Carlos Kleiber

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Carlos Kleiber

Messaggioda Riccardo » mar 16 ott 2007, 18:46

Ma voi che cosa ne pensate di questo artista eccentrico, fuori dai canoni eppure prudentissimo, istrionico eppure elegantissimo, incredibilmente e cinicamente consapevole del proprio potere economico e artistico?

Si è ormai spento nell'estate di più di tre anni fa. È forse tempo di qualche bilancio.

Che sia stato uno dei più grandi è, direi, quasi indiscutibile. Parlano le testimonianze discografiche e video rimaste, così come i ricordi di quanti, prima dell'ultima appariazione a Cagliari nel 1999, lo sentirono dal vivo.

Meno però si è discusso del suo pesante e forse unico limite: il repertorio fattosi sempre più ridotto, tanto da risultare negli ultimi anni addirittura ossessivo.
Sinfonica: Beethoven 4&7, Coriolano, Mozart 33, Brahms 4, Ouverture Fledermaus.
Opere: Rosenkavalier nel 1994, unico e ultimo titolo dal 1991.

Eppure, io penso di non averne praticamente mai sentito parlare male. Anzi, devo dire che non se ne sente peopio quasi parlare: nel collocarlo ai limiti di un ipotetico ideale di perfezione, si rinuncia a discuterne.

Sta timidamente uscendo ora qualche pubblicazione, ma discutere nello specifico della sua arte rimane come un tabù.

Eppure secondo me si è trattato di una personalità troppo grande per rinunciare ad andare oltre le frasi fatte ed i superlativi assoluti.

Proprio nella rinuncia di Kleiber al gran repertorio si cela, credo, la profondità e la grandezza del suo lascito.

Quando non ha avuto più nulla di dire, si è gradualmente fatto da parte. E poi se n'è andato.
Al di là delle battute e dei luoghi comuni del tipo "frigorifero vuoto" o simili.

Immagine

Proviamo a discuterne un po'?

Salutoni,
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Messaggioda pbagnoli » mar 16 ott 2007, 21:21

Hai ragione.
E' decisamente un apax nel panorama musicale internazionale degli ultimi cinquant'anni.
Repertorio ridicolo (ci aggiungerei anche quei due splendidi Concerti di Capodanno, quindi necessariamente un po' di roba della famiglia Strauss).
Beethoven, Brahms, Fledermaus, Rosenkavalier...
Prudentissimo...

Tu dici: "Lasciamo perdere la storia del frigo vuoto".
E se il problema fosse esattamente lì?
E se si fosse limitato a questo repertorio per riempire il frigo in caso di necessità senza doversi impegnare più che tanto ad imparare spartiti nuovi?
Lo so, può sembrare una provocazione, anche perché in passato altro repertorio l'ha esplorato, eccome: dal Verdi della "Traviata" al Wagner di "Tristan" passando attraverso il Puccini di Bohème.
Sembrerebbe scontato pensare che il Rosenkavalier potrebbe essere l'opera della vecchiaia di qualunque musicista, no?...

E tu, Riccardo, cosa dici?
Lo ascolti ancora?
Lo giudichi indispensabile?
E se sì, in che cosa?
Io credo solo nel "Tristan", ma dovrei pensare un po' al perché...
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Messaggioda Riccardo » mar 16 ott 2007, 22:42

pbagnoli ha scritto:E se si fosse limitato a questo repertorio per riempire il frigo in caso di necessità senza doversi impegnare più che tanto ad imparare spartiti nuovi?
Lo so, può sembrare una provocazione, anche perché in passato altro repertorio l'ha esplorato, eccome: dal Verdi della "Traviata" al Wagner di "Tristan" passando attraverso il Puccini di Bohème.

Ma non solo; negli anni di gavetta a Düsseldorf tra metà Cinquanta e metà Sessanta eseguì diversi titoli del repertorio che poi non avrebbe più ripreso (Rigoletto, Due Foscari, Butterfly...).

E tu, Riccardo, cosa dici?
Lo ascolti ancora?
Lo giudichi indispensabile?
E se sì, in che cosa?

Lo ascolto molto spesso e mi mordo le mani per non averlo sentito dal vivo.

La battuta (di Karajan, tra l'altro) del "frigorifero" è divertente, ma non credo vada presa sul serio per valutare l'effettivo esito artistico delle prove di Kleiber.

Dov'è indispensabile...
Beh, 4-5-7 di Beethoven; 3 di Schubert. Mi sembrano insuperate.
I due concerti di Capodanno si contendono il primato con pochi altri (forse Karajan e Ozawa, a mio gusto).
La Linz di Mozart è un trionfo di leggerezza, divertimento ed eleganza.

