Il Trovatore: interpreti

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Messaggioda teo.emme » lun 18 feb 2008, 23:13

Ovviamente il canto della Klose e Wittrich non mi comunica alcuna durezza (il timbro brunito e morbido della Klose è meraviglioso), ma ancora di più si accentua quella della lingua, che fa a pugni con quel canto e quella musica. E finisce per farmi apprezzar meno un'esecuzione per alcuni versi esemplare.

Sulla wagnerizzazione di certo Verdi gli esempi sono molteplici, e risiedono più mella direzione che nei cantanti (che comunque risentono di tale impostazione) penso all'Otello di Furtwangler; oppure alla Forza del Destino diretta da Schmidt-Isserstedt (in tedesco); o al Macbeth diretto da Bohm; o il Rigoletto cantato da Metternich. Appaiono spesso eccessivamente enfatici, caricati, legnosi, con tempi dilatati e "pesanti". Oltre ad un canto a volte fisso e stentoreo.

Sulle versioni ritmiche, sarà pure un'ottima ragione (quella di comprenderne i difetti), ma sarebbe illogico rifiutare quelle italiane di opere straniere e accettare quelle straniere di opere italiane. Qui vale il discorso: o tutte o nessuna! E poi ascoltare Tutte le torture invece di Marten alle Arten non dovrebbe essere più insopportabile di ascoltare invece di La luce langue nella sua versione tedesca...

Sulla Rysanec/Lady Macbeth: trovo quella edizione assai deludente (Bergonzi a parte naturalmente e pure Warren), proprio per l'approccio estetico della protagonista. Viene bandita ogni morbidezza, il canto è fisso e gessoso, gli acuti sforzati e spinti, le agilità del tutto ignorate (il brindisi ad esempio è osceno) le indicazioni espressive della partitura sono tutte ignorate. Risulta pesante e stentorea. Questo non è dramma verdiano, ma un Verdi riveduto e corretto da una visione estremistica del dramma musicale wagneriano applicato a qualsiasi autore.... Può piacere (a me no), ma è del tutto fuori parte e fuori luogo!
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda liebelei » mar 27 mag 2008, 23:20

Non avete idea di come sono stato contento di risentire la Klose.Che scoperta sto sito.
Rispondo sul "balen".Tanti anni fa mi dannavo l'anima per studiarlo (e la Simionato,di cui ero indegnissimo allievo,me ne diceva di tutti i colori,sempre da quella gran signora che era )e mi sembrava la romanza piu' difficile di tutte.Ma non solo la romanza: tutta la parte di quel diavolo di Conte.Eugenio Montale,che era stato baritono,era innamorato di quest'aria cosi' poco verdiana,alla fine.E racconta la sua fatica nella Farfalla di Dinard,in cui spiega le sue tribolazioni nell'effettuare il passaggio di registro.
Oggi me ne sono sentiti una buona parte,di Conti,compreso il Fischer Dieskau di cui parlava Matt,in quel bellissimo 33 giri (erano fatte benissimo anche il Di Provenza e l'aria dei Vespri..)
Beh,Matt,il sol pp non si trova,accidenti.Solo lui lo ha inciso,come solo lui dipana magistralmente quella che forse e' la parte piu difficile dell'aria: il gruppetto del primo "del suo sguardo".
Per quel che riguarda gli altri,nessuno a parte Tagliabue mi soddisfa appieno.Non Bruson (giustissimo il rilievo sull'intonazione) non Hvorodowsky che ho sentito oggi e che strilla troppo.Bastianini aveva la voce piu' bella che io abbia mai sentito in disco e in teatro,assieme alla Caballe: ma il baritono verdiano,accidenti a lui,e' un'altra storia.
Sono comunque convinto che mai Fischer Dieskau-per come ricordo la sua voce dal vero-avrebbe potuto cantare il Trovatore in teatro.Sto Conte e' proprio duro e io in ossequio alla volonta' di Matt dico che mi sarebbe piaciuto vedere la prova di Franco Corelli. :D
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda gustav » mer 28 mag 2008, 15:04

Non ho mai ascoltato il Trovatore di Giulini perchè mi è sempre stato sconsigliato; eppure, su un libro riguardante Verdi, ho trovato un commento molto positivo su quell'incisione...
Dico la verità, non ho mai ascoltato quell'incisione anche per un altro motivo: amo moltissimo Giulini e ci rimarrei male nel caso di una brutta incisione...
Vi chiedo, non è che lui a livello della direzione d'orchestra si salva alla grande magari sono gli interpreti a non essere prorprio all'altezza? ( che so il Domingo del Trovatore è lo stesso Domingo sottono del Rigoletto, quindi per le due incisioni possiamo fare un discorso analogo?)...


