Der Ring des Nibelungen: interpreti

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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda Manrico » dom 03 ott 2010, 16:51

No, credo fosse Friedrich Lenz.

Comunque io la penso diversamente circa l'interpretazione di Del Monaco, come del resto il pubblico di Lipsia che sembrava impazzito, alla fine Del Monaco gira le spalle e se ne va, lasciando sotto il palco una marea di persone accalcate, con penna e foglio in mano senza autografo, evidentemente stanco....di fare autografi e di ringraziare il pubblico.

Di solito queste scene da stadio le vedevo alla fine di ogni rappresentazione quando andavo a sentirlo, ma vederlo registrato mi ha fatto un effetto diverso. :mrgreen: : Chessygrin : : Sig :
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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda pbagnoli » dom 03 ott 2010, 20:55

MatMarazzi ha scritto:
Forse Britten sapeva meglio di noi chi e cosa dovesse essere Grimes!

Quanto a questo, ça va sans dire.
E tuttavia, anch'io penso che ci fosse un po' di rabbia preconcetta nella coppia Britten/Pears di fronte alla potenza visionaria scatenata da Vickers con il "suo" Peter Grimes. Sai, Mat, è difficile darti torto: Britten aveva creato questo ruolo per Pears, Pears l'ha cantato e interpretato divinamente; aggiungi che non si può immaginare distanza più abissale fra queste due grandissime caratterizzazioni.
Eppure, rinnegheremmo tutto quello che abbiamo sempre detto se non riconoscessimo all'Artista - quando davvero grande - il diritto di cambiare le carte in tavola.
Vickers ha fatto di Peter Grimes un personaggio titanico, omerico, in lotta con il mondo: è il Diverso che pone la propria ribellione di fronte al mondo che non lo capisce, che lo rifiuta. Lotta fino alla fine finché, stremato, accetta il giudizio popolare come ineluttabile. Il suo canto alle Pleiadi è ancora, per me, talmente commovente da surclassare quello di chiunque altro, compreso il divino Langridge: sentire questo omone apparentemente così rozzo e violento esprimersi con questa tenerezza, mi apre un mondo di cui - con Pears - nemmeno sospettavo l'esistenza.
Non è il personaggio cui pensavano Britten e Pears? Pazienza. Lo capisco.
Ma forse nemmeno la Silja con la sua Kostelnicka era il personaggio cui aveva pensato Janacek, eppure non riuscirei a rinunciarvi : Love :
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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda MatMarazzi » dom 03 ott 2010, 22:03

pbagnoli ha scritto:rinnegheremmo tutto quello che abbiamo sempre detto se non riconoscessimo all'Artista - quando davvero grande - il diritto di cambiare le carte in tavola.:


Me ne guardo bene, Pietro...
Però questo non toglie che, quale che sia il parere dell'autore, l'interprete deve risultare convincente, se non altro a noi!
Altrimenti su questa base dovremmo tollerare qualsiasi cosa!
Lode e onore a Vickers, e tuttavia quando lo ascolto nel monologo dei sogni dico "ma quanto è bravo!", quando invece ascolto Langridge nella stessa pagina mi vengono i lucciconi.
Per carità, anche Vickers mi commuove, ma altrove: ad esempio nell'incredibile Sansone che ho postato, il più bello, il più poetico, il più vero che abbia mai sentito. Oppure nel "ma se m'è forza perderti"... O ancora nella "Nuit d'ivresse" di Enea.
Nel finale del Tristano che hai postato tu... :) io ci vedo solo le facciotte buffe.

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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda pbagnoli » dom 03 ott 2010, 22:26

Questo è Vickers. Eccezionale l'uso dell'emissione mista di testa (tra l'altro, sempre perfettamente intonata) per creare un clima di sospensione allucinata:

Non trovo invece sul Tubo la performance del grandissimo Langridge nello stesso brano: artista geniale, ne fa un capolavoro, non c'è dubbio.
Vickers fa di Peter Grimes un personaggio diverso, aggressivo, persino credibile come potenziale "mostro"; Langridge è innocente, non c'è nessun dubbio. Vickers è tormentato, ribelle sino alla punta dei capelli; forse lo aiuta il fatto di essere stato anche Otello. Langridge miniaturizza la parte, polverizza l'espressione, è geniale nell'eloquio. Alla fine preferisco Vickers perché è per me più credibile, più umano: anch'io, fossi Peter Grimes, m'incazzerei a morte.

