Licenze di scrittura e questioni grammaticali

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Re: Licenze di scrittura e questioni grammaticali

Messaggioda Tucidide » ven 19 mar 2010, 0:18

Enrico ha scritto:"...certi costumi descritti dal nostro autore, ci erano sembrati così nuovi, così strani, per non dire peggio [...]
abbiamo perfino ritrovati alcuni personaggi, dei quali non avendo mai avuto notizia fuor che dal nostro manoscritto, eravamo in dubbio se avessero realmente esistiti"
I Promessi Sposi, Firenze, Tipografia Coen e Comp., 1828, Tomo I, p.9

"...certi costumi descritti dal nostro autore, ci erano sembrati così nuovi, così strani, per non dir peggio [...]
abbiam perfino ritrovati alcuni personaggi, dei quali non avendo mai avuto notizia fuor che dal nostro manoscritto, eravamo in dubbio se avessero realmente esistiti"
Opere di Alessandro Manzoni, Napoli 1860, p.12

:shock:
Roba da far impallidire il buon vecchio "ho rimasto" usato transitivamente, solecismo romagnolo duro a morire. :mrgreen:
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Licenze di scrittura e questioni grammaticali

Messaggioda Milady » dom 21 mar 2010, 18:33

Carissimi amici,
non ho consultato venerabili grammatiche ottocentesche , né testi di autori coevi.
Ho dato un'occhiata più attenta del solito a quelle che considero edizioni di riferimento e ...mi cospargo il capo con un pugnello piccolo piccolo di cenere, vedendo :
1) qual è ( e io, invece, ho sempre scritto "qual'è " )
2) "sé" ,pronome ( e qui mi va bene)
3) sé stesso ( e , invece,io ho sempre scritto " se stesso", senza suscitare rimostranza alcuna da parte di professori notoriamente occhìiuti ).
Quindi , una certa lieve oscillazione, almeno in questi casi particolari ,è ammessa: e nessuno si scandalizza.
Non mi sono mai piaciuti e non mi piacciono i titoli professionali declinati al femminile : ad esempio, per quanto di nobili ascendenti ,"avvocata", fa molto giaculatoria o preghiera mariana ( Salve Regina). Secondo me risultano in genere goffi, meglio lasciare tutto al maschile , tanto chi ha orecchie intende lo stesso o ,meglio "qui habet aures , audiat".
Analoga avversione provo per i brutti figli "itangliani" del computerese , tipo "testare" , "videata" et similia.
Come ho già detto,trovo tristissima la morte lenta ma inesorabile del congiuntivo : forse , come se non bastasse,una ulteriore scopiazzatura dell'Inglese?
Alcuni miei colleghi mi portavano , tutti garruli, esempi tratti da noti e celebrati scrittori novecenteschi.
Il mio commento era: "Non mi interessa : è un livellamento ai tempi dell'indicativo che toglie notevoli sfumature al periodo e che invita gli studenti agli sbandamenti sintattici".
Ho infatti sempre considerato l'abbandono del congiuntivo una pericolosa "nonchalance" , un lasciar correre che non aiuta per nulla gli studenti a scrivere bene, anzi , a lungo andare li incoraggia alle castronerie, tipo verbi ausiliari messi a casaccio.
Peggio ancora, ricordo , memorabile frutto della scarsa diligenza dei miei allievi, lunghissimi periodi ,intorcinati e aggrovigliati come nidi di serpentelli , retti , si fa per dire, da un solo misero verbo reggente, simile a certi amboni visibili nelle facciate delle chiese medievali, nelle quali sono deputati a portare in piena solitudinee sulle loro spallucce pesi immani.
Quando era in auge la canzone , molto ironica,di Don Backy: " Ancora una volta ho rimasto solo", molti studenti , per giustificare i loro ausiliari in libertà,mi portavano ad esempio , appunto, proprio l'autorevole testo di questa canzone , senza rendersi conto che si trattava di uno svarione intenzionale.
In Toscana , almeno un tempo, si siglavano gli errori , quelli grossi,con un allegro "Non t'avessi mai conobbi!".
Ora c'è il rischio di trovare una simile perla nelle tesi di laurea .
Buon pomeriggio a tutti
da Milady
che nota una certa sonnolenza in questo forum.E che spera che sia dovuta a pigrizia e non a motivi gravi e seri.
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Re: Licenze di scrittura e questioni grammaticali

