Don Carlos: interpreti

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Re: Elisabetta

Messaggioda MatMarazzi » mer 19 nov 2008, 13:20

Nemmeno io sono sicuro di aver mai trovato la mia Elisabetta ideale.
Direi che quella che si avvicina di più è la Jurinac. Tra quelle più recenti direi quasi la Mattila.

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Re: Elisabetta

Messaggioda Tucidide » mer 19 nov 2008, 14:56

marco ha scritto:io continuerò, credo vita natural durante, ad adorare l'E. di Montserrat Caballè
da conservatore qual sono, di solito non riesco a dimenticare chi mi ha fatto conoscere l'opera, in questo caso l'edizione Giulini ovviamente

Pienamente d'accordo, anche se, come Mat, trovo molto interessante la Jurinac (cui per altro Karajan non consente di cantare l'aria del V (IV) atto nella sua integrità.
La Freni ha bellissimi momenti, ma non mi sembra possedere la regalità necessaria: quando entra in scena reclamando "Giustizia, giustizia o sire" sembra un po' una cameriera che sia stata "pizzicata" in parti non consone al decoro da un intraprendente cortigiano (oppure dall'Inquisitore, cieco sì, ma ancora arzillo :D ).
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Re: Elisabetta

Messaggioda Maugham » mer 19 nov 2008, 17:44

MatMarazzi ha scritto:Nemmeno io sono sicuro di aver mai trovato la mia Elisabetta ideale.
Direi che quella che si avvicina di più è la Jurinac. Tra quelle più recenti direi quasi la Mattila.


Io tifo per la Rysanek del Met.
Quella del 59 però. Nel 1964, forse una sera infelice, "cala" di brutto nell'aria ed è particolarmente letargica per tutta l'opera.
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Re: Elisabetta

Messaggioda marco » mer 19 nov 2008, 18:56

tra quelle ascoltate live cito la giovane Dessì a Bologna nell'89, veramente brava una Elisabetta molto giovanile, forse non tanto regina, ma cantata veramente bene
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Re: Re:

Messaggioda Rodrigo » gio 20 nov 2008, 22:48

calbo ha scritto:Direi

Don Carlo : S.Secco
Elisabetta : I.Tamar
Filippo II : R.Pape/F.Furlanetto
Posa : C.Alvarez/B.Skovhus
Eboli : A.C.Antonacci
Inquisitore : M.Petrenko
frate : P.Gay (è un basso francese)
Tebaldo :

Direttore : Benini/Baremboim


La Antonacci come Eboli è un'idea... intrigante :lol: :lol: :lol:
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Re: "Don Carlo"

Messaggioda gustav » sab 22 nov 2008, 2:30

Caro Stecca,
il tuo post mi è piaciuto molto: le considerazioni su Abbado e sull'edizione di Giulini, le quoto in toto...Guarda caso, proprio questa sera, tornando a casa, nello stereo della macchina avevo inserito proprio il Don Carlos... :D
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Re: Elisabetta

Messaggioda VGobbi » sab 22 nov 2008, 10:03

La Jurinac e' da tantissimo tempo che non l'ascolto. Mi avete dato lo spunto di risentirla.

Superba la Steber (live "metiano" con il Don Carlo altrettanto eccezionale di Tucker). Non capisco come si continui a sottovalutare una cantante come la Stella. La Cerquetti e' sensazionale pure lei, con una partecipazione e dovizia di suoni che lasciano allibiti.

Pollice verso per la Brouwenstijn, si direbbe la percora nera di un'incisione giustamente entrata nella storia. No comment sulla prova della Freni.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Elisabetta

Messaggioda MatMarazzi » sab 22 nov 2008, 11:47

VGobbi ha scritto:Pollice verso per la Brouwenstijn, si direbbe la percora nera di un'incisione giustamente entrata nella storia.


