La Dama di Picche: interpreti

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La Dama di Picche: interpreti

Messaggioda fadecas » ven 02 nov 2007, 1:43

PQYD ha scritto:Dimenticavo: la Contessa perfetta, per età e per voce, si chiama Magda Olivero.


Non so francamente, e non mi interessa, se Magda Olivero possa essere definita la "Contessa perfetta".
Però, avendo avuto la fortuna di vederla dal vivo al suo debutto nel ruolo (Trieste '73), e avendo tuttora nelle orecchie anche una ripresa spoletina di qualche anno dopo, non posso proprio esimermi dal far presente che l'aria di Gretry , nella sua intepretazione impostata su un tempo estremamente - forse arbitrariamente - lento, si spegneva nell'eco di pianissimi che sembravano aliti sempre più fievoli di una memoria che fugge, recuperati da una dimensione quasi metafisica.
Effetto di manierismo estremo, ma anche pienamente autocontrollato, che non ho ritrovato in nessun altro ascolto, compreso quello della Silja, che trovo nel complesso efficace ma un po' debordante.

Saluti, Fabrizio
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Messaggioda Rossiniano » ven 02 nov 2007, 16:34

PQYD ha scritto:
Teo ha scritto:Come sono sicuro del fatto che una Bumbry, oggi, sarebbe memorabile anche solo col supporto radiofonico.


Io proporrei la Contessa ad un'altra raffinata Artista : Teresa Berganza. Anche in questo caso credo che il fascino musicale andrebbe di pari passo a quello scenico.
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Messaggioda VGobbi » ven 02 nov 2007, 21:02

Della Dama fiorentina con la Pederzini, sapete se e' cantata in lingua originale od in italiano?

Grazie mille.
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Messaggioda PQYD » ven 02 nov 2007, 21:55

VGobbi ha scritto:Della Dama fiorentina con la Pederzini, sapete se e' cantata in lingua originale od in italiano?

Grazie mille.


In italiano.
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Messaggioda MatMarazzi » sab 03 nov 2007, 0:52

Cari Pqyd e cari Fadecas,
la Olivero fu una grande contessa e anche la Silja, sia pure molto differente per tecnica e gusto, è una grande contessa.
Quindi sugli elogi alla Olivero, in questo ruolo, mi trovate consenziente.
A Fadecas poi replico che sì, è vero, le smorzature che la Olivero a sessant'anni poteva esibire sono senz'altro più belle e stranianti di quelle che a settanta anni può esibire la Silja.
La quale, fra l'altro, è una declamatrice, quindi in grado di risolvere altri problemi (preclusi alla Olivero) ma non di imporsi sul fronte della dinamica.
Certo, se il confronto è sull'arietta del Riccardo cuor di Leone sono d'accordo con te. Ma la Contessa non fa solo quello.
Questo non toglie che la Olivero fu una grande contessa, non la più grande (che allora dovrebbero entrare in campo la Rysanek, la Crespin, la Moedl... ) ma una di quelle che contano.

Però vorrei bocciare senza mezzi termini l'equazione facilona di Pqyd per cui se si canta "all'italiana" si è perfette, se si canta diversamente si è rimbambiti.
Qualche mese fa, caro Pqyd, prima che tu ci raggiungessi in questo forum, si è discusso molto a lungo di Kostelnicke.
Tu dirai che è una parte per vecchi ruderi e va bene...
però Madama Magda si è ugualmente sentita in obbligo di cantarla (lei che poteva meglio utilizzare il suo tempo in Tosche e Adriane... non come quella povera Silja costretta a fare Janacek perché non ha più voce).

Be' in occasione di quel dibattito sono stati messi on line (da Pietro) numerosi ascolti su cui abbiamo fondate le nostre analisi e discussioni.
C'erano le tedesche (Varnay, Moedl, Silja), c'erano le ceche (Kniplova e Randova) e c'era persino la sublime Olivero.
Ah... lei sì che sa cantare, lei sì che sa cos'è il canto sul fiato, lei sì che sa immascherare.
Lei sì che finalmente può far sentire come la TECNICA UNICA possa risolvere QUALSIASI PROBLEMA MUSICALE.