Quanto al Tristan, dopo Kollo nella registrazione di Carlos Kleiber (che è stato il mio primo), Vickers è stato il punto d'arrivo.
Tu ci vedi le facciotte buffe. Boh. Chissà cosa vedi, allora, in Thomas Moser, o in Gambill, o in Treleaven...
Io nel Tristan di Vickers ci ho sempre visto un uomo ordinato, preciso, fedele, che vede la sua vita distrutta da uno sguardo. La sua disperazione non è la lontananza da Isolde: è la distruzione del suo mondo. Vickers, che trovo di una comunicativa immensa, è l'uomo che ci rende comprensibile una vicenda in cui, in definitiva, non succede nulla in quasi cinque ore.
Tu ci vedi le facciotte buffe, io ci vedo l'ultimo erede di quel Tristan che ha inaugurato la Neue Bayreuth con Karajan, e cioè Ramon Vinay.
Tu ci vedi le facciotte buffe, io ci vedo l'ultimo Tristan: après lui, le diluge
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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda MatMarazzi » dom 03 ott 2010, 22:37

pbagnoli ha scritto:Vickers fa di Peter Grimes un personaggio diverso, aggressivo, persino credibile come potenziale "mostro";


Certo... credibilissimo come mostro!
Al punto che non ti capaciti di quanto sia scema Ellen Orford, che gli affida un secondo bambino, nonostante le espressioni da Quasimodo...
Nella scena della chiesa, poi, non mi stupisco affatto che Vickers molli un ceffone alla povera Ellen: semmai mi stupisco che un simile bestione scombiato e sbraitante non la prenda a ceffoni più spesso.

Langridge ti faceva passare la mostruosità del personaggio attraverso la sua fragilità infantile, la sua tenera instabilità...
E alla fine l'orrore che produceva e in cui affondava era ancora più angoscioso...
Poi certo... nulla in contrario che Grimes sia un gorillone di due metri con la faccia da pazzo, i modi da Frankenstein, che si aggira sinistro per il porto...
a me sta bene! Di sicuro saremo più rassicurati quando si scoprirà che l'assassino è lui! :)

Sto volutamente esagerando (ma non troppo). Vickers attira il rispetto, l'ammirazione, l'appluaso! Io stesso lo applaudirei.
Però ribadisco... "non c'è: ci fa".

Tu ci vedi le facciotte buffe. Boh. Chissà cosa vedi, allora, in Thomas Moser, o in Gambill, o in Treleaven...

Infatti, non mi piacciono nemmeno loro!

Tu ci vedi le facciotte buffe, io ci vedo l'ultimo Tristan: après lui, le diluge


Riguardati l'inizio del brano che hai postato, Pietro, e... giurami... giurami che quelle non sono facciotte buffe! :D
(da 1:09... ma come fai a restare serio!) ;)

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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda pbagnoli » dom 03 ott 2010, 22:45

No, Mat: non sono d'accordo con te.
Siamo pur sempre nel terzo atto di Tristan, dopo ore e ore di canto continuo e massacrante, nel corso di uno dei monologhi più tosti, lunghi e complessi di tutto il repertorio tenorile: di gente serena, a quel punto, non ne ho mai vista. Credo che faccia semplicemente fatica, e infatti verso la fine del monologo si fa scappare un latrato che è un puro e semplice urlo di fatica, punto e stop.

Quanto al Grimes, la tua osservazione non mi pare particolarmente pertinente: nella vita di tutti i giorni, ci sono donne sottomesse a bestioni maneschi che menano loro e i figli. Ma io ti rigiro la frittata: fossi tu Peter Grimes, saresti un bambinone non cresciuto che accetta la violenza psicologica del Borgo, oppure ti incazzeresti a morte? Io sicuramente la seconda: è per quello che, forse, mi riterrebbero un mostro. Poi sono grasso, pelato, ho gli occhiali... :D
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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda MatMarazzi » dom 03 ott 2010, 22:55

pbagnoli ha scritto:No, Mat: non sono d'accordo con te.
Siamo pur sempre nel terzo atto di Tristan, dopo ore e ore di canto continuo e massacrante, nel corso di uno dei monologhi più tosti, lunghi e complessi di tutto il repertorio tenorile: di gente serena, a quel punto, non ne ho mai vista. Credo che faccia semplicemente fatica, e infatti verso la fine del monologo si fa scappare un latrato che è un puro e semplice urlo di fatica, punto e stop.


