Gustavo Dudamel

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Gustavo Dudamel

Messaggioda DocFlipperino » sab 02 gen 2016, 15:23

Sarà il giovanissimo Gustavo Dudamel il Direttore del prossimo Concerto di Capodanno 2017.
Come tradizione, l'annuncio al termine del concerto 2016 diretto (straordinariamente con una poesia senza pari) da Mariss Jansons.

Di getto mi viene da immaginare quali novità riuscirà a proporre e "imporre" ai WP il giovane Duda.
Che ne pensate di lui? Ne abbiamo parlato davvero pochissimo qui.
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda pbagnoli » sab 02 gen 2016, 18:04

Lo conosco poco. Quel poco che conosco (sinfonico, soprattutto Mahler) mi piace molto
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda Sibly » sab 02 gen 2016, 18:34

Lo conosco soprattutto di nome, ma ho ascoltato poco o nulla quindi non me ne sono fatta un'idea.
A parte collegarlo immediatamente al Rodrigo di Mozart in the Jungle, s'intende... :lol:
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda teo.emme » dom 03 gen 2016, 1:45

A me non piace per nulla: l'ho sentito varie volte (anche dal vivo) con risultati decisamente mediocri. Altro pianeta rispetto al magnifico Jansons! Spero che i WP facciano come quasi sempre e lascino Dudamel a sbracciarsi sul podio, ignorato dagli orchestrali.
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda pbagnoli » dom 03 gen 2016, 10:27

teo.emme ha scritto:A me non piace per nulla: l'ho sentito varie volte (anche dal vivo) con risultati decisamente mediocri.

Anche in Mahler?
A me piace davvero molto in quest'autore, però sai che rispetto sempre molto la tua opinione. Cos'è che non ti piace? Puoi provare a spiegarcelo?
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda teo.emme » dom 03 gen 2016, 15:43

Ho sentito per la prima volta Dudamel in un pessimo Don Giovanni nel 2006 (complice una regia di rara bruttezza), lento, pesante e impacciato. A seguire una Boheme in cui mancava malinconia e giovinezza. Poi una Carmen di routine. Poi il suo Mahler superficiale ed effettistico (persino più di quello di Solti: per me inascoltabile). Lo trovo un direttore sopravvalutato (anche per via del personaggio che si è creato, dell'impegno politico chaveziano, per lo strombazzato sistema Abreu etc.). Mia opinione naturalmente. Ecco, lo trovo molto superficiale in tutto.
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda mattioli » dom 03 gen 2016, 17:11

Un enorme talento naturale che attualmente si trova in quella zona "di mezzo" dei baby direttori che ormai sono cresciuti e che devono decidere se diventare davvero dei grandi direttori o restare grandi promesse senza seguito.
Lo conosco quasi solo come direttore d'opera. Dispiace dare ragione a teo.emme :P , ma in effetti quel Don Giovanni della Scala era brutto assai e, quanto alla sua prima Bohème in loco, non ricordo di aver mai sentito nel secondo atto un pasticcio altrettanto colossale. La seconda, l'estate scorsa, andò decisamente meglio, quindi è almeno una bacchetta in progress. Facesse lo stesso percorso di Harding, avremmo un protagonista importante. Ma rischia di restare un Matheuz.
Insomma, per quel che mi riguarda giudizio sospeso. Però dirigerà SCBSD nella West Side Story a Pentecoste, dirovvi.
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda teo.emme » dom 03 gen 2016, 21:56

Sono d'accordo co Mattioli: un talento che ormai non basta. Il destino dell'ex bimbo prodigio: Harding ha fatto il suo percorso, Dudamel ancora no. E credo che la sovraesposizione con le grandi orchestre non possa che nuocergli. Harding è diventato un interprete quando si è dedicato all'orchestra svedese. Sono cresciuti insieme. Dudamel è vittima del suo personaggio (e di una certa retorica terzomondista lasciamelo dire). Il suo Mahler è tanto brillante quanto vuoto: non basta agitare la chioma o fare le corsette verso il podio. Mahler non è un mambo nè un concerto per Chavez
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda DocFlipperino » lun 04 gen 2016, 10:28

Ecco alcuni "momenti" di Dudamel.

