Roma, Teatro dell'Opera

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Roma, Teatro dell'Opera

Messaggioda beckmesser » ven 28 set 2012, 17:56

STAGIONE 2013

Ma guarda un po' le sorprese del magico mondo dell'opera: va a finire che la più interessante stagione operistica italiana del 2013 se la aggiudica quel vecchio carrozzone dell'Opera di Roma. Niente di completamente perfetto, ma diverse cose interessanti per me ci sono:
- il primo Boccanegra di Muti mi incuriosisce, e Noble come regista non aprirà nuovi orizzonti, ma è di certo meglio di Pizzi e soci, cast senza infamia e senza lode;
- il Naso di Shostakovic nell'allestimento zurighese di Peter Stein;
- il Samson et Dalila diretto da Dutoit (che non mi ricordo sia comparso in Italia), ed è una delle poche opere in cui un allestimento della Fura del Baus mi incuriosice;
- Rienzi con la Denoke, peccato per De Ana...;
- Nabucco non è granché, ma è comunque molto meglio di quello di Milano;
- Turandot diretta da Steinberg con la Herlitzius...

http://operaroma.it/stagione/stagione_2012_2013

Saluti,

Beck
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Re: Opera di Roma 2013

Messaggioda pbagnoli » ven 28 set 2012, 18:21

Hai ragione, è interessante.
A proposito di Turandot: ferma restando la Herlitzius che sembra essere il principale motivo di interesse, c'è anche Carmen Giannattasio che fa Liù.
Cosa ne pensiamo di questa cantante che si sta facendo abbastanza largo nel panorama contemporaneo? A me non dispiace affatto...
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Re: Opera di Roma 2013

Messaggioda Tucidide » ven 28 set 2012, 22:07

pbagnoli ha scritto:Hai ragione, è interessante.
A proposito di Turandot: ferma restando la Herlitzius che sembra essere il principale motivo di interesse, c'è anche Carmen Giannattasio che fa Liù.
Cosa ne pensiamo di questa cantante che si sta facendo abbastanza largo nel panorama contemporaneo? A me non dispiace affatto...

Sentita a Macerata come Mimì: brava! Una voce che secondo me dovrebbe mettere abbastanza d'accordo il pubblico: magari non c'è da stracciarsi le vesti, ma si tratta di una bella realtà del nostro presente.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Opera di Roma 2013

Messaggioda Luca » sab 29 set 2012, 12:52

Interessante d'accordo, ma anche un pò troppo a senso unico e pesante; è vero c'è il bicentenario verdiano, ma qualche titolo più popolare del bussetano..... Inoltre manca Mozart. Poi di Wagner il Rienzi... mah.... Mi va benissimo Turandot, ma con un allestimento meno vecchio...

Sarò incontentabile, ma andava meglio vagliato tenendo conto del pubblico...

Saluti, Luca.
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Re: Opera di Roma 2013

Messaggioda DottorMalatesta » sab 29 set 2012, 18:25

In effetti il Simone diretto da Muti vale il viaggio.
Non fosse altro per rendersi conto di persona dell´inferioritá di Muti rispetto ad Abbado :mrgreen:
(scherzo!!!!)
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Re: Opera di Roma 2013

Messaggioda MatMarazzi » dom 30 set 2012, 13:29

Concordo pienamente con Beck.
Una stagione se non tale da trascinarmi a Roma, obbiettivamente molto più interessante del solito e per certi versi più interessante di quella (invero modesta) della Scala.
Tu sai chi è ora il direttore artistico a Roma?

Una cosa mi incuriosisce: il debutto della Denoke in Rienzi.
Non ho capito bene in che parte l'hanno scritturata.
Se l'hanno presa come Irene, ok... allora mi sento tranquillizzato: e continuerò a pensare che a Roma non capiscono niente.
Se invece l'hanno chiamata come Adriano, allora - davvero - tanto di cappello! Sarebbe un colpetto di genio di quelli che vanno ricordati.
La tendenza, infatti, è quella di affidare Adriano a mezzosoprani che reggano lo strascico della primadonna (Irene), come avviene di solito.
Questo però è un tradimento rispetto alle convenzioni dell'opera storico-romantica tedesca (weberiana e tardo-spontiniana) dove la "star" era proprio quella che noi consideriamo la "seconda donna".
La vera primadonna nell'Agnese di Hohestaufen era Irmengarda (creata dalla Midler!) e non Agnese. Così come nell'Olimpia, la vedette era Statira (creata dalla Branchu).
La parte "grande" dell'Euryante è quella di Eglantine, ed era sul modello della Schroeder Devrient (creatrice, oltre che di Adriano, anche di Senta e di Venus) che Schumann concepì la Margarehte di Genoveva e Wagner la sua Ortrud.
E' facile capire perché proprio a queste seconde donne (e non alle dolci protagoniste) venisse dedicato tanto spazio: perché esse erano depositarie della tradizione che non vuol morire, nemiche della rivoluzione romantica in difesa di un passato oscuro, feudale, talora persino pagano.
Erano loro (e non i baritoni, come da noi) le vere avversarie del nuovo tenore-eroe-romantico-tedesco.
E in tutti i casi, nelle dramatis personae dello spartito, sono sempre indicate come "soprano" (e non mezzo).