Saluti...
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda Tucidide » mer 28 mag 2008, 15:13

gustav ha scritto:Non ho mai ascoltato il Trovatore di Giulini perchè mi è sempre stato sconsigliato; eppure, su un libro riguardante Verdi, ho trovato un commento molto positivo su quell'incisione...
Dico la verità, non ho mai ascoltato quell'incisione anche per un altro motivo: amo moltissimo Giulini e ci rimarrei male nel caso di una brutta incisione...
Vi chiedo, non è che lui a livello della direzione d'orchestra si salva alla grande magari sono gli interpreti a non essere prorprio all'altezza? ( che so il Domingo del Trovatore è lo stesso Domingo sottono del Rigoletto, quindi per le due incisioni possiamo fare un discorso analogo?)...

Io ho sentito il Trovatore di Giulini e non nascondo di averlo trovato uno dei più noiosi, brutti e spenti Trovatore della discografia (solo Muti, per tutt'altri motivi, è stato altrettanto deludente). Lento, catatonico, spento nei colori. Poi: è vero che è l'unico che segue alla lettera le indicazioni agogiche della partitura, ma questo non significa nulla. Una Pira lenta e non a rompicollo ci sta, anzi, può essere una soluzione notevole (vedi Karajan del disco EMI con il circense Bonisolli), ma qual è la differenza? Karajan immette nel ritmo un'energia, un'elettricità incredibile, pur coniugata ad un tempo lento. Giulini è solo lento, anzi, è slentato, molle, privo di ritmo. Quella disastrosa Pira (dove Domingo ci mette del suo con acuti tiratissimi) è per me l'epitome di un'edizione orrida.

Saluti
Ultima modifica di Tucidide il gio 29 mag 2008, 12:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda gustav » mer 28 mag 2008, 17:03

Peccato davvero peccato...vuol dire che rimanderò ulterormente l'ascolto
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda pbagnoli » sab 15 nov 2008, 15:25

Ecco qui una versione interessante:
Mario Ancona: il balen del suo sorriso
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Re: Il Trovatore: interpreti (da: Herbert von Karajan)

Messaggioda Maugham » lun 17 nov 2008, 11:10

Rodrigo ha scritto:Pensa che io considero il Trovatore Sutherland-Horne-Pavarotti un'incisone di riferimento.
Ovviamente per godere di questa lettura bisogna dare per presupposto che del Trovatore vanno privilegiati gli aspetti belcantistici e che Giuseppe Verdi... nel comporre l'opera si sia travestito da Donizetti. :D
Certo la partitura si può leggere anche in tutt'altra maniera, e la plausibilità di concezioni anche diametralmente opposte è la miglior prova dello spessore di questo capolavoro.


Vedi Rodrigo,
secondo me c'è una grande tra quello che questo Trovatore si propone e cio che... realizza.
Innanzitutto la versione.
Non riesco a farti un esame punto per punto perchè non ho tempo, ma mi sembra di ricordare che Bonynge saltabecchi con eccessiva disinvoltura dalla versione francese a quella italiana.
Certo, non ha dichiarato di rifarsi a quella francese, non fosse altro che per la scelta della lingua.
E quindi non siamo autorizzati a fare le pulci allo spartito.... :)
Però io non sopporto lo stesso le vie di mezzo.
Mette i ballabili però poi, tanto per dirne una, mi sembra di ricordare che la parte di Azucena non abbia tutte le varianti (che sono molte) che Verdi scrisse per Parigi.
Comunque, versione o meno, quello che non mi ha mai convinto di questo prodotto è la crepa che avverto tra ciò che si propone e quello che realizza.
Bonynge sarà anche proto-romantico, ma in questo caso mi sembra solo che abbassi il volume e allarghi i tempi.
Tu dici che questo Trovatore privilegia gli aspetti belcantistici?
Non so...
Pavarotti propone il solito Manrico fotocopia, brillante vocalmente, ma identico per tutto l'arco di carriera.
Se lo senti con Levine al Met è uguale. E lì non c'era di sicuro la finalità belcantista.
Ghiaurov un Ferrando di ascendenze primottocentesche? E' solo inascoltabile. Il tanto bistrattato Tozzi di Erede è anni luce più rifinito.
La Sutherland è a fine corsa.
La Horne? Io ho una grande simpatia per questa cantante e, a volte, tendo ad apprezzarla anche dove non dovrei. :oops:
In questo Trovatore però non riesco nemmeno a condividere i cauti apprezzamenti di Matteo. :wink:
Certo, Stride la Vampa, è di quelli che ti si fissano in mente. (Niente a che vedere però con l'edizione registrata assieme a Lewis negli anni Sessanta.)
Poi propone un Fino all'elsa che sembra una parodia...
Resta Wixell. Spaesato. Addirittura nella scena della torre deve adattarsi ai tempi che Bonynge sceglie per la regale consorte.
Hai senza dubbio ragione quando dici che quest'opera pùò adattarsi a visioni interpretative opposte tra loro e funzionare benissimo.
Però non mi sembra che questa della Decca ne sia l'esempio.
Ciao
WSM
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Ivan: What do you mean?
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Re: Il Trovatore: interpreti (da: Herbert von Karajan)