La sua personalità è una rara sintesi di vigore e vaporosità; i tempi sono sempre molto serrati, ma mai scombinati. Il tutto è pilotato con ferrea precisione, come un meccanismo ad orologeria che però pulsa in modo vitale e ironico.
È un approccio edonistico il suo, volto a tirar fuori il "bello" della musica, nei suoi scatti più semplici eppure così emozionalmente efficaci.
Il suo stesso sguardo eternamente divertito, felice è incredibile a vedersi.

Ha diretto poco, ma secondo me credendoci fino in fondo, sempre.

Il repertorio operistico è forse quello dove lo si trova con più concorrenza. Eppure la sua Carmen di Vienna rimane forse la più convincente in assoluto per la parte musicale.

Del Rosenkavalier del 1994, il suo congedo operistico, c'è un dvd che io ancora non ho. Chi lo conosce?

Un salutone
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Messaggioda MatMarazzi » gio 18 ott 2007, 0:12

Paritirò con una bestialità.

Non mi esalta il suo mitico Rosenkavalier: mi pare vi sia qualcosa di (come dire...?) di troppo istituzionalizzato.
L'istituzionalizzazione della malinconia, del commiato, dell'incomprensibilità dell'arte e della vita.
Mi sembra tutto troppo giusto. Sono un cinico io! :D

E' che il mio incontro con Kleiber (banale finché volete) è stato un inno alla vita, sia pure ammantato dei più foschi colori romantici il Freischutz.
Ma proprio dove mi aspettavo entusiasmi iniziatici o clangori da sturm und drang, mi sono ritrovato (con mia grande sorpresa) ombre crepuscolari, sussurri di ragazze, solitudini inquiete, cariche di emozione ansiosa (volete sentire una Janowitz inarrivabile... eccola lì!) :)

Il suo Tristano è stato un altro "must" della mia gioventù, anche se oggi non mi interesserebbe più la sublimazione della fiaba come (divinamente, è vero) Kleiber l'ha posta, in un racconto antico di cavalieri e amori impossibili. Ma nella mia adolescenza un primo atto simile, tutto fatto di primi piani sui sogni spezzati di Isolde, sui suoi pensieri agitati, non era possibile superarlo. Ma quale Karajan! Ma quale Furtwaengler! :)
:D

Condivido gli scontati entusiasmi che tutti gli esprimono.
E mi sento in imbarazzo a dover aggiungere i miei...
Ma lo avrei voluto tanto, tanto più attivo, e non solo per la bravura tecnica e la travolgente comunicativa, quanto per aver saputo incarnare (in quei chiassosi anni 70) l'inquietudine discreta di chi sa essere profondo ma mai intellettualistico.
Ai suoi anni, credo ci fosse solo lui capace di farlo!


È un approccio edonistico il suo, volto a tirar fuori il "bello" della musica, nei suoi scatti più semplici eppure così emozionalmente efficaci.
Il suo stesso sguardo eternamente divertito, felice è incredibile a vedersi.


Lo sguardo eternamente divertito, così come il "bello" a cui mirava, a me davano la sensazione di un voler evitare l'espressione del puro dolore.
Forse per paura...
Sono pazzo, che devo dirti?
A me Kleiber dava questa sensazione.

Il suo progressivo, incomprensibile "tirarsi fuori" me lo confermano.

Avrei tanta curiosità di sentire la sua giovanile Elektra.
Ho come la sensazione che l'incontro fra Oreste ed Elektra ne sia il momento d'oro.

Salutoni "kleiberiani"
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Messaggioda Riccardo » gio 18 ott 2007, 10:54

MatMarazzi ha scritto:Lo sguardo eternamente divertito, così come il "bello" a cui mirava, a me davano la sensazione di un voler evitare l'espressione del puro dolore.
Forse per paura...
Sono pazzo, che devo dirti?
A me Kleiber dava questa sensazione.

Non sei pazzo, sai "solo" mettere molto bene a nudo le sensazioni, anche le più sottili, che per molti è difficile esprimere.

È vero. È una gioia trapassata dal dolore quella di Kleiber; il suo mezzo sorriso è segnato da una sofferenza che vuole essere evitata.
È una gioia insinuata, tentata, cercata ma mai raggiunta in modo pieno e totale.

MatMarazzi ha scritto:Non mi esalta il suo mitico Rosenkavalier: mi pare vi sia qualcosa di (come dire...?) di troppo istituzionalizzato.
L'istituzionalizzazione della malinconia, del commiato, dell'incomprensibilità dell'arte e della vita.
Mi sembra tutto troppo giusto.