Non avevo mai fatto l'associazione "fatica fisica" = "facciotte buffe" :)
E' possibile...
Però nel Samson di Vickers (che - è vero - è molto meno faticoso di Tristano) non ce ne trovo...

Quanto al Grimes, la tua osservazione non mi pare particolarmente pertinente: nella vita di tutti i giorni, ci sono donne sottomesse a bestioni maneschi che menano loro e i figli. Ma io ti rigiro la frittata: fossi tu Peter Grimes, saresti un bambinone non cresciuto che accetta la violenza psicologica del Borgo, oppure ti incazzeresti a morte? Io sicuramente la seconda: è per quello che, forse, mi riterrebbero un mostro. Poi sono grasso, pelato, ho gli occhiali... :D


Questo dibattito mi ricorda molto la contrapposizione che avemmo a proposito del Canio di Caruso.
Tu mescoli l'atto di "incazzarsi" (che è una semplice reazione) col fatto di essere grandi e grossi e cattivi.
Ti stupirà ma anche gli esseri mingherlini si incazzano! Anche le fanciulle da marito... Anche i deboli, anche i diseredati, anche i "belli"! :)
Tutti si incazzano! NOn solo Bud Spencer.
E anche i solitari, i malinconici, i bambini non cresciuti, i poveri di spirito che passano la vita a sognare... e a mano a mano che la vita li delude, sono lasciati sempre più da soli, isolati, evitati dal resto della comunità e infine circondati da pettegolezzi, insinuazioni, ostilità, solitudine...
Anche loro si incazzano... Anche loro si mordono le mani...

Non importa essere bestioni alti due metri e con la faccia da pazzo...
O per lo meno... importa se vuoi che il pubblico del Met e del Covent Garden alla fine applauda dicendo: "uhhh... ma che grande attore tragico! Che "titano" della scena!" ;)

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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda pbagnoli » lun 04 ott 2010, 8:15

MatMarazzi ha scritto:
pbagnoli ha scritto: Quanto al Grimes, la tua osservazione non mi pare particolarmente pertinente: nella vita di tutti i giorni, ci sono donne sottomesse a bestioni maneschi che menano loro e i figli. Ma io ti rigiro la frittata: fossi tu Peter Grimes, saresti un bambinone non cresciuto che accetta la violenza psicologica del Borgo, oppure ti incazzeresti a morte? Io sicuramente la seconda: è per quello che, forse, mi riterrebbero un mostro. Poi sono grasso, pelato, ho gli occhiali... :D


Questo dibattito mi ricorda molto la contrapposizione che avemmo a proposito del Canio di Caruso.
Tu mescoli l'atto di "incazzarsi" (che è una semplice reazione) col fatto di essere grandi e grossi e cattivi.
Ti stupirà ma anche gli esseri mingherlini si incazzano!

