Peter Hall

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Peter Hall

Messaggioda MatMarazzi » dom 22 nov 2009, 13:28

E' fuori discussione la piena e totale riuscita della sua Carmen. Ok.
Detto questo, il grande Hall è secondo me come regista d'opera da ridimensionare pesantemente.
La sua Poppea è accettabile, il suo Don Giovanni molto meno, la Traviata è dilettantesca e quanto alla Salome ...una vera pietà.
La visione della sua più recente Cenerentola (video da Glyndebourne del 2006 diretto da Juroswski) mi ha ancora più deluso.
A parte la povertà dell'insieme (dovuto anche a un cast davvero piccino, a parte Mironov che come al solito si fa valere) e lo scarso senso dell'umorismo, mi fa specie come a trent'anni di distanza non ci si riesca ancora a liberare dell'eredità di Ponnelle.
Ora... come ho già detto in altre occasioni, quando le "genialate" sono replicate decenni dopo essere state partorite, non è tanto un merito di chi le ha partorite, ma un demerito di chi viene dopo.
Ponnelle, con i suoi movimenti coreografici "sganciati" dalla narrazione durante i concertati, produsse uno choc clamoroso negli anni 60-70: fu una rivelazione che cambiò per sempre il volto del Rossini Comico.
Ma possibile che ora non si riesca a inventare qualcosa di diverso?
La stagnazione registica che incombe sul Rossini Comico sta producendo un nuovo manierismo: i cantanti specialisti "rossiniani" ormai fanno tutti gli stessi gesti, le stesse espressioni, le stesse emoine, si assomigliano tutti, proprio perché manca la capacità dei registi di figurarsi un nuovo modo di concepire il gesto rossiniano e la sua drammaturgia.
Sì, lo confesso: la Cenerentola di Hall mi ha depresso, più che divertirmi.


Attendo vostre opinioni.
Salutoni,
Mat
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Re: Peter Hall

Messaggioda Tucidide » dom 22 nov 2009, 13:37

MatMarazzi ha scritto:La visione della sua più recente Cenerentola (video da Glyndebourne del 2006 diretto da Juroswski) mi ha ancora più deluso.
A parte la povertà dell'insieme (dovuto anche a un cast davvero piccino, a parte Mironov che come al solito si fa valere) e lo scarso senso dell'umorismo, mi fa specie come a trent'anni di distanza non ci si riesca ancora a liberare dell'eredità di Ponnelle.
Ora... come ho già detto in altre occasioni, quando le "genialate" sono replicate decenni dopo essere state partorite, non è tanto un merito di chi le ha partorite, ma un demerito di chi viene dopo.
Ponnelle, con i suoi movimenti coreografici "sganciati" dalla narrazione durante i concertati, produsse uno choc clamoroso negli anni 60-70: fu una rivelazione che cambiò per sempre il volto del Rossini Comico.
Ma possibile che ora non si riesca a inventare qualcosa di diverso?
La stagnazione registica che incombe sul Rossini Comico sta producendo un nuovo manierismo: i cantanti specialisti "rossiniani" ormai fanno tutti gli stessi gesti, le stesse espressioni, le stesse emoine, si assomigliano tutti, proprio perché manca la capacità dei registi di figurarsi un nuovo modo di concepire il gesto rossiniano e la sua drammaturgia.
Sì, lo confesso: la Cenerentola di Hall mi ha depresso, più che divertirmi.

Non conosco la Cenerentola nella visione di Peter Hall, ma devo dire che la gestione dei concertati "ritmati" del Rossini comico è attualmente davvero un po' stereotipata, e anche registi di sicuro valore e professionalità come Michieletto mostrano la corda proprio su questo punto, proni alla tradizione ponnelliana. Nel caso del regista veneto, mi auguro che col tempo sappia inventarsi qualcosa, perché a mio avviso ne ha le potenzialità.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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