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MessaggioInviato: sab 29 set 2007, 23:19
da PQYD
MatMarazzi ha scritto:Però credo che l'ascolto di questi brani FINALMENTE sul diapason originale, finalmente con strumenti giusti e organico giusto, eseguiti da una voce che - in fondo - si muove su una tessitura molto simile a quella della Malibran, possano risultare anche interessanti! :)


Per riprendere Sunset Blvd.:

Sometimes it's interesting to see just how bad bad SINGING can be. This promised to go the limit.

(Billy, perdona :lol: )

MessaggioInviato: sab 29 set 2007, 23:24
da MatMarazzi
PQYD ha scritto:This promised to go the limit.


Ho dimenticato di dire che la Bartoli, oltre a non essere la Callas o la Malibran, non è nemmeno la Serra! :)

Salutoni
Mat

MessaggioInviato: sab 29 set 2007, 23:26
da PQYD
MatMarazzi ha scritto:
PQYD ha scritto:This promised to go the limit.


Ho dimenticato di dire che la Bartoli, oltre a non essere la Callas o la Malibran, non è nemmeno la Serra! :)


Ma nemmeno la Devia, se è per questo...

MessaggioInviato: dom 30 set 2007, 0:03
da Pruun
Chiarisco il mio pensiero: i paragoni, volenti o nolenti, li facciamo tutti, però io, per "mestiere" (chiamiamolo così) cerco sempre di ragionare nella maniera + oggettiva possibile.

Quando dico che preferisco la Callas è nel dire che non è il "m'abbraccia" della Bartoli a farci scoprire mondi nuovi e sconosciuti... in sintesi a farci capire perché Bellini impazzì per la sua Amina... per quello basta il "M'abbraccia" della Callas che, con la brunitura del centro unita ai suoi sovracuti, seppe incarnare Norma e Amina differenziandole come un'olio da un acquerello (l'espressione la ho rubata da Elvio Giudici e mi pare calzi a pennello). Il paragone mi calzava perché non è la Bartoli la prima a eseguire Amina con voce "scura" e a leggere la presentazione pare che le Amine del dopoguerra siano state tutte voci come la Serra (artista che, oltretutto, adoro alla follia).

La Bartoli, secondo me, carica troppo quel "M'abbraccia" e, vecchia regola del teatro, per esprimere troppo non esprime nulla. Non nego che sia un disco interessante, lungi da me negarlo, ma certe premesse sono tutte sbagliate, così come è sbagliato porsi nel modo di "Bellini parte da qui"... eh no, Bellini è già partito e tu ti inserisci, cara Cecilia, con un altro modo di farlo che non è detto sia quello giusto.

Tutto qua.

Saluti a tutti voi :D

MessaggioInviato: dom 30 set 2007, 22:15
da MatMarazzi
Pruun (Gabriel) ha scritto:è sbagliato porsi nel modo di "Bellini parte da qui"... eh no, Bellini è già partito e tu ti inserisci, cara Cecilia, con un altro modo di farlo che non è detto sia quello giusto.


Non è quello giusto per la semplice ragione che non esiste quello giusto.
Esistono quelli brelli e quelli brutti.

Quello che dici è giusto (non entro nel merito delle edizioni critiche, anche se ritengo che un'edizione critica si possa scegliere e no; non è obbligatorio), però la tradizione è fatta anche di strappi, di rotture... e queste rotture spesso si ammantano di toni messianici. :)

Anche la Callas ruppe una tradizione solidissima quando eseguì Amina provenendo da Turandot e Medea.
Fu uno strappo terribile, tanto che ancora oggi (cinquant'anni dopo) si leggono i soloncini che pontificano sul fatto che la Callas FINALMENTE STRAPPO' QUESTA PARTE AI COCODE DEI SOPRANINI LIBERTY...
Questa affermazione (banale quanto vuoi) ha una dose di verità, ma è anche molto ingiusta e ingiuriosa verso le grandissime Amine che c'erano state, per molti decenni, fra i sopranini liberty, prima della Callas.
Anche all'epoca qualcuno si risentì (aveva molti nemici la Callas): molti ritenevano che un colpo di spugna su Amine storiche come la Galli Curci e la Toti non fosse giusto e onesto.