Certo, Mat: lo diceva anche Marcello Marchesi.
E secondo me la discussione cui fai riferimento non è quella su Canio, bensì quella sul Grande Inquisitore: ero rimasto talmente colpito dalla tua idea di un Inquisitore mingherlino che sussurra invece di sbraitare, che alla fine ne ero rimasto coinvolto, anche se - a tutt'oggi - non ho ancora trovato un possibile candidato a questo tipo di personificazione. E' la dimostrazione della difficoltà di mettere in pratica le idee, per brillanti che possano essere: e quella lo era davvero, te ne ho sempre dato atto.
Qui il discorso è diverso, anche se tu stai abilmente mischiando le carte in tavola.
Io NON HO detto che solo i bestioni tipo Bud Spencer si incazzano.
Io ho detto che E' POSSIBILE che esistano donne sottomesse a bestioni talmente prevedibili nel loro essere maneschi, da essere persino didascalici. C'è una certa differenza, ne converrai. Io nella mia vita professionale le vedo queste cose. Capitano, ogni tanto, donne trattate come punching ball da bestioni di questa fatta, e io e gli altri addetti ai lavori ci chiediamo: ma come si fa a stare con uno così? Eppure le rimetti insieme, rabberci le loro ferite, fai loro due coccole, suggerisci loro di andare magari da un assistente sociale e ti rispondono: "In fondo non è come sembra, non è così cattivo". E lo prendono sottobraccio e se ne vanno.
E' questo che cercavo di suggerire nei miei post sul Grimes di Vickers.
Vickers, per sua scelta interpretativa, per sua costituzione, per mille motivi, non può essere né un Pears, né un Langridge: per come conosco il Grimes di Pears, ci credo che dovesse essere inviso alla coppia dei suoi creatori!
Vickers è il buon bestione che urla e sbraita; probabilmente, se non fosse successo il casino con gli apprendisti, lo avrebbero considerato un po' il casinista del villaggio, quello grosso e un po' scemo che si sbronza la sera. Nessuno lo ha mai veramente capito. Ogni tanto, quando si incazza, dà i numeri e vede rosso, ma in fondo non è così cattivo.
Prova a seguire questa linea: secondo me è accettabile tanto quanto quella di Langridge (che, per inciso, piace tantissimo anche a me)
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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda Tucidide » lun 04 ott 2010, 9:28

Vickers ha una personalità talmente gigantesca che ha catalizzato anche le attenzioni di questa discussione, portandoci OT. : Chessygrin : : Builder :
E' molto interessante la questione del suo Peter. Io personalmente la vedo come Pietro, anche perché secondo me quella scelta dal canadese era l'unica strada possibile, vista la sua stazza, la sua faccia (conta anche quella : Sig : ), la sua voce, il suo timbro, la sua emissione e la sua personalità.
Sarebbe stato credibile nei panni di un Grimes alla Pears, alla Rolfe Johnson, alla Langridge? Io dico di no. Sarebbe come chiedere a Bud Spencer di interpretare un tipo irascibile e isterico in stile Klaus Kinski. Ma dài! Impossibile! E impossibile sarebbe stato per Kinski fare il Bus Spencer. : CoolGun :
Che ci poteva fare VIckers se era un bestione di due metri, con quella faccia e quella voce sgraziata e rauca? Partendo da quelle caratteristiche, la sua era l'unica via percorribile.
Certo che sei Rolfe Johnson, con quella faccina da bravo professore di scuola, quella voce chiara e limpida, puoi puntare sull'effetto sorpresa. E quando si scopre che è lui l'assassino, tutti a dire: "Non ci posso credereeeeeee!!!" :shock: :shock:

A proposito di Vickers, volevo chiedere un parere. Leggo spesso che Kaufmann viene ritenuto il suo erede: ora, al di là dello scavo della parola, della grande musicalità e della capacità di rendere credibile un certo tipo di personaggio, a me pare che non ci siano troppe affinità. Vedo Kaufmann più inserito nel filone degli Helden tedeschi di timbro scuro, quello dei Lorenz, dei Suthaus.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda MatMarazzi » lun 04 ott 2010, 9:39

secondo me la discussione cui fai riferimento non è quella su Canio, bensì quella sul Grande Inquisitore: ero rimasto talmente colpito dalla tua idea di un Inquisitore mingherlino che sussurra invece di sbraitare, che alla fine ne ero rimasto coinvolto


No no, Pietro...
Era proprio Canio! Tu affermavi che, siccome Caruso si mordeva la mano, allora il suo Canio era una belva umana.
Io ti rispondevo (e cito testualmente)

Caruso (cut) trovava le motivazioni del personaggio nel personaggio stesso e non nelle reazioni esteriori, come fanno i piccoli interpreti.
Questo non vuol dire che fosse un professore di Cambridge (d'altronde ho parlato di "picciotto ripulito"... pensavo che il concetto fosse chiaro).
Ne' che non sapesse esprimere la disperazione anche in modo grandioso (purché non gratuito).
Chi l'ha detto che chi soffre interiormente non possa esplodere a sua volta, persino mordendosi la mano?
Ti dirò che le esplosioni degli "introversi" e dei "soffocati" sono le più terribili.