Strana cosa la varietà delle opinioni! :)
Pensa che io considero la Brouwenstijn, oltre che Vickers, l'unica cosa tollerabile di quel don Carlos londinese, in cui Christoff tromboneggia più del solito, Gobbi bercia in un modo semplicemente vergognoso e la Barbieri taglia gli acuti, agilità, pianissimi per sostituirli con urla da maniaca! :(
Mi ero sempre detto: grazie al Cielo che ci sono almeno due (Vickers e la Brouwenstijn) che sanno cantare, fraseggiare, interpretare .
La diversità delle opinioni è proprio il sale del mondo! :)

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Re: Elisabetta

Messaggioda VGobbi » sab 22 nov 2008, 14:19

MatMarazzi ha scritto:La diversità delle opinioni è proprio il sale del mondo!

E per fortuna!!! Ma la cosa che mi fa piu' piacere, e' che comunque ci sia sempre il rispetto di chi la pensa diversamente, dove e' sempre alto il rischio di dileggiare il prossimo perche' ama un tal cantante, piuttosto che un altro.

Un altro dei motivi perche' frequento il forum, oltre l'elevata qualita' di contenuti (l'unico appunto, se mi permettete, e il trascurare la qualita' audio delle proposte. A tal proposito mi e' ritornata una mia vecchia idea che proporro' in altro thread), e' la capacita' di voi tutti di allargare il discorso, di approfondire altri cantanti, altri repertori che fino all'altro ieri mi erano in uggia. Poi naturalmente ci sono sempre le eccezioni, ad esempio la Sutherland ... :mrgreen:
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Re: Don Carlos: interpreti

Messaggioda VGobbi » lun 24 nov 2008, 0:24

Ho letto d'un fiato la recensione sul Don Carlo diretto da Solti. Mi e' sorta una domanda. La scelta di un cast eterogeneo, come quella di puntare sul Rodrigo di Fischer-Dieskau (che c'entra come i cavoli a merenda, tenendo conto del taglio che ne da' Solti), sull'Infante di Bergonzi (poco "muscolare", sempre in riferimento al taglio interpretativo dato dal direttore ungherese) o della Elisabetta della Tebaldi (chiamata a fine corsa).

A voi non vi pare strano?

Cio' non toglie, nessuno escluso come scrive giustamente il recensore, che gli interpreti cantano da par loro e divinamente, compresa la Tebaldi (meno disastrosa di quanto si voglia far credere).
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Re: Don Carlos: interpreti

Messaggioda Tucidide » lun 24 nov 2008, 0:39

VGobbi ha scritto:Ho letto d'un fiato la recensione sul Don Carlo diretto da Solti. Mi e' sorta una domanda. La scelta di un cast eterogeneo, come quella di puntare sul Rodrigo di Fischer-Dieskau (che c'entra come i cavoli a merenda, tenendo conto del taglio che ne da' Solti), sull'Infante di Bergonzi (poco "muscolare", sempre in riferimento al taglio interpretativo dato dal direttore ungherese) o della Elisabetta della Tebaldi (chiamata a fine corsa).
A voi non vi pare strano?

Secondo me, Vittorio, hai centrato perfettamente il problema. La direzione di Solti in effetti inclina molto al versante magniloquente e fastoso, e si stenta a credere che in mezzo a queste complesse e lussureggianti volte ed arcate sonore possano aggirarsi il Carlo insicuro di Bergonzi e il Rodrigo insinuante e stilettante di Fischer-Dieskau. E' invece terreno fertile per la Bumbry e anche per Tebaldi che, come dice benissimo la recensione, è Regina fin nel midollo, e quindi si sposa bene con il Filippo II di Ghiaurov, convenzionale ma perfetto anche lui in questo contesto sonoro.
Certo è che il duetto Filippo-Inquisitore non sarà il più fine e ricco di sottintesi (ben pochi sottintesi ci sono, nel canto di Ghiaurov e di Talvela :D ), ma sulle poderose arcate orchestrali di Solti potevano funzionare solo quelle due voci.
Un appunto a Pietro, le cui recensioni sono sempre ricche di spunti. Non definirei "suorina" l'Elisabetta della Caballé: mi sembra che rispetto alla Freni, se simile poteva essere il calibro, diversissimo fosse l'accento, e di conseguenza l'idea del personaggio. La scelta di suoni angelicati, di pianissimi eterei non significa fraseggio remissivo e domestico: la Caballé è per me Regina quanto la Tebaldi, semplicemente in maniera diversa.
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Re: Don Carlos: interpreti

Messaggioda Maugham » lun 24 nov 2008, 16:43

Tucidide ha scritto:Secondo me, Vittorio, hai centrato perfettamente il problema. La direzione di Solti in effetti inclina molto al versante magniloquente e fastoso, e si stenta a credere che in mezzo a queste complesse e lussureggianti volte ed arcate sonore possano aggirarsi il Carlo insicuro di Bergonzi e il Rodrigo insinuante e stilettante di Fischer-Dieskau.


