Un Ballo in Maschera: Interpreti

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Re: Un Ballo in Maschera: Interpreti

Messaggioda VGobbi » dom 12 set 2010, 12:35

Ma esiste l'integrale del Ballo toscaniniano?
Il Toscanini che dirige Verdi mi fa letteralmente impazzire, nonostante non sia sempre supportato da un cast adeguato.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Un Ballo in Maschera: Interpreti

Messaggioda MatMarazzi » dom 12 set 2010, 13:07

VGobbi ha scritto:Ma esiste l'integrale del Ballo toscaniniano?


Ciao Vit.
Certo che esiste. Ecco il cast.

Conductor Arturo Toscanini - 1954(RC)
Orchestra - NBC Symphony Orchestra
Chorus - Robert Shaw Chorale

Riccardo - Jan Peerce
Renato - Robert Merrill
Amelia - Herva Nelli
Ulrica - Claramae Turner
Oscar - Virginia Haskins
Silvano - George Cehanovsky
Samuele - Nicola Moscona
Tom - Norman Scott
Un Giudice - John Carmen Rossi
Un servo - John Carmen Rossi



Il Toscanini che dirige Verdi mi fa letteralmente impazzire, nonostante non sia sempre supportato da un cast adeguato.


Anche su questo punto, quello dell'inefficienza dei cast, penso ci sarebbe molto da dire.
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Re: Un Ballo in Maschera: Interpreti

Messaggioda VGobbi » dom 12 set 2010, 18:27

In Otello non mi piace la Nelli troppo vittima sacrificale, in Traviata Albanese querula e Merrill esteriore, ottimo da tutti i punti di vista il suo Falstaff con un immenso Valdengo (così come il suo Jago), bellissima la selezione del quarto atto del Rigoletto con un monumentale Warren.

Voi cosa ne pensate?
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Re: Un Ballo in Maschera: Interpreti

Messaggioda Tucidide » dom 12 set 2010, 20:14

MatMarazzi ha scritto:
Il Toscanini che dirige Verdi mi fa letteralmente impazzire, nonostante non sia sempre supportato da un cast adeguato.


Anche su questo punto, quello dell'inefficienza dei cast, penso ci sarebbe molto da dire.

Hai ragione! :) I cast di Toscanini hanno un pregio fondamentale: ci credono tutti dal primo all'ultimo, e seguono Toscanini perfettamente.
Purtroppo, non sempre sono azzeccati i calibri vocali. Trovo ad esempio che Vinay, di per sé grande Otello, sull'orchestra elettrica di Toscanini sia spaesato, mentre regge molto bene sulla rivisitazione in salsa wagneriana di Furtwängler. La Milanov come Gildona regge poco o nulla di per sé, ma in quel titanico III atto del Rigoletto sembra che la sua vociona sia l'unica possibile, specialmente nel formidabile (in senso etimologico) temporale.
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Re: Un Ballo in Maschera: Interpreti

Messaggioda VGobbi » dom 12 set 2010, 20:22

Adesso mi venite a raccontare che esiste anche l'integrale del Rigoletto?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Un Ballo in Maschera: Interpreti

Messaggioda Tucidide » dom 12 set 2010, 20:57

VGobbi ha scritto:Adesso mi venite a raccontare che esiste anche l'integrale del Rigoletto?

No, c'è solo il III atto, cioè l'ultimo, con Warren, Peerce, la Milanov, la Castagna e Moscona. Merita veramente! Un temporale come quello di Toscanini non lo senti tutti i giorni.
Senti che roba!

Peccato che sia Moscona sia la Castagna non siano sempre a tempo sul formidabile ritmo anapestico dei versi "se pria ch'abbia il mezzo la notte toccato" eccetera.
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Re: Un Ballo in Maschera: Interpreti

Messaggioda Triboulet » lun 13 set 2010, 1:16

Beh questo III atto è leggendario! I soli Warren e Toscanini bastano...
Concordo che Vinay c'entra di più nella visione di Furt, forse per Toscanini ci sarebbe voluto qualcuno alla Tamagno.
La Traviata dell'Albanese...mmm... che poi mi piace meno anche Toscanini stesso lì, non saprei perchè.
Il suo Falstaff non ce l'ho.
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Re: Un Ballo in Maschera: Interpreti

Messaggioda MatMarazzi » lun 13 set 2010, 1:43

VGobbi ha scritto:Adesso mi venite a raccontare che esiste anche l'integrale del Rigoletto?



