Daniel Barenboim

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Barenboim: cosa vi aspettate da lui?

Messaggioda pbagnoli » ven 27 apr 2007, 21:40

Sempre nell'intervista a Lissner che ho citato in altro thread, si parla del rapporto che la Scala avrà con Barenboim.
Non più, evidentemente, un'esclusiva tragica e massacrante come il giogo che il Cigno di Molfetta ha imposto alla Scala per vent'anni, ma qualcosa di molto simile ad una direzione musicale.
Io sono molto contento.
So che Matteo non è particolarmente d'accordo, ma sono un entusiasta ammiratore del suo Wagner: ho la registrazione del suo ciclo per Bayreuth sia in disco che, soprattutto, in video con la regia di Kupfer; e ho il ciclo di tutte le sue registrazioni wagneriane, con moltissime luci e ben poche ombre (essenzialmente i Meistersinger, molto cantabili ma con un cast pietoso: non si sollevano dalla mediocrità).
Mi aspetto molto anche dal suo Verdi, se glielo affideranno come spero.
E voi, cosa vi aspettate?
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Messaggioda MatMarazzi » sab 28 apr 2007, 22:57

Anche a me piace Baremboim, anche se giudico terribilmente superato il suo orizzonte.
Il suo mondo è ancora quello dei Klemperer, dei Karajan, dei Kleiber, ossia quel post-romanticismo trascinato decadentisticamente fino agli anni 70-80, fra sonorità epiche, tempi lenti, legati infiniti, struggimenti metafisici, mugghiare di oceani dolorosi.

Possibile che, in piena età di "globalizzazione", siamo ancora fermi a questo? Non c'è modo di prendere Wagner e metterlo faccia a faccia col nostro tempo, costringendo l'uno a guardare l'altro negli occhi?

Be'... secondo me sì, è possibile.
Me lo ha dimostrato (almeno in parte) Simon Rattle, di cui ho ascoltato dal vivo Tristano e Rheingold. Quello di Rattle non sarà proprio un Wagner "giovane" (come vorrebbero i progressisti della musica), ma almeno di mezza età. Baremboim mi pare invece un sopravvissuto (geniale, ok) d'altri tempi.

Saluti,
Matteo
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Messaggioda pbagnoli » dom 29 apr 2007, 14:19

E del suo Verdi - tu che lo hai ascoltato - cosa dici?
Cosa dobbiamo aspettarci?
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Messaggioda MatMarazzi » mar 01 mag 2007, 9:25

pbagnoli ha scritto:E del suo Verdi - tu che lo hai ascoltato - cosa dici?
Cosa dobbiamo aspettarci?


Ho sentito solo la Traviata (con la regia di Mussbach, la Schafer, Hampson e Villazon.)
A giudicare da quella, dovremo aspettarci tempi estenuanti, intensità poetica da capogiro, orchestre gigantesche e violini struggenti.
E anche quel tono ...paternalistico di chi, wagnerizzando Verdi, vuole dimostrare che ...anche lui in fondo...

Davvero Pietro, mi piace Baremboim, ma non credo che possa rappresentare una vera "svolta" per il repertorio italiano.