Bene, caro Pqyd: tutti i partecipanti del presente forum (e dico tutti, anche gli scettici, anche gli oliveriani, anche quelli che non amano il declamato, INSOMMA TUTTI) furono d'accordo nel constatare non solo l'assoluta superiorità della Silja sessantaseienne su tutte le colleghe; ma soprattutto lo spaventoso disastro vocale e tecnico commesso (nel monologo su cui ci siamo concentrati) dalla Olivero, assolutamente disarmata e indifesa (intendo proprio TECNICAMENTE) di fronte alla caratteristiche di quella musica, la cui prova è risultata semplicemente imbarazzante e persino comica.
Non per colpa sua: solo per inefficenza tecnica.

E a concordare non siamo stati solo io e Pietro (che paraltro siamo grandi ammiratori della Olivero) ma persino gente come Vittorio e Teo, che pure in teoria avrebbero proprio desiderato una Kostelnicka "vocalista".
A me è dispiciuto che una simile figuraccia della Olivero sia stata esposta al pubblico ludibrio (io amo molto la cantante torinese) ma sono stato contento che venisse così dimostrata una volta per tutte l'assurdità della vecchia e tenera tesi della TECNICA UNICA.
Se pensi di voler perdere il tuo tempo con queste operacce inutili (senza tutti quei bei melismi della Zaide), ti consiglio quel confronto: la Silja e la Olivero nel monologo del secondo atto di Jenufa.
Sentirai come si canta (quella musica) e come NON LA SI PUO CANTARE (tecnicamente parlando).

Scusate l'off topic, ma non potevo permettere che si spacciasse l'effettiva bravura della Olivero come contessa per una prova dell'onnipotenza della tecnica "italiana".
Che siano balle lo dimostrano i disastri (compiuti nello stesso ruolo) dalla Pederzini, dalla Zeani, dalla Kabaywanska.

Per quanto poi riguarda la simpatica battuta sul fatto che la Silja sappia solo ballare, be' io apprezzo gli scherzi e apprezzo il senso dell'umorismo, ma dovremmo anche stare attenti che queste battute non facciano sembrare ridicoli noi.
E' un po' difficile non fare ridere affermando (sia pure per scherzo) che una carriera di più di cinquant'anni ai vertici dei più grandi teatri del mondo, con un repertorio di centoventi ruoli, a contatto con i maggiori registi e direttori di quattro generazioni.... si possa spiegare con il fatto di ballare invece di cantare.


Ah... una piccola informazione per chi - troppo concentrato sugli spettacoli di Cremona - non segue le stagioni internazionali.
La Salome di Bondy (a cui facevi riferimento) è stata creata per l'Herodiade di Anna Schwarz (che ballava) e poi ereditata dalla Rysanek (che ballava) e infine dalla Silja (che ballava).
Quindi non era una scappatoia di quest'ultima, ma una precisa e strepitosa scelta registica applicata da tutte le cantanti che vi si sono cimentate: anche l'anno scorso alla scala (stessa produzione) Erodiade ballava.

Infine, ma questo nella mia umile opinione, è meglio essere una grande Contessa della Dama in una nuova produzione della Staatsoper di Vienna (e con Ozawa e in diretta radiofonica in tutta europa) piuttosto che essere una minuscola Norma al Filarmonico di Verona.

E a Vittorio dico: PER CARITA! TIENITI LONTANO DALLA PEDERZINI IN CONTESSA!!!!! E' la tipica catastrofe che produce una "vocalista" in un ruolo dove si richiede una vera tecnica declamatoria!

