Karl Böhm

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Re: Karl Böhm

Messaggioda Enrico » dom 13 gen 2013, 2:21

Triboulet ha scritto:sono cresciuto col mito di Bohm "interprete di riferimento mozartiano", eppure anche in Mozart, a volerla dire tutta, mi appare spento e pesante


MatMarazzi ha scritto: Mozart, altro autore per cui Boehm ha scritto una pagina a sua modo rivoluzionaria


Altro argomento degno di maggiore approfondimento.
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Re: Karl Böhm

Messaggioda Triboulet » dom 13 gen 2013, 3:24

Enrico ha scritto:
Triboulet ha scritto: Pensa che mi piacciono anche i dischi di Bernstein!!
Dovrò dare un'altra chance a Bohm, dopo queste chiacchiere.


E perché non dovrebbe piacerti Bernstein? colgo l'occasione per un chiarimento: quando dicevo che trovo invecchiato il suo Beethoven mi riferivo alle registrazioni in disco con i Wiener (la versione in video è già più interessante) e non a quelle con la New York Philharmonic, secondo me eccezionali ancora oggi.



:lol: no Enrico, non mi riferivo a quanto avevi detto tu... a dire il vero mi ero pure scordato del tuo riferimento... è che Bernstein è un direttore controverso, giudicato sempre troppo personalistico, enfatico, superficiale ed eccessivo (non che talvolta non lo sia eh)... pensavo a Mahler nella fattispecie, sembra che ora ci sia una tendenza a minimizzare il suo Mahler come qualcosa di esteriore e basta, quando io trovo proprio nell'eccesso di contrasto tra tensione spasmodica ed ingenuo divertimento, tra estasi e vertigine, la chiave per farmi piacere Mahler. Ma questo è un altro discorso.

Di Mozart-Bohm mi interessa anche di più, visto che ho anche più riferimenti...
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Re: Karl Böhm

Messaggioda Maugham » dom 13 gen 2013, 20:48

Enrico ha scritto: e non a quelle con la New York Philharmonic, secondo me eccezionali ancora oggi.


Quoto e sottoscrivo.
Recentemente decantavo a Mat le meraviglie del primo Mahler di Bernstein a mio parere imparagonabile con tutta la retorica un po' tronfia di certe registrazioni mahleriane che Bernstein fece con la dg negli anni ottanta.
Ovviamente generalizzo e soprattutto mi riferisco a un autore che ho amato da impazzire quando avevo vent'anni e che invece adesso trovo un po' sopravvalutato.
Quindi prendete con le molle i miei giudizi.
Il secondo Bernstein è invece straordinario nella più bella Patetica mai registrata (tra quelle da me ascoltate). Stessa cosa per il Requiem di Mozart e per il Nuovo Mondo con Israel.
WSM
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Re: Karl Böhm

Messaggioda MatMarazzi » dom 13 gen 2013, 22:52

Triboulet ha scritto:Scommetto Mat che la Salome della Stratas (che a me piace) me la stroncherai :mrgreen:


No! :)
La salvo solo ed esclusivamente per lei, che è una Salome straordinaria.
Ma il resto del cast (Beirer... Weikl... tremendi!), la regia impresentabile di Friedriech e lo stesso Boehm mi convincono poco: a dire il vero Boehm mi convince poco anche nell'integrale DG con la Jones e Fischer Dieskau. Ho come la sensazione che l'opera non gli appartenga, non la senta sua.

Venendo al rapporto con Mozart, anche io auspico un approfondimento del contributo di Boehm.
In questo caso, però, sono il primo ad ammettere che esso, con tutti il Mozart viennese del dopo guerra, è morto e sepolto fin dagli anni '70: oggi sarebbe improponibile!
E' stato grandioso, rivoluzionario (ribadisco) ai suoi tempi, ma l'evoluzione interpretativa ci ha portato su strade radicalmente diverse... e l'unico modo per apprezzarlo è calarsi in quegli anni!
E' in Strauss che Boehm mi pare ancora, per tanti versi, molto moderno.

Salutoni,
Mat
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Re: Karl Böhm

Messaggioda DottorMalatesta » mar 15 gen 2013, 19:19

Ammetto di conoscere pochissimo (per non dire nulla :oops: :oops: :oops: ) dello Strauss diretto da Bohm (anche se ho quasi tutto: ma dove trovare il tempo???!!!!).
Comunque trovo rivelatore (come capita spesso) leggere quanto scrive Mat: anch´io mi sono accostato a Strauss con le incisioni di Solti. Poi alla lunga mi sono venute un po´ noia (un po´ come il suo Wagner): suono compatto, acciaio puro, grandissimo nitore, senso del ritmo impeccabile. Pure… un po´ troppo ostentato, alla fin fine un po´ superficiale. Poi ho scoperto lo Strauss di Sinopoli, ed è stato amore a primo ascolto!
Mi riprometto comunque di ascoltare un po´ di Strauss di Bohm alla prima occasione. Grazie dello spunto!! : Thumbup :
Ciao,
DM
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Re: Karl Böhm