Messaggioda MatMarazzi » lun 17 nov 2008, 23:31

Maugham ha scritto:La Horne? Io ho una grande simpatia per questa cantante e, a volte, tendo ad apprezzarla anche dove non dovrei. :oops:
In questo Trovatore però non riesco nemmeno a condividere i cauti apprezzamenti di Matteo. :wink:
Certo, Stride la Vampa, è di quelli che ti si fissano in mente. (Niente a che vedere però con l'edizione registrata assieme a Lewis negli anni Sessanta.)
Poi propone un Fino all'elsa che sembra una parodia...


Però il suo "condotta" è bellissimo e... FA IL DO NEL DUETTO! :d
Che bello sentirsi "cellettiani" :)

A me piace molto, Maugham, lo confesso!
Salutoni,
Mat
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Re: Il Trovatore: interpreti (da: Herbert von Karajan)

Messaggioda Rodrigo » gio 20 nov 2008, 22:44

Maugham ha scritto:Pavarotti propone il solito Manrico fotocopia, brillante vocalmente, ma identico per tutto l'arco di carriera.
Se lo senti con Levine al Met è uguale. E lì non c'era di sicuro la finalità belcantista.


Io invece trovo il Pavarotti di questa incisione sensibilmente migliore delle successive interpretazioni di Manrico. Infatti, mi pare che -oltre ad una maggiore freschezza vocale- sotto la direzione di Bonynge il tenore sia anche più curato nel fraseggio e meno "impermeabile" ai tempi dettati.
Più in generale ho l'impressione che il Pavarotti "americano" di tante produzioni con Levine (ma anche il Trovatore fiorentino con Metha non è diverso) sia proponga in maniera decisamente più noiosa e "plateale" di quanto aveva fatto sentire negli anni Settanta.
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda Tucidide » gio 20 nov 2008, 22:50

In quel Trovatore, Pavarotti ha una voce di bellezza sensazionale, ed è una delle volte in cui si è tentati di perdonargli l'inerzia espressiva (che con termine romagnolo definirei "saioneria" :D ), anche perché almeno fa sentire un Manrico non appesantito da vocioni drammatici. Lo dico: preferisco il Manrico di Pavarotti a quelli di Corelli e Del Monaco, ma per me Tucker è e resta su un altro pianeta, seppure con una voce che di adolescenziale non ha nulla. Ma è un vero artista e il suo "Ah sì, ben mio" a Firenze nel 1968 è forse il più bello che conosca (ed ha la vera enfasi verdiana, molto più autentica e schietta di Bergonzi, ad esempio).
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda pbagnoli » ven 21 nov 2008, 9:07

Tucidide ha scritto: l'inerzia espressiva (che con termine romagnolo definirei "saioneria" :D

Questa ce la spieghi!
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda Tucidide » ven 21 nov 2008, 9:21

pbagnoli ha scritto:
Tucidide ha scritto: l'inerzia espressiva (che con termine romagnolo definirei "saioneria" :D

Questa ce la spieghi!

Beh... non sono un esperto di dialetto, anche se conoscendo l'anticlericalismo della mia terra, posso tentare un'etimologia da "saio". Il saione, da noi, è quello che fa le cose senza impegnarsi, senza voglia, tirandole via. :D
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda Triboulet » lun 04 gen 2010, 3:41