Ma insomma Vit! :)
Certo che c'è... Pensa che ne avevamo pure parlato, nel trhead dedicato agli interpreti del Rigoletto.
Ecco cosa scrivevo io nel novembre del 2008

Di Toscanini non c'è solo il quartetto (che è bello, ma non indimenticabile); c'è proprio tutto il quarto atto.
Ci sono momenti talmente terrorizzanti che - visto anche le recenti discussioni su King - potremmo definire Opera-Horror.
La tempesta, col suo ritmo ossessivo e schianti orchestrali allucinanti, è la più spaventosa sequenza horror che ricordi!
E' un tale uomo di teatro, Toscanini, che riesce a rendere la tempesta del Rigoletto più spaventosa di tutto l'Angelo di Fuoco...


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Re: Un Ballo in Maschera: Interpreti

Messaggioda Rodrigo » lun 13 set 2010, 21:03

MatMarazzi ha scritto:
Il Toscanini che dirige Verdi mi fa letteralmente impazzire, nonostante non sia sempre supportato da un cast adeguato.


Anche su questo punto, quello dell'inefficienza dei cast, penso ci sarebbe molto da dire.
Salutoni,
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Una volta ho sentito un tale sostenere(seriamente) che, essendo di poco successive alla guerra, per le esecuzioni operistiche alla NBC Toscanini (Aida, Falstaff, Otello, ecc.) si doveva un po' "accontentare" dei cantanti disponibili e che chiamare le stelle non era possibile per le condizioni precarie dei mezzi di trasporto. Con tutto il rispetto mi pare un'idiozia. Siamo realisti: quale cantante sano di mente avrebbe detto "No grazie" a una chiamata del maestro, anche per mere ragioni di "bottega" (leggasi rinomanza). E fosse stato pure l'anno di grazia 1946! Figuriamoci se, che so, un Gigli, una Caniglia, una Stignani, un Lauri Volpi non sarebbero saltati sul primo piroscafo disponibilie! Per non parlare di certe stelle del Met che non dovevano neppure affrontare le fatiche del viaggio!
Io credo che - se pure qualche motivo concreto possa avere influenzato i cast di Toscanini (come capita per tutti i direttori, ci mancherebbe)- dietro la scelta di evitare le star più in vista del periodo (soprattutto di estrazione italiana) ci fosse un disegno artistico chiaro. Per alcuni versi credo che il rapporto tra lui ed i suoi interpreti fosse simile a quello che si verificherà per Karajan (soprattutto quello più tardo), forse con ancora maggiore coerenza; il che non è garanzia di felicità negli esiti sempre e comunque, ovviamente.
Toscanini non voleva voci tendenzialmente "impermeabili" alla bacchetta, troppo legate alla logica del direttore-accompagnatore che si limita a sostenere il cantante lasciandogli la responsabilità di condurre in porto il personaggio e la vicenda. Per non parlare del rischio "retorico" in agguato dietro ogni esecuzione delle più acclamate voci italiane. Lui voleva proprio l'opposto: cantanti duttili, proni alla SUA lettura. E poi, in definitiva, le interpretazioni che portava avanti lui, tutte fondate su una violenza inesorabile, difficilmente si sarebbero conciliate con voci naturalmente "belle", ricche di armonici ma tendenzialmente - come dire - povere di verità drammatica. Molto più funzionali, paradossalmente, cantanti dai mezzi non privilegiati, perfino "sgraziati".
A me, tutto sommato, non fa specie che il tenore di Toscanini fosse l'asprigno Peerce o che avesse successo con lui Valdengo o il ruvido Merrill, fa più meraviglia che avessero fatto fortuna con lui Pertile o Galeffi! Ma quello era un altro Toscanini, forse.
Saluti.
Ultima modifica di Rodrigo il dom 31 ott 2010, 17:14, modificato 1 volta in totale.
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Re: Un Ballo in Maschera: Interpreti

Messaggioda Maugham » sab 18 set 2010, 12:07

Rodrigo ha scritto:Una volta ho sentito un tale sostenere(seriamente) che, essendo di poco successiveo alla guerra, per le esecuzioni operistiche alla NBC Toscanini (Aida, Falstaff, Otello, ecc.) si doveva un po' "accontentare" dei cantanti disponibili e che chiamare le stelle non era possibile per le condizioni precarie dei mezzi di trasporto. Con tutto il rispetto mi pare un'idiozia.