Il Mahler non amato da teoemme


certo.... guardarlo mette ansia.....


qui decisamente il repertorio è più congeniale


qui addirittura travolgente


che ne pensate?
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda teo.emme » lun 04 gen 2016, 13:06

Proprio non ci siamo...già l'attacco della Quinta fa venir voglia di spegnere (con quella tromba inchiodata e fissa come un allarme): gli altri tre brani mi paiono eseguiti in modo grottesco. Recentemente - dopo l'annuncio del prossimo concerto di Capodanno - ho cercato qualche suo Strauss e sono incappato in una Marcia di Radetzky pessima: lui arriva correndo e saltella sul podio mentre l'orchestra pare una banda di paese. Non una sfumatura: tutto piatto. Poi ho sentito lo stesso brano diretto da Harnoncourt: un altro mondo...
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda DocFlipperino » lun 04 gen 2016, 14:33

teo.emme ha scritto:Proprio non ci siamo...già l'attacco della Quinta fa venir voglia di spegnere (con quella tromba inchiodata e fissa come un allarme): gli altri tre brani mi paiono eseguiti in modo grottesco.


Su Mahler sono abbastanza d'accordo. E' molto superficiale (per quello che poi dici sul Mahler di Solti potrei quasi farti una proposta di matrimonio :D )
Sul resto meno. In particolare su Gershwin. Tra l'altro la LA PHIL suona strepitosamente bene, come sempre: Duda ha raccolto il testimone di Salonen e i risultati mi paiono ancora fantastici.
Questo va sicuramente considerato nella valutazione artistica.
Non pensate?
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda teo.emme » lun 04 gen 2016, 18:52

Beh la Phil resta una splendida orchestra nonostante un direttore incapace di trovare le profondità di Salonen. Pure in Gershwin (che sembra riportato indietro di 40 anni e ridotto a colonna sonora di un film Disney).

Sul Mahler di Solti: per me uno dei peggiori mai incisi...sembra riportarsi ad una sola cifra espressiva: fare più casino possibile! Semplicemente inascoltabile. 8)
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Re: Gustavo Dudamel

Messaggioda mattioli » lun 04 gen 2016, 19:38

Ripeto: sul fatto che Dudamel sia un talento, non c'è dubbio. Altrimenti, pressione mediatica o meno, non sarebbe dov'è (non perdiamo, vi prego, la bella abitudine di OD - unica nel panorama italiano - di ragionare partendo dai fatti. I complotti sono la tipica spiegazione di chi non sa spiegare).
Detto questo, il talento non è tutto. Bisogna dargli il tempo di svilupparsi, di maturare, di crescere. Anche perché è pure il vissuto dell'uomo che nutre l'artista. Ci sono dodicenni che suonano divinamente uno strumento, ma non saranno mai grandi solisti.
Ora, io Dudamel lo conosco poco e poco in questi anni l'ho ascoltato. Per ora, mi sembra che questo passaggio non lo stia facendo e stia rimanendo prigioniero delle stesse qualità (entusiasmo contagioso, volontarismo, carica vitale) che l'hanno fatto emergere. Sempre disposto, anzi felice, a cambiare idea se la prossima volta che lo ascolterò mi darà l'impressione di essere cresciuto. Finora però, almeno per quel che mi riguarda, così non è stato.
Ciao ciao

AM

PS: quanto alla Los Angeles, una delle mie grandi emozioni musicali degli ultimi anni è stata sentirla live per la prima volta. C'era Salonen, però. Quando un'orchestra è a questi livelli, ci vuole tempo anche solo per cambiarla e ancora di più per peggiorarla...
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