Sir John Eliot Gardiner

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Sir John Eliot Gardiner

Messaggioda Tucidide » ven 01 gen 2010, 21:49

Volutamente ne parlo dopo una prova che non dovrebbe, in teoria, essere probante per la grandezza di un direttore: il Concerto di Capodanno dalla Fenice di Venezia, che ho visto su RAI 1 a mezzogiorno.
Eppure, pur in un'occasione così "vacanziera", Gardiner ha creato veri e propri momenti magici nei brani di Carmen, complice una strepitosa Antonacci, ed ha diretto un "Va pensiero" come non l'avevo mai sentito. Una cura del dettaglio infinitesimale, una capacità di far respirare la musica insieme agli esecutori, davvero da grande direttore.
Nella Canzone del Velo ha gestito benissimo il ritmo, ma forse ha un po' troppo pestato con le percussioni; l'Antonacci è stata brava ma non precisissima nelle fioriture e un po' in difficoltà in acuto. Bravo Gardiner anche nelle introduzioni a "La donna è mobile" e di "Libiamo ne' lieti calici", pure terminato con qualche pestatina di troppo.
Insomma, per una volta un concerto-panettone (o zampone, visto il contesto :mrgreen: ) è stato diretto in maniera straordinaria.

Detto questo, che mi dite di Gardiner e della sua evoluzione artistica dagli anni '70 ad oggi?
So che qui il direttore inglese gode di un buon numero di estimatori.
Quali sono opere e repertori nei quali vi pare che abbia offerto grandi prove?

Buon anno ancora! : Chessygrin :
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Re: Sir John Eliot Gardiner

Messaggioda pbagnoli » sab 02 gen 2010, 9:01

JEG mi è stato compagno nelle prime avventurose scoperte del repertorio barocco e del modo filologico di dirigerle; i nostri dirimpettai perennemente incazzati li definirebbero "baroccari" ma, benché ne apprezzi l'(involontario) umorismo, è un termine che non mi piace per cui non lo adotterò.
Erano i tempi immediatamente successivi a Malgoire e Pinnock - quelli sì avventurosi - e i campioni si chiamavano Hogwood (lo vidi dal vivo a Milano), Harnoncourt e, appunto, Gardiner.
Gardiner aveva un'eccellente orchestra (anzi, due) e un coro stratosferico. Era bravo, convincente, gli piaceva sperimentare ma lo faceva sempre con gusto, garbo e un certo grado di umorismo british che ho sempre trovato irresistibile.
La sua incisione delle opere mozartiane è per me un caposaldo della storia dell'interpretazione; prima o poi ne parleremo dettagliatamente, anche perché da lì discende il modo attuale di interpretare Mozart, quello cioè dettato da Jacobs che, all'epoca, stava smettendo di fare il controtenore e iniziava a dirigere.
Penso che la sua stella sia un po' in calo nei confronti di personaggi più dotati o scapigliati (come per esempio Minkowski) o, quanto a furore esecutivo, assai più estremisti; e qui penso ovviamente a Spinosi.
Grande interprete dei nostri tempi, comunque; e grande caposaldo di quella storia dell'interpretazione con cui tutti ci dobbiamo misurare!
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Sir John Eliot Gardiner

Messaggioda Milady » sab 02 gen 2010, 14:53

Carissimo Tuc,
questa volta non siamo del tutto sulla stessa lunghezza d'onda.
Certamente JEG ci ha donato un gran bel concerto in sé, assolutamente
superiore di varie lunghezze rispetto a quanto ci ammannisce l'itala
TV che ,in particolare,in occasione delle festività,sprofonda imperturbabile nei più profondi abissi oceanici,
, tipo Fossa delle Marianne: traguardo raggiunto con estrema scioltezza- grazie al concerto- si fa per dire-mandato in onda la Vigilia di Natale dal "Petruzzelli".
Ma ecco entrare in gioco per me il fatale l'imprintig personale, in questo caso l'esecuzione di Mitropoulos nell'Ernani, una delle prime opere che ho ascoltato dal vivo,e alla quale nessuna incisione rende giustizia.
Piccola com'ero,rimasi conquistata da quella fiammeggiante esecuzione di "Si risvegli il leon di Castiglia" , che , certo, non brilla tra le vette verdiane, ma possiede una sua forza brada ( secondo me), se eseguito a dovere .
Residui dell'imprinting?
Può darsi.
Poi acquistai in un cesto colmo di CD, occultato in un angoletto buio di un chiassoso ipermercato,un mucchio di CD, tra cui una magnifica antologia di cori verdiani diretti da Abbado , e , quanto al coro in questione, a un ritmo scandito e incalzante si accompagnava un crescendo travolgente,assecondato da una compagine corale di alto rango : magie della sala di incisione? (anche il finale del Machbeth mi piacque assai).
In una parola , Gardiner, nel Leon di Castiglia non mi è sembrato al top,come invece nel magistrale " Va pensiero".
Bellissima, insinuante e seducente Carmen l'Antonacci, a parte gli acuti sofferti e la perdita
del magnifico registro centrale d'antan,
Quisquilie,dato che il personaggio c'era tutto: e che personaggio!
Mi ha lasciata perpessa Meli, che alternava meccanicamente alla voce spiegata mezze voci e falsetti, non proprio da manuale.
Lo avevo ascoltato di recente dal vivo e non mi aveva fatto una grande impressione, il pubblico sala lo applaudiva invece fragorosamente.
Lo stile lasciava molto a desiderare :non si possono interpretare ad es Donizetti e Verdi allo stesso modo. Bella voce, ma interprete generico : deve acquisire una salda tecnica ,che - so di dire una cosa più che ovvia, lo so - consente di conservare a lungo intatta la voce e di dare tutte le nuances specifiche di ogni personaggio.
Per ora non vedo in lui l'ombra del grande fraseggiatore . Routine, si.
Sbaglio?
Per non accodarmi a noiose tombole parentali e famigliari ,la sera ho ascoltato masochisticamente il casareccio omaggio (?!) - irrorato generosamente di Lambrusco e di briscole tra amici a iosa - a Pavarotti:naturalmente al Pavarotti dei concertoni dei tre tenorissimi e delle escursioni nelle canzoni napoletane e pop. Solo un fugace cenno en passant all'esperienza fondamentale con la Sutherland.
Glissons.
E cosa ti aspettavi, Milady? Ti sta bene!
Dopo mi sono letteralmente divorata al computer il bellissimo ultimo Editoriale , che mi trova completamente 'daccordo.
Per fortuna su Rai 2 "era in programma ,dopo tanta melassa, "Il flauto magico", con la regia di K.Branagh, già visto al cinema: alcune scelte sono discutibili, ma quando ci sono coraggio da vendere e recitazione spigliatissima da parte di tutti i cantanti- attori , sarò di bocca buona ma ,"il me plait".
Riprendo il filo del discorso e del tema.
Torno a JED: amo moltissimo il suo Mozart.
Conosco meno il suo apporto al barocco.
Comunque , in ambedue i settori, un Direttore che ha fornito un contributo
originale, innovatore, una ineludibile pietra miliare.
Un filologo non inamidato o polveroso o noioso, anzi tutto il contrario, e,
come è stato notato benissimo, dotato
per di più, ricco di
di un tocco di ironia british veramente accatticante,
Resto in attesa dei meritati strali per i miei ascolti non proprio aristocratici.
Un saluti affettuoso a tutti
da
Milady che si scusa anche per le divagazioni.
Milady
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Re: Sir John Eliot Gardiner

