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Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: lun 14 set 2015, 18:02
da teo.emme
DottorMalatesta ha scritto:
teo.emme ha scritto:in Lucia preferisco Ford che riesce a trasportarmi tra le brume scozzesi e non nella nebbia della bassa;

La Lucia con la Rost, giusto? Non la conosco. Vedrò di colmare la lacuna.


Sì, quella diretta da Mackerras: un'edizione veramente meritevole.

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: lun 14 set 2015, 21:12
da michele cesareo
VGobbi ha scritto:Michele non posso concordare con te. In effetti, in particolare Gigli di cui ho una forte predilezione, e' un signor tenore, ma come tu hai detto giustamente, non inquadrava il personaggio. Però che bel sentire ...




Giustappunto, caro VGOBBI, concordo con te sulla predilezione e sulla sua collocazione fra i GRANDISSIMI di sempre.
Gigli è, direi, tenore per antonomasia. Vocalmente parlando
.Possiede, tutte messe assieme, le peculiarità che ci ( mi ) fano connotare il tenore per eccellenza.
Ti dirò di più:
da sempre, se ho da concentrarmi su studio o lettura impegnativi, metto in sottofondo le romanze di Gigli, perché sono suadenti e vengon dentro senza darti moti sussultori o ondulatori....
I ripensamenti dei ripensamenti scaturiscono motu proprio e saldano passato e presente con moto spontaneo.
Come hai tu scritto in altra occasione , quel che conta è quello che la voce ci trasmette emotivamente, a prescindere da qualunque altro resto, in quel preciso e irripetibile momento.
E' la vista di un solo punto ?
Buona serata e tante cordialità
Michele

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: mar 20 ott 2015, 18:12
da Sibly
Due folli amori giovanili che adesso non riesco proprio ad ascoltare (se non in eccezionalissime eccezionali eccezioni) sono Di Stefano e Pavarotti.
Altri due che adoravo e adesso ammiro ma sostanzialmente mi annoiano ed evito sono Bergonzi e Kraus.
Per un periodo ho adorato Domingo qualunque cosa cantasse, adesso mi piacciono davvero solo alcune cose.
Per un brevissimo periodo, da ragazzina, ho amato follemente Sutherland e Caballè, che adesso non sopporto, soprattutto la seconda (ma proprio a livello estremo non la sopporto!)
Per molti anni ho adorato la Freni, adesso non riesco quasi ad ascoltarla se non come Mimì o Micaela, ma non amo Bohème e Micaela è una lagna.
So di dire una mezza bestemmia, ma anche la Horne mi piace meno di un tempo: quel vezzo del salto d'ottava in basso mi sembra di un gusto becerissimo, e poi a volte ho come l'impressione che canti con un atteggiamento da "adesso vi faccio vedere cosa sa fare la Horne" anziché fare Arsace, Tancredi ecc.

E poi ci sarebbe il capitolo guilty pleasures. Corelli: mi piace ancora? Sì, e sempre mi piacerà quella voce che fa vibrare ogni interstizio di pura lussuria. Ma più passa il tempo più si restringe il numero di cose che riesco ad ascoltare senza essere infastidita dal gusto e dal singhiozzo sempre occhieggiante...

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: mar 20 ott 2015, 19:07
da michele cesareo
I tanti illustri Dottori (medici specialisti) che popolano e animano alla grande il nostro Sito, sapranno dare una spiegazione a questa complessa evoluzione/involuzione di gusto ?
Ai posteri ( no ! speriamo prima )
Buon futuro !

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: mar 20 ott 2015, 19:29
da pbagnoli
michele cesareo ha scritto:I tanti illustri Dottori (medici specialisti) che popolano e animano alla grande il nostro Sito, sapranno dare una spiegazione a questa complessa evoluzione/involuzione di gusto ?

No, anche perché condivido ogni singola cosa, anche la punteggiatura di Sibly :lol:

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: mar 20 ott 2015, 19:42
da Sibly
Great minds think alike! :wink:

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: mar 20 ott 2015, 22:58
da DocFlipperino
michele cesareo ha scritto:I tanti illustri Dottori (medici specialisti) che popolano e animano alla grande il nostro Sito, sapranno dare una spiegazione a questa complessa evoluzione/involuzione di gusto ?
Ai posteri ( no ! speriamo prima )
Buon futuro !