Salutoni,
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Daniel Barenboim

Messaggioda teo.emme » dom 09 dic 2007, 20:38

Ho aperto questa discussione perchè mi ha lasciato molto perplesso l'affermazione di MatMarazzi (nel thread sul Tristan scaligero) su Barenboim interprete di Wagner. Non sono affatto d'accordo, infatti, nel ritenerlo "ben fatto, ben confezionato, ma (...) vecchio, lutulento, retorico, sdolcinato, pomposo: sarebbe andato bene negli anni di Knappertubush e Klemperer, oggi (...) anacronistico" (cito le parole esatte). E questo non per motivi di polemica, nè per legami al Wagner dei due direttori citati (argomento sul quale non voglio entrare). Il fatto è che Barenboim nell'affrontare il repertorio wagneriano mi sembra molto moderno e addirittura, per certi versi rivoluzionario. Innanzitutto la tensione che imprime alle partiture, che si fanno cariche di nervosismo, disperazione, senso di sconfitta (leggo una sorta di pessimismo di fondo). Il suono orchestrale non è mai rotondo, morbido, consolatorio, al contrario è spesso aspro e ricco di contrasti. Non vi è alcun autocompiacimento nelle sue letture. E' un Wagner alleggerito, svuotato, smitizzato: per usare termini che esulano dalla musica direi che è un Wagner laico e materialista (al contrario di quella sorta di "sacra rappresentazone" che ne fanno Klemperer, Furtwaengler e Knappertubush). Ma faccio alcuni esempi:
1) Lohengrin: Barenboim ne dà una lettura problematica, ne fa un'anticipazione del Tristan, pervaso da pessimismo, dolore e senso di sconfitta (non vi è più nulla di romantico). L'orchestra è alleggerita, minimale direi, agli antipodi di certi "clangori" di letture più esteriori (penso a Solti o Kempe).
2) Tristan: anche qui l'orchestra è alleggerita e non vi è alcuna concessione al mito. I suoni sono aspri e dolorosi. Il senso di morte si coglie fin dall'inizio. L'atmosfera è cupa, stregata, malata, insana. E così la sua Isolde disperata.
3) Parsifal: lontano anni luce dalla visione oratoriale dei grandi direttori del passato. Anche qui è il senso di malattia che si coglie fin dall'inizio.
In tutti questi esempi (e in molti altri: ho ascoltato con molta attenzione l'integrale wagneriana di Barenboim) si nota come egli abbia recepito la lezione di Boulez (che scardinò il modo di eseguire Wagner) nell'opera di razionalizzazione e smitizzazione. Davvero non ci trovo nulla di rassicurante o di anacronistico, tutt'altro.
Non ho mai ascoltato il Wagner di Salonen o di Rattle (direttore che non mi piace molto però), ma ho ascoltato altri alla Scala, e devo dire che non mi hanno mai soddisfatto (e mi sono sembrati spesso "stantiti"): a partire da Muti (poco a suo agio con Wagner, e saggiamente accantonato), Tate (il suo Tannhauser fu veramente deludente) e il pessimo Gatti (che ci ha "regalato" uno dei Lohengrin più sgangherati, chiassosi e noiosi sia dato ricordare...il fatto che vada a dirigere a Bayreuth è segno di come quel Festival sia decaduto).

Ps: un OT su Barenboim. A lui va dato il merito di aver posto fine ad una delle più grandi idiozie del XX secolo: la proibizione di suonare Wagner in Israele...
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Re: Daniel Barenboim

Messaggioda MatMarazzi » dom 09 dic 2007, 21:20

Ma sei sicuro di aver ascoltato Baremboim! :)

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Messaggioda Freniano » dom 09 dic 2007, 21:31

Concordo anch'io con l'analisi di teo.emme. Mi lascia sgomento l'apprezzamento manifestato per il Wagner di Sir Simon Branduardi..ops Rattle! Difatti, l'amore incondizionato che i Berliner stanno provando per lui è cosa nota... 8)
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Messaggioda MatMarazzi » dom 09 dic 2007, 22:30

Freniano ha scritto:Concordo anch'io con l'analisi di teo.emme. Mi lascia sgomento l'apprezzamento manifestato per il Wagner di Sir Simon Branduardi..ops Rattle! Difatti, l'amore incondizionato che i Berliner stanno provando per lui è cosa nota... 8)


Questa me la devi spiegare.
A parte il fatto che dei tuoi sgomenti non ce ne importa affatto, mi potresti spiegare meglio questa frase? Tu disprezzi il Wagner di Rattle (che sicuramente non hai mai ascoltato) perché da qualche parte hai sentito dire che i Berliner non l'apprezzano? ammesso che sia vero (e probabilmente non lo è! Chi è la tua fonte: la freni?), ma ammesso che sia vero, il nesso quale sarebbe?
Che gli umori dei berliner (che Rattle l'hanno semplicemente "votato") sono il verbo da cui devono dipendere i nostri giudizi?

Bah... colpa mia, che rispondo! :roll:
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Re: Daniel Barenboim

Messaggioda teo.emme » lun 10 dic 2007, 0:37

MatMarazzi ha scritto:Ma sei sicuro di aver ascoltato Baremboim! :)

Salutoni
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Beh...è quello che mi comunica. Ripeto, Rattle non l'ho mai ascoltato in Wagner e neppure Salonen, ma ad oggi, quello di Barenboim mi sembra il Wagner più "moderno" e demitizzato ci sia dato ascoltare.
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Re: Daniel Barenboim

Messaggioda MatMarazzi » lun 10 dic 2007, 0:40

teo.emme ha scritto: Beh...è quello che mi comunica. Ripeto, Rattle non l'ho mai ascoltato in Wagner e neppure Salonen, ma ad oggi, quello di Barenboim mi sembra il Wagner più "moderno" e demitizzato ci sia dato ascoltare.


La mia battutina era solo per esprimere lo stupore provocato dal fatto che ne abbiamo tratto sensazioni esattamente opposte! :)
Comunque diciamo che, in linea teorica, tu hai descritto perfettamente ciò che io cerco in un wagneriano di oggi!
Dobbiamo solo metterci d'accordo su Baremboim! ;)

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PS: se hai occasione, senti il Wagner di Rattle... ma non la Walkuere che è venuta così così!
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Re: Daniel Barenboim

Messaggioda teo.emme » lun 10 dic 2007, 0:54

MatMarazzi ha scritto:La mia battutina era solo per esprimere lo stupore provocato dal fatto che ne abbiamo tratto sensazioni esattamente opposte! :)


Beh, è il bello della discussione..spero comunque di riuscire a sentirlo dal vivo questo Tristan, per aver un riscontro "teatrale" delle impressioni avuto ad ora, solo attaverso i cd (farò la fila in occasione di qualche replica,magari il 2 gennaio..)