Che anche Adriano (pur essendo personaggio en travesti) faccia parte di questo modello lo dimostra non solo la sua tormentosa appartenenza al "vecchio" (l'antica nobilità imperiale), ma anche la scrittura trascinante e l'impeto virtuoso del suo canto, fatto a misura per la maggiore diva germanica della nuova epoca: la Schroder Devrient, appunto.

Un dettaglio interessante. Non molti hanno notato che la Sutherland (quando ha incisio il suo inutile e francamente brutto LP wagneriano) ebbe un soprassalto di dignità primadonnesca, quando scelse il brano di Rienzi.
Non optò infatti per l'aria di Irene, che sarebbe stata la scelta più scontata e banale; incise invece la grande scena di Adriano, dimostrando ancora una volta di avere nozioni di storia del canto più acute di molti direttori artistici.
Ne esce l'unico frammento importante e riuscito di tutto l'LP.




Tornando a noi, chiamare la Denoke in Adriano è, per alcuni versi, un rischio.
La parte conserva infatti memorie belcantistiche (come tutti i personaggi di questo tipo: ad esempio Eglantine è un vero drammatico d'agilità alla Pasta). La Denoke incorrerà sicuramente in grossi problemi, è facile prevederlo.
E tuttavia stenderà il pubblico dell'Opera col carisma monumentale (e lo slancio pre-declamatorio) di un'interprete gigantesca come doveva essere la Schroder Devrient.

Se invece dovesse saltare fuori che a Roma l'hanno interpellata per Irene (magari pensando che Irene è la vera protagonista e Adriano il solito mezzo di supporto) allora tutto quello che ho scritto può essere buttato nel cesso! :)

Salutoni,
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Re: Roma, Teatro dell'Opera

Messaggioda Freniano » gio 11 ott 2012, 16:58

La Denoke sarà effettivamente Adriano nel Rienzi.
Piccola chicca: con ogni probabilità la prossima stagione dell'Opera di Roma (da dicembre 2013) vedrà il Jérusalem di Verdi diretto da Muti con D'Arcangelo. 8)
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Re: Roma, Teatro dell'Opera

Messaggioda MatMarazzi » lun 15 ott 2012, 21:32

Freniano ha scritto:La Denoke sarà effettivamente Adriano nel Rienzi.


Magnifico! Penso proprio che andrò a sentirla!!!

Piccola chicca: con ogni probabilità la prossima stagione dell'Opera di Roma (da dicembre 2013) vedrà il Jérusalem di Verdi diretto da Muti con D'Arcangelo.


Be' intanto è una grande chicca, non piccola! :)
Grazie di averla condivisa con noi.

Posso fare il rompiballe?
Dunque, un paio di anni fa ho letto un'intervista in cui Muti dichiarava (a un giornalista francese) che ...gli dispiaceva, ma proprio Verdi non suona in francese! La sua lingua è l'italiano.
Ed era per questo si rifiutava di fare i Vespri Siciliani, il Don Carlo e il Macbeth nelle versioni francesi.
Tesi assolutamente assurda, pazzesca, fuori-tempo ma rispettabile in astratto come tutte le tesi.
Purché uno abbia la dignità di mantenerla.

Ora però immagino che questa Jerusalem (dopo averci fatto sorbire i "Vespri" in italiano) la farà in francese.
Ed è anche peggio, dato che i Vespri erano TOTALMENTE pensati da Verdi per originali francesi, mentre la Jerusalem per tre quarti è una traduzione dall'italiano.

Ecco... mia nonna buonanima aveva una frase che usava ogni volta che qualcuno si contraddiceva in modo così esplicito.
"O ha detto una scemata prima, o l'ha detta adesso; in tutti i casi sempre produttore di scemate è".
Lei si riferiva a certi politici che nel 1989 "rivendicavano il diritto di cambiare idea", ma a me pare che calzi anche a questo caso. ;)

Comunque io amo moltissimo Jérusalem (assai più dei Lombardi) e penso che Muti la dirigerà molto bene.
L'idea di D'Arcangelo è veramente ottima, me ne compiaccio.
Resta da vedere a chi verrà affidata la parte di Gaston, che Verdi riscrisse per Duprez (e vanta sfarzo di do sopracuti).
E soprattutto resta da pregare che Muti non ricorra ancora una volta alla Serjan...