Era un pochino la sensazione avuta anche da quello in video di Monaco (dove però c'è una Jones secondo me bravissima).
Pensavo infatti che il suo "vero" Rosenkavalier fosse quello di Vienna, ma da quanto dici forse non è così...

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Messaggioda Teo » gio 18 ott 2007, 12:20

Impossibile per me dimenticare il suo Otello scaligero del 1976, una chicca da mettere tra quelle icone rare che l'opera lirica ogni tanto regala...

So che esiste una libro a firma di Balestrazzi "Carlos Kleiber: angelo o demone?", già autore di un libro su Toscanini (Toscanini secondo me); qualcuno lo conosce e sa se è interessante?

Di Carlos Kleiber ricordo un articolo interessante di Isotta nel quale il critico del corriere scriveva " Eroe moderno del podio, in fuga dal mondo. Troppo bravo: amava a tal punto la musica da odiarla. Poteva trionfare, volle negarsi".

Grande bacchetta, forse davvero un genio, sicuramente unico, mai scontato e sempre inconfondibile.
Ricordo di aver letto che era talmente "premuroso" da lasciare dei biglietti con gli appunti impartiti durante le prove sui leggii dei suoi esecutori...incredibilmente morboso.

Poche opere affrontate, così come poche le sinfonie e i concerti. Misterioso? non so, forse questo suo "negarsi" era un modo per dichiarare quell'effettivo rapporto di "odio e amore" che viveva nei confronti della musica...non so, certo la personalità era molto particolare e pure contradditoria.

Resta comunque a mio avviso un artista che come pochi, ha saputo regalare momenti unici, pagine indimenticabili.

Un grande.

Salutissimi.

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Messaggioda Alberich » gio 18 ott 2007, 13:42

Sul suo negarsi ho sentito una interpretazione di fonte decisamente attendibile: problemi a rapportarsi con la figura del padre. Se ricordo bene quello che mi hanno riferito, riteneva immeritata la sua fama. Sicuramente non è una spiegazione esaustiva, ma forse dice una parte della verità
Un saluto
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Messaggioda Riccardo » gio 18 ott 2007, 14:00

Teo ha scritto:So che esiste una libro a firma di Balestrazzi "Carlos Kleiber: angelo o demone?", già autore di un libro su Toscanini (Toscanini secondo me); qualcuno lo conosce e sa se è interessante?

Sì, è l'unica pubblicazione esistente in Italia, e pure recentissima oltreché costosa rispetto alle dimensioni.

Di fatto Balestrazzi si limita a raccogliere testimonianze ed interviste di coloro che hanno avuto a che fare con Kleiber. Da Bartoletti alla Gasdia alla Freni, Zeffirelli, Cristina Mazzavillani, Mauro Meli e altri. Si scoprono tante curiosità, specialmente sui numerosi inviti declinati e sulle modalità di convincimento per Cagliari.
Si legge tutto d'un fiato.

Certo, sarebbe bello leggere qualcosa di carattere saggistico sulla sua carriera. Mi pare ci siano un paio di libri in tedesco su di lui, anche se non so di che tipo. Speriamo comunque che vengano presto tradotti e pubblicati anche qui!

Alla fine del libro di Balestrazzi c'è anche la rassegna stampa con i coccodrilli di tre anni fa.

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Messaggioda tatiana » sab 10 nov 2007, 23:46

Io ho visto Kleiber provare. ero studente, facevo la Scuola di Canto della Scala. Ho seguito tutte le prove di Kleiber, anche quelle dei singoli gruppi d'orchestra. Erano le riprese di Ottello, nell'86. Credo che sia una delle esperienze più significative che io abbia avuto. Mi ricordo ancora cosa mi diceva un'orcestrale - "Quello che ci dà lui come sensazioni è indescrivibile".
E sepolto in un piccolo villaggio sloveno in mezzo alle montagne, insieme alla moglie, ballerina slovena.

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Messaggioda MatMarazzi » dom 11 nov 2007, 10:17

tatiana ha scritto:Io ho visto Kleiber provare. ero studente, facevo la Scuola di Canto della Scala.


Benvenuta Tatiana,
e grazie del bel ricordo.

Ti invidio molto per averlo visto addirittura provare: io non l'ho mai ascoltato dal vivo.

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Messaggioda pbagnoli » dom 11 nov 2007, 14:22

tatiana ha scritto:Io ho visto Kleiber provare. ero studente, facevo la Scuola di Canto della Scala

Grazie Tatiana del bellissimo ricordo.
Io l'ho visto dal vivo nella ripresa di Otello alla Scala nel 1986. Ricordo benissimo il suo gesto e il suo sorriso mentre dirigeva il Brindisi.