Quanto al fatto che non hai trovato possibili candidati per un Inquisitore novantenne (che sarebbe quello descritto dal libretto), questo non è dovuto alla difficoltà di mettere in pratica le idee strane: non ci vorrebbe niente.
La difficoltà semmai è quella di superare le banalizzazioni rassicuranti che il pubblico vuol vedere e che gli interpreti (con la loro scarsa capacità analitica) preferiscono dare.
Sei un inquisitore brutto e cattivo? Fai morire la gente?
Bene dovrai apparire in scena come un misto fra il Babau e un Grizzly, e dovrai sbraitare dall'inizio alla fine con quanto fiato hai in corpo.
Questa non è drammaturgia: questo è cartone animato alla Disney.
Probabilmente in questo modo siamo tutti più contenti e rassicurati: gli interpreti sceglieranno la via facile, e il pubblico sceglierà la via rassicurante. I cattivi saranno brutti e animaleschi; i buoni belli e piacevoli.
L'unico poco contento, semmai, sarà Verdi che da decenni vede ridotto un suo splendido personaggio a caricatura.

Io ho detto che E' POSSIBILE che esistano donne sottomesse a bestioni talmente prevedibili nel loro essere maneschi, da essere persino didascalici. C'è una certa differenza, ne converrai. Io nella mia vita professionale le vedo queste cose. Capitano, ogni tanto, donne trattate come punching ball da bestioni di questa fatta, e io e gli altri addetti ai lavori ci chiediamo: ma come si fa a stare con uno così? Eppure le rimetti insieme, rabberci le loro ferite, fai loro due coccole, suggerisci loro di andare magari da un assistente sociale e ti rispondono: "In fondo non è come sembra, non è così cattivo". E lo prendono sottobraccio e se ne vanno.


Sì, sì... lo sappiamo che esistono queste donne (ce lo raccontavano già negli anni '40, ai tempi del Tram chiamato desiderio).
Però, Pietro, tieni presente alcuni dettagli che fanno di Ellen e di Peter un caso molto diverso.
Spesso le donne che citi o trovano un "compenso" nella vita sessuale che fa loro tollerare le violenze del loro maschio (e non è questo il caso di Ellen: lei, per ora, è semplicemente "amica" di Grimes: hanno semplicemente fatto un "Patto") oppure sono vincolate a lui dal matrimonio e non hanno la forza di recidere il legame (mentre non solo Ellen non è sposata, ma quello che non vuole sposarla è proprio Grimes, almeno finché non sarà diventato ricco).
Un'altra ragione che può spingere le donne maltrattate a tacere è la "paura" di prenderne di più forti.
E anche questo non è il caso di Ellen.
Lei stessa ci dice che quel ceffone ricevuto nel secondo atto è il primo; e non solo: ha così poca paura delle conseguenze che sarà proprio in seguito al ceffone che deciderà di rompere il patto. E' tutto finito. "We've failed".

Ma c'è il fatto più importante che tu non consideri.
Ellen non si limita a far finta che il suo maschio non la picchi (come le donne a cui hai fatto riferimento); Ellen si mette contro alla comunità, mette in ballo la sua stessa rispettabilità AFFINCHE' A GRIMES SIA AFFIDATO UN SECONDO BAMBINO, DOPO QUELLO CHE E' MORTO.
E' lei che lo va a prendere all'orfanotrofio: è lei che lo consegna nelle mai di Grimes.
Eppure lei è quella (non dimentichiamolo - ci canta un'aria stupenda in proposito) che ama follemente i bambini, li capisce, sa penetrare nei loro dolori più segreti e inconfessabili.
La tragedia di Ellen è tutta qui: non quella di prendere le busse dal suo maschio e di tacere.
Lei sa di essersi fidata di un uomo fragile, solo e sensibile, convinta che il riscatto ci sia per tutti, e così facendo ha condannato a morte un bambino innocente.