Messaggioda Enrico » lun 22 mar 2010, 18:50

È vero: ho sonno. :(
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Titoli e articoli

Messaggioda MatMarazzi » ven 02 set 2011, 13:30

Tutto è nato da una discussione fra me e Maugham.
Lui affermò di aver scaricato "IL" Dido and Aeneas di Parigi. Io gli ho risposto che essendo Dido una donna, avrebbe avuto più senso dire "La" Dido and Aeneas.
Ma Maugham ha giustamente replicato che noi diciamo "IL" Giulietta e Romeo, "IL" Béatrice et Benedict, "IL" Bianca e Falliero.
Obiezione vincente. E' ovvio che aveva ragione Maugham: si dice "IL" Dido and Aeneas

Questo mi ha fatto riflettere.
Come ci comportiamo quando indichiamo un titolo d'opera (o letterario) con un articolo determinativo?
Queste le considerazioni a cui sono giunto.

1 CASO:
IL TITOLO PRESENTA UN SOLO "SOGGETTO" (cosa o persona).


In questo caso non ci sono problemi. Si farà concordare l'articolo determinativo al genere e al numero del soggetto.
In particolare se un titolo già presenta l'articolo (Il Trovatore, Die Zauberfloete, I Puritani, Les Danaides) si userà lo stesso articolo già presente nel titolo, tutt'al più traducendolo in Italiano (Il Freischuetz, La Zauberfloete, Le Danaides, La Beggar's Opera).
Se il titolo presenta un articolo indeterminativo, noi lo trasformiamo in determinativo: IL (un) Ballo in Maschera di Verdi, Il (A) Midsummer Night's Dream di Britten,
LA (Eine) Florentinische Tragoedie di Zemlynski; IL (un) Re in Ascolto, La (una) Lady Macbeth del distretto di Mszensk, La (Eine) Nacht in Venedig
Se il titolo è senza articolo, noi lo aggiungeremo senza problemi sempre facendolo concordare: (I) Dialogues des Carmelites; (LE) Bassarids di Henze; (LA) Morte a Venezia, (LA) Khovantchina, (IL) Trouble in Tahiti, (LA) Goetterdaemmerung, (IL) Friedenstag
Da qui si passa al caso più interessante.
Se il TITOLO è un nome PROPRIO... noi ci metteremo comunque l'articolo determinativo concordato (se è un uomo sarà maschile, se è una donna o un città sarà femminile).
Così diciamo LA Carmen, LA Jerusalem, IL Siegfried (sbaglia pertanto il buon Bagnolo quando scrive LA Sadko, essendo Sadko un nome proprio maschile; e non può rispondere che si sta riferendo genericamente all'Opera Sadko, perché se così fosse dovrebbe dire anche LA Lohengrin o LA Boris).

Da notare che tutto ciò che stiamo dicendo non vale col cinema.
Nessuno direbbe... LA Pretty Woman o IL Conan il Barbaro o LA Cabiria.

2 CASO:
IL TITOLO PRESENTA DUE O PIU' SOGGETTI.


Qui cominciano i dolori...

Se i due soggetti sono due nomi propri maschili allora trionfa il generico IL (rigorosamente al singolare benché i soggetti siano due).
IL Mozart Y Salieri; L'Adelson e Salvini; L'Apollo et Hyacinthus; IL Saul og David; IL Demetrio e Polibio; IL Moise et Pharaon; IL Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno;
E fin qui siamo tutti d'accordo.