Tornando alla domanda d'apertura, nessuno a citato Hampson nel disco di Pappano?
A me piace moltissimo... purtroppo il disco nel complesso suona un po' approssimativo, oserei dire vecchio, che per un disco del 2001 è un difetto non da poco, ma lui ha un fraseggio davvero intelligente, superiore di molte spanne rispetto agli altri interpreti. Nell'aria in questione parte sommesso, come se evocasse davvero il ricordo di un immagine, e poi si lascia trasportare da un sentimento che in lui e in pochi altri riesco a percepire come autentico. Lo trovo credibilissimo, a dispetto del Manrico di Alagna, il solito spavaldo guerriero senza grandi motivi di interesse.
Anche io come Tuc sono contro i Manrico alla Corelli (e se proprio devo sceglierne uno scelgo Corelli :mrgreen: ). Come non essere daccordo su Tucker che, mi ripeto forse, è stato per me il più grande tenore verdiano, capace di coniugare accento eroico, dolente e romantico. Tra l'altro il suo Trovatore in studio ha anche un grandissimo Warren come Conte.
Di Azucene fatico a trovarne, almeno per quel che ho in testa... sì, forse scelgo proprio la Horne! Non ho più sentito uno "Stride la vampa" così evocativo, e devo anche dire che l'intesa con Bonynge è notevole. Di Leonore in compenso ce n'è a buttare. Niente soprani drammatici però! non per me almeno... per non fare i soliti nomi (Callas, Gencer, Scotto) dico Kabaiwanska e, perchè no, Ricciarelli!
Certo che così del Trovatore ci vogliono almeno 25 edizioni...
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda Milady » lun 04 gen 2010, 15:28

Carissimi ,
Stracciari ueber alles ,poi sempre nella gihrlanda dei beati , Bastianini ,Bruson,e Zancanaro, che , a mio avviso, avete giustamente ricordato.
Mi soffermo un po' su Zancanaro, che ho avuto modo di ascoltare Zancanaro dal vivo in varie occasioni. : forse andava a serate.
Nel Simon Boccanegra - con un colpo di fortuna ( i mei nipoti userebbero un vocabolo più terragno )-ebbi modo di ascoltarlo per tre recite di seguito . Pur impadronirmi di biglietti gratis o giù di lì, mi gabellai pure come maestra di canto presso il conservatorio cittadino: ai tre presunti allievi avevo promesso una pizza . E tenni la promessa.
Nella prima serata Zancanaro esibì un mirabile fraseggio nuancé- adduco come minimo esempio il "Maria" sospirato con un delicato vocalizzo nel finale- nella seconda si rifugiò invece in una routine d'alta classe, ma routine. Nella terza mi incantò come nella prima recita.
Lo ascoltai pure come Posa, elegantissimo e persuasivo, in un Don Carlo , in cui fu convocato a botta calda , causa l'improvvisa défaillance del baritono in cartellone.
Immusonito ,e ,chiaramente in polemica col direttore, si presentò una volta sola a ricevere i meritati applausi e se ne andò.
E l'ho ascoltato pure come Germont, nobile ,misurato e coinvolgente.
E come Conte di Luna: come sopra.
Nelle incisioni la sua voce , forse non fonogenica,non ha il velluto e la forza evocativa delle serate "sì".
Dal vivo esibiva per lo più una grande misura , un timbro morbido ed una notevole tavolozza di colori.
So che è stato rimproverato di inerzia e monotonia di fraseggio, ma nelle recite che ho ascoltato , salvo una mezza eccezione, mi è sembrato proprio il contrario .
Naturalmente , secondo me.
Quindi , sempre secondo me, è stato molto sottovalutato e ingiustamente .
Forse il suo strumento vocale si è deteriorato rapidamente perché è entrato in carriera molto tardi e non ha calcato le scene a lungo.
Se ricordo bene una sua lontana intervista , prima di intraprendere definitivamente la professione di cantante, era stato per molti anni o vigile o poliziotto e non ha potuto dedicarsi completamente allo studio, anche se possedeva bagaglio tecnico di tutto rispetto.
Probabilmente i problemi vocali possono averlo frenato come interprete :penso alle stroncature di cui fu fatto oggetto per il suo "Gugliemo Tell".
Altro di lui non vi saprei narrare ...
Un saluto affettuoso
da Milady, fuori tema:pazienza!
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Re: Il Trovatore: interpreti

Messaggioda stecca » mar 05 gen 2010, 18:16

Triboulet ha scritto: Di Leonore in compenso ce n'è a buttare. Niente soprani drammatici però! non per me almeno... per non fare i soliti nomi (Callas, Gencer, Scotto) dico Kabaiwanska e, perchè no, Ricciarelli!
Certo che così del Trovatore ci vogliono almeno 25 edizioni...


Forse ti dimentichi di una certa signora che a Firenze nel 1968 ebbe oltre 10 minuti di applausi dopo il più sensazionale d'amor sull'ali rosee che la storia ricordi...ah il tenore era proprio Tucker
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