Salutoni a tutti,
Matteo
Ultima modifica di MatMarazzi il sab 03 nov 2007, 1:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: La DAMA dei Morti viventi

Messaggioda MatMarazzi » sab 03 nov 2007, 1:04

Rossiniano ha scritto:Sul perchè la Silja abbia spesso cantato a Wien non mi soffermo, dovremmo indagare la vita privata della signora e non sarebbe molto bello...
:


Ora, Rossiniano, sono molto serio.
Forza, Diccelo!
Sentiamo quali sordide ragioni il nostro glorioso rossiano (sicuramente più glorioso di Anja Silja) adduce per giustificare la presenza della Silja a Vienna.
Vediamo quali complotti o mercati sessuali sono alla base di una carriera che festeggia il cinquantaduesimo anno di carriera e che tutti gli anni la vede idolatrata protagonista dei maggiori teatri del mondo, in Francia, America, Germania, Inghilterra, Austria, Spagna, persino alla Scala.

Ora sono io (che la carriera della Silja la conosco davvero, non per averla sentita nominare alla Barcaccia) che ti chiedo di motivare molto attentamente e con circostanziati argomenti quello che dirai.

Quale sarebbe la ragione per cui viene chiamata a Vienna?
Il fatto che quaranta anni fa fu l'amante di Wieland Wagner?
Forse nessuno ti ha detto che Wieland Wagner morì nel 67.
Il suo potere è così grande che riesce a imporla ancora oggi, quaranta anni dopo la sua morte? Quando, nel frattempo, sono morti tutti i dirigenti austriaci dell'epoca?
E come fa? Ululando di notte, agitando catene e tirando le lenzuola di Holender e Ozawa?
E non solo... perché la Silja a Vienna non è invitata solo dalla Staatsoper, ma anche dai teatri rivali: il Volksoper, il Theater an der Wien, i Wien Festwochen...
Inoltre ti ricordo che la silja non ha cantato a vienna dal 77 al 2001 quindi per venticinque anni.
Forse il potere del fantasma di Wieland lavora a singhiozzo?

E se non è Wieland Wagner, chi è che la sponsorizza?
Ma certo, il potentissimo marito: Christoph von Dochnanji.

Anche qui però, forse qualcuno non ti ha detto che il suo "potentissimo" marito ... ha divorziato da lei almeno dieci anni fa che i due si fanno tuttora una guerra all'ultimo sangue.
Eppure tutti i giornali specializzati hanno parlato dello scandalo per cui Dochnanji dopo il divorzio ha IMPEDITO ai teatri dove dirigeva di scritturarla: da qui si spiegano le esclusioni della Silja da Zurigo e Salisburgo, nonostante contratti già firmati.
Mortier le fece persino pubbliche scuse per averla dovuta cancellare dalla Jenufa di Salisburgo in seguito a questa situazione (in compenso la scritturò ripetutamente approdato alla Bastille).

Quidni semmai la Silja è stata danneggiata dal marito, così come fu danneggiata dalla relazione con Wieland, considerato che - morto lui - furono chiuse per sempre le porte di Bayreuth.

Ma allora, se non è il marito o lo spettro di un amante morto quarant'anni fa, come si spiega che a Vienna la chiamino per nuove produzioni e le dedichino una spazio pazzesco sulla stampa e sulla tv?
Quali saranno quei torbidi segreti della sua vita privata di cui ora tu ci parlerai?

Forse le case discografiche!!
Sbagliato! La Silja non si è mai legata in esclusiva a nessuna casa, anche se ha inciso per tutte (decca, emi, philips, virgin, bmg, virgo e altre).

Non resta che una risposta!
Che ancora oggi, a sessantotto anni, la Silja faccia mercato delle sue grazie!

Sì, certo! è possibile che Hollender e Ozawa siano dei gerontofili.
E che la scritturino a Vienna solo per il piacere carnale che ne traggono!
Ma certo non è un gerontofilo Simon Rattle (visto le belle donne di cui si circonda) il quale pure fa carte false per lavorare con lei; o Pierre Boulez o Baremboim o Levine... che a loro volta la invitano spessissimo, così come registi come Carsen, Bondy, Wilson.

E naturalmente chissà a quanta gente questa arzilla settentenne deve concedersi, visto che - stagione dopo stagione - la ritroviamo al Covent Garden, a Berlino, a Barcellona, a Glyndebourne, a Aix en Provence, ad Amsterdam, a Buenos Aires, a Monaco, a Boston, a Parigi, a Lucerna, a Bruxelles, a Madrid, persino alla Scala di Milano....