Ellen non è una scema: se Grimes fosse stato un "titano" con la faccia da pazzo, che urla alle tempeste, non avrebbe mai fatto niente di tutto questo.
Magari (è assurdo, ma non si sa mai) si sarebbe fatta montare e pestare dal gigante, in gran segreto: ma non diventare sua complice nella tortura e nell'omicidio di un bambino.
Lei quel bambino glielo consegna perché in Griems vede solo un uomo fragile, sensibile, infelice. Ed è qui la sua tragedia.


Vickers è il buon bestione che urla e sbraita; probabilmente, se non fosse successo il casino con gli apprendisti, lo avrebbero considerato un po' il casinista del villaggio, quello grosso e un po' scemo che si sbronza la sera. Nessuno lo ha mai veramente capito. Ogni tanto, quando si incazza, dà i numeri e vede rosso, ma in fondo non è così cattivo.


Non è proprio così!
Vickers è il bestione "titanico" che si compiace nei monologhi con fare da Lawrence Olivier in Re Lear... che cammina per il palcoscenico come John Wayne (a gambe aperte) per far vedere che sa "fare" il marinaio; e che per tutta l'opera ha la stessa espressione truce e carica di odio, del grande profeta odiato da tutti.

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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda Maugham » lun 04 ott 2010, 9:40

MatMarazzi ha scritto:Non avevo mai fatto l'associazione "fatica fisica" = "facciotte buffe" :)
E' possibile...
Però nel Samson di Vickers (che - è vero - è molto meno faticoso di Tristano) non ce ne trovo...


Anche perchè ha la faccia completamente coperta di peli tipo Bigfoot e magari non si vedono. :D

Non importa essere bestioni alti due metri e con la faccia da pazzo...
O per lo meno... importa se vuoi che il pubblico del Met e del Covent Garden alla fine applauda dicendo: "uhhh... ma che grande attore tragico! Che "titano" della scena!" ;)


Lo stesso pubblico che però applaudiva anche il suo Sansone con pari entusiasmo. :)

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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda pbagnoli » lun 04 ott 2010, 12:28

MatMarazzi ha scritto:
Quanto al fatto che non hai trovato possibili candidati per un Inquisitore novantenne (che sarebbe quello descritto dal libretto), questo non è dovuto alla difficoltà di mettere in pratica le idee strane: non ci vorrebbe niente.

Not so easy, secondo me.
L'idea è talmente attraente che qualcun altro deve averci pensato.
E d'altra parte, pensandoci bene...a chi farlo fare? Sono tutti omoni, questi bassi. E sussurrare sulla marea montante orchestrale, mentre l'Inquisitore scambia bordate di suono con Filippo... non so, non mi sembra così facile.
Certo, sulla carta è talmente bello da essere ideale.
In pratica...


MatMarazzi ha scritto: La tragedia di Ellen è tutta qui: non quella di prendere le busse dal suo maschio e di tacere.
Lei sa di essersi fidata di un uomo fragile, solo e sensibile, convinta che il riscatto ci sia per tutti, e così facendo ha condannato a morte un bambino innocente.
Ellen non è una scema: se Grimes fosse stato un "titano" con la faccia da pazzo, che urla alle tempeste, non avrebbe mai fatto niente di tutto questo.

E perché no?
Il Grimes di Vickers è grossolano, urla e sbraita ma - come il Peppone di Guareschi - non è cattivo dentro. E' un bestione in un negozio di cristalleria, d'accordo, ma è lo stesso che alita con un'emissione mista di testa, quasi da haute-contre, l'inno alla Pleiade. Vive di contraddizioni, ma non è cattivo. Te l'ho detto, è il casinista della compagnia. Urlare e fare casino non vuole dire necessariamente essere cattivi dentro. A me viene in mente il vecchio Peppone come lo descriveva Guareschi. Poi ci sono quelli delicati e flautati come Peter Quint. L'apparenza spesso inganna, sai?


MatMarazzi ha scritto: Vickers è il bestione "titanico" che si compiace nei monologhi con fare da Lawrence Olivier in Re Lear... che cammina per il palcoscenico come John Wayne (a gambe aperte) per far vedere che sa "fare" il marinaio; e che per tutta l'opera ha la stessa espressione truce e carica di odio, del grande profeta odiato da tutti.