Messaggioda flipperinodoc » dom 17 feb 2013, 15:56

ciao a tutti
che bello vedere un thread dedicato ad uno dei miei direttori preferiti a cui è legato il mio primo ricordo operistico quando i miei genitori mi portarono alla scala a vedere fidelio (avevo 6 anni): ho ancora negli occhi quel vecchio signore che dirigeva quasi sempre seduto e affaticato ma improvvisamente si accendeva con la musica e scattava in piedi..... una emozione che sento ancora sulla pelle....

che ne pensate del Berg di Böhm? secondo me è elettrizzante in entrambe le opere
so ora di dire qualcosa di davvero contestabile ma una delle esecuzioni in cui Böhm mi lascia davvero perplesso è invece il celebratissimo video delle Nozze con la regia di JPPonnelle....

voi che ne pensate?
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Re: Karl Böhm

Messaggioda pbagnoli » dom 17 feb 2013, 17:36

flipperinodoc ha scritto:o me è elettrizzante in entrambe le opere
so ora di dire qualcosa di davvero contestabile ma una delle esecuzioni in cui Böhm mi lascia davvero perplesso è invece il celebratissimo video delle Nozze con la regia di JPPonnelle....

voi che ne pensate?

In linea di massima d'accordo con te, anche se spesso ho la sensazione che - in Berg - Bohm sia invecchiato più che in altri autori. Il che, probabilmente, è merito anche di altri direttori che hanno detto cose più moderne e hanno fatto andare avanti il discorso: penso non solo a Abbado - il cui Wozzeck è una pietra miliare della storia dell'interpretazione d'opera - ma anche per esempio a Ingo Metzmacher.
Le sue direzioni mozartiane invece mi piacciono di più ma, anche lì, da quando abbiamo avuto Jacobs...
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Karl Böhm

Messaggioda VGobbi » dom 17 feb 2013, 20:25

Secondo me Bohm rimane innovativo, contemporaneo in certo suo Strauss e sopratutto nella sua bellissima tetralogia wagneriana.

Lulu' e' un'opera che faccio ancora fatica a digerire, a differenza del Wozzeck di cui mi sono innamorato subito ... ed in effetti Abbado, almeno in questo frangente, sta su un altro pianeta.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Karl Böhm

Messaggioda flipperinodoc » dom 17 feb 2013, 21:29

la grandezza del Wozzeck di Abbado devo ancora capirla (come tante altre grandezze di Abbado) ma credo sia una problema mio.... :)
piuttosto allora sicuramente Metzmacher ma anche von Dohnanyi e Conlon (ma al momento mi tengo il vecchio Karl)

per quanto riguarda il mozart di jacobs, caro collega goloso, lo sto scoprendo grazie a questo forum. mi ero avvicinato molto perplesso e invece sto scoprendo preziose meraviglie....

ovviamente non ho citato lo strauss di Böhm perchè mi pare che i giudizi almeno sulla sua storicità siano più omogenei

ciaociao
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Re: Karl Böhm

Messaggioda Enrico » dom 17 feb 2013, 21:56

Riguardo alle Nozze di Figaro ho l'impressione che la regia di Ponnelle tenda a far sembrare lo stile dei cantanti ancor più vecchio di quanto non sia: e sicuramente oggi alcuni personaggi verrebbero affidati a cantanti diversi. Nessuno in quella produzione canta male: ma tutto sembra un po' falso, caricaturale, esteriore, oggi che siamo abituati a regie più attente all'approfondimento psicologico e a forme di recitazione più moderne e realistiche (senza che Mozart debba per forza essere realistico).
Proprio perché quel filmato mi annoia, non ricordo molto della direzione di Bohm. Ma oggi ho ascoltato in macchina la serenata "Eine kleine Nachtmusic", nella registrazone con i Wiener, credo degli anni '70: e mi è sembrata molto ben eseguita, per la cura del fraseggio, per i tempi non troppo lenti ma nemmeno forsennati, per il rilievo dato ad ogni inciso, ma anche per l'equilibrata ricerca di brillantezza e leggerezza: esecuzione che al confronto con quelle di altri "tradizionalisti" coevi (Karajan, per esempio) appare decisamente più semplice, asciutta, quasi cameristica. Qualcuno sopra diceva che Bohm mancava di umorismo: a me sembra invece che il suo umorismo ci sia, sottile, raffinato, celato, trattenuto, nascosto nei piccoli dettagli, in certi accenti, nelle scelte ritmiche, dietro la scelta della misura e della oggettiva correttezza dell'interpretazione.
Nello stesso cd la Serenata in re maggiore K320 sembra invece dare maggiore importanza alla bellezza del suono, morbido, caldo, legato, rotondo: forse perché è eseguita dai Berliner e schiera, sotto la bacchetta di Bohm, alcuni fedelissimi di Karajan, come il flautista Galway e l'oboista Lothar Koch.
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