Nemmeno io riesco a spiegarlo.
Anche perché, Sutherland esclusa, Sibly sembra avermi letto nel pensiero. :D

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: mer 21 ott 2015, 13:53
da Sibly
DocFlipperino ha scritto: Sibly sembra avermi letto nel pensiero. :D

C'ho i poteri.... : Chessygrin :

Spiegazione? Non so se c'è, ma mi viene da ipotizzare che la mia evoluzione/involuzione abbia a che vedere col fatto che col passare del tempo (insomma: invecchiando :cry: ) tendo ad apprezzare sempre meno sia il canto istintivo, de panza e/o quello che dà una gratificazione immediata allo spettatore essendo principalmente una vetrina del cantante stesso, della sua voce meravigliosa (Caballè, Di Stefano...) oppure del suo atletismo musicale (Corelli, Horne, Blake...), ai limiti del circense, sempre sostanzialmente edonistica, solitamente non troppo interessata (if at all) alle indicazioni dell'autore.
Sia il suo opposto, cioè il cantare scrupolosissimo e prudentissimo di chi “fa tutto giusto”, è tecnicamente perfetto - o ha acquisito fama di perfezione. Ma confesso che la perfezione mi annoia quando mi dà l'impressione di essere un compito ben eseguito e iperprofessionale, ma anche quello sostanzialmente autoreferenziale (“guarda quanto sono bravo a cantare questo, come gira bene la mia voce e che tecnica impeccabile ho”).

Sempre di più invece tendo ad apprezzare quei cantanti che mi trasmettono il loro farsi musica, mettersi completamente al servizio di quello che stanno interpretando; quelli che avendo studiato a fondo, sviscerato ed elaborato il personaggio ne danno la loro lettura (e/o quella del direttore) ma senza prendersi licenze con quello che l'autore ha scritto. Non aggiungono, ma tolgono - effetti, trucchi, arbitrii, orpelli, rutti&rantoli, istrionismi più o meno di tradizione - e riescono così a trasmettere l'essenza del personaggio. Emergono come Artisti tanto più quanto apparentemente si annullano nella musica anziché cavalcarla come accompagnamento alla loro performance. L'esempio supremo, Callas a parte, resta per me Vickers (ma non solo, vedasi anche Fischer-Dieskau, il cui Scarpia, ad esempio, per me è una cosa dell'altro mondo, con buona pace di chi lo definisce "bue triste"). Al momento non mi viene in mente nessun cantante italiano con questo tipo di approccio, ma ce ne saranno sicuramente, è solo ignoranza mia.

Detto questo, se una macchina del tempo mi trasportasse in una di quelle recite al fulmicotone anni 50-60 in cui i vari Corelli, Simionato, Bastianini e compagnia facevano a chi ce l'aveva più lungo (l'acuto, ovviamente) infischiandosene allegramente di tutto e di tutti, sarei la prima a spellarmi le mani. Mai dimenticare il contesto e la storia. Ma questa è un'altra storia.

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: mer 21 ott 2015, 14:48
da DottorMalatesta
Sibly ha scritto: Non aggiungono, ma tolgono - effetti, trucchi, arbitrii, orpelli, rutti&rantoli, istrionismi più o meno di tradizione - e riescono così a trasmettere l'essenza del personaggio. Emergono come Artisti tanto più quanto apparentemente si annullano nella musica anziché cavalcarla come accompagnamento alla loro performance. L'esempio supremo, Callas a parte, resta per me Vickers (ma non solo, vedasi anche Fischer-Dieskau, il cui Scarpia, ad esempio, per me è una cosa dell'altro mondo, con buona pace di chi lo definisce "bue triste"). Al momento non mi viene in mente nessun cantante italiano con questo tipo di approccio, ma ce ne saranno sicuramente, è solo ignoranza mia.


Davvero difficile non essere d´accordo. Come direbbe Michelangelo... l´interpretazione "si fa per via di levare"!
8)

DM

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: mer 21 ott 2015, 15:30
da Sibly
DottorMalatesta ha scritto: Come direbbe Michelangelo... l´interpretazione "si fa per via di levare"!
8)

DM

Beh, non l'ho mica sposato per caso... ah, non è lo stesso Michelangelo? :mrgreen:

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: gio 22 ott 2015, 13:20
da michele cesareo
[quote) .....""".oppure del suo atletismo musicale , ai limiti del circense, sempre sostanzialmente edonistiche"""" [/quote]

