Inviato: mer 03 ott 2007, 13:25
Caro Ric,
mai pensato che tu fossi "fanatico" e che parlassi per partito preso.
Questo per partire!
Vocalmente e tecnicamente te lo concedo volentieri.
E pure stilisticamente.
Non nego nemmeno che (prendendo le cose dal tuo punto di vista) il personaggio possa esistere.
Resta il fatto che io "sogno" di un certo Percy, molto diverso da Blake, molto più spirituale, abbagliante e ... (non arrabbiarti) rubiniano, che credo potrebbe veramente riportare l'equilibrio in quest'opera che troppo spesso appare squilibrata.
Il peso della primadonna è eccessivo anche per un ruolo pasta...
Per questo il tenore serve... serve eccome.
Comunque, a questo punto del discorso, temo che non potremo andare molto oltre.
Le tue argomentazioni sono condivisibili e fondate.
Ci separe un piccolo tratto, ma ormai siamo entrati nell'ambito del gusto personale.
Uffa!...
Va be'... ne convengo!
Ma perché Rubini le sapeva fare! )))
La Silja.. be'....
Sì, ma ne parlavo in altro contesto.
Parlavo soprattutto di adesione psicologico-affettivo-drammaturgica alla propria epoca.
Non so quanto il Percy di Blake potesse descrivere l'estetica e la Zeitgeist degli anni '80.
I suoi David... oh, quelli sì!
Comunque, per concludere questo bellissimo scambio, devo dire che tanto il ruolo, quanto Rubini, quanto Blake meritavano un così appassionato e circostranziato approfondimento!
E come sempre ti ringrazio!
salutoni
Matteo
mai pensato che tu fossi "fanatico" e che parlassi per partito preso.
Questo per partire!
I miei dubbi stavano sul Rubini di Donizetti, per il quale Blake - anche se magari non trovò un terreno d'elezione come nei ruoli David di Rossini - non mi pare nemmeno fosse inadeguato e fuori parte come vuoi sostenere tu (e come effettivamente è in Arturo o Elvino). Tutto qui.
Vocalmente e tecnicamente te lo concedo volentieri.
E pure stilisticamente.
Non nego nemmeno che (prendendo le cose dal tuo punto di vista) il personaggio possa esistere.
Resta il fatto che io "sogno" di un certo Percy, molto diverso da Blake, molto più spirituale, abbagliante e ... (non arrabbiarti) rubiniano, che credo potrebbe veramente riportare l'equilibrio in quest'opera che troppo spesso appare squilibrata.
Il peso della primadonna è eccessivo anche per un ruolo pasta...
Per questo il tenore serve... serve eccome.
Comunque, a questo punto del discorso, temo che non potremo andare molto oltre.
Le tue argomentazioni sono condivisibili e fondate.
Ci separe un piccolo tratto, ma ormai siamo entrati nell'ambito del gusto personale.
Certo in Blake preme più l’esaltazione del momento che non la sublimazione nostalgica, non c’è dubbio. Però mi pare che sia comunque una lettura notevole e legittimata dal testo.
Uffa!...
Va be'... ne convengo!
E come mai allora a Donizetti sono scappate tutte quelle agilità per Rubini?
Ma perché Rubini le sapeva fare! )))
La Silja.. be'....
Non eri tu a sostenere che un artista ci sembra tanto grande fin quando qualcuno dopo di lui non riesce a superarlo?
Sì, ma ne parlavo in altro contesto.
Parlavo soprattutto di adesione psicologico-affettivo-drammaturgica alla propria epoca.
Non so quanto il Percy di Blake potesse descrivere l'estetica e la Zeitgeist degli anni '80.
I suoi David... oh, quelli sì!
Comunque, per concludere questo bellissimo scambio, devo dire che tanto il ruolo, quanto Rubini, quanto Blake meritavano un così appassionato e circostranziato approfondimento!
E come sempre ti ringrazio!
salutoni
Matteo