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"Lo Frate 'nnamurato" scaligero: uno dei più felici esiti della gestione Muti

Direi la serata in cui mi sono annoiato di più nella mia vita, se non ci fosse stata l'"Europa riconosciuta".
Pergolesi fatto come negli Anni Cinquanta alla Scarlatti di Napoli (eravamo nel 1989...), la regia modello belle statuine, che barba che noia. Almeno c'era Corbelli...

AM

Per quanto riguarda Lo frate 'nnamorato, per fortuna, ci si è aggiornati rispetto a Muti. Esiste l'edizione in DVD diretta da Fabio Biondi che è un vero spasso, trascinante, piena di ritmo teatrale e ben cantata. Nel ruolo che fu del citato Corbelli, quello del vecchio Marcaniello, c'è l'eccellente Nicola Alaimo. La consiglio senza esitazioni. Comunque, nell'ambito della commedia per musica, secondo me il capolavoro è Il Flaminio, anch'esso reperibile in DVD con la direzione eccellente di Ottavio Dantone: un'opera meno comica de Lo frate 'nnamorato, più vicina al modello della commedia sentimentale, in cui Pergolesi inserisce anche alcuni numeri degni delle migliori opere serie.

E... a proposito di opere serie, confermo la bellezza assoluta dell'Olimpiade. Il libretto di Metastasio è forse il più longevo della storia dell'opera, se si pensa che un'ottantina di anni dopo lo musicò persino Donizetti, lasciandolo tuttavia incompiuto. La versione pergolesiana è tra le più antiche, la seconda in ordine di tempo dopo quella di Caldara (se ricordo bene...) ed ebbe una tale eco nei decenni a venire che Stendhal, quasi un secolo dopo, ne affermava ancora il primato. Alessandro De Marchi l'ha incisa in studio, ma anche dal vivo in DVD. Io consiglio quest'ultima versione, non foss'altro che per la lunghezza dei pur bellissimi recitativi metastasiani, che in solo audio possono anche annoiare i non avvezzi.

Saluti
Giuseppe

mattioli ha scritto:

"Lo Frate 'nnamurato" scaligero: uno dei più felici esiti della gestione Muti

Direi la serata in cui mi sono annoiato di più nella mia vita, se non ci fosse stata l'"Europa riconosciuta".
Pergolesi fatto come negli Anni Cinquanta alla Scarlatti di Napoli (eravamo nel 1989...), la regia modello belle statuine, che barba che noia. Almeno c'era Corbelli...

AM

Certo era un modo oggi superato e forse troppo ingessato di eseguire un certo repertorio, ma complice la giovane età e la scoperta di un titolo che non conoscevo, mi ha lasciato ottimi ricordi (di un Muti non ancora istituzionalizzato).

La serata più noiosa della mia carriera di ascoltatore resta saldamente la Lucia di Lammermoor con la Devia, anno di grazia 1992 (o 93). Un'esperienza catatonica!!! Neppure l'anestetico Tancredi di qualche anno successivo riuscì ad eguagliarla

Matteo, guarda che parliamo dell'89 del Novecento, non di un secolo prima. Le esperienze "filologiche" esistevano già, i registi in grado di rivitalizzare un certo repertorio anche. Nell'89 io vidi per la prima volta il Giulio Cesare a Monaco nella produzione di Richard Jones, e non faccio confronti per carità di Scala.
In realtà, si trattò dell'ennesima manifestazione di un modo di intendere il teatro d'opera autoreferenziale, reazionario, chiuso, poco informato e in ultima analisi provinciale, come il bilancio finale di quell'esperienza ha ampiamente dimostrato. Però qui mi taccio altrimenti sbuca il fan che l'ultima volta che espressi questa opinione ha detto che me ne dovevo "vergognare".
In ogni caso, concordo appieno con l'unico esponente del clero che scrive qui: l'"Olimpiade" è in effetti bellissima e, in generale, è difficile essere delusi da Pergolesi. La stessa cosa mi capita con un altro gigante non ancora riscoperto e considerato come merita, cioè Vinci. Con "Artaserse" e "Li zite 'n galera", in particolare...
Ciao

AM

PS: ma poi, teo.emme, come ti permetti di parlare male della Devia, esempio insuperabile di TUC e canto professionale, colei che non ha fatto una grande carriera internazionale e discografica per i loschi complotti della centrale del consenso e che tutto il mondo ci invidia (ma non si piglia)? Vergognati, mi traligni dalla linea! Dietro la lavagna a scrivere trecento volte "L'opera è morta"!

Ma alla Scala e in Italia il tempo passa più lentamente
Però quello spettacolo lo ricordo con l'ingenuità, forse, di un 14enne (che ebbe il suo battesimo operistico con Boris Godunov), e allora la scoperta di Pergolesi mi entusiasmò!

Sulla Devia accetto l'ironia, ma non l'ho mai idolatrata. L'unico soprano a rendere palloso pure l'Elisir d'amore...

mattioli ha scritto:Matteo, guarda che parliamo dell'89 del Novecento, non di un secolo prima. Le esperienze "filologiche" esistevano già, i registi in grado di rivitalizzare un certo repertorio anche. Nell'89 io vidi per la prima volta il Giulio Cesare a Monaco nella produzione di Richard Jones, e non faccio confronti per carità di Scala.