Comunque martedì prossimo sentirò il disco "Maria" (ce lo sentiremo in associazione). Riferirò le tue considerazioni e... ti saprò dire cosa sarà emerso dai nostri ascolti! :)

Un salutone
Matteo

MessaggioInviato: lun 01 ott 2007, 0:43
da Pruun
MatMarazzi ha scritto:Quello che dici è giusto (non entro nel merito delle edizioni critiche, anche se ritengo che un'edizione critica si possa scegliere e no; non è obbligatorio), però la tradizione è fatta anche di strappi, di rotture... e queste rotture spesso si ammantano di toni messianici. :)


Giustissimo tutto: però visto che nelle note si mena tanto il can per l'aia sulla veridicità o meno di esecuzioni, sull'attendibilità di uno studio che, si dice, sarebbe stato matto e disperatissimo su documenti d'epoca, sarebbe stato carino:
- segnalare che i da capo non si fanno per motivi di spazio
- dire "Si di Ines c'è un'edizione critica da noi non seguita per questo motivo"

La mancanza di ovvie segnalazioni come queste mi da l'idea di un lavoro abborracciato.
Sappimi dire, dopo l'ascolto! :D

Ricambio il salutone.
G. :wink:

MessaggioInviato: lun 01 ott 2007, 16:57
da stecca
Pruun (Gabriel) ha scritto: Io preferisco la Callas (e non sono un vedovo, sia chiaro), il cui registro centrale sontuoso (e estesissimo in acuto) rendeva meglio la centralità di un ruolo come quello di Amina...


.[/quote]


"suggestivo"...io che invece sono un appassionato folle della Callas ai limiti della idolatria (non me ne vergogno di certo) trovo che il suo registro centrale non fosse affatto "sontuoso" (viceversa era spettacolare il registro acuto e ancor più quello grave) e che proprio l'assenza di un registro grave "sontuoso" le abbia un pò pregiudicato il Verdi maturo di Don Carlos, Ballo, Aida, Forza insomma dove la Tebaldi (che aveva invece un registro cetrale sontuosissimo....) rendeva meglio la cavata verdiana a metà, come scrisse Celletti, tra l'enfatico e l'aulico insieme.....
P.S. su eventuali paragoni Bartoli-Callas evito di pronunciarmi per rispetto alla....Bartoli

MessaggioInviato: lun 01 ott 2007, 17:22
da Pruun
Sontuoso riferito a questa parte che prima di lei era appannaggio di soprani molto più leggeri... :wink: pensavo fosse sottinteso invece la frase suonava anbigua anzichenò...

Bye :D

MessaggioInviato: mar 02 ott 2007, 10:27
da Domenico Donzelli
credo da asolti che il registro centrale della Callas potesse ritenersi sontuoso o almeno congruo se applicato al bel canto.
Sopratutto nella prima parte della carriera (sino al 1953) tanto è che non si sentono difficoltà in Armida o in Lady Macbeth.
Ma siamo nel bel canto.
Applicato al Verdi tradizionale la Callas, anche per il timbro tutto fuorchè spontaneamente di qualità, era modesto se confrontato alle Tebaldi, Barbato, Mancini Caniglia e Milano, ossia alle più accreditate prime donen che a quel repertorio si applicavano.

Quanto ai soprani cosiddetti leggeri devo però fare un distinguo.
A parte il colore che può essere chiaro ci sono soprani leggeri che nel genere soprano leggero, ma per usare la terminologia ottocentesca soprano angelicato o soprano assoluto hanno un centro sonoro ed espanso. Penso a Frieda Hempel, Amelita Galli Curci ed ai giorni nostri a Luciana Serra e Mariella Devia.
Frutto di una emissione diciamo ortodossa e sana.
Altre , capitanate dalla Toti, ma in ottima compagnia con certe colorature spagnole come la Galvany, la de Hidalgo (benchè, poi, maestra della Callas), Lily Pons o ed ai giorni nostri le varie Bayo, Rancatore, che per rispondere al mito non ottocenteso, ma verista della fanciulla innocente e pura emettono suoni artefatti e bianchi con conseguenti mediocri ed inespressive esecuzioni sopratutto degli andanti.
Confrontare l'andante " ah non credea mirarti" della Galli Curci e della Toti.