A questo punto siamo tutti curiosi delle rivelazioni "sulla sua vita privata" che tu potresti fornirci...
Avanti, aspettiamo da te la rivelazione.

Qualcosa mi dice che non ce le dirai... che dirai che sono un segreto!
E io invece ti rispondo che farai molto bene a darcele queste spiegazioni.
E dovranno essere convincenti e documentate, perché altrimenti dovrò intendere quella tua frase non solo come l'ennesima scemenza ma quel che è peggio una calunnia di cui non ho nessuna intenzione che Operadisc abbia la responsabilità.

Nel salutarti e nell'attesa della tua risposta, ti invito a stare molto attento, perché la misura è colma.

Matteo
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Re: La DAMA dei Morti viventi

Messaggioda MatMarazzi » sab 03 nov 2007, 1:08

Pruun ha scritto:Avresti forse qualcosa in contrario a una Contessa della Devia? 8) 8) 8)


:) ma nulla!
E' solo che non saprei dove potrebbe inserire un mi bemolle!
Forse quando si trova di fronte Hermann!!!! O quando muore di spavento! :)

Salutoni,
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Messaggioda fadecas » sab 03 nov 2007, 2:26

MatMarazzi ha scritto:Qualche mese fa, caro Pqyd, prima che tu ci raggiungessi in questo forum, si è discusso molto a lungo di Kostelnicke.
Tu dirai che è una parte per vecchi ruderi e va bene...
però Madama Magda si è ugualmente sentita in obbligo di cantarla (lei che poteva meglio utilizzare il suo tempo in Tosche e Adriane... non come quella povera Silja costretta a fare Janacek perché non ha più voce).

Be' in occasione di quel dibattito sono stati messi on line (da Pietro) numerosi ascolti su cui abbiamo fondate le nostre analisi e discussioni.
C'erano le tedesche (Varnay, Moedl, Silja), c'erano le ceche (Kniplova e Randova) e c'era persino la sublime Olivero.
Ah... lei sì che sa cantare, lei sì che sa cos'è il canto sul fiato, lei sì che sa immascherare.
Lei sì che finalmente può far sentire come la TECNICA UNICA possa risolvere QUALSIASI PROBLEMA MUSICALE.

Bene, caro Pqyd: tutti i partecipanti del presente forum (e dico tutti, anche gli scettici, anche gli oliveriani, anche quelli che non amano il declamato, INSOMMA TUTTI) furono d'accordo nel constatare non solo l'assoluta superiorità della Silja sessantaseienne su tutte le colleghe; ma soprattutto lo spaventoso disastro vocale e tecnico commesso (nel monologo su cui ci siamo concentrati) dalla Olivero, assolutamente disarmata e indifesa (intendo proprio TECNICAMENTE) di fronte alla caratteristiche di quella musica, la cui prova è risultata semplicemente imbarazzante e persino comica.
Non per colpa sua: solo per inefficenza tecnica.