Caro Mattioli, lei quel Giulio Cesare lo vide la prima volta il 2 aprile 1994, come ha riportato nel suo libro a pagina 90
Comunque di Pergolesi io conosco, oltre la Serva Padrona, anche il Flaminio, di cui ho visto anche una recita da cui uscii a metà spettacolo, prima e unica volta(ma per colpa dello spettacolo e delle voci, non di Pergolesi).

Del Pergolesi conosco solo la "Serva Padrona" che è uno splendido gioiello musicale. Tante le edizioni meritevoli, su tutte decisamente quella discografica citerei l'accoppiata Bruscantini/Scotto, mentre per il video l'intramontabile Montarsolo con la bellissima e spigliatissima Moffo.

No... mi dispiace ma non sono un esponente del clero. Sarebbe strano, date le mie opinioni in materia di fede.
Piuttosto, ai nomi di Pergolesi e Vinci aggiungerei quello di Leonardo Leo, altro gigante del barocco napoletano. Il suo Alidoro, commedia per musica, è bellissimo: ne esiste una preziosa testimonianza in DVD diretta da Antonio Florio, consigliabilissima.

Saluti laici.
Giuseppe.

mattioli ha scritto:Matteo, guarda che parliamo dell'89 del Novecento, non di un secolo prima. Le esperienze "filologiche" esistevano già, i registi in grado di rivitalizzare un certo repertorio anche. Nell'89 io vidi per la prima volta il Giulio Cesare a Monaco nella produzione di Richard Jones, e non faccio confronti per carità di Scala.
In realtà, si trattò dell'ennesima manifestazione di un modo di intendere il teatro d'opera autoreferenziale, reazionario, chiuso, poco informato e in ultima analisi provinciale, come il bilancio finale di quell'esperienza ha ampiamente dimostrato. Però qui mi taccio altrimenti sbuca il fan che l'ultima volta che espressi questa opinione ha detto che me ne dovevo "vergognare".
In ogni caso, concordo appieno con l'unico esponente del clero che scrive qui: l'"Olimpiade" è in effetti bellissima e, in generale, è difficile essere delusi da Pergolesi. La stessa cosa mi capita con un altro gigante non ancora riscoperto e considerato come merita, cioè Vinci. Con "Artaserse" e "Li zite 'n galera", in particolare...
Ciao

AM

PS: ma poi, teo.emme, come ti permetti di parlare male della Devia, esempio insuperabile di TUC e canto professionale, colei che non ha fatto una grande carriera internazionale e discografica per i loschi complotti della centrale del consenso e che tutto il mondo ci invidia (ma non si piglia)? Vergognati, mi traligni dalla linea! Dietro la lavagna a scrivere trecento volte "L'opera è morta"!

VGobbi ha scritto:Del Pergolesi conosco solo la "Serva Padrona" che è uno splendido gioiello musicale. Tante le edizioni meritevoli, su tutte decisamente quella discografica citerei l'accoppiata Bruscantini/Scotto, mentre per il video l'intramontabile Montarsolo con la bellissima e spigliatissima Moffo.

Visto che c'è qualcosa di barocco che ti piace?

Saluti
Giuseppe

Ma alla Scala e in Italia il tempo passa più lentamente

Questa frase di teo.emme lo fa ascendere nell'empireo dei pensatori che apprezzo di più... Talvolta, anzi, non passa proprio mai...

Caro Mattioli, lei quel Giulio Cesare lo vide la prima volta il 2 aprile 1994, come ha riportato nel suo libro a pagina 90

Mi sono sbagliato... E comunque Reysfilip chi sei? La Stasi? Tutto quello che ho detto e scritto può essere usato contro di me...

No... mi dispiace ma non sono un esponente del clero

Beh, immaginavo... Si scherzava. L'Alidoro in effetti è piacevolissimo e Florio, nonostante piaccia a Isotta, davvero molto bravo...

Lo Frate Namurato di Muti è indelebilmente nei miei ricordi: è l'unica volta che mi sono addormentato a teatro.

Ah, ah, ah!
Grande Martino

Oggi compie 60 anni una delle donne da noi più ammirate, la grandissima Waltraud Meier.

Ricordiamo la sua Isolde, ruolo che ha abbandonato la scorsa estate a Monaco con le (ultime credo) due recite della produzione di Konwitschny.


Con il prossimo festival pasquale di Berlino, dirà anche addio al ruolo di Kundry.

Io penso che non scorderò mai l'unica volta in cui l'ho vista dal vivo: la sua Klytamnestra alla Scala nella ormai mitica produzione di Chereau, accanto all'altro mostro di nome Evelyn Herlitzius.

reysfilip ha scritto:Oggi compie 60 anni una delle donne da noi più ammirate, la grandissima Waltraud Meier.

Ricordiamo la sua Isolde, ruolo che ha abbandonato la scorsa estate a Monaco con le (ultime credo) due recite della produzione di Konwitschny.

In compenso ho scoperto oggi che non ha ancora abbandonato Sieglinde.
Secondo me dovrebbe.
Per il resto, d'accordo con te: è un'Artista meravigliosa

pbagnoli ha scritto:In compenso ho scoperto oggi che non ha ancora abbandonato Sieglinde.
Secondo me dovrebbe.

Dovrebbe anche secondo me. In effetti mi sono stupito anche io del fatto che abbandoni Isolde e Kundry e poi faccia tranquillamente Sieglinde tra una Klytemnastra e l'altra. Secondo te su che ruoli dovrebbe virare?