MessaggioInviato: mer 03 ott 2007, 23:13
da pears
premetto che questo cd a me piace. premetto anche che le argomentazioni di Donzelli, come spesso accade, mi convincono. premetto che il "Casta Diva" della Patti per me è un must assoluto.

ma la Fanni Torresella :shock: :shock: :roll:

MessaggioInviato: ven 05 ott 2007, 18:50
da giulia grisi
pears ha scritto:premetto che questo cd a me piace. premetto anche che le argomentazioni di Donzelli, come spesso accade, mi convincono. premetto che il "Casta Diva" della Patti per me è un must assoluto.

ma la Fanni Torresella :shock: :shock: :roll:


.........ma era per dire che non è una news assoluta, nè il Prendi per me sei libero della Torresella, nemmeno il valzer Nel dolce incanto della Joan.
Se la Bartoli dice davvero che sono inediti, mente.
........Fanny è un po'..naiv ! però se digerisci il Casta diva della Bartoli anche lei non sfigura, no?.... :roll:

MessaggioInviato: lun 08 ott 2007, 19:37
da walpurgys
Ho testè ascoltato il discusso ''Casta Diva'' cantato dalla Bartoli:
non ho nulla contro di lei che trovo una cantante dalla indubbia professionalità, ma in questa struggente, lunare e sensualissima aria Cecilia è una ''Normetta'' piccina picciò.
Ok, si dirà del bel timbro, del flauto, che è tutto (più o meno) filologico, che ha rispettato tutti i segni e bla bla...ma...e quindi???
insomma...CHE NOIA RAGAZZI...è una suorina di clausura timorosa che canta la ninnananna più che una sacerdotessa druidica innamorata, fragile e terribile al tempo stesso.
Ripeto; il timbro è pregevole (gli attacchi per iniziare le frasi sono però bruttini), l'accompagnamento anche...eppure non c'è una goccia di emozione, non c'è palpito, non c'è passione, non c'è il sacro, non c'è la Luna...è tutto fatto a modino, tutto carino, stirato e piegato...e quel finale bhò...a teatro non scatterebbe un applauso commosso, ma un clap clap dimesso di 3 secondi.
Davvero questa ''Norma'' :roll: :shock: ha conosciuto i fremiti dei sensi?

Intervento ironico :wink: :
Non me ne vogliano DD e GG, ma la Torresella (effettivamente naiv ed interessantissima) sembra per timbro la versione coloratura della Deborah Voigt :wink: :lol: :wink: (non traetemi al ceppo please :D )

MessaggioInviato: mar 09 ott 2007, 11:02
da bergonzi
Eh si, stavolta la Bartoli è davvero indefendibile anche da me, la conseidero una buona cantante: ho ascoltato la Casta Diva ed è un assoluto orrore!

Re: il cd di cecilia bartoli

MessaggioInviato: mar 09 ott 2007, 22:06
da Guidogeno
Salve sono un nuovo adepto. Solitamente cerco di moderarmi nei giudizi ma trovo la Bartoli sempre una cattiva cantante, stavolta però ha toccato il fondo e il disco è indecente.
Le sue proposte di solito sono stuzzicanti (è ben guidata nelle scelte) ma mi chiedevo maliziosamente come mai evita in genere specie da qualche anno le parti di repertorio. Dopo avere ascoltato Norma Puritani e Sonnambula l'ho capito. Non è ne un soprano (non ha acuti) ne un mezzosoprano. E' una bocella.

Sono il proprietario del negozio Dussmann in Friedrichstraße

MessaggioInviato: gio 11 ott 2007, 10:22
da Maurizio Dania
ed anche il VicePresidente della Decca International, nonchè il futuro marito di Cecilia Bartoli, dopo essere stato il suo agente, il suo fotografo, il suo editore, ecc.ecc.
Leggo quotidianamente tutti i giornali telematici e sono lieto di constatare l'amore profondo che nutrite per la mia Cecilia. Lo so che in Italia è molto apprezzata. Le Vostre dotte considerazioni mi hanno indotto a farne stralci perchè vengano pubblicate anche su carta stampata, naturalmente in Germania. In Spagna son già 1003 le pubblicazioni che la riguardano.
Ringrazio anche per la profondità dei pensieri espressi e per alcuni termini di cui, da buon tedesco, ignoravo il significato.
Cecilia ed io ve ne siamo grati. Mi dispiace anche che molti tra lor signori abbiano acquistato il CD. Il prossimo, se mi farete avere il Vostro indirizzo, ve lo farò recapitare tramite DHL.
Cordialmente saluto, non dimenticandomi di farvi giungere i ringraziamenti per le lodi elargite ai commessi del negozio Dussmann in Friedrichstraße. Il capo commesso piange ancora, commosso. :P 8) :twisted: :evil: :shock: :roll: Quello di Stardivarius a Milano invece....ma è un amico e l'ho consolato.