Si potrebbe però dire che un po' di edonismo è da considerarsi fisiologico, se espresso in dosi moderate, contenute . refratte.
Il canto è un fatto atletico, muscolare, nervoso, emotivo...
Se emetto note estreme e mi vengono benissimo, come le volevo, è normale che abbia una sia pur fugace espressione di compiacimento edonistico ?
Se esprimo con un solo respiro , un solo afflato , una frase lunga e complessa , è normale che me ne compiaccia istintivamente e che trapeli l'emozione .....( or per bacio tuo getto un tesoro .....le belle forme disciogliea dai veli.....ridi pagliaccio sul tuo amore infranto.....) E quando accade, anche il pubblico reagisce, applaudendo e ...interrompendo il pahtos.
Cantare è faticoso e, come diceva Gigli, a troppo immedesimarsi....la voce si ferma nella strozza.
E' una riflessione modesta, la mia, che nulla toglie alla profondità del ragionamento che si sta autorevolmente dispiegando.e che merita di essere approfondito perché di queste idiosincrasie se ne stanno verificando parecchie,
O tempora , o mores !
Molto cordialmente

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: gio 22 ott 2015, 15:23
da DottorMalatesta
DocFlipperino ha scritto:
michele cesareo ha scritto:I tanti illustri Dottori (medici specialisti) che popolano e animano alla grande il nostro Sito, sapranno dare una spiegazione a questa complessa evoluzione/involuzione di gusto ?
Ai posteri ( no ! speriamo prima )
Buon futuro !

Nemmeno io riesco a spiegarlo.
Anche perché, Sutherland esclusa, Sibly sembra avermi letto nel pensiero. :D


Come Michele e Sibly hanno fatto notare, sembra che in molti melomani col passare degli anni il fattore “edonistico” (“la bella voce”) abbia sempre meno rilevanza rispetto al fattore interpretativo. Come se la “testa” subentrasse al “cuore”…
Poi forse ci sono alcuni amori di gioventù che si attenuano perché i gusti cambiano e perché cambia il “gusto”: alcune interpretazioni che potevano essere attuali negli anni Venti ora potrebbero sembrare antiquate.

Però, come dice Sibly:

Sibly ha scritto:Mai dimenticare il contesto e la storia.


DM

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: gio 22 ott 2015, 20:34
da Sibly
michele cesareo ha scritto: Se emetto note estreme e mi vengono benissimo, come le volevo, è normale che abbia una sia pur fugace espressione di compiacimento edonistico ?.

Certo che sì, anzi è auspicabile perché a teatro - non dimentichiamolo - si va per divertirsi, non per assistere a un sacro rito rigido e ingessato nella sua noiosa perfezione.
L'acuto folgorante o il pianissimo struggente, il trillo o l'agilità pirotecnica sono più che benvenuti, e anche il momento di compiacimento. Ma il punto è proprio quello: che questi momenti devono avere un senso, non essere il fine ultimo se non unico della prova del cantante.
Il cantante che cura ogni aspetto della sua parte e poi regala anche l'acuto folgorante è il massimo, e questo è a dir poco lapalissiano. Ma mi va altrettanto bene quello che non mostra ossessione per questi aspetti e pensa piuttosto a curare il suo personaggio per tutto il corso delll'opera. Quello che a me risulta sempre più insopportabile è il cantante - tipico peraltro di molta prassi interpretativa soprattutto, ma certo non solo, italiana - che tira via tutto il resto per arrivare all'aria, e magari anche nell'aria tira via perché deve sparare l'acuto e vuole risparmiarsi o semplicemente crede che non ne valga la pena tanto il pubblico quello aspetta e vuole applaudire. Ma io ascolto un'opera per ascoltare un'opera, non per le arie, altrimenti faccio prima a comprarmi gli highlights o un disco di arie.
E in generale è vero che con l'età i gusti evolvono, ma anche con l'acquisizione di una maggiore esperienza di ascolto si può arrivare a una consapevolezza diversa, che ci fa apprezzare aspetti che all'inizio non notavamo e discuterne altri che ci parevano essenziali. Ad esempio, la mia adorazione per Pavarotti e Di Stefano è durata credo dai 10 ai 14 anni, poi ho scoperto Bjorling, Wunderlich ecc., e quelle che prima consideravo altissime inviolabili vette mi sono sembrate modeste collinette.
A meno che non ci si impallini di un/a cantante al punto di farne la misura del mondo, e allora non si vede altro e la realtà non conta.

Re: Amori in gioventù

MessaggioInviato: ven 23 ott 2015, 9:45
da DocFlipperino
DottorMalatesta ha scritto: Come Michele e Sibly hanno fatto notare, sembra che in molti melomani col passare degli anni il fattore “edonistico” (“la bella voce”) abbia sempre meno rilevanza rispetto al fattore interpretativo. Come se la “testa” subentrasse al “cuore”…
DM


molto vero questo!
unica eccezione - nel mio caso - la Tebaldi. da me amata da sempre e forse oggi ancora di più!