Salutoni,
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Re: Roma, Teatro dell'Opera

Messaggioda DottorMalatesta » mer 17 ott 2012, 22:29

Mi spiace deludervi, ma quel reazionario di Muti non darà il Jerusalem ma... il Gerusalemme (in italiano!! con novella traduzione ritmica approntata appositamente per soddisfare Paolo Isotta e Philip Gossett!!!) :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

SCHERZO!!!!!

W VERDI
W Muti!!
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Re: Roma, Teatro dell'Opera

Messaggioda beckmesser » lun 30 set 2013, 19:05

Nel sito dell’Opera di Roma si legge la presentazione della nuova stagione (http://www.operaroma.it/ita/news-stagione-2013-2014.php). Tralasciando le valutazione sulla stagione in sé (non esaltante ma nemmeno disprezzabile, a parte il vuoto spinto alla voce regia, come al solito) colpisce la sagacia dell’ anonimo redattore, che in una sola pagina è riuscito ad inanellare una serie di perle, fra cui:

“Hugo de Ana, di certo un regista che ama le interpretazioni non classiche e sempre capace di far discutere il pubblico”: discutibile, ma passi pure…

Abbastanza stupefacente è leggere che per il dittico di Ravel la regia è affidata al “giovane Laurent Pelly”: forse è dovuto al fatto che, essendo debuttante a Roma, non può essere che giovane….

Poi una grandiosa doppietta: il Maometto II sarebbe una “opera drammatica, carica di tensione e bellissime arie composta da un giovane Rossini nel 1842”. A parte che nel 1842 Rossini aveva già smesso da un pezzo di scrivere opere, ma anche intendendo la data per un refuso del corretto 1820, “giovane” il Rossini di Maometto II? Ok, in senso assoluto magari sì, ma riferito a Rossini suona strano…

Le due interpreti di Carmen saranno “capaci di dare a Carmen una personalità carica di passione”: wow, un approccio rivoluzionario…

Non me ne ero mai accorto, ma Rigoletto è “conosciuto universalmente per le arie e i cori”: i celeberrimi cori di Rigoletto…

La domanda sorge spontanea: ma questi sono veramente pagati per scrivere amenità del genere?

Saluti,

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Re: Roma, Teatro dell'Opera

Messaggioda VGobbi » lun 30 set 2013, 19:17

Grande Beck! :lol:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Roma, Teatro dell'Opera

Messaggioda Luca » lun 30 set 2013, 19:42

A me che ci devo andare non piace assolutamente 'sto cartellone: troppi balletti e un paio di titoli di cui se ne poteva far a meno (a partire proprio dal Maometto II). Circa le amenità sottolineate da Beck non mi meraviglio......

Saluti.... arrabbiati... : Andry :
Luca
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Re: Roma, Teatro dell'Opera

Messaggioda reysfilip » lun 30 set 2013, 23:22

Beh una presentazione notevole.
La Manon Lescaut della Netrebko si presenta come unico motivo di interesse in tale stagione. Sempre che non dia buca. Ma in caso sarebbe il suo debutto nel ruolo?
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Re: Roma, Teatro dell'Opera

Messaggioda roberto » gio 17 ott 2013, 18:56

Anche a me sembra che la Manon della Netrebko sia la rappresentazione che si distingue anche per la direzione di Muti e la regia della figlia Chiara. Personalmente non conosco quest'ultima come regista, ma solo come attrice tuttavia poiché assistiamo a delle regie a dir poco demenziali (Fura del Bals!!!) mi auguro di assistere ad un buono spettacolo. Per il resto forse solo l'Ernani dell'inaugurazione potrebbe essere interessante e non solo per la direzione verdiana di Muti, ma anche perché si avvale di un ottimo cast, in pratica i fedelissimi del direttore.
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Re: Roma, Teatro dell'Opera

Messaggioda DottorMalatesta » ven 28 feb 2014, 13:53

Sono letteralmente senza parole per quanto sembra profilarsi all'orizzonte nel teatro della Capitale.
Passi per l'annullamento della prima del dittico raveliano (anche se mi brucia ancora parecchio : Andry : ), ma addirittura... minacciare il bis per le riprese della Manon Muti-Netrebko :shock: :shock: :shock:

Mah....

DM
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