Messaggioda Tucidide » sab 02 gen 2010, 18:55

Milady ha scritto:l'esecuzione di Mitropoulos nell'Ernani, una delle prime opere che ho ascoltato dal vivo,e alla quale nessuna incisione rende giustizia.
Piccola com'ero,rimasi conquistata da quella fiammeggiante esecuzione di "Si risvegli il leon di Castiglia" , che , certo, non brilla tra le vette verdiane, ma possiede una sua forza brada ( secondo me), se eseguito a dovere .
Residui dell'imprinting?
Può darsi.

:shock: Capperi, Milady! Hai ascoltato dal vivo l'Ernani diretto da Mitropoulos, e lo dici così, en passant, come se fosse una quisquilia??? :D
Ti credo, se mi dici che da allora ogni "Si ridesti il leon di Castiglia" si deve confrontare con quell'esempio!
Devo oltretutto specificare che ieri mi sono perso il coro dell'Ernani, ed ho ascoltato solo da metà "Una furtiva lagrima" in poi. Infatti, ho parlato solo del coro di Nabucco, l'unico che ho sentito.

Torno a JED: amo moltissimo il suo Mozart.
Conosco meno il suo apporto al barocco.

Io apprezzo molto il suo Gluck, in particolare l'Orfeo ed Euridice nella versione italiana (Philips, con il falsettista Ragin) e francese (EMI, con la von Otter).
Il suo Mozart è estremo, e se si pensa che si parla di quasi vent'anni fa, dimostra grande audacia. Ricordo che quando ascoltai il Don Giovanni Archiv restai colpito dalla velocità estrema della Sinfonia e del Finale. Ma il tutto promana una teatralità strepitosa.
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Re: Sir John Eliot Gardiner

Messaggioda Milady » sab 02 gen 2010, 22:39

Carissimo Tuc,
ricordo gli ascolti dal vivo di Mitropoulos ( pure Vespri e Forza del destino) non "en passant",anzi, con il doveroso riserbo.
dei ricordi privatissimi.
Ne parlo solo a te ed a tutti gli amici del nostro forum.
E allora...
Quando terminò la sinfonia dei Vespri, tutti scattammo spontaneamente in piedi ,ancora prima delle ultimissime battute in quella che oggi è detta "standing ovation", presi da un entusiasmo irrefrenabile.
Al termine di un' esecuzione maestosa e tanto commovente da far venire la pelle d'oca della sinfonia della "Forza del destino" in molti avevamo le lacrime agli occhi ,anche se il grande greco non era mai scaduto nell'enfasi "larmoyante".
E ascoltai un'altrra grande gerca, una irresistibile giovane Callas nei "Vespri": voce estesissima, potente , intatta , e grande attrice anche se era una taglia forte ( non troppo però : calcavano le scene a certi imponenti vascelli sopranili!) .
Nella "Forza del destino" sentii una magnifica Tebaldi , dalla cavata vellutata e potente che ci incantava tutti.
I soliti colpi di tosse dei melomani tisici ,che ,invece di stare al sanatorio a curarsi,erano venuti a scocciare i tapini presenti all'opera, in questo caso inopportuni come non mai, furono immediatamente zittiti con insulti inveleniti sibilati alle di costoro sciagurate madri, tacciate di praticare la più antica professione del mondo.
Questo è tutto.
Aggiungo ,solo per la cronaca, che facevo le elementari o al massimo le medie....
Un affettuoso saluto a te, Tuc,e a tutti i "forumisti"
da
MIlady
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Re: Sir John Eliot Gardiner

Messaggioda Rodrigo » lun 04 gen 2010, 22:37

Che invida!
Considero Mitropoulos un vero genio.
Per me resta un mistero su come mai non gli sia stata affidata nessuna incisione in studio visti i miracoli che faceva a teatro. Mah!
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