Più sorprendente è il caso in cui i due generi sono diversi (maschio e femmina).
Il generico "IL" continua a imporsi nel caso il maschio venga prima.
infatti:
IL Tristan und Isolde; L'Hippolyte et Aricie; L'Anthony and Cleopatra; IL Pelleas et Melisande; IL Russlan e Ljudmila, L'Orfeo e Euridice, IL Paride ed Elena, IL Philémon et Baucis, L'Haensel e Gretel; IL Bastien und Bastienne; IL Torvaldo e Dorliska; IL Ricciardo e Zoraide; L'Alfonso und Estrella; IL Troilus and Cressidra.
E nel caso venga prima la femmina?
Be' per strano che possa sembrare (ha ragione Maugham) continuiamo a utilizzare il generico "IL".
IL Bianca e Fernando, IL Giulietta e Romeo, IL Béatrice et Benedict, IL Didone ed Enea; L'Ariane et Barbe-Bleu, IL Bianca e Falliero, L'Echo et Narcisse, IL Zémire et Azor, IL Livietta e Tracollo.

Il colmo avviene quando (molto raramente) troviamo un titolo con due nomi di donna: Isabelle et Gertrude di Gretry, Chiara e Serafina di Donizetti.
Come direste in questi casi, se foste costretti a usare l'articolo? La Chiara e Serafina o IL Chiara e Serafina?

Io propenderei per "IL" visto che (come dimostrano innumerevoli esempi) in caso di ambiguità prevale il generico maschile.
Ad esempio - se da persone passiamo a cose - nessuno direbbe di aver visto "LA" Guerra e Pace di Prokof'ev.
Potrà dire prudentemente "Guerra e Pace". Oppure (forzando l'originale che sarebbe Voina y Mir) potrebbe dire "La Guerra e LA Pace", ma sarebbe una furbata.
Quel che sicuramente non direbbe è LA "Guerre e Pace".
Se proprio deve usare un articolo, userà "IL", benché i due termini del titolo siano entrambi femminili.
Esempio: "IL" Guerra e Pace di Prokof'ev è molto diversO da quellO di Tolstoj.
Non: "LA" Guerra e Pace di Prokof'ev è molto diversA da quellA di Tolstoj.
E' vero che diciamo "LA" Rosa Bianca e la rosa Rossa di Mayr, ma in questo caso nel titolo è già presente l'articolo (anzi gli articoli, uno per ogni sostantivo).
Idem per I Capuleti e I Montecchi.

In pratica a me pare che quando vi siano situazioni ambigue (per esempio due soggetti uniti da "e") prevalga il generico IL, anche se la nostra tendenza in questi casi è piuttosto quella di evitare l'articolo, come facciamo col cinema.
Questo vale anche per quei titoli dove non esiste un soggetto vero e proprio.
L' Hin und Zuruck di Hindemith, IL Basi e Bote di Pick-Mangiagalli, IL Von Heute auf Morgen di Schoenberg, IL Fra i due litiganti di Sarti, IL Tutti in Maschera di Pedrotti.

Mi pare che se ne possa dedurre che quando non è possibile accordare semplicemente il determinativo a un soggetto del titolo (sia esso cosa o persona), l'italiano tenda o a non mettere l'articolo o a usare il generico IL, come se - direbbe Maugham - il titolo fosse virgolettato.

Quindi se un compositore traesse un'opera da "Sussurri e Grida" di Bergman, che articolo dovremmo usare? IL "Sussurri e Grida" di Pinco Pallo?

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Re: Licenze di scrittura e questioni grammaticali

Messaggioda Tucidide » dom 04 set 2011, 12:03

Non ci avevo mai pensato.
A naso, senza alcuna pretesa di autorevolezza sull'argomento, mi pare che la tua recensione delle casistiche possibili sia molto condivisibile, così come la regola che ne deduci:
Mi pare che se ne possa dedurre che quando non è possibile accordare semplicemente il determinativo a un soggetto del titolo (sia esso cosa o persona), l'italiano tenda o a non mettere l'articolo o a usare il generico IL.

D'altronde, l'accordo con l'articolo, così come l'uso di questa categoria grammaticale, in italiano è ballerina assai. Alle volte è la convenzione più illogica a dettare legge. Come mai a nessuno verrebbe in mente di dire "l'Ungaretti partecipò alla Prima guerra mondiale", mentre si dice "il Manzoni scrisse I promessi sposi"?
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