Matteo


Visto che Matteo rispolvera una discussione che avevo seguito pur senza parteciparvi direttamente, mi affido all’OT già introdotto per dire la mia opinione in merito.
Pur non identificandomi assolutamente nei seguaci ad oltranza di una “tecnica unica”, credo che sia pretestuoso prendere la Sacrestana della Olivero come cartina al tornasole dei limiti della scuola italiana “doc” in rapporto a quella declamatoria.
L’esecuzione di quel monologo datane dalla Olivero non è certo di qualità esemplare, e tanto meno riportata a quelle delle grandi interpreti che in quell'occasione sono state giustamente citate e analizzate, ma secondo me è tale essenzialmente in rapporto all’opacità di smalto timbrico, al limite di volume e alle oscillazioni di registro che caratterizzavano la Olivero ormai nel ’74, unitamente ad una tendenza a debordare sul piano del gusto, risolvendo con il ricorso ad un convulso effetto di parlato le asperità di un ruolo a cui, come se non bastasse, rendeva un pessimo servizio una traduzione che deformava il peso fonico e la distribuzione degli accenti della prosodia ceca originaria spostandone l’asse su un testo che, delle due l’una, o veniva reso con imperturbabilità – il che per una Olivero sarebbe stato un controsenso – oppure si risolveva in un invito a nozze agli effettacci.
Un esempio soltanto, tratto dall’inizio del secondo atto, nel punto in cui Kolstelnicka rampogna Jenufa di pregare per la salvezza del bambino anziché per la sua morte, rimbalzando su quei brevi e martellanti giri di frase che sono caratteristici del linguaggio musicale di Janacek. Come poteva essere reso lo stridore balzante del gioco di vocali e di consonanti della “declamazione” del testo originale in una traduzione in cui la rampogna della Sacrestana si risolve nel ribattere ostinato della frase “…che ti porti via il figlio!!! che ti porti via il figlio!!!” senza invitare un’interprete a risolvere il tutto sul piano della sbracatura ?
Ciò, beninteso, non vuole essere affatto una difesa d’ufficio, fra l’altro fuori tema, ma solo un ridimensionamento della portata "paradigmatica" dell'inappropriatezza stilsitica e delle carenze tecniche di quella esecuzione, e del fatto che i limiti della Olivero in molti passi di quel ruolo nulla dicono, a mio parere, sulla idoneità o meno delle interpreti italiane ad accostarsi a repertori a loro nativamente estranei.
Fra l'altro, proprio in queste ore, in un altro thread qualcuno sta dicendo sostanzialmente bene dell’ultima Scotto – Clitennestra … forse le contrapposizioni tendenzialmente dogmatiche non aiutano troppo, dall'una e dall'altra parte...

Chiedo scusa, e saluto tutti
Fabrizio
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Messaggioda MatMarazzi » sab 03 nov 2007, 2:58

fadecas ha scritto:ma secondo me è tale essenzialmente in rapporto all’opacità di smalto timbrico, al limite di volume e alle oscillazioni di registro che caratterizzavano la Olivero ormai nel ’74, unitamente ad una tendenza a debordare sul piano del gusto,


Mi spiace Fabrizio, ma non sono d'accordo.
I problemi vocali della Olivero ci sono, è vero, ma non sono certo più gravi di quelli registrati nelle incisioni della Varnay (1970) o della Silja (2001).
Loro erano entrambe messe peggio della Olivero, in termini strettamente vocali. Quindi l'incommensurabile differenza è dovuta ad altre ragioni.
E' la tecnica specifica a sorreggerle: quella tecnica che non sorregge l'italiana.
La stessa Olivero del 74 poteva fare cose egregie laddove non era richiesto il declamato e il suo vocalismo poteva ancora permetterle mirabilia.
E' solo che in Jenufa non le serve a nulla.
Non è un caso che nel la acuto della confessione (laddove soffrono tutte le declamatrici, Silja compresa) la Olivero poteva permettersi un incredibile filato. Questo dimostra che vocalmente era persino messa meglio di loro.

Nè mi convincono le tue osservazioni (giustissime) sulla traduzione italiana.
La Varnay infatti cantava in tedesco e il risultato è comunque grandioso.
E la stessa Bumbry (Jenufa nell'edizione con la Olivero) si muove con una naturalezza ben maggiore nella scrittura di Janacek (e senza ricorso ad effettacci), anche se nella stessa pessima traduzione italiana della Olivero.
Come si spiega? Per me è facilissimo: la Bumbry infatti era una declamatrice fatta e finita. Per lei questo elemento era tecnicamente naturale (mentre non avrebbe mai potuto cantare Violetta e Manon in cui si illustrava la Olivero).

Fra l'altro, proprio in queste ore, in un altro thread qualcuno sta dicendo sostanzialmente bene dell’ultima Scotto – Clitennestra … forse le contrapposizioni tendenzialmente dogmatiche non aiutano troppo, dall'una e dall'altra parte...


