Bignamini è un talento vero. Ma evitare "l'effetto-Muti"

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Bignamini è un talento vero. Ma evitare "l'effetto-Muti"

Messaggioda vivelaboheme » mar 11 dic 2012, 14:50

Ohibò, sul Corriere della Sera di oggi 11 dicembre appare un articolo del ben noto critico musicale con il quale - caso rarissimo - mi troverei in teoria d'accordo. Vi vengono tessute le lodi dell'Orchestra Giuseppe Verdi e del suo giovane direttore Jader Bignamini in occasione di un recente concerto di arie e sinfonie d'opera tenuto all'Auditorium milanese. Ho assistito a tale concerto e - in teoria - sarei d'accordo. La Verdi è un'orchestra di accresciuta qualità, è oggi la miglior orchestra sinfonica attiva a Milano (ripeto: sinfonica) e Jader Bignamini è un talento notevolissimo (autentico vertice del concerto la brillantissima lettura della sinfonia di Semiramide, di gusto, senso del ritmo e nitore del suono davvero rari ) .
Poi , però, leggo meglio l'articolo, e ne scopro l'autentica natura. Non è scritto "pro" orchestra Verdi, quanto anti-Scala. Ovvero è strumentale, come tutto ciò che scrive il ben noto critico, personaggio che vive di piccole o grandi cattiverie e turbamenti dei quali la pagina del Corriere è il luogo di sfogo remunerato (si dimentica che ai lettori non sono utili gli sfoghi di un giornalista, cui è richiesto un servizio ad un pubbblico, e null'altro). E a questo punto, tutto l'articolo decade a scritto senza valore. E' un peccato perché Bignamini è davvero bravo e la Verdi idem. Da qualche mese, dopo un periodo di relativo silenzio, il Corriere ha dato la stura totale agli scritti del ben noto critico: gli ha permesso di montare (pro Opera di Roma, anzi pro Muti contro Scala, o attuale dirigenza-Scala) la ridicola, obsoleta polemica Verdi-Wagner salvo poi, il Corriere, farsi paladino della sensatissima lettera del Presidente della Repubblica alla Scala (ma era stato il Corriere, e nessun altro, a montare la polemica a mezzo di Cazzullo sul magazine, poi seguito da Isotta sul quotidiano!). Gli permette diffamazioni di tutti coloro che i suoi turbamenti riconoscono come "nemici". Ammanisce con scadenza sempre più frequente ai lettori lo "spettacolo" scritto di tali articoli, che nulla hanno a che fare con servizi dedicati ad un pubblico.
Verrebbe da consigliare alla Verdi, ai suoi dirigenti (a proposito... si sussurra che il nome Corbani sarebbe fra i "non esclusi" dal discorso per la futura sovrintendenza scaligera. Guarda caso...) di tenersi lontani dal vezzeggiamento del critico del Corriere, molto aduso a simili apparentamenti che pochissimo giovano (allì'immagine di Muti non hanno giovato, anzi!) a coloro che ne sono fatti oggetto.
Aggiungiamo: tempo fa, recensendo un concerto, tenuto con la Verdi, dall'ottimo Wayne Marshall, l'affascinante direttore di colore, il ben noto critico (i cui articoli hanno, al fondo, un solo argomento: egli stesso, lo scrivente) ritenne di dilungarsi ineffabilmente sull'estetica del Marshall, dichiarando di non aver mai visto un uomo tanto bello (cosa questo dovesse interessare ai lettori, non si sa). Di tenore non dissimile i noti "amplessi scritti" di cui il nostro si compiace ad ogni apparizione sul podio del Maestro di riferimento (fossimo Muti ne saremmo francamente imbarazzati). Si dà il caso che Jader Bignamini, oltreché direttore promettente, sia senza dubbio un bell'uomo. Occhio...



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Re: Bignamini è un talento vero. Ma evitare "l'effetto-Muti"

Messaggioda DottorMalatesta » mer 12 dic 2012, 19:46

Pensa che il suddetto critico riesce ad incensare Muti anche recensendo il Lohengrin:

Ma va rilevato che l'orchestra della Scala ha perduto di identità, quella che gli aveva dato Riccardo Muti, e soffre, già s'è visto nel Preludio, nell'intonazione.

Peraltro il suddetto critico incensa anche il coro che, ti assicuro, ieri sera ha sbandato clamorosamente in più occasioni!!!

P.S.: Passando dal soggetto all'oggetto delle lodi, segnalo che l'ultimo libro del Maestro dedicato a Verdi è quanto di più demenzialmente spassoso si sia letto negli ultimi anni!!! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: Per fortuna che il Maestro dirige MOOOOOOOOOOOOOLTO meglio di come scrive (il che, detto così, non sembra neanche un compliemento, mentre invece lo è)!!!!
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Re: Bignamini è un talento vero. Ma evitare "l'effetto-Muti"

Messaggioda vivelaboheme » lun 17 dic 2012, 14:53

a)Sì anche alla mia replica di Lohengrin sbandate del coro nel 1 atto, peraltro dovute, a mio avviso, alla sciatta direzione di Barenboim che nel finale 1 manda tutti insieme in un bel caos! (ben altra cosa era il travolgente finale 1 by Daniele Gatti, pur con una messa in scena discutibile). Peraltro amerò questo Lohengrin per Guth e soprattutto per Kaufmann, non per la direzione sottotono rispetto ai consueti standard wagneriani di Boim,pur migliore negli atti successivi, ma gelido e noncurante nel primo: l'impressione è che non creda molto alla musica, lo ha anche fatto capire nelle dichiarazioni. Ma allora perché eseguirlo? E' un peccato: regia e protagonista, nonché la splendida opera (che è tale checchè Boim ne pensi) avrebbero meritato un direttore più "partecipe".

b) Del libro di Muti ho scorso qualche pagina, di effetto patriottardo o pseudo-divulgativo in effetti piuttosto esilarante. Nulla di nuovo, peraltro.


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