Gustav Leonhardt

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Gustav Leonhardt

Messaggioda elvino » sab 21 gen 2012, 2:04

Mi duole informare il forum che lo scorso 16 gennaio è morto all'età di 83 anni colui che insieme ad Harnoncourt è da considerare il primo vero grande esecutore e direttore della musica pre-classica,in maniera filologica,certo oggi con tutto ciò che è venuto dopo,le sue registrazioni,sembrano quasi preistoria,ma è grazie a gente come lui e il grande maestro austriaco,sopra citato se oggi un dato repertorio si esegue in una certa maniera.
Saluti Gian Luigi
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Re: E' Morto Gustav Leonhardt

Messaggioda pbagnoli » sab 21 gen 2012, 7:12

Grazie Gian Luigi. Personalmente non lo sapevo, hai fatto benissimo a ricordarci di questo grande musicista che, tra l'altro, ha collaborato proprio con Harnoncourt nella realizzazione della prima integrale delle cantate di Bach: quando hanno iniziato eravamo nei primi Anni Settanta, e il loro approccio era davvero rivoluzionario se consideriamo la precedente registrazione (parziale) di Richter.
Certo, il musicista era poco fantasioso se paragonato non solo ai suoi allievi (fra cui Herreweghe e Rousset), ma anche lo stesso Harnoncourt che ha avuto carriera più eclettica e repertorio più vasto. Comunque, un grande musicista davvero
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Re: E' Morto Gustav Leonhardt

Messaggioda MatMarazzi » dom 22 gen 2012, 13:58

elvino ha scritto:Mi duole informare il forum che lo scorso 16 gennaio è morto all'età di 83 anni colui che insieme ad Harnoncourt è da considerare il primo vero grande esecutore e direttore della musica pre-classica,in maniera filologica,certo oggi con tutto ciò che è venuto dopo,le sue registrazioni,sembrano quasi preistoria,ma è grazie a gente come lui e il grande maestro austriaco,sopra citato se oggi un dato repertorio si esegue in una certa maniera.
Saluti Gian Luigi


Grazie mille, Gian Luigi.
Hai fatto bene a ricordare questo grande, singolare artista.
Sono d'accordo con la tua osservazione circa la "preistoricità" del suo stile "storicamente informato".
Vorrei però insistere sul fatto che non è solo questione di conoscenze storica in materia. L'interpretazione (anche quella che si vuole "filologica") è sempre espressione del proprio presente.
Leonhardt era comunque un uomo dei suoi anni, come lo era Harnoncourt. E quindi la musica pre-classica eseguita da loro risentiva ancora di una mentalità oggi superata.
Rousset e Herreweghe (specie il primo) sembrano - come dice Pietro - infinitamente più moderni.
Questione di suono... questione di stile... questione di strumenti più vicini alle antiche forme...
Sì, certo tutto questo.
Forse anche una questione di "fantasia" (anche se ne sono meno sicuro).
Ma soprattutto una diversa mentalità e una diversa estetica, dovuti alle diverse generazioni.
Per Leonhardt e Harnoncourt il mondo pre-classico era ancora una questione di solennità luterana, di distacco dalle passioni romantiche, di spiritualità filosofeggiante.
Oggi invece è l'irriverenza materialistica, fisica, razionalistica e persino la dissacrazione erotica che affascinano gli esecutori del Barocco. Il gusto di sorprendere, strappare e provocare è proprio dei nostri tempi, non di quelli dei grandiosi pionieri di cui parliamo.
Anche l'esecuzione "filologica" (scusate se uso questo termini oggi non più di moda) è una questione di presente, come tutto ciò che riguarda l'interpretazione.

Da operomane perso quale sono, rimpiango solo che Leonhardt non abbia, almeno negli anni pre-contestazione, lasciato qualche contributo anche in questo senso.
Una tragedie di Gluck, un dramma per musica di Cavalli, un'opera seria di Handel diretti da lui negli anni d'oro avrebbero lasciato il segno.

Salutoni,
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Re: E' Morto Gustav Leonhardt

Messaggioda Alberich » dom 22 gen 2012, 15:11

Mi sembrano considerazioni interessantissime. Da quanto ricordo, come bambino, per tanto tempo la musica pre-Mozart è stata sostanzialmente strumentale o sacra. La riscoperta dell'opera barocca -sicuramente meno in linea con la visione "luterana" dei due apripista- è molto successiva...mi viene da chiedere se sia nato prima l'uovo o la gallina. Ossia: è stata la riscoperta di un repertorio nella sua interezza che ha pian piano modificato le strade esecutive o è stata l'emersione di nuovi interpreti con una diversa impostazione mentale che ha favorito la riscoperta di una parte di repertorio fin ad allora poco considerata?
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Re: E' Morto Gustav Leonhardt

Messaggioda MatMarazzi » dom 22 gen 2012, 17:32

Alberich ha scritto:M è stata la riscoperta di un repertorio nella sua interezza che ha pian piano modificato le strade esecutive o è stata l'emersione di nuovi interpreti con una diversa impostazione mentale che ha favorito la riscoperta di una parte di repertorio fin ad allora poco considerata?