A parte il fatto che io non ho ancora detto la mia sulla Clitennestra della Scotto (e non sarà un'opinione molto vicina agli elogi letti finora), credo che sia ingiusto collocare me a un lato della contrapposizione o peggio ancora considerarmi un "dogmatico".
Io non sono un difensore del canto declamato, così come non sono affatto un detrattore del canto vocalistico all'italiana (credo di averlo dimostrato plurime volte).
Semplicemente considero l'uno e l'altro legittimi ed efficaci solo nella misura in cui un interprete sa sfruttarli per ottenere qualcosa.

Certo ci sono opere e linguaggi che - a prescindere - pretendono un certo tipo di tecnica.
cantare i Puritani con una tecnica declamatoria da straussiana è virtualmente impossibile; e così pure cantare la Kostelnicka o Elektra con vocalità belcantistica.
Ci sono ruoli, invece, colonizzati da entrambe le scuole: uno di questi è la Contessa, anche se - occorre essere sinceri - nessuna interprete italiana (nemmeno la Olivero) ha varcato i patri confini.
Mentre la Moedl, la Varnay, la Crespin, la Rysanek hanno letteralmente impazzato in questo ruolo ai quattro angoli del mondo.
Forse la maggior parte del pubblico preferisce per la contessa una declamazione sibillina e geniale ai pur incantevoli miracoli delle mezzevoci oliveriane.

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Re: La DAMA dei Morti viventi

Messaggioda Pruun » sab 03 nov 2007, 3:14

MatMarazzi ha scritto:
Pruun ha scritto:Avresti forse qualcosa in contrario a una Contessa della Devia? 8) 8) 8)

:) ma nulla!
E' solo che non saprei dove potrebbe inserire un mi bemolle!
Forse quando si trova di fronte Hermann!!!! O quando muore di spavento! :)


No, li ci mette un bel trillo tenuto... :wink: 8)

Però, scusa se puntualizzo, ma sai che noi melomani siamo noiosissimi ( :wink: ) perché mi citi sempre il Filarmonico di Verona per ironizzare sulla Devia? Poverina, lo ha sempre scelto lei di cantare in Italia, soprattutto nell'ultimo perioso... ma tanto sono tutte cose che inserirò nel thread che aprirò sulla Devia... solo che non ti dico quando lo farò... (suona come una minaccia vero? :D 8) )...

Scherzi a parte, ho scaricato questa Dama e sono curiosissimo di sentirla e volevo chiedervi: sento che dite che la Raina fece un macello in quest'opera... chi la ha sentita? E perché un macello?
Sono serio, ora, e non ironico: sono molto curioso, davvero.
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Re: La DAMA dei Morti viventi

Messaggioda MatMarazzi » sab 03 nov 2007, 3:41

Pruun ha scritto:perché mi citi sempre il Filarmonico di Verona per ironizzare sulla Devia? Poverina, lo ha sempre scelto lei di cantare in Italia, soprattutto nell'ultimo perioso...

8) ah... quindi sarebbe una scelta!
Dai, scherzo. :)
Non sapevo che fosse una scelta e un po' mi sorprende.
Perchè in effetti quando l'hanno chiamata all'estero (in giappone, in francia, in inghilterra) a me pare che sia sempre corsa a gambe levate.
A parte tutto, ho la sensazione (sarò sincero) che lei goda in Italia di una considerazione che altrove non ha saputo conquistarsi.
Ma ne riparleremo nell'apposito thread. :)


sento che dite che la Raina fece un macello in quest'opera... chi la ha sentita? E perché un macello?