Piccolo appunto: è per noi un grande privilegio che Tatiana si sia iscritta a questo forum. Io le sono particolarmente grato. E' un soprano di voce intensa, con un repertorio lirico-spinto e drammatico. Spero che ci potrai raccontare delle esperienze che hai avuto e che hai sul palcoscenico!
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Messaggioda tatiana » lun 12 nov 2007, 15:50

Grazie Pietro :oops: :oops: :oops:

Tornando su Kleiber - avete parlato dell'unico libro in italiano su di lui. In effetti ci vorrebbero anche altre pubblicazioni.
Io ho parlato con molte persone che lo conoscevano - era un tipo davvero particolare.
Da quel che ho visto io quando provava era molto esigente, ma nello stesso tempo anche disponibile. E bisognava stare molto attenti alle prove. Io ero presente quando è successo il problema con un grande baritono che dopo la prima non ha più cantato. Non so però se posso parlare dell'episodio. Una cosa ve la posso dire - se non c'era feeling fra lui e il cantate che gli stava davanti, non c'era niente da fare. Ma lo stesso valeva anche per i singoli orchestrali. Però non c'era nervosismo negativo nelle prove con lui, anzi, tutt'altro. Anche le prove erano elettrizzanti. E quando il feeling si creava tutti davano il meglio di se - solisti, orchestra e coro.

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Re: Carlos Kleiber

Messaggioda DottorMalatesta » lun 16 lug 2012, 8:30

Sapevate che il grande Kleiber sosteneva di essere... la reincarnazione del cane di Emily Dickinson?!! :shock: :shock: :shock:
Questa e altre succose informazioni si trovano nel recente libro “Corresponding with Carlos” di Charles Barber, recensito snell’ultimo numero di Classic Voice in edicola. Nel volume verrebbero riportati anche giudizi piuttosto velenosi su alcuni colleghi direttori. Un esempio per tutti? Leggete quello che Carlos dice (o meglio, non dice!) a proposito di Riccardo Muti: “è un caro ragazzo e un mio amico personale. Perciò non voglio pensare a niente di malizioso da dire sul suo conto.” Avesse parlato chissà che sarebbe saltato fuori!!!! :mrgreen:
Per ulteriori informazioni consultabile il sito internet: http://www.correspondingwithcarlos.com

Ciao,
Francesco

P.S.: Viva Kleiber, che come re Mida ogni opera che toccava la trasformava in oro! Peccato solo che il lascito operistico (e più in generale discografico) di questo genio della musica sia davvero striminzito!!!!
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Re: Carlos Kleiber

Messaggioda pbagnoli » mar 17 lug 2012, 18:39

Non mi ricordo dove ho letto, recentemente, che sarebbe "il più sopravvalutato fra i direttori d'orchestra".
Credo che certe cose che ha fatto siano veri capolavori: il Tristan, per esempio; o il Rosenkavalier.
Credo che il suo carattere sia stato un limite non banale.
Credo, infine, che la limitatezza del suo repertorio sia oggi da vedere come una diminutio: a me sarebbe piaciuto da matti sentire un suo Meistersinger; o addirittura un suo Ring.
Peccato...
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Carlos Kleiber

Messaggioda DottorMalatesta » mar 17 lug 2012, 20:40

pbagnoli ha scritto:Non mi ricordo dove ho letto, recentemente, che sarebbe "il più sopravvalutato fra i direttori d'orchestra".
Credo che certe cose che ha fatto siano veri capolavori: il Tristan, per esempio; o il Rosenkavalier.
Credo che il suo carattere sia stato un limite non banale.
Credo, infine, che la limitatezza del suo repertorio sia oggi da vedere come una diminutio: a me sarebbe piaciuto da matti sentire un suo Meistersinger; o addirittura un suo Ring.
Peccato...


Ciao Pietro!
Sono d'accordissimo: Kleiber aveva davvero un repertorio striminzito (e questo sicuramente non fa di lui il più grande direttore d'orchestra del Novecento)!
Tuttavia alcune sue incisioni sono di assoluto riferimento (e penso anch'io al Tristan, e aggiungerei anche l'Otello scaligero, il Fledermaus e il Freischutz: in altre parole, l'intero suo lascito discografico nel mondo dell'opera; penso si capisca che sono un Kleiberiano!!!).
Uno dei miei sogni proibiti ( e ahimè impossibili) è un intero Ring diretto da lui (ma mi acconterei anche della sola Walkure!).
Grazie e ciao!

Francesco
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