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Marò, Matteo: è pur sempre un tenore!!!
Bravo finché si vuole, carismatico, grande interprete, tutto quello che vuoi: ma è (stato) un tenore!
Ti sembra che un tenore abbia il cervello di pensare alle pose di Sir Lawrence Olivier in King Lear? Uno che, per di più, fa le facciotte buffe in Tristan? :D :D :D
No, a parte gli scherzi: tu non ami queste sue performances in questi ruoli, e lo capisco: gusti tuoi, sacrosanti, non si discute. Ma non puoi sperare di universalizzare il tuo punto di vista, specie se siamo dalle parti della Storia.
Io ti dico che, secondo me (ma non solo: ho almeno un...alleato in queste pagine), Jon Vickers dovrà essere ricordato per almeno quattro personaggi diventati profondamente suoi: Siegmund, Tristan (sempre se riesci a passare sopra le sue facciotte buffe, ovviamente; altrimenti c'è sempre Gambill!), Peter Grimes e Otello.
Poi, naturalmente, ci puoi aggiungere: Riccardo (superlativo, probabilmente il migliore mai sentito su disco), Samson, Radames, Don José. Non impazzisco per il suo Florestan, ma solo perché è un ruolo che richiederebbe altra voce (almeno secondo il mio gusto).
Ma quei quattro ruoli sono irrinunciabili: ci ha scritto la Storia, e questo è un argomento su cui, su queste pagine, siamo molto sensibili.
A prescindere dalla facciotte buffe
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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda pbagnoli » lun 04 ott 2010, 12:55

Tucidide ha scritto:
A proposito di Vickers, volevo chiedere un parere. Leggo spesso che Kaufmann viene ritenuto il suo erede: ora, al di là dello scavo della parola, della grande musicalità e della capacità di rendere credibile un certo tipo di personaggio, a me pare che non ci siano troppe affinità. Vedo Kaufmann più inserito nel filone degli Helden tedeschi di timbro scuro, quello dei Lorenz, dei Suthaus.

No, Tuc, non sono d'accordo.
Lorenz - pur scuro - aveva un'emissione molto più solare, muscolare, sana, gagliarda.
Suthaus era nero e catramoso, ma totalmente privo di metallo, di squillo: secondo me diversissimo da Lorenz.
L'aspetto che accomuna Kaufmann - quello vero, quello che amiamo - al grandissimo Vickers è la capacità di penetrare nei personaggi che interpreta come una lama calda nel burro fuso. Introspezione, intima lacerazione, sofferenza, al limite persino pudore espressivo: tutto questo è il Kaufmann migliore, quello che ho ascoltato a Zurigo e che ho visto nel Werther. L'uso delle mezzevoci, dei pianissimi è qualcosa che questo tipo di vocalità aveva conosciuto solo con Vickers; e, per rendertene conto, puoi sentire proprio il monologo della Pleiade del Peter Grimes che ho postato in questo stesso thread.
Parimenti, direi che qualcosa di simile è nel personaggio di Don José, di cui forse conoscerai entrambe le interpretazioni.
Ecco, io la vedo così
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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda MatMarazzi » lun 04 ott 2010, 13:18

pbagnoli ha scritto:L'idea è talmente attraente che qualcun altro deve averci pensato.
E d'altra parte, pensandoci bene...a chi farlo fare? Sono tutti omoni, questi bassi. E sussurrare sulla marea montante orchestrale, mentre l'Inquisitore scambia bordate di suono con Filippo... non so, non mi sembra così facile.
Certo, sulla carta è talmente bello da essere ideale.
In pratica...


Certo, certo.. è la solita storia del pastore.

Io e Pietro nel 1960.
Io: Sai secondo me la Gencer (hai presente, quella che canta Lucia e Sonnambula) potrebbe fare Lady Macbeth. Certo, sarebbe una Lady diversa, più acuta, insinuante, fragile, femminile...
Pietro: sì, bella teoria... ma in pratica non è mai venuto in mente a nessuno di chiamare un lirico-leggero per Lady, una ragione ci sarà! E poi come ti comporti di fronte a una scrittura orchestrale nella quale faticano le Callas, le Varnay, le Nilsson! La vedo un po' fantasiosa...