Vedi, quello che a te sembra un "difetto" io lo trovo invece un innegabile pregio.
Il fascino del Don Carlo per me sta proprio nella sproporzione -e nel conseguente, doloroso stridore- che si avverte tra la fastosa magniloquenza della cornice e la semplicità così umana e così vera della passioni che animano i protagonisti.
Un po' come in certi quadri di Velasquez dove ti vedi sparuti bambinetti ficcati dentro abiti solenni e preziosi, strozzati dentro gorgiere immense, soffocati dai broccati e dalle sete.
Ritratti cerimoniali, d'accordo, la cui bellezza risiede proprio in questi sguardi a metà strada tra l'innocente e il doloroso che un pittore geniale non poteva esimersi dal sottolineare.
Per questo trovo il Don Carlo di Solti interessante. Anche se, concordo pienamente con Pietro, vecchio ormai di mezzo secolo e quindi superato in quanto a intuizioni drammaturgiche e taglio teatrale.
Ciao
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Re: Don Carlos: interpreti

Messaggioda Tucidide » lun 24 nov 2008, 17:49

Maugham ha scritto:Vedi, quello che a te sembra un "difetto" io lo trovo invece un innegabile pregio.
Il fascino del Don Carlo per me sta proprio nella sproporzione -e nel conseguente, doloroso stridore- che si avverte tra la fastosa magniloquenza della cornice e la semplicità così umana e così vera della passioni che animano i protagonisti.

Sicuramente è vero quello che dici: devo però confessare, ma lo dico piano, piano, piano... :oops: che Bergonzi e Fischer Dieskau nei rispettivi ruoli non mi esaltano.
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Re: Don Carlos: interpreti

Messaggioda Luca » lun 24 nov 2008, 20:12

Il Don Carlo di Solti, sarà forse anche superato per qualcuno, ma credo sia un ritratto storico molto fedele a come si viveva in Spagna in quell'epoca: gli scontri non credo andassero tanto per il sottile e gli Autodafé non erano certo dei focherelli da spiaggia. Ecco, in Solti ci ritrovo tutto questo impressionante e terrorizzante macchina dove potere e religione erano conniventi. Lo stesso discorso che, sebbene in misura più contenuta, ritroveremo in Tosca.
Per i cantanti è chiaro che sono scelti secondo quell'ottica così ferrea.

Saluti, Luca.
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Re: Don Carlos: interpreti

Messaggioda VGobbi » lun 24 nov 2008, 21:51

Maugham ha scritto:
Tucidide ha scritto:Secondo me, Vittorio, hai centrato perfettamente il problema. La direzione di Solti in effetti inclina molto al versante magniloquente e fastoso, e si stenta a credere che in mezzo a queste complesse e lussureggianti volte ed arcate sonore possano aggirarsi il Carlo insicuro di Bergonzi e il Rodrigo insinuante e stilettante di Fischer-Dieskau.


Vedi, quello che a te sembra un "difetto" io lo trovo invece un innegabile pregio.
Il fascino del Don Carlo per me sta proprio nella sproporzione -e nel conseguente, doloroso stridore- che si avverte tra la fastosa magniloquenza della cornice e la semplicità così umana e così vera della passioni che animano i protagonisti.

Guarda, secondo me trovo il tuo commento forzato. Lo trovo forzato per il semplice motivo che il cast presente nell'incisione Decca e' praticamente spaccato a meta'. Chi si crogiola del rigoglio sonoro che sprigiona Solti - e penso a Ghiaurov, Talvela e Bumbry -, chi invece sembra risentire dello sfarzo, dell'ambiente volutamente kitsch come il Rodrigo di Fischer-Dieskau, il Bergonzi o la Tebaldi (piu' mitigata, meno voluttuosa e sonora di quanto lo era negli anni precedenti).

Non vi pare?
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