E' stata un macello per me: forse altri l'hanno trovata brava.
La fece al San Carlo di Napoli (quest'anno dovrebbe ripeterla in qualche periferia francese).
Il fatto è che la Kabaywanska (che ai suoi anni fu una buona vocalista) a un certo punto ha perso - per ragioni di età e di logorio vocale - la capacità di usare il vocalismo: suoni brutti, chiocci, dinamica azzerata, estensione ridotta...
Convinta di potersi reinventare nei ruoli da vecchia (sul modello proprio della silja) ha cominciato a buttarsi in Kostelnicka, in Madame de Croissy, e persino nella Dama di Picche.
Il problmea è che "non essere più vocaliste" non ti fa diventare "declamatrici".
Incapace di distinguere un suono dall'altro, incapace di colorire le vocali, di scagliare le sillabe oltre l'orchestra, di aprire i suoni quando è necessario, la matura Kabaywanska era semplicemente la negazione del declamato: a teatro non si sentiva altro che un gorgoglio indistinto, mentre - per esempio - con la Silja ogni parola di trafigge, anche quando le sussurra.
Inoltre la recitazione un po' "d'altri tempi", che in altro repertorio poteva funzionare ma non in questo, risultava aggravata dalla consapevolezza della propria inadeguatezza vocale, col risultato di un agitarsi maldestro che a me personalmente ha fatto abbastanza orrore.
Sembrava dicesse "io recito da grande e grandi ho da spararle".

A me pare che la Olivero (come contessa) fosse anni luce al di sopra: perchè è riuscita a piegare il personaggio alla propria formazione vocalistica, facendone - come giustissimamente diceva Fabrizio - una specie di evocazione dolcissima e spettarle, lontana nel tempo e persa nelle nebbie della memoria.
E poi la Olivero era un'attrice vera.... sulla Raina (mi si protegga dagli strali di Fabrizio! :) ho qualche dubbio.
Fabrizio ricorderà che, nella scena della morte (sicuramente a Spoleto, non so se anche a Trieste) la Olivero restava avvinghiata a Hermann, occhi sbarrati e dita strette alle sue braccia; tanto che lui - per liberarsi del cadavere - doveva staccarla da sè con la forza e lanciarla via.
Questo almeno mi fu raccontato da testimoni oculari.

Salutoni,
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Messaggioda Rossiniano » sab 03 nov 2007, 12:04

Caro Marazzi,
non raccolgo le tue provocazioni lanciate nel difendere l'onore della povera Anja.

E di certo non insulterò, come auspichi, la Silja, della quale sempre poco mi sono curato, ma il fatto che canti a Vienna oggi è giustificato anche solo dal suo nome, nel bene e nel male la Silja si è costruita una fama e secondo la logica imperante nei teatri oggi più che mai basta il grande nome in cartellone, poco importa se sia indice di qualità o meno. Secondo questa logica la Silja sta in cartellone allo stesso modo di Anna Netrebko, ma il fatto che queste due signori cantino a Vienna e la Devia a Verona (come tu hai detto) non è certo indice della migliore qualità. E' come dire che Madonna è meglio di Mina perchè si esibisce a Los Angeles mentre Mina si esibiva a Riccione.

Quanto alle sue relazioni personali francamente non credo sia la povera vittima che dipingi tu, sempre danneggiata dai perfidi uomini :roll:.

Belle comunque le motivazioni per cui la Silja è superiore alla Olivero e alla Kabaivanska...............
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Messaggioda VGobbi » sab 03 nov 2007, 12:26

PQYD ha scritto:
VGobbi ha scritto:Della Dama fiorentina con la Pederzini, sapete se e' cantata in lingua originale od in italiano?

In italiano.

Grazie mille. Per caso e' possibile che mi linkate il libretto in italiano dell'edizione andata in scena nel '52 a Firenze? :oops:

fadecas ha scritto:Un esempio soltanto, tratto dall’inizio del secondo atto, nel punto in cui Kolstelnicka rampogna Jenufa di pregare per la salvezza del bambino anziché per la sua morte, rimbalzando su quei brevi e martellanti giri di frase che sono caratteristici del linguaggio musicale di Janacek. Come poteva essere reso lo stridore balzante del gioco di vocali e di consonanti della “declamazione” del testo originale in una traduzione in cui la rampogna della Sacrestana si risolve nel ribattere ostinato della frase “…che ti porti via il figlio!!! che ti porti via il figlio!!!” senza invitare un’interprete a risolvere il tutto sul piano della sbracatura ?