Io e Pietro nel 1965
Io: Sai, secondo me si potrebbe chiamare, per Salome, AnjaSilja (sai quella ventenne che canta Zerbinetta e Regina della Notte). In fondo sarebbe una principessa davvero adolescente sia nella voce, sia nel fisico, nervosa, giovane, peccaminosa. Declamare sa declamare...
Pietro: sì, bella teoria... ma in pratica non è mai venuto in mente a nessuno di chiamare un soprano leggero in Salome, una ragione ci sarà! E poi la scrittura? Gli scoppi orchestrali, gli acuti esplosivi, le note gravi.. mah... la vedo difficile.

Io e Pietro nel 1970
IO: sai, secondo me non sarebbe male chiamare Gedda per il Guglielmo Tell (sai, quello che canta Don Ottavio, i Werther, i Lensky...). Avrebbe una voce estesa flessibile, grande musicalità, senso della frase, poesia....
PIetro: sì, bella teoria... ma in pratica non è mai venuto in mente a nessuno di chiamare un tenore lirico mozartiano, per giunta dai centri bianchi e il tono intellettuale, in questo ruolo massacrante, fatto per scatti esplosivi, romanticissimi e tecniche italiane! Mah...la vedo difficile.

Io e Pietro nel 1975
Io: sai, secondo me si potrebbe provare a chiamare Domingo nell'Otello. Sarebbe morbido, vellutato, introverso, sensuale... Certo più sensibile dei soliti Mori, ma forse anche più doloroso...
Pietro: sì, bella teoria... ma in pratica lui è un tenore troppo morbido, troppo sfumato dolce per questo ruolo "monstre" che richiede le voci più grandi e possenti che esistano. E poi gli acuti? Ma siamo matti? Non ce la può fare.

A questo punto, eccovi i commenti di Pietro un anno dopo.
1961 - Pietro: la Gencer è la più grande Lady Macbeth
1966 - Pietro: la Silja è la più grande Salome
1971 - Pietro: Gedda è il più grande Arnoldo
1976 - Pietro: Domingo è il più grande Otello


Il Grimes di Vickers è grossolano, urla e sbraita ma - come il Peppone di Guareschi - non è cattivo dentro.


:O Ma tu che Peter Grimes hai visto?
Non ce lo vedo proprio Peppone che maledice i venti con le braccia alzate mentre dietro di lui infuria la tempesta... NOn ce lo vedo proprio ad atteggiarsi a profeta maledetto sussurrando il canto alle pleiadi, con faccia stralunata, che mette il terrore a tutti nell'osteria...
L'idea dell'orsone buono te la sei inventata tu!
Forse è il tipo di Grimes-Peppone che vorresti fare tu! :) Vickers ha fatto tutt'altro.

MatMarazzi ha scritto: Marò, Matteo: è pur sempre un tenore!!!
Bravo finché si vuole, carismatico, grande interprete, tutto quello che vuoi: ma è (stato) un tenore!
Ti sembra che un tenore abbia il cervello di pensare alle pose di Sir Lawrence Olivier in King Lear? Uno che, per di più, fa le facciotte buffe in Tristan? :D


No pietro, non ho detto che "come" Lawrence Olivier... Ho detto che "si crede" Lawrence Olivier, e che in molti ruoli pontifica convinto di essere un grande attore, mentre risulta solo un trombone.

Ma non puoi sperare di universalizzare il tuo punto di vista


Notevole, detto da uno che subito dopo, afferma lapidariamente:
Ma quei quattro ruoli sono irrinunciabili: ci ha scritto la Storia


Il fatto è che anche la Tebaldi ha fatto la "storia" con Mimì e Violetta.
Non di meno non è stata brava! :)

Salutoni,
Mat

Ps
Introspezione, intima lacerazione, sofferenza, al limite persino pudore espressivo

:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
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Re: Siegmund - interpreti

Messaggioda Tucidide » lun 04 ott 2010, 13:52

E' un Matteo che ha bevuto, però, questo! :mrgreen:
O forse mi sono perso qualcosa? A te piace Domingo come Otello? :shock:

A me la sua Mimì, fra l'altro, non dispiace affatto, direi che sia fra le migliori che io conosca. :wink:
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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