MatMarazzi ha scritto:Comunque diciamo che, in linea teorica, tu hai descritto perfettamente ciò che io cerco in un wagneriano di oggi!
Dobbiamo solo metterci d'accordo su Baremboim! ;)


Diciamo che, senza negare l'assoluta bellezza e importanza di letture diverse, oggi è l'interpretazione wagneriana più interessante. E del resto, dopo Boulez, non credo sia più proponibile restare ancorati ad una pur assai gloriosa scuola interpretativa, quale Kempe o Klemperer (anche se, a mio giudizio, sono vette assolute che non smettono di emozionarmi ad ogni ascolto)

MatMarazzi ha scritto:PS: se hai occasione, senti il Wagner di Rattle... ma non la Walkuere che è venuta così così!


Non mancherò, anche se Rattle non mi entusiasma molto: i suoi Brahms, Schubert, Beethoven, Mahler non mi dicono molto. Non credo (mia impressione, per ciò che ho ascoltato sino ad ora) sia molto a suo agio con romanticismo e post romanticismo. Al contrario semplicemente splendidi Porgy & Bess e Kròl Roger di Szymanowski (opera straordinaria, purtroppo poco conosciuta)
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Messaggioda Freniano » lun 10 dic 2007, 11:03

MatMarazzi ha scritto:
Freniano ha scritto:Concordo anch'io con l'analisi di teo.emme. Mi lascia sgomento l'apprezzamento manifestato per il Wagner di Sir Simon Branduardi..ops Rattle! Difatti, l'amore incondizionato che i Berliner stanno provando per lui è cosa nota... 8)


Questa me la devi spiegare.
A parte il fatto che dei tuoi sgomenti non ce ne importa affatto, mi potresti spiegare meglio questa frase? Tu disprezzi il Wagner di Rattle (che sicuramente non hai mai ascoltato) perché da qualche parte hai sentito dire che i Berliner non l'apprezzano? ammesso che sia vero (e probabilmente non lo è! Chi è la tua fonte: la freni?), ma ammesso che sia vero, il nesso quale sarebbe?
Che gli umori dei berliner (che Rattle l'hanno semplicemente "votato") sono il verbo da cui devono dipendere i nostri giudizi?

Bah... colpa mia, che rispondo! :roll:


Ma che risposta civile! Non potevo sperare di meglio.
- Il fatto che sicuramente non abbia mai ascoltato il Wagner di Rattle te lo lascio credere senza problemi: apprezzo le certezze fideistiche. Il fatto che io non ami per nulla Rattle, e non solo in Wagner, non c'entra un tubo con il suo rapporto con i Berliner.
- Che i Berliner non amino Rattle è un'informazione diffusissima, tanto che perfino a Barenboim, in una recente intervista, è stato chiesto un parere sui motivi dei cattivi rapporti. Il fatto che l'abbiano scelto loro non vuol dire niente: i matrimoni spesso partono bene e finiscono male.
- L'intelligente battuta sul fatto che la Freni sarebbe la mia fonte si qualifica da sé, come se io dicessi che la tua fonte è Cartman. Ma comunque ne capisco i motivi, in un forum dove chi canta bene è guardato con sospetto
- E, in ogni caso, saluto cordialmente: speravo in un luogo di discussione aperto, in cui ci fosse spazio per idee diverse e anche per un po' di ironia. Ma chi va contro il Sacro Editoriale e le idee dei moderatori viene offeso e ostracizzato. Anticipo e me ne vado. Non fregherà niente a nessuno? Nemmeno a me.
Distinti saluti.
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Messaggioda MatMarazzi » lun 10 dic 2007, 11:57

Freniano ha scritto:
Ma che risposta civile! Non potevo sperare di meglio.


Giusto: non potevi sperare di meglio!
Uno raccoglie quel che semina.
Era forse civile la tua?

Il fatto che io non ami per nulla Rattle, e non solo in Wagner, non c'entra un tubo con il suo rapporto con i Berliner.


Ottimo!
E allora perché, nel momento in cui lo contesti, tiri in ballo i Berliner?
Che "tubo" c'entravano?
Assolutamente nulla!

- Che i Berliner non amino Rattle è un'informazione diffusissima, tanto che perfino a Barenboim, in una recente intervista, è stato chiesto un parere sui motivi dei cattivi rapporti.