Concordo con te. E' un'idiozia. Anche perchè all'epoca a New York cantavano persone che attraversavano l'Atlantico senza problemi. Tra l'altro era già in vigore, da anni, il collegamente aereo Europa-Stati Uniti. Faceva un giro bizzarro. Ma c'era.

Io credo che - se pure qualche motivo concreto possa avere influenzato i cast di Toscanini (come capita per tutti i direttori, ci mancherebbe)- dietro la scelta di evitare le star più in vista del periodo (soprattutto di estrazione italiana) ci fosse un disegno artistico chiaro
.

Be', Rodrigo, secondo me nelle sue registrazioni non aveva evitato le star più in vista. Alcuni nomi erano noti, se non notissimi in tutti gli Stati Uniti dalla fine della guerra. Semplicemente ha usato le star che all'epoca erano sotto contratto esclusivo per la Rca Victor che, con un piede nella NBC, gestiva le dirette radiofoniche e la successiva commercializzazione dei nastri. Anche Toscanini aveva un contratto blindato di quelli che qualunque direttore -visti gli emolumenti- adesso vorrebbe avere. Dirò di più, leggendo il libro di Horowitz, mi sono reso conto di quanto Toscanini sia stato il primo musicista classico ad essere gestito da una major come un rockstar.
Tornando ai cantanti, senza dubbio hai ragione, Toscanini non scelse -nè provò a imporre- le glorie con cui aveva lavorato prima della guerra. E penso che in questo ci sia proprio stata una scelta di fondo dettata dal fatto che Tucker (debutto al Met nel 1945), Merrill (anche lui 1945), Peerce (deb. 1941), Warren (deb 1939), Milanov (deb.1939) per Toscanini rappresentavano, Rca o meno, il nuovo, una solta di "voltar pagina" rispetto al passato.

Toscanini non voleva voci tendenzialmente "impermeabili" alla bacchetta, troppo legate alla logica del direttore-accompagnatore che si limita a sostenere il cantante lasciandogli la responsabilità di condurre in porto il personaggio e la vicenda. Per non parlare del rischio "retorico" in agguato dietro ogni esecuzione delle più acclamate voci italiane. Lui voleva proprio l'opposto: cantanti duttili, proni alla SUA lettura.


E vero.Scegliere la quasi debuttante Nelli nei ruoloni in gioco fu una scelta azzardata. Infatti lo stesso Horowitz la considera una "nullità" e la paragona alla Dorothy Comingore di Quarto Potere, scelta da Welles esclusivamente per il fatto di essere una sconosciuta e malleabile attrice -che poi non fece più nulla dopo quel film- da plasmare secondo i desiderata del genio. Sta di fatto, dicono alcuni biografi, che la scelta della Nelli mise in difficoltà la Rca (avevano già promesso i ruoli alla Milanov) e portò a una freddezza nei rapporti tra l'anziano direttore e l'allora giovane star del Met.

Ma quello era un altro Toscanini, forse.


Hai toccato un tastone gigante! :D In molti, in primis Horowitz, non considerano queste registrazioni come valide per una sintesi sul modo di dirigere di Toscanini. Ovviamente le considera della pietre miliari del disco, ci mancherebbe. Fa un confronto interessante e dettagliato tra la registrazione salisburghese del Falstaff (con il cast, diciamo così "europeo") e quella americana della NBC attribuendo la palma dell'eccezionalità alla prima. Non posso dire la mie perchè il Falstaff di Salisburgo non lo conosco.

Begli spunti, grazie
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