuale inconsapevolmente sostituendo la pornografia esotica con quella della lacrima. Butterfly povera ragazza sfruttata, stuprata, vilipesa e mortificata. Pinkerton cazzone, brutale, goffo, maleducato e pasticcione. Che pianti!
Ma andiamo!
a) Butterfly vuole essere "stuprata" da Pinkerton. E di conseguenza non è più uno stupro.
b) i problemi nascono non perchè Pinkerton l'ha stuprata. Ma perchè ha smesso di farlo! :D
Cosa dice Butterfly su Pinkerton?
"Siete alto, forte, ridete con modi sì palesi e dite cose che mai non intesi. Or son contenta."
In pratica "sei un gran pezzo d'uomo, non come i miei pretendenti dagli occhi a mandorla. Ridi in maniera diretta e mi parli altrettanto direttamente di cose che non conosco. Adesso sono contenta. E' quello che voglio"
Altro che scontro tra due civiltà. :) Butterfly -se proprio vogliamo parlarne- questo scontro l'ha già subito e metabolizzato. Addirittura ha scelto.
Butterfly continua.
Quando parla del suo mondo le Obi diventano "pompose"... vorrebbe strapparsela di dosso per buttarsi a letto col marito.
Cio-cio-san irride l'ipocrisia del suo mondo "nessuno si professa mai nato in povertà. Non c'è vagabondo che a sentirlo non sia di gran prosapia".
Non ha nessun problema nell'ammettere pubblicamente di aver accettato il matrimonio per procura perché costretta anche da difficoltà finanziarie. "Ridete? Perché, cose del mondo". Quando presentano sua madre a Pinkerton, Goro la descrive come "una nobile dama" e Butterfly specifica "povera molto anch'essa".
Scusa, ma tra lei e Pinkerton chi è brutale, diretto e senza peli sulla lingua? :)
Butterfly è una ribelle che consapevolmente ha fatto una scelta. E i disastri non nascono perchè lei è giapponese (e allora è un passerottino ingenuo tutto cartapesta e bamboline)e lui americano (e allora è un rozzo marine tutto muscoli, bavoso e pedofilo); nascono perchè lei compie una scelta radicale da cui non si torna indietro. O almeno lei non ne è capace. E la compie partendo da un presupposto fortemente rischioso: "che tutto vada come vuole lei".
Cio-cio-san non è nè stupida nè ingenua.
Gia da "un bel dì vedremo" ci rendiamo conto -con la musica- che lei ha già capito.
Gli infantilismi, le moine, le pipe e le sigarette americane sono solo degli espedienti per ritardare il momento della verità. Quel momento spaventoso che terrorizza Butterfly, Emilia Marty, Marie Therese, Thais... il momento in cui non puoi più raccontarti balle. Il momento dei bilanci. Anche Butterfly ne tira uno. In "Che tua madre" salta fuori la maschera che è sotto l'infantilismo e la moina. Una maschera terrorizzante, un grumo di dolore nero e catramoso, il dolore tipico delle persone autodistruttive. La Callas qui è formidabile. E la Freni invece, con tutte quelle bellissime notone (ci mancherebbe!) non mi dice niente.

P.S.: la tua definizione di Suor Angelica e di MB come due psicotiche (anzichè due nevrotiche) é davvero interessantissima e neuro-psichiatricamente assolutamete azzeccata. Grazie per l´illuminazione!! Dovremmo scrivere un articolo sull´argomento insieme


Oddio. Mi sembra di capire che tu sia un prefessionista del settore. Io sono solo uno che ha letto alcune cose sull'argomento tempo fa e in maniera disordinata. Senza dubbio tu potrai sviscerare meglio questi argomenti medico teatrali. 8)

Ciao
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda DottorMalatesta » gio 27 set 2012, 11:02

E´ la prima volta che mi capita di pensare a Madama Butterfly in questi termini. E non ti nascondo che é una lettura estremamente affascinante, che va metabolizzata e sulla quale vale di sicuro la pena riflettere (e molto!!).
Grazie.
Ciao,
Francesco

P.S.: sei un figo!!! 8) 8) 8)
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda Chuck » gio 27 set 2012, 11:52

P.S.: sei un figo!!!


Vero, sempre illuminante. Complimenti
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Re: Madama Butterfly

Messaggioda Valentina » mer 16 apr 2014, 21:48

pbagnoli ha scritto:C'è una ragione per l'apertura di questo thread, e la scoprirete presto.
Nel frattempo, qual'è il vostro rapporto con quest'opera: la sdolcinata e melensa storia di una sfigata, o un preclaro esempio di scrittura musicale novecentesca?
Vi piacciono gli isterismi di Maria Callas o il languido sorriso di Mirella Freni? L'opulenza serena di Renata Tebaldi o il minuzioso calligrafismo di Renata Scotto?
A voi la risposta!


non ho ancora avuto modo di sentire e vedere tutte queste diverse interpretazioni di un personaggio così particolare come la Butterfly, per il momento ho visto quella di Karajan con la Freni e Domingo...
l'opera in sé mi ha rapito, affascinato, stregato, ammaliato, commossa...
l'ho trovata suggestiva, toccante, sognante, struggente anche delirante nel vedere il tipo di amore che prova Butterfly dove nega l'evidenza e non ha il contatto con la realtà...
ma è proprio il personaggio di Butterfly ad avermi colpito... onestamente mi risultava un amore psicopatico... senza contatti con la realtà... perso in un'idealizzazione quasi folle... lei nega l'evidenza dell'abbandono di Pinkerton, addirittura cede il figlio senza lottare e si suicida...forse non tanto per l'onore ma perchè il castello di carte che aveva costruito è crollato e non può più nascondere la verità che tutti hanno cercato di farle vedere...
personaggio molto giovane sicuramente ma anche molto infantile... e fragile... si abbandona, annientandosi, a Pinkerton e si aggrappa alle fantasie che lei stessa immagina...
curiosando sul sito ho trovato un articolo scritto da Pietro che sottolinea questo tipo di approccio al personaggio... non tanto di una ragazzina sciocca ma proprio di un personaggio complesso e un po' psicopatico...
io sono più per le eroine che "combattono" non tanto per quelle "passive" ma devo dire che il personaggio di Butterfly è bellissimo e complesso...
Dilegua, o notte!… Tramontate, stelle!… All’alba vincerò!…
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