Da quando sono nato io sento parlare dei cattivi rapporti tra i Berliner e il direttore di turno, Karajan, Abbado... tutta gente che (per inciso) i Berliner si sono sempre scelti da loro.
Sono gli onanismi da grande orchestra e chiacchiericcio circostante.
Ma (ribadisco) il thread era sulle scelte direttoriali, non sui rapporti con le orchestre. Fra l'altro io ho messo in campo esperienze di ascolto diretto che non erano solo con i Berliner (ma con i Birmingham, l'Enlightement e - proprio con Tristano - i Rotterdam).
Ho sentito dal vivo anche il Rheingold con i Berliner, ma ti assicuro che - nonostante tutto l'odio sordo che covavano per Rattle - hanno suonato splendidamente e con uno stile che è ad anni luce da quello di Karajan.

- L'intelligente battuta sul fatto che la Freni sarebbe la mia fonte si qualifica da sé, come se io dicessi che la tua fonte è Cartman. Ma comunque ne capisco i motivi, in un forum dove chi canta bene è guardato con sospetto


Sbagliato.
In questo forum nessuno è guardato con sospetto; semplicemente si difende la tesi che l'emissione di suoni piacevoli e (più o meno) ortodossi non vada confusa col "cantare bene".

speravo in un luogo di discussione aperto, in cui ci fosse spazio per idee diverse e anche per un po' di ironia. Ma chi va contro il Sacro Editoriale e le idee dei moderatori viene offeso e ostracizzato. Anticipo e me ne vado. Non fregherà niente a nessuno? Nemmeno a me.


Di andartene a cercare lidi migliori sei padronissimo.
E tuttavia una risposta (non solo a te) mi sento in dovere di darla.

Questo forum, per quanto libero e aperto ad ogni opinione, è comunque espressione di un sito, che a sua volta è espressione di certe idee (che ovviamente sono quelle di chi ha pagato e si è sbattuto per rendere possibile sia il sito, sia il forum).
Questo non significa che non vi possa partecipare anche chi ha posizioni diverse; al contrario: è proprio per questo che il forum è stato aperto; e tuttavia le regole del bel vivere impongono che chi è invatato a cena (quali che siano le sue idee) si disponga in un certo modo verso la casa in cui è ospite.

A una cena organizzata e pagata da repubblicani, possono benissimo venire anche dei monarchici. Saranno graditi loro e saranno gradite (anche se non condivise) le loro idee.
Ma il minimo che ci si aspetta da loro è che si rendano conto che sono a una cena di repubblicani e che questi repubblicani li stanno gentilmente ospitando, offrendo la cena e tutto il resto: e che se bisogna discutere da posizioni diverse (cosa giustissima, lecitissima ed arricchente) lo si dovrebbe fare quanto meno con rispetto e considerazione del luogo in cui ci si trova e delle idee programmaticamente difese in quel luogo.

Sono fiero di dire che a questo nostro "cenacolo di reppubblicani" ci sono molti "monarchici" coi quali è piacevolissimo discutere, che sono curiosi di sentire come la pensano gli "altri" e semplicemente felici di confrontare le rispettive opinioni.
E che, quando non sono d'accordo, semplicemente e garbatamente lo dicono.
Infatti - se da "monarchici" decidono di frequentare la casa di "repubblicani" - è proprio perché credono che dal dialogo possano emergere più affinità di quel che sembra... e se non emergono, pazienza! Sarà comunque stato piacevole cenare e discutere insieme.

Purtroppo, però, ce ne sono altri che - sfruttando la magnanimità dei loro ospiti e la libertà loro concessa - non si dispongono ad alcun confronto: se ne vengono qui col tono di "insegnare" la verità ai poveri repubblicani ignoranti, sparano le loro idee senza alcuna remora, come se fossero a un comizio: il loro contributo si riassume in battutine e post acidi (come il tuo), smiles di compatimento, ecc.. che irritano (giustamente) i gestori e alimentano polemiche pretestuose, magari dandosi la manina tra monarchici e facendo fronte contro quelli che li ospitano.
Per incredibile che sia, alcuni di loro arrivano persino a sfruttare l'occasione per fare pubblicità non pagata ai loro forum o blog di idee monarchiche.
Be' di fronte a questi "ospiti" è ragionevole che i padroni di casa si chiedano perchè, invece di infestare un cenacolo di reppubblicani di cui evidentemente non condividono nulla, non se ne vanno da qualche altra parte a fondarsi il loro personalissimo circolino monarchico!

Detto questo, se sei determinato a lasciarci, ti faccio i migliori auguri di trovare un posto non dico più tollerante del nostro (che, scusa l'immodestia, non credo sarebbe facile) ma almeno più allineato alle tue idee.

Matteo
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