Sollevo un altro argomento poco sviscerato, in un thread che sta subendo molte ramificazioni, ovverossia mi riferisco al fatto di affrontare i ruoli in una lingua diversa dall'originale. Il dubbio, che giustamente si pone Fadecas, era la Kostelnicka cantata dalla Olivero potesse essere difficoltosa vocalmente, proprio a causa della lingua? Non mi sembra il caso di sottovalutare il problema.

Chiedo scusa per l'OT.

MatMarazzi ha scritto:E a Vittorio dico: PER CARITA! TIENITI LONTANO DALLA PEDERZINI IN CONTESSA!!!!! E' la tipica catastrofe che produce una "vocalista" in un ruolo dove si richiede una vera tecnica declamatoria!

Voglio sentirla. Vediamo cosa ne viene fuori. Una domanda pero' mi e' lecita : ma almeno la canzone di Gretry cantata dalla Pederzini e' in francese, vero?
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Messaggioda PQYD » sab 03 nov 2007, 12:59

VGobbi ha scritto:
PQYD ha scritto:
VGobbi ha scritto:Della Dama fiorentina con la Pederzini, sapete se e' cantata in lingua originale od in italiano?

In italiano.

Grazie mille. Per caso e' possibile che mi linkate il libretto in italiano dell'edizione andata in scena nel '52 a Firenze? :oops:

MatMarazzi ha scritto:E a Vittorio dico: PER CARITA! TIENITI LONTANO DALLA PEDERZINI IN CONTESSA!!!!! E' la tipica catastrofe che produce una "vocalista" in un ruolo dove si richiede una vera tecnica declamatoria!

Voglio sentirla. Vediamo cosa ne viene fuori. Una domanda pero' mi e' lecita : ma almeno la canzone di Gretry cantata dalla Pederzini e' in francese, vero?


Qui c'è una traduzione del libretto, ovviamente non è quella di Firenze:

http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_s ... bretto.cfm

La Pederzini canta l'arietta in francese. Va bene che erano trogloditi :roll: ma insomma... :wink:
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Messaggioda pbagnoli » sab 03 nov 2007, 15:53

Rossiniano ha scritto:Caro Marazzi,
non raccolgo le tue provocazioni lanciate nel difendere l'onore della povera Anja.

Io invece le raccolgo, Rossiniano.
E mi rendo conto che, contrariamente a quanto richiesto esplicitamente da Matteo, tu non sei stato in grado di mettere uno straccio di pezza giustificativa alla tua affermazione veramente inqualificabile e vergognosa sulla "vita privata" della Signora Silja, segno che - evidentemente - non sai di che cosa stai parlando, ti sei inventato tutto oppure che ti sei documentato su qualche rotocalco di tematiche para-operistiche.

Forse non ti è molto chiaro il concetto che abbiamo scelto di applicare su questo sito, e cioè l'abolizione programmatica di qualunque riferimento gossiparo, ambito per il quale esistono sulla rete appositi spazi in cui puoi scrivertele, leggertele e, se vuoi, cantartele, al limite anche in coro con altri personaggi che condividono il tuo modo di vedere questi argomenti.
Qui, no. Te lo proibisco.
Ho appena finito discutere con Matteo, che puoi ringraziare di vero cuore perché ha deciso di mantenere il tuo messaggio che io, invece, volevo cassare.
Devi ringraziare la sua essenza di vero liberale che, nonostante tutto, ritiene che la libertà individuale sia sacra, anche se l'individuo che detta libertà utilizza, ne approfitta per dare adito a queste chiacchiere da ringhiera che nulla, ma proprio nulla hanno a che vedere con ciò che ci eravamo prefissi di ottenere aprendo un forum, che è e deve essere una palestra di idee anche contrapposte, non una gara a chi le spara più grosse, basandosi per di più sul fatto che chi viene calunniato (perché di ciò si tratta) non è in condizioni di difendersi.

Io quindi, che non ho la pazienza di Matteo e non sono così liberale come lui, ti avviso: un'altra affermazione come questa, e ti banno.
Chiaro?
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