Io, Alberich (si sarà capito) propendo per la seconda ipotesi.
Gli apri-pista hanno sperimentato - nella loro ottica - nuovi suoni, nuove tendenze e soluzioni. Gli eredi, immersi in una nuova cultura, quella spregiudicata e critica della contestazione, hanno proseguito il cammino portando quei suoni, quelle tendenze verso nuove frontiere.
Io sono vissuto del "nuovo barocco" fin dalla più tenera età: il mio primo CD in assoluto fu l'Incoronazione di Poppea di Malgloire, figurati un po'! :)
E per anni ho vissuto snobbando il Monteverdi pre-filologico.
Recentemente però mi sto appassionando moltissimo anche al barocco pre-filologico degli anni 50 e 60, perché - sia pure espresso da una civiltà tanto diversa dalla nostra - era a sua volta frutto di ricerca, passione e coraggio.
Anzi, forse ci voleva più coraggio a osare, come Benvenuti, una Poppea in epoca straussiana e pucciniana (dovendosi fondare su documenti alterati, scarsi studi, pubblico ostile) di quanto non ce ne voglia a farla oggi, che il Barocco "storicamente informato" pare essere diventato moda, routine e spesso "scappatoia" per complessi, direttori e cantanti in cerca di facile fama.

I discorsi di Rodrigo (nel thread dal bellissimo titolo "Orfeo antiquario" ideato da Vit :) ) hanno contribuito molto ad accendere questo mio nuovo interesse.

Salutoni,
Mat
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Re: E' Morto Gustav Leonhardt

Messaggioda elvino » mar 24 gen 2012, 15:56

Prego :wink: Mi sembrava giusto e doveroso,ricordare un come dice Matteo "Apripista",io sinceramente non ho mai ascoltato quasi nulla diretto da lui,perchè essendo stato istradato all'ascolto di questo repertorio da un mio amico,che lo rifuggiva o comunque venendo alla ribalda i vari Herreweghe,Rousset,Hogwood,Gardiner,lo trovava sorpassato,ho sempre evitato di comprare quando c'era il suo nome in copertina....Sicuramente era come ho letto da qualche parte la sua una visione più filosofica e trascendente della musica,che rifuggiva il teatro,forse anche x questo,il teatro barocco e più se si vuole immorale,erotico,terragno,e forse da lui visto come non rispondente alla sua visione ascetica e luterana della musica.
Harnoncourt è almeno dal mio punto di vista più moderno,più terreno,meno ascetico,e forse x questo che da subito si è dedicato all'opera,dove può piacere oppure nò,ha saputo dire la sua e imporre una sua visione teatrale della materia trattata.
Saluti Gian Luigi
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Re: E' Morto Gustav Leonhardt

Messaggioda MatMarazzi » sab 28 gen 2012, 14:46

elvino ha scritto:Harnoncourt è almeno dal mio punto di vista più moderno,più terreno,meno ascetico,e forse x questo che da subito si è dedicato all'opera,dove può piacere oppure nò,ha saputo dire la sua e imporre una sua visione teatrale della materia trattata.


Certo Gianluigi, hai ragione.
Però considera che passata la prima fase, quando Harnoncourt si è accorto di quale piega prendevano le esecuzioni "filologiche" che pure lui aveva inaugurato, si è come ritirato a uno strano compromesso con la tradizione, quasi che la sua fierezza di Kappelmeister di gloriosa tradizione prendesse il sopravvento sulla deriva "contestataria" dei giovani interpreti barocchi (i quali, per inciso, lo consideravano il loro maestro).
Se confronti la seconda Poppea alla prima (quella sì davvero rivoluzionaria) ti pare di tornare indietro di vent'anni.
Lui che aveva ristabilito i veri rapporti timbrici fra i personaggi, tanto da volere - credo per la prima volta - un soprano per Nerone (la Soederstrom), se ne tornò alla vecchia e assurda formula del Nerone-tenore (benché Tappy sia molto bravo). Lui che aveva interpellato una Berberian (!!!!!!) come Ottavia, alla ricerca di sonorità anti-romantiche e quasi pop, se ne tornò al mezzosopranone wagneriano e declamatore (la Schmidt). E per Seneca... non trovò di meglio che Salminen!
Non parliamo poi della Poppea di Salisburgo (che vidi nel 1993... con Langridge - altro tenore - come Nerone).
Lì l'obbiettivo sembrava proprio quello di dire "ehi... che nessuno osi confondermi con i barocchisti di oggi!! Non c'entro nulla!. Sì, strumenti antichi... sì sonorità strane e curatissime.. sì, scelte dinamiche e ritmiche che paiono fatte apposta per sconvolgere l'ascoltatore! tutto vero! Però io resto un erede di Boehm!!"
:)
Non ti pare che in fondo anche per lui l'essere "d'altri tempi" sia qualità rivelatrice della sua arte?
Salutoni,
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