De Ana - Kokkos: registi-scenografi

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De Ana - Kokkos: registi-scenografi

Messaggioda marco » gio 23 ott 2008, 13:46

Fortuna che almeno la regia non era di De Hana (regia?) ma di Kokkos.


ma, non sono molto d'accordo su questa opinione di Matteo
sono entrambi scenografi che fanno anche le regie, ma di idee drammaturgiche ne hanno entrambi pochine
quindi una volta presentate i loro stilemi iconografici (che non sono infiniti), c'è poco altro
De Hana fra l'altro mi sembra un pò più fantasioso di Kokkos, che oltre a qualche colonnato difficilmente va
Marco
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Re: Medea (Torino)

Messaggioda MatMarazzi » gio 23 ott 2008, 16:37

marco ha scritto:
Fortuna che almeno la regia non era di De Hana (regia?) ma di Kokkos.


ma, non sono molto d'accordo su questa opinione di Matteo
sono entrambi scenografi che fanno anche le regie, ma di idee drammaturgiche ne hanno entrambi pochine
quindi una volta presentate i loro stilemi iconografici (che non sono infiniti), c'è poco altro
De Hana fra l'altro mi sembra un pò più fantasioso di Kokkos, che oltre a qualche colonnato difficilmente va


Le nostre opinioni in merito, caro Marco, sono piuttosto divergenti.
E' vero che Kokkos è a sua volta un regista-scenografo (o scengrafo-regista) di quelli che piacciono tanto ai nostri sovrintendenti perché il fanno risparmiare: è un cachet solo... un po' come quando chiamano un grande solista a dirigere i concerti sinfonici, a patto che ti faccia anche il brano da solista.

E' quindi vero che nemmeno Kokkos - per le ragioni che ho detto tante volte anche nei miei articoli - non può rientrare fra le mie simpatie.
Però gli spettacoli suoi che ho visto a teatro mi hanno sempre dato l'idea di una visione tutt'altro che superficiale.
Che poi sia risolta più sul piano scenotecnico che registico è vero. Ma almeno non mi pare gli manchi una prospettiva culturale di un certo spessore, cosa di cui di solito gli scenografi come lui sono piuttosto avari.
Le Bassaridi di Henze allo Chatelet, in particolare, è obbiettivamente stato uno spettacolo straordinario, che ricordo con viva emozione.
Ma persino la tanto disprezzata Ifigenia scaligera (che Kokkos dovette montare in due e due quattro, causa precipitosa sostituzione dell'opera prevista) mostrava inquietudini e stimoli abbastanza penetranti.
Non un Pizzi, per intenderci...

De Hana è invece, per me, di quegli scenografi che, oltre a non saper fare i registi, ritengono che "far casino" sia una cosa molto trandy. Qui ci metto un'orgia, là una cosa "visionaria" (parola molto cara ai casinisti trandy)...
Il tutto a un livello di dabbenaggine che mi sconcerta... :(
Ovviamente non sto parlando della Medea che non ho visto.

Un salutone,
Mat
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