Re: Du bist der lenz ...
Inviato: ven 26 nov 2010, 17:11
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Il Forum di Opera Disc
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Questa è un'altra celeberrima edizione, con una regia splendida:
VGobbi ha scritto:La Norman, secondo me, poteva davvero essere una grandissima wagneriane. Mi sembra che in teatro abbia affrontato solo Siegliende
MatMarazzi ha scritto:
Resterebbe la giovane Beherens, che nei primi anni '80 fu la Bruennhilde più vera e perfetta (vocalmente e drammaturgicamente) che si potesse sognare: un miscuglio di ardore declamatorio e facilità sopracuta che solo la Herlitizius e (siamo onesti) la Nilsson hanno potuto eguagliare.
Magari trovassi su Youtube qualche incisione non tardiva della Bruennhilde della Beherens.
VGobbi ha scritto:E manca pure la Modl!!!
pbagnoli ha scritto:VGobbi ha scritto:E manca pure la Modl!!!
Già.
Idem come per la Behrens: c'è solo quella di Roma con Furtwangler che, mi sembra, non le fa molto onore.
Ci sarebbe anche, se non sbaglio, un live di Bayreuth con Keilberth (mi pare), che però non c'è sul tubo ma solo su cd, peraltro carissimo, della Testament.
Ora io amo Martha Modl in (quasi) tutto quello che fa, ma la sua Brunnhilde - che ho per l'appunto nell'integrale Emi live di Roma - mi sembra che non giustifichi né un acquisto tanto oneroso, né una menzione speciale fra le Immolazioni storiche.
Sarò cattivo, ma qualche scelta bisogna farla
MatMarazzi ha scritto:
...curioso come il grande Wieland (Rysanek a parte, e poi... e poi...) non comprese mai veramente la natura di Sieglinde.
Persino con la Borkh non riuscì a intendersi!
Lui, a differenza della nonna, era tutto dalla parte di Bruennhilde!
pbagnoli ha scritto:Come sai, mi sto riascoltando Krauss 1953: lì, Sieglinde era la Resnik.
Strana scelta, in fondo, perché già allora la Resnik era fondamentalmente un mezzosoprano (d'accordo, come la Meier), e già all'epoca presentava qualche asprezza fumosa che, poi, sarebbe stato il suo marchio caratteristico.
Il fatto che avesse al fianco Vinay, poi, rende il tutto ancora più cupo e rabbioso: un Wintersturme totalmente privo di poesia, come se i due si amassero con disperazione, con rabbia, una specie di prolungamento ovvio e naturale delle rispettive infelicità.
E' una prospettiva che mi è sempre sembrata affascinante e che, ancora oggi, non manca di commuovermi.
La "mia" Sieglinde è sempre stata (e sempre sarà) la Rysanek.
Eppure la Resnik...